Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

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Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 11/08/2016, 11:21

Tornato da poche settimane, inizio a pubblicare il mio diario di viaggio… scriverlo ormai è un’abitudine per me, soprattutto quando viaggio da solo.
E’ un diario in cui esprimo i miei pensieri, i momenti passati e quello che ho percepito in questi 17 giorni di viaggio.
E’ la mia esperienza, quella di una persona che ha affrontato un viaggio con curiosità e che non pretende di aver capito o compreso tutto sulla Russia.. anzi..; quindi son curioso di avere un confronto positivo con chi ne sa molto più di me per capire se quello che ho vissuto io è solo il primo strato o se sono riuscito ad entrare più a fondo

Sabato 16 luglio
Ore 19.30

E finalmente transiberiana… anni e anni dopo il primo approdo in Russia corono questo sogno.
Un viaggio epico; niente San Pietroburgo o Mosca, voglio vedere la vera Russia, quella dove l’inglese è sconosciuto ai più, quella di Terzani nel suo “Goodbye Lenin”, quella che unisce babushka e belle ragazze e dove nei luoghi convivono ancora Lenin e le sue statue ed i moderni centri commerciali.
Insomma il centro sociale di questa nazione, perché se quello economico è tutto a ovest io spero di scoprire il suo cuore e la sua anima e questa non può che non essere in mezzo, in Siberia.

Viaggio partito in modo tosto, forse stavolta ho un po’ esagerato.. finito di lavorare alle 6 e alle 10 sono in aeroporto in attesa del volo notturno per Mosca e successivo aereo per Kazan; ho dormito praticamente solo le 3 ore del primo volo ma almeno sono arrivato qui in prima mattinata.
In aeroporto come sempre curioso tra i compagni di volo e questa volta sono facilitato dal fatto che, visto l’orario, Malpensa è deserto e quindi ci siamo solo noi.
Con me qualche turista, molte coppie miste, un paio di ragazze che tornano a casa dopo le vacanze.. niente di rilevante; stranamente sull’aereo sono vicino a una bella ragazza, però sarà il sonno o altro ma non me la sento di disturbarla e poi dormiamo entrambi per tutto il volo.
A Mosca, controllo documenti più rapido del previsto e poi volo per Kazan; anche qui sono vicino ad una ragazza, scambio due parole ma la barriera della lingua è più forte della volontà di comunicare.. ho l’impressione che sarà una situazione più che frequente man mano che andrò verso est.
Quello che mi colpisce in aeroporto e sul volo è il silenzio, pochi che parlano e al massimo a voce bassa.. una calma assoluta.
La vista dall’aereo mi anticipa quello che vedrò via terra dal treno.. campagna, foreste, terra color giallo/arancio, ect.. ecco la famosa steppa russa.

E Kazan? Effettivamente non ho ancora detto nulla sulla città.. ma mi accoglie benissimo, aeroporto piccolo ma moderno, bagaglio già sul nastro quando arrivo e treno per il centro città che mi porta in stazione centrale per soli 40 rubli.
Sarà che è una delle città più turistiche della Russia, sarà che è il centro ma trovo tutto pulito ed in ordine e soprattutto in bilingue; Kazan è pronta per i mondiali di calcio ed è una gran bella città.
Ma ora vado a cambiarmi per cena e serata, del resto è sabato sera
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 11/08/2016, 14:47

Le ragazze che incontri sull'aereo sono più che abituate ai disturbatori, meglio non disturbarle ;)
Quindi ora l'eletrichka costa 40 rubi. L'aumento è avvenuto il 2 aprile di quest'anno su tutti i trasporti pubblici. Da dove vivevo io usavo solo il taxi per e da l'aeroporto
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 12/08/2016, 12:29

Domenica 17 luglio
Ore 18.00

Altra afosa giornata in Kazan, meno male che ora è salita un’arietta fresca e si sta benissimo.
Dopo due giornate qui posso dire che come inizio non è stato niente male; l’impatto è positivo e finalmente domani si inizia a viaggiare in treno.. chissà.. una nuova esperienza e poi via dai luoghi turistici verso città magari con meno cose da vedere ma più vere.
Ieri, dopo l’arrivo in stazione, tempo di mettere i bagagli in hotel e sono subito uscito; anche se il caldo e le poche ore di sonno mi avrebbero invogliato a riposare un po’ ma la camera dell’hotel non era disponibile e così, dopo due parole con la ragazza della reception, mi sono lanciato alla scoperta di Kazan.
La via pedonale Baumana è ancora poco frequentata.. è presto ma noto subito che è il luogo centrale della città con i suoi ristoranti, i bar, i negozi di souvenir, le fontane.. cosa che verrà poi confermata da metà pomeriggio in poi.
Cammino per le altre strade del centro dirigendomi verso il Cremlino, sono combattuto ma non resisto.. voglio vederlo subito; delle strade intorno mi sorprende l’ampiezza e che sono deserte.. pochissime auto e tutto chiuso, banche ed uffici compresi.
Finalmente arrivo al Cremlino.. in passato, per la sua posizione, è stato un luogo perfetto per la difesa della città; sulla collinetta che domina il punto dove il Kazanka si butta nel Volga.
Qui per avere il dominio dell’area, è stata combattuta più di una battaglia ed oggi Kazan è un po’ una repubblica autonoma; qui c’erano e ci sono i tartari, popolazione di origine mongolo-turca, e le influenze medio-orientali si notano in tanti piccoli gesti, dalle moschee, alle scritte in lingua locale… e grazie alle ricchezze portate dal petrolio e dal gas l’indipendenza dalla politica di Mosca è certamente aumentata.

Nel Cremlino ci sono molti riferimenti alla battaglia in cui lo Zar Ivan il Terribile è riuscito a sconfiggere i tartari e ad imporre il dominio russo.
In particolare la storia della torre Syuyumbeki, che secondo la leggenda, è stata costruita in soli 7 giorni perché la moglie del defunto capo dei tartari Söyembikä, si era promessa allo zar solo se l’avrebbe costruita in una settimana.. e per la fretta è stata completata anche se pendente e storta.
Ma nel Cremlino due cose spiccano.. oltre alla torre, con di fianco il bello e ricco palazzo presidenziale, è la moderna moschea Qol-Şärif con i suoi minareti e le piastrelle blu che risplendono al sole che padroneggia nel luogo dove fu decapitato l’ultimo imam indipendente; è veramente bella e secondo me caratterizza il Cremlino rendendolo differente dagli altri presenti in Russia.
Passo qua più di 3 ore in questi posti magici, immaginando di essere una vedetta che controlla il fiume o camminando tra moschea, torre e la cattedrale con le sue cupole blu scuro e l’interno colorato e ricco di icone come può essere solo una chiesa ortodossa.
Dall’alto della collina poi la vista è spettacolare.. si vede il Volga in lontananza, lo stadio, la strana costruzione del circo, il bellissimo e gigantesco palazzo del ministero dell’agricoltura ed il nuovo lungo fiume sul Kazanka.
Lascio il Cremlino e i suoi tanti turisti russi costeggiando le belle mura e andando sul lungo fiume visto prima dall’alto; uno spazio rinnovato da poco e devo dire ben studiato, bar e ristoranti alla moda, grande passeggiata pedonale e ciclabile con giostre per bambini ed attrezzi per fare sport all’aria aperta.
Mi imbatto in un matrimonio, sono circa le 2, ci sono 30° ma è già festa.. i testimoni offrono vodka a tutti i passanti, mi fermo e, anche se non ci capiamo, riesco ad intuire Gattuso e Berlusconi… li lascio facendo un brindisi a Putin e proseguendo il mio cammino.
Giro intorno allo stadio (peccato che non abbia trovato il fan shop) e torno sulla Baumana per mangiare un’insalata guardando lo struscio prima di tornare in hotel a riposare un po’.
In queste prime ore a Kazan ho iniziato a guardarmi intorno, cercare di entrare in sintonia con la gente così differente dal modo di fare e pensare.. dal silenzio in aeroporto, al flusso turistico locale, al vedere una folla intorno ai peruviani che suonano per strada come noi 10 anni fa, al modo un po’ diretto (quasi brusco) con cui si rivolgono verso camerieri o a come apprezzano le piccole situazioni come una passeggiata in famiglia in una giornata di sole.

