Giorno 8 - 18 agosto
Avete presente “Ricomincio da capo”? Il film con Bill Murray dove il personaggio principale è costretto a rivivere sempre lo stesso giorno? Uno dei miei preferiti.
E, proprio come Phil Connors, quando suona la sveglia mi trovo costretto a rivere il giorno precedente:
mi alzo di scatto e vado a vedere il tempo. Nuvoloso, come il giorno prima.
Questa volta cambio personaggio e dal giornalista mi trasformo nella marmotta. Scelgo di non uscire dalla tana e torno a letto. Preparatevi, sarà un inverno lungo quello che vi aspetta.
Salto la colazione. Ma in spiaggia ci vado, mi dico. Chissenefrega del tempo!
La città ormai l’ho girata e non c’è altro da vedere.
Così esco dall’albergo verso le 11 e mi dirigo verso il mare.
La faccio breve: da mediterraneo penso che venire in Georgia per il mare sia sbagliato. Il paese ha altre peculiarità. Già di mio non sono amante della vita da spiaggia, in solitaria (poi). se aggiungiamo le località mediterranee più vicine a noi e come si presentano... non credo ci sia confronto.
Descrivere mare e spiaggia è semplice: spiaggia con sassi grossi, tipo fiume. Mare subito profondo, tipo Liguria. Acqua tipo Rimini.
Faccio un bagnetto, mi fermo in spiaggia un’oretta o poco più. Il cielo molto nuvoloso non ha invogliato le persone a recarsi in spiaggia, che è quasi deserta.
Poi decido di tornare in paese e mi fermo a prendere un baklava in una pasticceria in cui mi ero fermato la sera prima. Erano stati molto gentili e dopo una mia prima fetta di torta acquistata, mi volevano offrire anche il baklava ma avevo rifiutato causa “troppo cibo” (ho già mangiato una fetta di torta al cioccolato, buona. Se mangio anche quella scoppio!).
Loro si erano un po’ risentiti e quindi avevo promesso che sarei tornato il giorno seguente. E così ho fatto. Il baklava non era però granché.
Poi decido di passare al caffè turco in un bar/baldacchino, non mi piace molto ma volevo provarlo.
E poi, per completare l’opera, passo alla mitica acqua Borjomi. Prendo una bottiglietta, ne bevo un sorso, richiudo la bottiglietta, la getto nel primo cestino a disposizione.
Chi l’ha provata sa perché.
Il pomeriggio lo trascorro inoltrandomi in altre zone cittadine: passo per una via di negozi, arrivo a una scuola d’arte, visito una chiesa armena.
Batumi è una cittadina piacevole, non c’è che dire. Ma il clima sfortunato non mi ha permesso di godermela appieno.
Che dire… la serata non si rivelerà tanto diversa dalle precedenti. Scelgo, tanto per cambiare un po’, di recarmi alle fontane danzanti dall’altro lato del viale. In città ci sono due installazioni di fontane.
Faccio un giro sul pontile. Guardo lo spettacolo e poi, proprio come il giorno precedente, ecco la pioggia. Non riesco nemmeno a fare un giretto in uno dei casinò, cosa che mi ero ripromesso prima di partire per la Georgia.
“Ricomincio da capo a Batumi” è arrivato ai titoli di coda. Domattina prenderò il treno per tornare a Tbilisi.