flyingsoul ha scritto:Vittoria politica dell'ucraina all'eurofestival, come da pronostici. Tra l'altro interpretata da una turca e cantata parzialmente in turco e intitolata 1944. Se non è politica questa...
Non me ne è mai fregato nulla di questa manifestazione, per la prima volta in vita mia ho assistito a questo spettacolo, non su mia iniziativa ovviamente.
Vittoria morale (e di pubblico) per, a mio giudizio, la miglior scenografia a Sergey Lazarev (Russia).
flyingsoul ha scritto:Vittoria politica dell'ucraina all'eurofestival, come da pronostici. Tra l'altro interpretata da una turca e cantata parzialmente in turco e intitolata 1944. Se non è politica questa...
Non me ne è mai fregato nulla di questa manifestazione, per la prima volta in vita mia ho assistito a questo spettacolo, non su mia iniziativa ovviamente.
Vittoria morale (e di pubblico) per, a mio giudizio, la miglior scenografia a Sergey Lazarev (Russia).
obe ha scritto:ho letto oggi delle polemiche per la vittoria, ed effettivamente la battaglia è stata più politica che altro.. con tutto il rispetto del testo, la canzone non era proprio granchè.
geom.Calboni ha scritto:obe ha scritto:ho letto oggi delle polemiche per la vittoria, ed effettivamente la battaglia è stata più politica che altro.. con tutto il rispetto del testo, la canzone non era proprio granchè.
La canzone era già "pompata" nel dicembre 2015 da Organizzazioni Unite
https://www.youtube.com/watch?v=tfB2UrZJjgk
Ogni anno, nel mese di luglio, la Polonia è scossa da dibattiti interni sulla responsabilità storica dell'Ucraina per il massacro di Volinia del 1943, e il 2016 non fa eccezione.
Il partito al potere, Diritto e Giustizia (PiS) di Jarosław Kaczyński, è salito al potere principalmente sulla base delle promesse di prendere in considerazione il tema del massacro della popolazione polacca di Volinia durante la Seconda Guerra Mondiale, da parte dei macellai dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) a Kiev. «I crimini commessi contro i nostri connazionali da parte dell’UPA dovrebbero essere definiti genocidio. Non permetterò scuse per quello che è successo durante il periodo più terribile della nostra storia», ha esortato Jarosław Kaczyński durante il fervore della campagna elettorale.
Le sue azioni, tuttavia, non sono andate mai al di là delle promesse. Così come i suoi predecessori nel partito Piattaforma Civica, il PiS si rifiuta di dichiarare l’11 luglio Giorno della Memoria del Martirio di Kresy. (Kresy è il nome della regione comprendente l'Ucraina occidentale, la Bielorussia occidentale, e la Lituania che un tempo era parte della Seconda Repubblica Polacca. L’11 luglio 1943, al culmine di un'ondata di violenza commessa dall’UPA, 100 villaggi e poderi polacchi sono stati attaccati dalle bande di Stepan Bandera).
Invece di commemorare l’11 luglio, Jarosław Kaczyński propone di spostare il Giorno del Martirio al 17 settembre (il 17 settembre 1939 è stato il giorno in cui l'Armata Rossa ha lanciato la sua campagna di Polonia, restituendo l’Ucraina occidentale e la Bielorussia occidentale, rispettivamente, alle Repubbliche Socialiste Sovietiche di Ucraina e di Bielorussia).
L'Agenzia di stampa statale polacca (Polska Agencja Pracowa - PAP) si è unita a questi sforzi per falsificare il dato storico. Al fine di attenuare le tensioni serpeggianti tra la gente contro Bandera, una narrazione pubblicata dall'agenzia di stampa ha definito i militanti dell’UPA, uccisi negli scontri con l'esercito polacco vicino al villaggio di Bircza nel 1946, «eroi di guerra dell’Ucraina» (bohaterów wojennych).
Il deputato del Sejm, originario di Przemyśl, Wojciech Bakun ha inviato al PAP una richiesta formale per chiarire che tipo di guerra ha avuto luogo nei pressi di Bircza nel 1946, tanto da generare quegli «eroi di guerra dell’Ucraina». Il PAP ha risposto formalmente che non era possibile ritrattare o modificare il testo della relazione.
E poi è esplosa una bomba mediatica.
Il presidente della Verkhovna Rada dell’Ucraina, Andrij Parubij, ha twittato di un incontro che aveva avuto con il presidente del Sejm polacco Marek Kuchciński. Il capo del parlamento polacco ha promesso che il Sejm non avrebbe discusso il disegno di legge per ricordare le vittime del massacro di Volinia, prima del vertice Nato a Varsavia dell’8 e 9 luglio.
