Senegal e gambia

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 12/11/2016, 23:49

mia madre si offre i portarmi in aereoporto e accetto di gusto. non sono molto soddisfatto per il bagaglio, ma me lo farò andare bene. All'ultimo secondo lascio la collaudata felpa per un pile, più leggero nello zaino, e decido di non portare la giacca. La strada erMalpensa ha le alpi proprio davanti  e devo dire che è proprio panoramica; le alpi sono innevate. In entrata in aereoporto la polizia ci ferma, non ho la patente,ma per fortuna non mi multano. Mangio un panino e vado all'imbarco. Vedo dei personaggi interessanti all'imbarco, qualche africano decisamente scuro. Intravedo un paio di carte di imbarco per bamako e cerco di memorizzare qualche volto, forse li trovo domani sul volo per dakar; se sono fortunato condivido il taxi per la capitale senegalese. Non ho da leggere, compro la settimana enigmistica più per abitudine che altro. Dubito che la userò. In aereo ho di fianco un signore che va a tel aviv. Parliamo di varie cose. Dice che se si guarda intorno la vede molto grigia. In casa sua , con i suoi gatti, invece sta benissimo. Arrivato a istanbul, individuo ilmercato di strada visto la volta precedente a bakirkoy e mangio a aksaray. Poi arrivoa piedi all'ostello, me lo indica un signore che mi ferma per strada. L'ostello, di cui ricordo il nome (ma che non avevo scritto da nessuna parte) ha una bell aterrazza con vista, ma ad organizzazione siamo messi maluccio. ora che scrivo (mezzanotte passata), ancora non ho un letto. In ostello conosco dei ragazzi messicani,una canadese ,un iraniano e un altro paio di ragazzi. Pare vogliano stare in ostello e quindi esco da solo.Mi procuro una birra (i negozi che vendono alcolici sono vicino all'hotel empire palace) e cerco una panchina che si presti allo scopo. La trovo oltre il ponte di galata. Passato il ponte , sulla sinistra si percorre una strada che puzza di pesce e si arriva ad un lungomare con delle panchine. Bevo la mia birra con vista su sulthanamet. La moschea di solimano domina la vista, illuminata da una gran luna. Il vento porta il suono dei vari locali da ballo che si trovano sotto il ponte di galata. Eà un miscuglio di tecno e musica cantata. Ci manca solo il karaoke. La situazione i fa fresca e riprendo la strada del ritorno. Sul ponte ci sono tantissimi pescatori, tipo 3 ogni 2 metri. Per 2 o 3 mesi ci saranno pesci dal buon sapore e con poche spine. I pescatori stanno qui e si danno il cambio tra amici per mantenere la posizione. Dopodichè, dopo un periodo poco favorevole, ci sarà un'altra "mirazione", ma di pesci peggiore qualità; meno gutoso e con più spine. Queste informazioni me le da Mehmet, tassista curdo di dyarbakir, che è qui con un amico. Quando gli chiedo fino a che ora starà sul ponte , mi risponde che starà qui finchè la moglie non chiama, dopodichè scatta la corsa a casa. Quando passa la polizia minacciando di rimuovere le auto parcheggiate a lato carreggiata sul ponte, mehmet mi accenna al fatto che pochi giorni fa c'è stata la maratona di istanbul e che il ponte era bloccato. In effetti i sono tante auto e furgoni parcheggiate sulla carreggiata del ponte. Mi dice anche che 2 mesi fa circa ci sono state manifestazioni di piazza molto partecipate (2 milioni di persone, mi ha detto), ma poi è intervenuto l'esercito e manu militari ha riportato la quiete in città. Gli chiedo se ,da curdo, ha velleità territoriali sulle terre che verranno(si spera) strappate all'Isis. Mi dice che non ha di questi pensieri, che i curdi integralisti del Pkk o simili, non sono troppo dissimili da altri integralisti e che per ottenere la concordia come si chiama la terra abitata da questo o quel popolo cambia poco. Intorno alle 23.30 prendo la strada verso l'ostello.Attraverso la collina di sultanameth su strade deserte. Ho con me tutti i soldi e non sono troppo tranquillo, ma la città si conferma super sicura, nessuno mi rivolge la parola (in realtà ho incontrato solo 1 persona in 40 minuti di strada). Arrivato in ostello trovo i messicani pronti ad uscire. La discoteca è ad 1 ora a piedi, ma sono motivati ed escono. Io scrivo e poi provo a farmi dire dove devo dormire.
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda geom.Calboni » 14/11/2016, 11:49

radaulpa ha scritto: oltre il ponte di galata. Passato il ponte , sulla sinistra si percorre una strada che puzza di pesce e si arriva ad un lungomare con delle panchine.