Rientro in hotel e dormo un paio d’ore e quando esco alle 6 di sera la via pedonale è pienissima… passeggini, venditori ambulanti, tattoo hennè.. sembra quasi di essere al mare e si inizia anche a vedere gruppi di ragazzi e ragazze vestite per la sera.
A cena vado al ristorante uzbeko, mi metto al bancone a mangiare insalata e agnello allo spiedo spettacolare e poi inizia la fase un po’ crazy del mio viaggio.
Di fianco a me mangia un tipo, faccia nota del ristorante, e tra una cosa e l’altra si inizia a parlare del più e del meno.. gli chiedo qualche consiglio sui locali in cui andare dopo ed inizia a dirmi i posti che vanno per la maggiore (locali che comunque avevo già sentito o trovato su internet) raccontandomi un po’ della nightlife locale.
Quando faccio per andare mi propone di andare a bere una cosa con lui in un posto lì vicino.. visto che si va a piedi ed è sulla via principale, valutando bene la situazione, accetto e finiamo in uno dei tanti bar sulla Baumana.
Tempo di entrare e grazie alla sua esuberanza conosciamo 2 ragazze di cui una parla molto bene inglese e finiamo a stare al tavolo con loro per il resto della serata… fatto sta che all’1, molliamo il ragazzo diventato ormai ubriaco e proseguo la serata in discoteca (al Top-Bar) da solo con le due tipe.
Rientro in hotel alle 5.30 passate, con il sole ormai alto, stanco, ma con una bella serata passata in compagnia delle ragazze.

Nonostante la nottata mi sveglio alle 9 di mattina.. ho alle spalle solo 9 ore di sonno da quando sono partito venerdì.. e posso solo pensare che un inizio di viaggio così crazy ed intenso non me l’aspettavo proprio.
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 12/08/2016, 14:15

il tatarstan E' una repubblica autonoma a tutti gli effetti :)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 16/08/2016, 15:42

E’ domenica e la città è ancora deserta ed il mio giro prevedere di vedere la parte “sovietica” o almeno quello che ne è rimasto.
Salgo all’università dove c’è la statua di Lenin studente che dà, o meglio doveva dare, il buon esempio ai giovani universitari, e da qui arrivo nella mega piazza Svobody con il teatro ed il palazzo municipale in perfetto stile staliniano con davanti la bella statua di Lenin che ormai non incute né rispetto né terrore ma più che altro indifferenza; tra l’altro il palazzo del municipio ha la bandiera tartara e non quella russa, cosa che conferma la grande indipendenza locale.
Proseguo verso nord raggiungendo il museo National Culture che trovo chiuso ma dalla forma molto particolare anche se un po’ lasciato andare… ma almeno da qui si gode di un’ottima vista sulla Kazan moderna che si trova dall’altra parte del fiume.. con tanti palazzi a vetri e l’Arena sportiva… insomma, il nuovo che avanza.
Sotto un sole cocente faccio tutta la passeggiata del lungo fiume tra piani disponibili per essere suonati da chiunque, librerie all’aperto, musica di sottofondo che culla la camminata e tante panchine disponibili per riposarsi e godersi il sole estivo.
Quando arrivo sotto il Cremlino stavolta esco nel parco del Palazzo del ministero dell’Agricoltura dove i bambini giocano sull’albero gigante che fa da facciata al suo ingresso e risalgo verso il centro.
Decido di visitare il museo nazionale della cultura tartara nel quale viene rappresentato lo stile di vita e la storia di questo popolo.. da come vivevano fino ai tempi moderni; sembra quasi la stile di vita degli indiani d’America.. strana sensazione.. e poi il museo ha un proprio carattere, è in old style ed anche l’odore al suo interno ha quel qualcosa di vecchio.
A pranzo sosta al Top Hop, locale che va per la maggiore con le sue 40 Craft beer e poi scendo al mercato centrale; un luogo molto diverso da quello che mi aspettavo.. tutto in ordine, la gente tranquilla che non urla o sbraita, non è per niente in stile orientale il cui unico tocco è nell’angolo delle spezie e della frutta (datteri e frutta secca).
Dal mercato torno sulla Baumana, questa volta nella parte bassa, tra venditori di Chak-Chak (i dolci locali), scimmiette vestite strane per far la foto con i passanti, pappagalli e tanta gente che trascorre la sua domenica qui; passo vicino alle due chiese, all’orologio in piazza Tukaya in lingua tartara per poi arrivare al Centro Commerciale che però trovo mezzo vuoto.
Sono soddisfatto di Kazan, mi aspettavo una bella città ma non così interessante e lanciata nel futuro! E poi finora ho trovato persone disponibili anche se non molte parlano inglese.
Non mi sembra Asia, né Russia, né Europa, Né Medio Oriente.. diciamo un po’ un mix di tutti questi posti; una piacevole sorpresa anche se sono convinto che la vera Russia mi attenda ancora più a est.
Dopo un’oretta di riposo esco di nuovo e mi trovo con una delle due ragazze conosciute la sera prima, andiamo al Top Hop, ed il locale è bello pieno pur essendo domenica ma tutta la Baumana brulica di gente fino a circa mezzanotte.

Ma domani ci si muove, primo treno e primo trasferimento.. non vedo l’ora!