La ricaduta negativa è stata tanto più assordante, poiché uno dei partecipanti ai negoziati era Yuriy Shukhevych - il figlio del capo colpevole nel massacro dei polacchi di Volinia, il comandante dell’UPA Roman Shukhevych. Anche se i media mainstream polacchi hanno taciuto in merito ai negoziati di Kuchciński con Parubiy e Shukhevych Jr., il Kukiz'15 e i leader del Partito Destra della Repubblica hanno richiesto che l'ideologia pro Bandera fosse messa al bando in Polonia e hanno spronato Kuchciński a dimettersi.
Tadeusz Isakowicz-Zaleski, un prete polacco di confessione Cattolico Romana e Cattolico Armena e autore del libro documentario del 2008 Genocidio Attenuato di Kresy, ha invitato il pubblico a protestare contro la linea politica del partito PiS la quale avrebbe, maliziosamente, falsificato la storia. «Contrariamente alle assicurazioni precedenti, i leader del PiS hanno di nuovo rinviato il voto per rendere omaggio alla memoria dei cittadini della Seconda Repubblica, uccisi durante il genocidio al tempo di Bandera nella regione orientale di Kresy ... Questo rinvio della procedura di voto è ancora un altro duro colpo per le famiglie delle vittime dell’UPA e della Divisione SS Galizia ... esorto tutti coloro che si sono associati a Kresy, nella protesta nei pressi dell’edificio del Sejm il 7 luglio all’una di pomeriggio».
Proprio il giorno successivo il PiS ha tentato di sorvolare gli eventi. «Sono contrario a riaprire ferite ... Se fossi Isakowicz-Zaleski avrei abbassato l’asticella. Se vogliamo avere un colloquio con qualcuno, non dovremmo impostare presupposti fin dall'inizio», ha commentato Stanisław Karczewski, il presidente del Senato polacco, riguardo l’iniziativa anti-Bandera promossa dal prete. Ma era troppo tardi. Un certo numero di parlamentari polacchi aveva già postato video, sostenendo l'idea di mettere in scena una protesta davanti alla porta del palazzo del Sejm.
Il fatto stesso che i negoziati si sono svolti tra rappresentanti del governo polacco e nazionalisti ucraini, mostra il desiderio del partito al potere Diritto e Giustizia di distogliere l'attenzione del pubblico dal massacro di Volinia come atto di genocidio, e di trarre fervore dal nazionalismo ucraino come ideologia. Questo è un tradimento diretto da parte del PiS, indirizzato ai suoi elettori.
Se il 17 settembre sarà dichiarato giorno della memoria, invece del 11 luglio, poi alla fine i Polacchi cominceranno a approvare i crimini commessi dai tagliagole ucraini, proprio come oggi molti giapponesi credono che Washington sia stato corretto nella decisione di aver fatto sganciare, da parte della US Air Force, le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Il massacro di Volinia si è rivelato una «bomba atomica» per la Polonia. Nel 1950, oltre 140.000 giapponesi erano morti a seguito del bombardamento nucleare da parte degli Stati Uniti, avvenuto nel 1945, e delle sue conseguenze. I militanti dell’UPA hanno macellato circa lo stesso numero di Polacchi.
Mentre i leader polacchi in carica considerano il nazionalismo ucraino proprio alleato strategico, la prima vittima di questa politica sarà il popolo polacco e la sua coscienza nazionale.
flyingsoul ha scritto:Ammetto che non ne ero a conoscenza.
Ogni anno, nel mese di luglio, la Polonia è scossa da dibattiti interni sulla responsabilità storica dell'Ucraina per il massacro di Volinia del 1943, e il 2016 non fa eccezione.
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Maxdivi ha scritto:Se cerchi nell' "archivo" enorme di dati presente in questo post trovi qualcosa. Se ne e' parlato, ricordando anche le parole del papa e le uova prese in testa dal presidente polacco da alcuni attivisti di Svoboda tempo fa.
flyingsoul ha scritto:Maxdivi ha scritto:Se cerchi nell' "archivo" enorme di dati presente in questo post trovi qualcosa. Se ne e' parlato, ricordando anche le parole del papa e le uova prese in testa dal presidente polacco da alcuni attivisti di Svoboda tempo fa.
Non ti sfugge niente
Maxdivi ha scritto:E' un po' la storia di quei "gruppi culturali" americani di cui parlavo tempo fa di cui ad esempio e' zeppo Couchsurfing ( il sito dell'ospitalita' ) in tutta l'area ex Urss, continuamente alla ricerca di giovani e promettenti ai futuri collaboratori cose tipo Green Card, ecc. ecc.
Con la scusa dello scambio culturale, dell'insegnamento della lingua inglese, ecc. ecc. nei fatti poi fanno attivita' politica di sottobanco registrata sotto attivita' culturale. Creandosi reti di giovanissimi e giovani ( 15-35 anni ) affiliati-collaboratori da usare a piacimento, spesso incosapevolmente o con lavaggio del cervello.
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