Esattamente il luogo della mia storica :) aggressione da parte di un branco di cani randagi la notte appena giunto in città.
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 16/11/2016, 13:12

13 novembre cheers hostel istanbul

Alla fine finisco in un altro osttello, la vista non è paragonabile, ma la camera è parecchio più ampia di quella dove pensavo di finire.I miei compagni di stanza sono 2 polacchi e un ragazzo che non ha staccato gli occhi dal telefono. Durante la notte fa vento e la porta, muovendosi, fa rumore. Riesco a sistemare con un pezzo di carta e proseguo il sonno. La colazione è quella turca standard, e merita una nota, olive ,verdure t alla mela verde con cannella un formaggio semifresco, uova sode, pane burro e marmellata (più uno sciroppo che marmellata vera propria) alla ciliegia. Colgo in parte il discorso di due ragazzi che si raccontano l'un l'altro come campare senza lavorare nello stesso posto, ma non capisco bene che si dicono. Mi muovo con discreto anticipo per l'aereoporto e con le lire rimaste compero del dentirficio e del tabacco. In aereoporto cerco di scroccare u passaggio da una ragazza diretta a dakar, mi dice che la verranno a prendere, spero di non dover prelevare in aereoporto, preferisco prima cambiare il contante che ho con me. Sempre in aereoporto prenoto la notte a dakar (sto invecchiando, avevo prenotato anche a istanbul) e scrivo un paio di messaggi a mia sorella. Sul pullman tra il gate e l'aereo vedo il mio primo passaporto diplomatico delle nazioni unite. E' azzurro. Ne avevo visti di rossi,verdi,blu,bordeaux, ma azzurro è il primo che vedo. Cè il simbolo dell'ONU e scritto united nations. Colgo anche le prime lingue africane, suoni labiali (da labbra pronunciate), per nulla gutturali, che invece paiono sbuffati. Abiti interi molto larghi anche per gli uomini e capelli a grani di pepe. Ieri, dopo un lungo periodo di atterraggi lisci e senza sorprese, un atterraggio un po' ruvido e oggi, a causa del forte vento un decollo al cardiopalma. L'aereo non ne voleva sapere di mantenere l'assetto mentre prendeva velocità; e anche dopo il decollo il forte vento ha fatto sballonzolare l'aereo er un po' finche, arrivati a quote più elevate, la situazione si è regolata. La conseguenza inattesa di un forzato allacciamento delle cinture è stata una lunga coda per il bagno. I colorati e corpulenti avventori hanno dovuto fare avanti indietro qualche volta perchè il capitano invitava a sedere i paseggeri e la coda scompariva per poi ripresentarsi. Sorvoliamo la Tracia con le sue tante microdighe (ne ho contate almeno una decina) e la penisola calcidica. Penso al mio amico cristos e a come gli farebbe piacere una foto della sua città da quassopra, ma proprio quando siamo in prossimità di Salonicco portano il cibo, il numero di movimenti possibili precipita e anche recuperare la macchina fotografica diventa impossibile. Gli regalerò un quadretto con dentro una descrizione a penna. Passiamo la grecia continentale e Itaca (penso: un'isola dalle alte s ogliere chiare. Familiarizzo con i miei vicini. Uno arriva dalle filippine! E' il terzo volo, di cui l'ultimo da pechino di 12 ore. E diretto in mauritania e si addormenta appena può. L'altro è un giovane studente senegalese dal naso schiacciato e ampio. Studia a cipro e sta tornando a casa per il pellegrinaggio a Touba. Mi dà il suo benvenuto in Senegal, anche se ci siamo ancora lontani qualche migliaio di km, l'ospitalità certo non manca. La comunicazione non decolla, ma si vede che c'è concordia