Lunedì 18 luglio
Ore 17.00 in treno

Ci siamo, finalmente si prende il primo treno.
Sdraiato al mio posto, in cuccetta.. anche comodo direi e condivido lo scompartimento con una famiglia simpatica.. madre, sorella e giovane figlio.
Sono fortunato, una è insegnante di inglese e così si riesce a comunicare bene.. loro arrivano dall’Abkhazia dove sono andati al mare ed ora hanno due giorni di viaggio per ritornare a casa.
Li vedo tra cibo sul tavolino, carte di gioco e quella faccia contenta di trovare una persona diversa per spezzare la monotonia; si parla un po’ di tutto.. del mio viaggio, un po’ strano per loro, della loro città (che sinceramente non ho ancora capito qual è) e delle piccole cose come il cibo, la vita in Russia, dura ma interessante, dei villaggi che si spopolano a favore delle città, dell’opinione diversa dei popoli, delle canzoni, e condividiamo il cibo offrendomi cetrioli e una specie di mirtilli.
Nel frattempo osservo dal finestrino.. la steppa e la taiga hanno iniziato a circondarmi ed il cellulare non ha più il segnale; la radio spara musica senza un filo logico.. Pitbull si alterna al pop russo e l’immancabile Toto Cutugno anche qui ha già fatto il suo passaggio..
Mi piace, questo è quello che cercavo.. la gente comune.
Il lunedì è iniziato con molta calma, ho preparato i bagagli e poi l’ultimo giro per la città; da vedere c’è rimasto poco , giusto il Millennium Park, il vicino lago artificiale con le barche ancorate e pronte ad essere affittate e la moschea Apanaeva con lì vicino le case in legno nel tipico stile locale.
A parte la gente che passa per andare al lavoro, la città mi sembra quella del giorno prima e chiudo il giro con il museo della vita sovietica.
Faccio anche un selfie con il simpatico ragazzo che lo gestisce ed il museo è molto carino e pieno di oggetti che erano di uso quotidiano in quel periodo.. dai giochi, alcune foto d’epoca, manifesti, libri, vestiti; le cose che ho trovato più interessanti sono quelle legate alle olimpiadi di Mosca 80, i video musicali che ripropongono le canzoni dell’epoca e l’insistere sull’usare i jeans come strumento di ribellione e protesta.
Torno poi al centro commerciale, mangio degli ottimi bliny con salmone mentre guardo lo struscio; la cameriera mi fa riflettere sul fatto che anche se dici alla gente che non parli la lingua locale, molti continuano a parlarti in russo come se lo capissi.. situazione che si ripeterà spesso durante il viaggio
Prima di prendere il treno mi fermo a Dom Chaya a mangiare tra le altre cose i famosi Pelmeni ripieni di carne così da essere bello pieno prima di arrivare in stazione.

E siamo quasi in Asia, via terra questa volta… in stazione non ho visto stranieri, il treno si ferma.. tanta gente che scende per sgranchirsi e fumare una sigaretta mentre sulle carrozze vedo resti di pacchetti di cibo vuoti e, qualcuno che mi guarda curioso..
Ormai ho finito di contare le betulle, i pini e gli abeti… i compagni di viaggio mi assicurano che dopo gli Urali sarà più vario ma forse non ne sono convinti neanche loro; gli chiedo dell’inverno, com’è vivere a -30° e loro invece mi interrogano sui motivi di questo viaggio ma forse anch’io per ora non li ho ben chiari finora.. curiosità e voglia di scoprire.. questo mi porta ad essere su un treno in mezzo al nulla che spinge le carrozze con quella lentezza che ormai non fa più parte del nostro tempo, ma che invece a me piace tanto
Vado a dormire, quando mi sveglierò sarò quasi arrivato ad Ekaterinburg, la città di Aleksandr Popov, il nuotatore che batteva ogni record quando ero teenager, ma soprattutto la città di Boris Eltsin e della tragica fine degli zar.
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 16/08/2016, 16:00

L'orologio al termine della bauman è in arabo, la lingua tatara usa l'alfabeto cirillico con l'aggiunta di qualche lettera :)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 16/08/2016, 16:08

flyingsoul ha scritto:L'orologio al termine della bauman è in arabo, la lingua tatara usa l'alfabeto cirillico con l'aggiunta di qualche lettera :)

Infatti non ero sicuro, ma pensavo fosse tartaro.
Grazie per l'info ;)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 16/08/2016, 18:18

obe ha scritto:con davanti la bella statua di Lenin che ormai non incute né rispetto né terrore ma più che altro indifferenza


In realtà i russi la usano come orientamento, dedushka lenin :lol:
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 22/08/2016, 11:58

Mercoledì 20 luglio
Ore 19.30 o 20.30 in treno

Per l’ora.. dipende da quella che si vuole considerare.. se quella di Ekaterinburg o di Omsk.
Secondo tratto in treno iniziato, dopo la prima è tutto più semplice e veloce e poi da qui in avanti nelle cuccette sarò nel posto inferiore che vuol dire molti meno problemi con bagaglio, più comodità nello spostamento e possibilità di godersi il panorama.
E veniamo ad Ekaterinburg, città a cui non avrei dato un soldo prima di partire ma che invece mi ha sorpreso piacevolmente.. e pensare che fino al 1990 era chiusa agli stranieri per la sua importanza industriale, ed ora, pur mantenendo l’impronta post sovietica, è in rinnovamento con tanti palazzi moderni in dubai-style e con i suoi lati piacevoli da scoprire trascorrendoci un paio di giorni.
Ora, mentre dal finestrino vedo betulle che si alternano ai prati verdi, ripenso un po’ a questi giorni… ho avuto la fortuna di trovare belle giornate di sole, anzi forse un po’ troppo afose per i miei gusti, ma soprattutto ho avuto la fortuna di trovare tanta brava e simpatica gente.. ognuno fatto a modo suo ma quasi sempre socievoli e ben disposti verso me; penso al ragazzo trovato al ristorante a Kazan, alle ragazze conosciute con lui e con cui ho passato la serata, alla famiglia incontrata sul primo viaggio in treno con cui ho parlato quasi tutto il tempo, all’amica di T., che mi ha fatto scoprire Ekaterinburg con gli occhi di una persona del posto e non solo quella del turista e a tutte le altre persone con cui ho scambiato una parola o un semplice sguardo.

Siamo in Asia direzione Siberia.. e che dire della Russia? L’ho trovata cambiata in questi 8 anni , a parte che ero stato nelle sue città più famose e quindi questo viaggio fa testo a parte.. ma in generale, nonostante i suoi problemi (che non sono pochi), la trovo un po’ più moderna, più in ordine o comunque con la voglia di fare quel tentativo di fare quel passo verso il turismo; e poi la sento più sicura (sta a vedere che questa gufata mi tornerà indietro nei prossimi giorni)..
Nelle parole e nelle domande della gente leggo quella preoccupazione e curiosità sull’opinione che abbiamo di loro, la paura che li vediamo come assassini o una minaccia e questo mi dispiace perché alla fine forse siamo più simili di quello che uno può pensare o di quello che vogliono farci passare i media.
Odio questa barriera della lingua, vorrei ascoltare e parlare di più con la gente e, per colpa mia, non è possibile.. questo è forse il mio unico limite in questo viaggio.

