tornati.
viaggio stupendo sotto ogni punto di vista, culturale, naturale, culinario, antropologico.
questo il percorso fatto:
Aqaba, con visita della citta', giorni 1
Mar Rosso, spiaggia privata, giorni 2
Deserto del Wadi Rum, giorni 2, uno in jeep e il secondo a cammello
Petra giorni 2, o meglio uno e mezzo, il secondo giorno la mattina siamo stati a visitare Piccola Petra e il castello crociato di Shobak
Strada dei Re, giorni 1, con tappe a Dana, castello crociato di Karak, Wadi Mujeb, mar Morto.
Amman, giorni 3, con tour di un giorno a Madaba e Monte Nebo.
L'highlight e' senza dubbio alcuno il deserto del Wadi Rum. Mai visto nulla di simile, stati due giorni a bearci dei colori, delle luci, del silenzio, della pace, dei paesaggi incredibili con la roccia erosa dal vento, dei sapori della cucina beduina, della musica notturna, delle stelle che manco ti sogni abituati come siamo ad un inquinamento luminoso allucinante.
La sorpresa vera e' invece Amman. manco ci volevo andare perche' pensavo fosse insignificante, e' una citta' piena di vita, di gente, di locali, di ristorantini, negozi etc, ci e' piaciuta tantissimo, specie se paragonata ad Aqaaba che tolto il mare e la bellissima Moschea e' davvero squallidina. ed ha tanto da offrire anche nella parte nuova. ci siamo arrivati stanchi e con pochi soldi rimasti (confermo che la Giordania e' carissima, specie se si vuole evitare di passare da israele, il volo costa quanto un intercontinentale per la thailandia) e ce la siamo goduta in relax, ci siamo fatti uno splendido bagno turco nel nostro hotel, abbiamo trovato un ristorantino libanese dove siamo tornati due sere di seguito, e avewvamo ormai i nostri negozietti preferiti e ci fermavamo spesso a chiacchierare coi titolari.
Petra e' come la descrivono, e' davvero poesia scritta nella roccia, ma a differenza del deserto e' anche un posto che - almeno secondo me - visto una volta visto per sempre. pero' e' uno di quei posti, assieme ad angkor wat, la valle dei re ed altri che non ho ancora visto che almeno una volta nella vita bisogna andarci. imperdibile la salita al monastero, noi vergognandoci un po' (ma eravamo veramente cotti) l'abbiamo fatta con l'asinello. che pero' almeno abbiamo gratificato dandogli i pomodori e i cetrioli che avevamo avanzato a pranzo
non abbiamo visto i castelli del deserto e jerash. volevamo fare ambo le gite visto che ad amman avevamo 3 giorni ma la stanchezza e i pochi soldi ci han fatto preferire l'esplorazione della capitale e non ce ne siamo pentiti.
sicuramente da tornarci, e sicuramente per i posti naturali fatti di sfuggita. vorrei passare almeno due notti nella riserva di dana e un giorno pieno nel wadi mujeb per non parlare dei siti termali vicino madaba.
qualche nota di colore: la giordania e' un paese giovanissimo, pieno di bambini (ogni famiglia vista ne aveva almeno 3-4), di gente che fuma in modo un po' eccessivo ed ovunque (anche se sono talmente educati che se gli chiedi di spegnere lo fanno senza indugi), guidano MALISSIMO (meno male che non abbiamo noleggiato la macchina va), ma son sempre disponibili per un the o due chiacchiere.
alcolici meglio rinunciarvi. si trovano, ma dove li servono costano quanto due cene.
devo dire che non mi sono mancati. una sera ad Amman ho provato la birra analcolica alla frutta e devo dire che era parecchio buona.
i giordani sono molto tolleranti ed ospitali, pero' mi ha annoiato, tra i non molti turisti incontrati, vedere diverse (soprattutto americane) ragazze in short e ciabatte. io sinceramente ero sempre in pantaloni lunghi e maglietta a maniche corte e quando mettevo una canotta portavo sopra una camicia. viaggiare significa anche rispettare la cultura del posto che si visita. comunque contrariamente a quanto letto nelle guide dove ti notano di meno e' proprio amman downtown. ad aqaba (magari ci passano meno turisti) ti squadrano molto di piu', ed un paio di volte che Michel era rimasto indietro in qualche negozio han pure provato ad abbordarmi
nulla di fastidioso, semplicemente curioso.