Appena passiamo la punta sud orientale della sicilia noto che abbiamo passato i 10.000 metri! Sarebbe il momento di correre al bagno per la abitudinaria cagata d'alta quota, ma il vicino dorme di gusto Penso e spero che manterremo l'altitudine.10363!!sorvolando l'africa, dopo la fascia costiera verdeggiante passiamo un fascia montuosa, poi i canali si fanno sempre piú piccoli e rari, cosí come le zone coltivate, e il colore della sabbia piú frequente di quello della roccia, cosí come le increspature della roccia, via via meno aspre. La sabbia finisce per coprire praticamente tutto e la spianata si trasforma ancora. La roccia affiora solo in alcuni punti. Quando mi sveglio sole non è ancora tramontato: si va verso occidente e si rincorre la luce. Non càeà più la spianata di sabbia, ma la parte di roccia ritorna ad essere prevalente. Ci sono bande più p meno parallele di rocia o sabbia)inizia ad esserci meno luce). Arriviamo noacchout, la capitale della mauritania. Le ostess hanno il loro bel daffare per gestire lo sbarco di alcuni passeggeri . Prima non si trova il signor antonio, poi pare che non si trovi io bagaglio a mano di un passeggero. Dal mio finestrino noto che la flotta della mauritania airlines non è proprio recente e parlo con un signore che è a milano das 10 anni ed è distrtutto dal viaggio. Arrivati a dakar saluto il bambino ino viziatissimo che avevo davanti e prima del passaporto parlo con un signore italiano decisamente oversize che è qui per lavoro. c'è un sacco di lavoro qui per i costruttori e l'italia, e amche l'europa, sta dando segni di evidente ristagno.Sta facendo soldi allevando lumache in bulgaria. La sala per recuperare i bagagliè decisamente caotica. Compro una sim locale ed esco. Il tassista che mi porta in hotel mi parla di una festa reggae, e anche i ragazzi dell'osteollo (francesi e poco loquaci)me ne accennano. Esco a mangiare un panino e danno una mattonella. tra hamburgher e formaggio pesava almeno 400 grammi. Abbino unba gazelle, la birra locale. La trovo decisamente buona profumata e non troppo frizzzante.tornato in hotel trovo un altro tipo di persone. lei degli usa e lui no stanno fumando e bevendo con antoine, il figlio del proprietario. Ha capelli brucuati dal sole e abbigliamento das surfista(il nome del posto è surf camp). ecido di andare alla festa. Chiamo il tassista e vado lì. Il posto è panoramico. si vede il lato sud di Dakar, con le mammelle, 2 collinette che danno sul mare. Su una c,eè un faro, sull'altra una stat7ua mastodontica rappresentante la "rinascita africana" e donata dalla corea del nord. Si vede prchè è illuminata con vari colori. Beviamo un paio di birre, qualcosa si fuma pure , i locali rispondono in coro "africa" quando il dj li stimola e la luna è enorme. Io riesco a fare la mia brutta figura. Il formaggio del panino si agita nello stomaco e ne sono molto disturbato. Un ragazzo coglie che non sto bene mi fa vedere dove liberarmi del problema. Successivamente su consiglio del tassista non vado in bagno, ma sugli scogli. Faccio una pisciata lunghissima! Immancabilmente mi si propone una prostituta. Una ragazza molto bella, sui 30 anni. manco mi chiede il nome e cerca conttto fisico. Il tassista conferma la mia intuizione. Torno che sono le 5 passate. Paf, il tassista, mi invita a Touba per la festa. Io ho altri piani, anche se so che il 19 c'è questo raduno molto partecipato e molto importante pert l'identità senegalese. Vado a dormire.
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda Leia74 » 16/11/2016, 15:24