Ekaterinburg.. sono arrivato alle 8 di mattina; dopo aver dormito molto bene ho fatto le ultime due ore a guardare dal finestrino.. tempo un po’ grigio che assecondava boschi-prati in fiore-boschi-qualche casa-prati in fiore-boschi; esco dalla stazione, taxista abusivo armeno con cui parlo di mikitarian, di Arat… che poi parlare è una parola grossa ma devo stargli simpatico se mi fa vedere anche la foto delle figlie sul cellulare.
L’hotel che ho prenotato è uno di quelli che in altri tempi sarebbero stati di lusso con hall e ristorante in grande stile e le camere belle spaziose ma con l’arredamento un po’ datato….il potere del rublo basso.
Mangio dei bliny e poi mi trovo con l’amica di T.. la ragazza è stata veramente troppo gentile e disponibile, ha preso giornata di ferie dal lavoro per scarrozzare uno sconosciuto; però ci siamo trovati subito e la giornata è volata via velocemente.
Per prima cosa andiamo fuori città, al confine tra Europa e Asia dove faccio la classica foto; lei era già stata nel w.end visto che è un luogo famoso per fare le foto di nozze.. tra l’altro la leggenda narra che qui lo Zar ha inaugurato il confine bevendo una bottiglia di vino in Europa e una in Asia, e da quel momento questo luogo è diventata la linea immaginaria che separa i due continenti.
Per continuare a seguire la storia degli Zar la tappa successiva è stata Ganina yama, vecchia miniera dove sono stati buttati i resti della famiglia dell’ultimo Zar, Nicola II, dopo che erano stati trucidati dai bolscevichi in città; ora il luogo è un centro religioso molto frequentato, dato che la famiglia degli Zar è stata perfino fatta santa dalla chiesa ortodossa.
2 o 3 chiese, i busti dei reali e nella fossa candele, fiori e un manifesto di richiesta di scuse per quello che è stato fatto; il luogo è in mezzo al bosco e tutte le chiese sono fatte in tronchi con gli interni in legno.
Certo che la chiesa oggi ha riacquistato un grande potere in Russia.

Rientriamo in città ma prima di andare nella zona turistica passiamo per un centro commerciale vicino a casa sua, ci tiene a farmi vedere una parte di vita reale e penso anche per mostrarmi che, a differenza di quello che vogliono farci passare, in Russia i prodotti alimentari arrivano nonostante le sanzioni europee.
Poi è sempre bello vedere i posti frequentati dai locali ed il Centro Commerciale è nuovo, ha un bel parco vicino che ha riqualificato il quartiere con laghetto, camminata, piste per il pattinaggio, giochi per bambini.. piacevole da passarci una domenica o una giornata festiva.
L’interno è un classico centro con negozi e nel supermercato mi faccio spiegare l’uso di un po’ di prodotti locali come il latte, il formaggio, la maionese usata per l’insalata russa, le 3.000 bottiglie di vodka, il caviale (chiuso con il lucchetto.. del resto 80 euro per 100 gr) e poi provo una bevanda gasata di mais che a me ricorda un po’ il tamarindo.
Tornando in centro passiamo vicino allo stadio in rifacimento per i mondiali del 2018, Ekaterinburg è la città più a est tra quelle che ospiteranno una partita e della vecchia struttura terranno solo la facciata principale.
La Istorichesky è la parte più centrale e turistica della città, camminiamo sul lungo fiume (l’odore di certo non invita a pescare) fino ad arrivare alla grande piazza che fa da diga al lago artificiale dove ci sono fontane, passeggiate, musei ed arriviamo fino al Boris Eltsin museum.
Ci tenevo particolarmente a visitare questo luogo anche perché mai avrei creduto di vedere un museo a suo nome, un uomo che fa discutere perché avrà anche aiutato il processo di “libertà” dal regime sovietico ma ha anche svenduto il proprio paese.
Bè il giro nel museo è stato molto molto interessante, saremo stati dentro un’oretta abbondante, e nel percorso si inizia da una breve introduzione della storia russa con un filmato a cartone animato, poi si salta nella storia moderna fino al 1987 ed il periodo di mezzo fino al 1991 a cui viene dato maggiore risalto ed approfondimento.
Oltre a ringraziare Eltsin per la “libertà” (la parola freedom è scritta ovunque insieme al fatto che è stato il primo presidente eletto democraticamente) è interessante la ricostruzione di quei giorni con tanti pannelli informativi e tanti filmati che rendono la visita attiva, intuitiva ed interessante.
Alla fine la mia opinione del personaggio non cambia ma sono stato contento di esserci andato.. una curiosità, tra i finanziatori ci sono tra gli altri Abramovich, Putin e altri oligarchi russi.

Dalle 5 ho girato da solo nella via pedonale Vainer e nel centro commerciale Grinvich dove curioso un po’ per i negozi comprando la maglia di calcio dell’Ural Ekaterinburg e finalmente capisco perché la città è stata chiusa fino al 1990.. troppo pericolosa, troppe belle ragazze.
Alla sera esco con lei, cena e birra artigianale in un bel pub; rientro a mezzanotte, alla fine è solo martedì e quindi vado a dormire pensando alla bellissima giornata

Oggi invece ho seguito il classico itinerario turistico.. teatro, monumento ai caduti (molto bello), la nuova ed immensa chiesa sul Sangue costruita sul luogo dove vennero uccisi gli Zar, il lungo lago e visito il museo della storia della lavorazione dei minerali e gioielli, vicino al bellissimo palazzo Sevastyanov, dove vedo pietre bellissime e di colori mai visti prima.
Faccio due parole con il tipo del negozio di souvenir che mi parla della mafia russa (che ha preso tutti i posti di potere), che la malachite negli Urali è praticamente finita e quella che si trova in vendita arriva tutta dall’Africa e della sua voglia di andarsene da lì.
Saluto Lenin che sembra che faccia canestro sui vicini centri commerciali e cerco un posto dove mangiare.. quello che non ho trovato ad Ekaterinburg è un bel bar o un ristorante con tavolini all’aperto.. fa caldo, vorrei sedermi e godermi il passaggio all’aria aperta ma niente, sono tutti al chiuso; riflettendoci penso che qui fa caldo 2 mesi all’anno ed è normale che sia così e che per questo ci siano tanti Centri Commerciali dove la gente può passeggiare e passare il tempo anche con temperature sotto lo zero.
Mi adeguo e vado a pranzare nel moderno Centro Commerciale vicino a Lenin, ristorante self service ma di buona qualità dove tra le altre cose provo l’insalata russa; alla fine gli piace questa storia della mensa, un po’ come ai tempi sovietici.. saranno cambiati i prezzi, la qualità e la disponibilità del cibo ma l’idea gli è un po’ rimasta dentro di loro.
Le ultime ore sono di transizione.. passeggio, mangio un gelato, guardo la gente.. in città per chi ha un buon lavoro ci sono parecchie opportunità e tante cose da fare mentre immagino a come sia totalmente differente nei villaggi visti dal finestrino del treno; sembrano due mondi diversi, separati, staccati e con stili di vita quasi opposti.. in comune hanno che quando l’inverno.. i i -30° non fa sconto a nessuno

Chiudo la visita della città con una sorpresa.. avevo letto di un birrificio abbastanza famoso, la jaws beer, che aveva un punto vendita vicino all’hotel; così lo cerco ed entro a provarne un paio.. poi il ragazzo parla bene l’inglese e mi spiega la storia del birrificio, mi illustra le birre disponibili e sedendosi vicino a me parliamo della crisi economica, della vita locale, mi chiede se mi è piaciuta Ekaterinburg e mi dice che stanno tentando di farla diventare una meta interessante per il turismo nazionale ed internazionale.

