gc23 ha scritto:Intanto golpe fallito in Turchia. Tutti contro Erdogan ma lui è ancora al suo posto. La sua dittatura sarà ancora più forte?
speriamo di no, ma che fosse una messa in scena mi pare si possa dare proprio per scontato.
gc23 ha scritto:Intanto golpe fallito in Turchia. Tutti contro Erdogan ma lui è ancora al suo posto. La sua dittatura sarà ancora più forte?
C’era una volta l’esercito turco, campione mondiale di golpe.
Venerdì sera gli epigoni di quella tradizione si sono cimentati in un farsesco remake che, non fosse per la scia di sangue e per le imprevedibili conseguenze geopolitiche, parrebbe una riuscita imitazione di Vogliamo i colonnelli, il non troppo fantapolitico film diretto nel 1973 da Mario Monicelli.
Nelle scuole di intelligence, dove i colpi di Stato veri si studiano e si preparano, questi ufficiali turchi sarebbero finiti dietro la lavagna. Probabilmente serviranno da caso di studio: il contromodello perfetto, l’esempio di come non si deve azzardare un golpe.
Gli aspiranti tirannicidi di Ankara hanno sbagliato secolo.
Sono rimasti alla belle époque del secondo Novecento, quando per “riportare l’ordine” bastava prendere possesso dei pochi, visibili gangli vitali del regime vigente, arrestarne i capi e spaventarne i sostenitori, se necessario (ma non sempre) sparando.
Oggi, pensare di prendere il potere schierando qualche carro armato in alcuni crocevia strategici di Istanbul, bombardando il parlamento e costringendo una terrea speaker della tv di Stato a leggere un vago proclama significa votarsi alla più disonorevole delle sconfitte.
Il catalogo degli errori è il seguente. Quello degli orrori è appena abbozzato, in attesa della vendetta di Erdoğan, che si annuncia sanguinosa.
Primo: in un paese moderno, vivace e interconnesso o riesci a mobilitare subito il popolo, oppure il tuo golpe è abortito.
Valga il caso egiziano del generale al-Sisi, il quale prima di rovesciare il legittimo presidente Morsi si era assicurato il supporto di una vasta e assai mediatizzata piazza. Nell’èra delle tv private e dei social network, un’annunciatrice che parla dal canale pubblico suona come l’arpa in una banda di ottoni. Il parziale blocco di Facebook, Twitter e YouTube è durato appena un paio d’ore. Per tutta la notte le tv private hanno trasmesso in diretta i video postati sui social network dai cittadini che filmavano le violenze e i bombardamenti dei golpisti.
Secondo: il capo nemico va subito preso e neutralizzato.
Il pensiero corre ancora al 1973, quando gli uomini di Pinochet puntarono sulla Moneda e liquidarono (o spinsero al suicidio) il presidente Allende. Evidentemente i pianificatori della sollevazione turca non erano bene informati sul rifugio di Erdoğan. O non hanno avuto la forza di prenderlo. Sicché il presidente ha potuto rivolgersi al paese in videochiamata FaceTime, banalissima app collegata a Internet. È bastato l’appello del leader per mobilitare masse di manifestanti, specie nella sua roccaforte di Ankara. Il fatto che tutti i partiti, anche i più ostili al sultano, si siano più o meno sinceramente schierati contro i golpisti ha contribuito a isolarli.
Terzo: un capo si sostituisce con un altro capo.
Non pare che i molti colonnelli e i pochi generali disponessero di un leader, forse nemmeno di un improvvisato direttore
d’orchestra. Oppure costui era talmente impresentabile da non osare mostrarsi. Errore già commesso dai golpisti tardobolscevichi dell’agosto 1991, quando vollero imporre il triste, sconosciuto Janaev sulla sedia di Gorbačëv. In ogni caso, un colpo di Stato turco senza nemmeno una testa di turco è pretendere troppo.
Quarto: se fai un golpe militare devi poter contare sui militari.
Almeno su alcuni reparti decisivi. La parte sostanziale delle Forze armate non ha partecipato alla ribellione, restando in attesa degli eventi o schierandosi con il presidente. All’interno delle diverse armi sono emerse linee di frattura ed esitazioni. Di qui l’umiliazione di militari superarmati e addestrati che si fanno disarmare e arrestare dalla polizia.
Quinto: sembra che i golpisti turchi si siano fidati della malcelata simpatia dei colleghi occidentali, alleati Nato.
I quali si sono guardati dal mettere un dito nell’ingranaggio, ma certo non hanno scoraggiato gli insorti.
È difficile immaginare che gli americani non abbiano visto muoversi le colonne corazzate turche qualche ora prima del golpe. Nessun alleato si è sognato di avvertire Erdoğan del pericolo. Le prime reazioni delle capitali atlantiche, Roma compresa, a ”iniziativa militare” in corso, sono state tiepide se non gelide nei confronti del presidente turco. Senza curarsi di troppo mascherare la speranza di sbarazzarsi dell’inaffidabile sultano, fresco dell’ennesima “svolta” che lo ha riavvicinato a Putin. Torna ancora alla mente il golpe contro Gorbačëv, con i leader di mezzo Occidente a tifare privatamente per i “salvatori dell’Unione Sovietica”.
Sommando questi e altri errori – di norma i golpe riescono meglio all’alba, non all’ora del dessert, quando la gente è sveglia e i media crepitano – i dietrologi sentenziano che non fu vero colpo di Stato, ma finto autogolpe.
Erdoğan si è inventato tutto per eliminare i suoi nemici?
Se così fosse meriterebbe di correre per l’Oscar, vista la sua espressione mentre si affannava a mobilitare via iPhone masse di adoratori.
Meglio stare ai fatti palesi, che svelano la disperata incompetenza di un pugno di militari. Come avrebbe fatto dire Monicelli a un aspirante golpista del venerdì sera: “Anche i colonnelli turchi ogni tanto arronzano”.
<<Vicesindaco di Istanbul ucciso in un agguato
Nel pomeriggio il vice sindaco del distretto Sisli di Istanbul è stato ucciso da una coppia di assalitori che gli hanno sparato alla testa. Secondo quanto si apprende l’aggressore era entrato nell’ufficio di Cemil Candas quando sono stati uditi degli spari. A governare il distretto è il Partito popolare repubblicano Chp, all’opposizione.>>
flyingsoul ha scritto:max, quando hai tempo, ci daresti la tua chiave di lettura sulla situazione in siria e di conseguenza tra usa e russia?
Grazie.
Maxdivi ha scritto:flyingsoul ha scritto:max, quando hai tempo, ci daresti la tua chiave di lettura sulla situazione in siria e di conseguenza tra usa e russia?
Grazie.
Come ho detto su Russia-Italia commento poco, poiche' in effetti e' cambiato poco. Sul campo quasi nulla finche' non cade Aleppo.
flyingsoul ha scritto:Maxdivi ha scritto:flyingsoul ha scritto:max, quando hai tempo, ci daresti la tua chiave di lettura sulla situazione in siria e di conseguenza tra usa e russia?
Grazie.
Come ho detto su Russia-Italia commento poco, poiche' in effetti e' cambiato poco. Sul campo quasi nulla finche' non cade Aleppo.
e il bombardamento mediatico sulla responsabilità della russia nell'abbatimento dei coinvogli umanitari?
L'escalation mi pare pericolosa ora...
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