Ora vado ad Omsk, sulla carta la città più brutta o meno interessante.. ma molti dicevano così anche di Ekaterinburg ed è stato tutto il contrario… ludmilla radchenko (forse la persona più famosa nata ad Omsk) aspettami.. tra qualche ora sono lì.
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 22/08/2016, 13:01

Mah...Vita notturna? :o
Per me è la cosa più interessante a ekat! :P
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 22/08/2016, 13:03

flyingsoul ha scritto:Mah...Vita notturna? :o
Per me è la cosa più interessante a ekat! :P


Ho fatto solo martedì sera ad Ekaterinburg.. la vera nightlife l'ho vissuta in particolare a novosibirsk 8-)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 22/08/2016, 13:04

obe ha scritto:
flyingsoul ha scritto:Mah...Vita notturna? :o
Per me è la cosa più interessante a ekat! :P


Ho fatto solo martedì sera ad Ekaterinburg.. la vera nightlife l'ho vissuta in particolare a novosibirsk 8-)


Un giorno vale l'altro, io ho passato 4 giorni infrasettimanali e ho fatto mattina praticamente tutte le notti ;)
Quindi non sei stato al mitico chili club :mrgreen:
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda heartpacker » 22/08/2016, 22:10

Transiberiana di Obe? meglio dell'inizio del campionato!
continua ti leggiamo! 8-)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 23/08/2016, 17:43

heartpacker ha scritto:Transiberiana di Obe? meglio dell'inizio del campionato!
continua ti leggiamo! 8-)

troppo buono
:oops:
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 24/08/2016, 12:40

Giovedì 21 luglio
Ore 16.00 – Omsk

Altra giornata di sole qui in Siberia, siamo anche oggi intorno ai 30 gradi..
Arrivato ad Omsk, sosta non molto frequente per chi fa un viaggio simile ma non volevo farmi 20 ore di treno e così ho deciso di fermarmi qui per la notte e girare un po’ la città.
Omsk mi è subito sembrata diversa dalle altre due città, appena uscito dalla stazione rivedo auto Lada, vecchi camion, marshrutka… ecco cosa non ho visto a Kazan e a Ekaterinburg; diciamo la verità.. dal punto di vista architettonico non è un posto che abbiamo molto da dare all’umanità ed in qualche ora, molto lentamente, la si può visitare tutta, ma non sono qui mica per fare le foto e basta.. non è solo questo quello che cerco.
Non so ma la trovo interessante, forse perché è la più in evoluzione; il centro è tutto un cantiere e nella parte finale della Lenina st. stanno lavorando per sistemare i palazzi e creare una passeggiata elegante con molti negozi occidentali che apriranno a breve (Geox, Disigual, ect)
E’ una città in movimento, che vuole cambiare e già solo per questo sono contento di essermi fermato perché so che a breve sarà diversa.

Il viaggio in treno è andato bene, ormai son diventato un esperto nel preparare bene lo zaino per avere le cose che possono servire a portata di mano, nel preparare il “letto”, sapere dove è il bagno ed il bollitore dell’acqua per il thè; alla fine il viaggio è più facile di quel che immaginavo e poi il posto sotto è tutta un’altra vita con più facilità di movimento e comunicazione.
Come compagni di scompartimento questa volta ho una signora con cui però comunico poco, giusto un po’ sul cibo, sull’Italia e sulla gente; però è andata bene, sentivo il bisogno di un po’ di silenzio, godermi il panorama, leggere un libro e staccare la spina in questo viaggio che è stato intensissimo finora; e nonostante i bambini che giocano in corridoio e la luce sono crollato nel sonno abbastanza presto.

Il primo a salutarmi a Omsk non è stata Ludmilla Radchenko ma Lenin, con la sua statua fuori dalla stazione che mi da il benvenuto.
In hotel/ostello trovo i primi turisti occidentali .. forse svizzeri, bho, dei “simpaticoni” , quando sono uscito erano ancora su internet a guardare filmati e cosa varie.. datemi dello scorbutico ma li ho evitati.
Come dicevo, la città è tranquilla ed ho subito visitato il teatro (peccato che non è stagione e non posso gustarmi un balletto o un opera) e la cattedrale dell'Assunzione che è la chiesa principale, molto bella esternamente ed anche l’interno lo trovo luminoso e vivo, forse è la più bella di quelle viste finora.
Proseguo nella passeggiata, saluto Dostoyevskiy che ha passato la prigionia qui e mi fermo a mangiare il primo borsch, che trovo stranamente molto buono con la carne, cipolle, barbabietole e la giusta acidità, accompagnato da una birra locale ed insalata.
Supero la graziosa cappella Seraphim Alekseyevskaya ed arrivo al punto dove si uniscono i Fiumi Irtyš e Om, il colore dell’acqua non invoglia a fare il bagno e quindi vado al teatro con il tetto a forma di trampolino di sci e con la bella fontana di fronte dove tanta gente è a passeggio e si rilassa al fresco.

Non poteva mancare il giro al centro commerciale, che mantiene lo stile retrò (chissà quanto durerà prima che venga rinnovato all’occidentale) e torno alla chiesa per fare delle foto con la luce giusta.. scambio due parole con una ragazza che mi chiede di farle una foto ma purtroppo il suo inglese è molto basilare e quindi torno sulla via commerciale a guardare i lavori un po’ come fanno i vecchi pensionati da noi.
Omsk è tutta qui, stasera è giovedì.. è tempo di testare la nightlife.. avrò fatto bene a fermarmi qui la notte?

Venerdì 22 luglio
Ore 12.30 treno

3a tappa in treno, quella diurna.. sono un tre ore che guardo dal finestrino, panorama quasi sempre uguale.. incredibile i km che si fanno prima di trovare una città o un luogo abitato; è enorme questa Siberia, sterminata, senza fine e non sono neanche a metà.
Ci stava questo viaggio diurno, per cambiare un po’ e vedere la vita del treno di giorno tra bambini che giocano, letture stanche, thè, pulizie della Provodnitsa che rompe la monotonia; e poi la sosta nelle stazioni che serve per cambiare aria e passare tra venditori ambulanti di colbacchi, maglie cucite a mano, pesce affumicato, pierogi di patate e frittate fatta con farina, uova e uova di pesce.
Nelle soste si nota subito la presenza di turisti, ci si riconosce subito.. io vedo tre ragazze francesi, una coppia tedesca e un viaggiatore solitario; anche nel mio scompartimento c’è una coppia francese, due parole e scopro che loro sono diretti al Baikal senza fare soste.. ma alla fine ho preferito stare un po’ con madre e figlia giocando a carte con loro e comunicando tramite google translator.

Dicevo di Omsk.. allora la serata è stata un po’ un flop, devo ammetterlo; eppure ero bello carico
Dopo una sosta-birra ho fatto l’ultima passeggiata in riva al fiume dove dal battello che arrivava si sentiva musica pop-russa ad alto volume, e dopo sono rientrato in ostello.
A cena ho seguito l’istinto e sono andato dove entravano più persone.. forse il posto più alla moda di Omsk e difatti all’interno era pieno di bella gente, tanti tavoli di ragazze e anche il cibo era molto buono.
Finita cena vado all’Oldman Pub dove sapevo che facevano live music, peccato che quando entro non c’è nessuno.. bevo una birra aspettando che si riempia ma niente, pochi tavoli, poco movimento.. e così sfrutto il wi-fi per studiare dove andare..
O vado al locale di fronte o nella disco più popolare.. ma in quest’ultima c’è concerto di sassofono e così attraverso la strada e provo ad entrare.. anche qui, pochissima gente, chiedo consiglio ad un paio di ragazze ma dicono che questi sono i locali che vanno per la maggiore, e quindi decido di tornare dove c’è live music.
Mi siedo al bancone ed inizio a chiacchierare con la cameriera che parla un buon inglese e, visto la poca gente, si siede vicino a me e si parla del più e del meno stando insieme fino all’1.30.
Alla fine rimango un po’ deluso da questa serata ma forse qui, essendo una città piccola ed universitaria (che in questa stagione è chiusa), il grosso delle persone esce il venerdì e il sabato sera.

Stamattina in ostello, mentre faccio colazione, parlo con un ragazzo russo che è appena tornato da un viaggio in Iran, mi regala anche una banconota del paese; sono solo 10 minuti ma piacevoli.

Ed il viaggio continua, ora aspettiamo Novosibirsk, dove potrò rilassarmi un po’ avendo 2 notti da passare lì… non sono neanche a metà ma quante cose e persone ho già fatto, visto, incontrato.
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda geom.Calboni » 24/08/2016, 15:35

obe ha scritto:chiudo il giro con il museo della vita sovietica.Faccio anche un selfie con il simpatico ragazzo che lo gestisce ed il museo è molto carino e pieno di oggetti che erano di uso quotidiano in quel periodo.. dai giochi, alcune foto d’epoca, manifesti, libri, vestiti; le cose che ho trovato più interessanti sono quelle legate alle olimpiadi di Mosca 80, i video musicali che ripropongono le canzoni dell’epoca e l’insistere sull’usare i jeans come strumento di ribellione e protesta.

Quando andai in visita feci anche degli acquisti :)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 28/08/2016, 11:29

Sabato 23 luglio
Ore 16.30

E siamo arrivati nella capitale della Siberia, Novosibirsk; anche oggi caldo stabile sui 30 gradi.. e meno male che ho portato un paio di felpe e maglioni ma se va avanti così non mi serviranno a nulla; stavolta ho sbagliato totalmente la preparazione della valigia.

Comunque Novosibirsk è una città piacevole.. pur essendo un luogo che non ha molto da offrire dal punto di vista architettonico/turistico ho pensato di fare qui due notti per sfruttare il w.end e poi a metà del viaggio ci sta fare una sosta un po’ più lunga per riorganizzarsi per bene (ok.. dico la verità.. la sosta lunga è stata decisa giusto per fare il w.end e non volevo fare il sabato sera in treno)
E la prima serata è stata sul livello di quella di Kazan, pazzesca.. e qui i rimpianti su quello che sarebbe potuto essere se venivo con quei 2-3 amici fidati del gruppo di 5/6 anni fa.. sarebbe stato un delirio.
Non sarà stata serata tipo “notte da leoni” ma pazzesca in ugual modo.. sarà che ormai mi lascio totalmente trascinare e mi faccio molti meno problemi.. proponendomi e sarà quel che sarà.. la via migliore.
Arrivo a Novosibirsk verso le 3 e mezza, passando con il treno sul fiume Om, forse il più largo visto finora, e la città mi è subito sembrata moderna e lanciata verso il futuro.
Mi sistemo in hotel, doccia e verso le 7 esco per far la conoscenza della città, studio un po’ di posti e l’istinto mi fa andare sulla Lenina dove ci sono 4/5 ristoranti/club abbastanza di stile con tavolini fuori e bella gente.. è il posto giusto.
Scelgo quello che mi ispira di più, con tavolini esterni molto vicini tra loro, per aperitivo che poi si trasformerà in cena e in post cena fino all’1 passate.
In queste ore mi capita di… vedere passare e fermarsi tante ragazze vestite da serata e di venire interrogato dai vari vicini di tavolo quando capiscono che non sono un indigeno.. prima due ragazze che mi lasciano numero per andare in spiaggia domani, poi da altre due che usando un po’ di traduttore mi vogliono portare a ballare con loro ed infine da una giovane coppia che parla bene inglese e che, dopo una mezz’ora di conversazione, mi consiglia di non andare con le due (basso livello secondo loro) ma in un altro locale lì vicino.
Non so perché ma l’istinto mi porta a fidarmi della giovane coppia e quindi lascio andare le due ragazze e li seguo al Friends, locale poco distante; mi accompagnano ma non entrano, la tipa è gelosa e non vuole che il ragazzo entri… io all’inizio non capisco ma quando supero la porta tutto mi è più chiaro.
Il locale non è enorme ma ben strutturato, bel bancone in mezzo con sedie rialzate tutt’intorno, tavolini solo ai lati e una mini pista dove ballare.. tempo di ordinare un drink e sono già a parlare con la ragazza alla mia destra e sto con lei un’oretta.. nel frattempo il locale si riempie e nelle due ore seguenti conoscere un po’ di gente anche se a volte rimane la barriera della lingua.
Alle 3 decido di andare al secondo locale consigliato dalla coppia, la discoteca Black Milk… non ho connessione internet, ci sono solo taxi abusivi e per non farmi fregare chiedo ad un ragazzo il costo indicativo della tratta.. mi dice che sta aspettando un taxi per andarci anche lui e così finiamo per andarci insieme.
Il Black Milk ha un livello da top model.. forse troppo.. ma con la scusa dell’italiano e sfruttando il russo-inglese del ragazzo conosciamo subito due ragazze e con loro faremo mattinata rientrando in hotel solo con il sole ormai bello alto.
Sono stato fortunato, ho incontrato bella gente… curiosa e alla fine le prime domande classiche erano le solite.. in vacanza in Siberia? Da solo? Senza parlare russo? Perché non sei sposato?.

Visto il caldo, mi sveglio tardi.. riposo e salta anche il giro in spiaggia e al museo dei treni siberiani, ed allora decido di girare la città.
Parto dal vicino Centro Commerciale.. enorme, pazzesco, più dei negozi noto su come è strutturato.. ideato per l’inverno con spazio giochi bambini, garage sotterraneo per non prendere freddo, bar/caffetterie, cinema.. quando ci sono -30° me li vedo che vengono tutti qui.
Molto più interessante è stato il giro al mercato di fronte, questo è il luogo dove la gente viene a fare la spesa!
Se nel nuovo centro commerciale fa la passeggiata qui comperano cibo, vestiti di “marca” tarocchi, pellicce, colbacchi.. troppo interessante con i venditori del settore cibo con la loro divisa tutta uguale e tutto molto pulito ed ordinato.

Scendendo verso il centro passo dallo stadio (in vero old style con i fari esterni senza muratura e l’ingresso a mattoni che fa molto anni 80) ed attraverso il parco dove le famiglie portano i bambini alle giostre fino ad arrivare al famoso teatro dell’opera (più grande anche del bolshoi).
E’ questa la parte più bella e turistica della città e difatti nel giro di mezz’ora incrocio due matrimoni dove le giovani coppie fanno le foto nel parco ed il teatro come sfondo; lì vicino poi c’è la statua di Lenin più bella vista in questo viaggio, con i soldati e il “popolo” festoso lì vicino.
Ho tempo e lentamente scendo a piedi verso la Cappella di San Nicola, che secondo leggenda è stata costruita esattamente nel mezzo dell’impero Russo (l’unica cosa certa è che ora è nel mezzo della strada più trafficata di Novosibirsk separando le corsie dove sfrecciano le auto), e alla Cattedrale di A. Nevsky.
Alla fine una sosta a Novo ci sta.. magari sarà un po’ lunga tirare domani fino alle 18 ma spero che il sabato sera ne valga la pena.
Ora mi godo la mia birra accompagnato da pesce affumicato.. niente di particolare ma il sapore non mi dispiace, bello salato.

Siamo a metà di questo viaggio… un viaggio che, come gli altri, mi fa capire molto di me, che mi porta a cambiare ed essere più aperto e disponibile nei confronti degli altri in ogni situazione.. e poi sono a Novosibirsk.. chi l’avrebbe mai detto che avrei passato due giorni della mia vita qui??
Da lunedì inizia la parte più turistica, il Baikal… finora quando nomino il suo nome alla gente gli si illuminano gli occhi, per me sarà la tappa conclusiva prima di tornare a casa c’è ancora tempo.

Domenica 24 luglio
Ore 13.30
Una domenica sonnolenta, una domenica siberiana.

Domenica a Novosibirsk e, come previsto, giornata un po’ noiosa in attesa di prendere il treno… almeno non fa caldissimo; ci siamo, pronto per un nuovo trasferimento.. il penultimo che mi porterà a Krasnoyarsk.
Per ora si vede che la città è ancora in dormiveglia, poco traffico per strada e nel parco di fronte al teatro c’è giusto qualche ragazzo che fa skate sulla base della statua di Lenin o qualche mamma che porta a spasso i bambini.
invece ho visto parecchia gente nella chiesa dell’ascensione, l’unica cosa da “turista” che mi era rimasta da visitare, e nel centro commerciale dove ero andato a fare colazione.

Non sono neanche stanchissimo dopo l’ottimo sabato sera.. dove ho fatto le 6 di mattina trovando dell’ottima compagnia; eppure la serata non era iniziata al top visto che dalle 6.30, per un’ora, ha fatto un gran temporale con grandine e acquazzoni fortissimi.
Infatti quando arrivo sulla Lenina verso le 8.30 c’è in giro poca gente e solo verso le 10 la zona si è ravvivata; probabilmente perché il sabato sera preferiscono prendersela con più calma ed uscire più tardi.. bho.
Purtroppo durante la cena non ho trovato gente socievole come la prima sera ma per quello mi è bastato tornare al Friends, ancora adesso ringrazio la coppia che me l’ha consigliato la prima sera.
Una cosa ho notato nei locali frequentati finora.. quasi nessuno nei club (a parte un po’ a Kazan) beveva vodka, gran cocktail, whisky o simili.. forse è poco “cool”, non so.. ma questa è l’impressione che ho avuto.

Ore 18.30
E mentre si va più a est, oggi è proprio destino che sia una giornata sonnolenta, salgo sul treno e nella cuccetta non c’è nessuno, bè riposerò e andrò a dormire presto, peccato però!
Devo anche recuperare un po’ di energie che domani ho il giro nella Riserva naturale dello Stolby, un mini tour nella natura ci vuole dopo tanta vita di città e finalmente toccherò con mano e sentirò il profumo dei boschi siberiani dopo averli visti dal finestrino del treno.
Dopo l’ultimo pranzo ho preso la metro (sempre belle e particolari le stazioni della metropolitana in Russia) mi porto in stazione.. alla fine non si può dire che Novosibirsk sia una città bella ma l’ho trovata molto interessante.

Intanto metà viaggio è andato e posso fare i primi bilanci…
muoversi con i treni è più semplice di quel che pensavo, anche senza sapere la lingua, usando traduzioni e numeri ci si orienta facilmente; l’esperienza di vita sul treno, vedere la gente come vive e il viaggio con le sue soste, il trascorrere lento del tempo… un’esperienza che mi mancava! E poi la gentilezza e la cordialità della gente che ho incontrato è stata forse la cosa che più mi ha colpito
E le città?.. ognuna mi ha dato qualcosa in maniera diversa e spunti e ricordi che è difficile raccontare, sono contento di averli vissuti e provati con i miei occhi e le mie sensazioni.
Cibo? ho provato un po’ di tutto.. borsch, pelmeni di carne e verdure, bliny con salmone, marmellate e formaggio, insalata russa, carne stufata, carne alla griglia, pesce affumicato, il cibo “di strada” dei pierogi di patate e uova, il salmone… dai, non è una cucina molto varia ma sapori ben presenti e decisi.
Ora dalla parte “mentale” del viaggio dovrei passare a quella “visiva”, con il parco naturale e poi lui…sua maestà il lago Baikal.
Ultima cosa a pensavo oggi… certo che passare dai 30° estivi ai -30° invernali c’è un bel salto.. dura vivere in Siberia..
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda flyingsoul » 28/08/2016, 11:55

obe ha scritto:certo che passare dai 30° estivi ai -30° invernali c’è un bel salto.. dura vivere in Siberia..


Questo è "il bello" della vita in siberia. Lo stereotipo rimanda al freddo, ma sono le escursioni termiche il vero problema di questa regione (climaticamente parlando)
Per il resto, devo dire che la tua esperienza non si discosta molto dalla mia. I siberiani sono gente molto socievole e poi sono RUSSI! :)

obe ha scritto:Una cosa ho notato nei locali frequentati finora.. quasi nessuno nei club (a parte un po’ a Kazan) beveva vodka, gran cocktail, whisky o simili.. forse è poco “cool”, non so.. ma questa è l’impressione che ho avuto.


La vodka è per poveracci! :lol:
Si beve solo nelle serate fra amici a casa sgranocchiando cetriolini in salamoia ;)
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda obe » 31/08/2016, 9:27

Martedì 26 luglio
Ore 14.30

Ultima tratta in treno, quella più lunga, che da Krasnoyarsk mi sta portando ad Irkutsk.. la porta d’ingresso sul Baikal.
So già che un po’ mi mancheranno questi trasferimenti in treno, le vecchiette in stazione con le magliette con scritte in inglese che molto probabilmente neanche capiscono, i thè bevuti guardando dal finestrino, il cibo preparato sul momento da madri e mogli per i loro figli e mariti, il profumo del salame, l’odore del cetriolo appena tagliato, l’osservare le nonne che fanno la maglia e i bambini che giocano svogliati al cellulare o che corrono avanti e indietro per il corridoio, gli uomini in tuta spesso con la loro panciona in bella vista e nuda.. insomma un viaggiare che forse non si usa più, più lento ma più famigliare.
Un viaggio che forse più dell’aereo collega questo immenso paese passando per i suoi villaggi fatti di case di legno con le pareti colorate di blu o verde, con il piccolo orto e le strade non asfaltate, la sua steppa, i suoi boschi che si fermano a pochi passi dalle città che d’inverno vengono nascoste dalla neve e dal freddo mentre in questa stagione esplodono di verde e del giallo dei fiori.
E il viaggio non è finito, forse è finita la parte più “reale”, quella un po’ meno turistica.. ma sono già in modalità nostalgia ed ho flash nella mia mente che mi riportano a questi giorni passati.
Il classico pane nero, le serate che ho fatto (tra le più divertenti di questi ultimi anni, anche se da solo), i taxisti che ti parlano per 10 minuti in russo anche se non capisci nulla e questo loro lo sanno, ma che ne frattempo ti stanno raccontando dei loro figli e ti dicono che il Baikal è bellissimo anche se magari non ci sono mai stati.
Sta anche cambiando il panorama dal finestrino.. per la prima volta dopo tanti km iniziano a vedersi delle collinette e dei boschi su mini alture.

L’ultima volta che avevo preso in mano il diario ero rimasto al treno per Krasnoyarsk… l’unica tratta in cui non ho dormito bene, un po’ perché in cabina mentre ero in piena fase di addormentamento sono entrati un giovane militare e una giovane ragazza che parlava inglese.. e così abbiamo fatto un’oretta a dialogare io e lei ed alla fine non sono più riuscito ad entrare nella fase di sonno profondo.
Quando scendiamo dal treno anche il giovane militare, pur non avendoci parlato, per il semplice motivo che l’ho aiutato a portare giù la borsa, mi saluta dandomi una calorosa pacca sulla spalla.

A Krasnoyarsk arrivo alle 7 di mattina, mi trascino in hotel dove ho tre ore per rilassarmi prima del tour nella riserva naturale dello Stolby.
La giornata è stata una bella sfacchinata di 20 km ma molto divertente anche perché abbiamo fatto una specie di climbing a mani nude sulla roccia salendo sulle 4 vette dei sassi più centrali; non avevo mai fatto una cosa simile.. molto forte e gran bella esperienza e poi ci voleva un po’ di natura dopo tanta città! Anche se quando siamo rientrati verso le 9 di sera era cotto.
La guida ci ha detto che siamo stati molto fortunati che la sera ha piovuto perché nei due giorni precedenti l’aria era impossibile da respirare e tutto era nebbioso per via del fumo provocato dagli incendi vicini.
Invece ieri, dalle vette, si vedeva tutto, anche la città in lontananza e l’orizzonte con i vari sassi che spiccavano in mezzo al verde delle piante che non ti sembrava possibile di averle scalate… a pensarci bene è una di quelle attività che vengono coperte dell’assicurazione medica.. meglio non averci pensato prima!
Il tour è stato molto interessante; all’inizio, mentre percorrevamo la strada del parco, la guida ci ha spiegato i vari animali presenti (anche se alla fine noi abbiamo visto solo degli scoiattoli), le varie piante, gli insetti e i batteri che vivono nella riserva.. anche se i momenti migliori sono le soste in cime alle rocce, in silenzio.. dove pace e serenità sovrastavano tutto.
Poi il gruppo era di sole 5 persone, io, una coppia di francesi, uno spagnolo e una ragazza di Mosca che ci racconta della crisi economica russa, delle mille dacie di Putin, degli asiatici che invadono la sua città venendo a far nulla ed insultare le donne… direi un bel caratterino forte.

Arrivato in hotel, doccia e son già le 10; per strada qualche giovane in giro e fortunatamente trovo un ristorante aperto.. tipico ucraino dove prendo insalata di salmone (ormai un classico) e stufato di vitello, funghi e formaggio; rientro in hotel dove crollo a dormire in pochi minuti.
Nelle ore mattutine ho passeggiato un po’ per il centro città e scopro che è il luogo delle mille fontane; per il resto sono passato per le classiche cose si trovano in una città russa.. le chiese (sempre molto frequentate), i viali lunghi km dove passeggiare, la statua di Lenin e i palazzi di nuova generazione e moderni.
La differenza qui sta nel fiume, secondo me quello sfruttato meglio con la riva piena di tavolini, giochi, venditori ambulanti.
Fermandomi a prendere un paio di panini per il viaggio parlo con il ragazzo della cassa.. starò lì un 15/20 minuti parlando di musica rock, della sua voglia di vedere l’Europa, l’assenza di libertà di movimento (Krasnoyarsk del resto è stata una delle prime città che si è ribellata all’impero sovietico e conosciuta per le proteste contro il regime), delle universiadi invernali che si terranno nel 2019 e che si spera porteranno migliorie alla città, dell’essere contento nel poter esercitare il suo inglese, che lavora d’estate per prendere una giacca della Stone Island, dei ragazzini che stanno dipingendo parti di città (tipo ringhiere o muri) per migliorarla senza guadagnare un soldo così come i vecchietti che aiutano a pulire e spazzano il marciapiede…. Bè la Russia avrà tanti problemi ma in queste cose capisco perché mi piace.
Ho ancora 5 giorni, un enormità quando si è in viaggio.. probabilmente vedrò posti più belli ma difficilmente sapranno riempirmi come questi
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Re: Transiberiana - 4.500 km nella vera Russia

Messaggioda Maxdivi » 31/08/2016, 17:39

Gran bel viaggio :D

Kazan, Ekaterinburg, Novosibirsk alla fine non si possono definire dei buchi di provincia gia' da anni. di fatto si contendono il ruolo di terze capitali della Russia.

Non so se mi e' sfuggita una parte sul mare di Ob. Novosibirsk un mio pallino da sempre. Difficile da realizzare.
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