WOW. Semplicemente.
Buon proseguimento di viaggio!!!
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda geom.Calboni » 16/11/2016, 16:34

Le ultime notizie danno Radaulpa a Touba "prigioniero" di uno incontrato per strada che l' ha portato a casa per fargli conoscere familiari ed amici... :D
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 02/12/2016, 11:39

14 novembre quicksilver surf camp ngor

Mi alzo per fare colazione e poi torno a letto. Mi sveglio alle 14 passate. Vorrei arrivare in città e comprare il biglietto della barca per ziguinchor, in casamance. Prendo un mezzo urbano, passiamo sotto l'enorme monumento in stile sovietico regalato dalla corea del nord (più grande della statua della libertà e statua più grande di tutta l'africa) e mi avvicino al centro. sul bus una signora parla inglese. Mi dice che la casamance è molto bella emi consiglia caldamente di andarci. Come molti dei senegalesi che incontro è stata in Italia, a bassano del grappa e mi dice che era rimasta impressionata da venezia e da roma.Le chiedo come regolarmi per le foto alle persone. Mi suggerisce di chiedere volta per volta, lei,pere esmpio, non gradisce che la si fotografi. Ha un bell'abito blu, rosso e giallo a tinte forti. Gli abiti delle donne sono sempre molto molto colorati, con gonne che stringono nella zona delle ginocchia e le acconciature sono spesso complesse, le trecce vengono attaccate ad altre trecce o a vere e proprie corde con cui si relizzano chinion di varie dimensioni. Sceso dal bus i si "attaccano" un paio di ragazzi, mi vedere la strada, poi, immancabilmente, mi propongono, mi fanno la proposta di vedere questo o quel negozio, o anche chiedono denaro per del cibo. Non sono affatto aggressivi e al rifiuto non insistono, ma al terzo un pò mi secca perdere tempo in convenevoli.Arrivati al porto mi dicono che la barca è piena!!mi segno in lista d'attesa questo imprevisto mi rende la vita un pò diffile, mi servirà un secondo visto per il gambia e devo ripensare il giro.Di sicuro potrei andare a touba a inizio giro e godere dei preparativi della feta invece di andarci alla fine, dato che comunque intenzione di vedere la città sacra dei mouriditi. Praticamente tutti quelli che incontro (incluso un ragazzoche parlava italiano) mi invitano ad andare a touba e ad essere ospitato. Comunque uscito dal porto decido di passeggiare lungo il lungomare ovest e avvicinarmi all'hotel percorrendo quella strada. L'ora del tramonto è prossima e i sono veramente tanta tante persone in spiaggia a fare attività fisica. Tanti giocano a pallone, altri giocno a pallone, chi fa esercizi a corpo libero approfittando della resistenza della spiaggia, poi c'è chi si cimenta nella lotta (mi guardo lo scontro tra 2 di questi, entrambi enormi). Mi soffermo nel tratto di lungomare vicino ad una moschea con dei minareti terminanti con dei globi, molto particolari, su base quadrata. Nelle vicinanze c'è la statua di una donna con un corpo metallico, siede su tre porte di marmo una dentro l'altra. Se ricordo bene lessi che i questa statua sono rappresentate 3 porte e la donna ha ruolo di annunciatrice. A me sembra che stia fumando una pipa enorme più che suonare uno strumento, ma magari sono io che cerco sempre spiegazioni poco lineari. La statua ,curiosamente per come intendo io i coopi di stato, è stata per celebrare un colpo di stato degli anni 90, verificherò questa informazione. Noto una scritta contro l'importazione dei mobili dalla cina senza dazi. Resto un po' perplesso, am poi proseguo e tutto è più chiaro. Passo una zona piena di falegameri con relativi artigiani (che usano strumenti a mano) al lavoro; qualcuno legato a questi artigiani ha portato avanti gli interessi della categoria.La zona è decisamente interessante, bambini per strada a pascolare, ogni tanto passa una capra, negozietti e la vita quotidiana che ti aspetti in una metropoli africana. Opto per una birra gazelle, ma curiosamente non ne vendono nei negozi. Proseguendo la mia passeggiata incontro Paco, lo trovo appena fuori da casa sua. Lavora all'aereoporto e parla un discreto inglese. Con lui parliamo un po', ovviamente mi invita a touba a casa sua, e mi porta dove potrei trovare della birra (gliene offro una). Mi mette a conoscenza che per comprare alcoholici bisogna andare in negozi specifici dal nome illuminate: almentacion. Ma come, dico io, gli alimantari, dove si compra cibo, si chiamano boutique e chi vende alcohol invece si chiama alimentacion!?!!?!? E' proprio così. Con lui decido di non prendere la barca (ammesso che la lista d'attesa sia foriera di buone notizie), ma di andare a touba insieme l'indomani sera.Torno in camera e noto che sono arrivate 2 persone, faccio cambiare l'aria, vado in bagno e poi a lett
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 02/12/2016, 11:41

15 novembre quicksilver surf camp ngor


La supposta ed opportuna sveglia mattutina non si realizza. l'ambizioso programma del giorno prevede (in teoria e nell'ordine):
- passare dall'ambasciata per sapere come modificare il visto e se serve un visto di transito
- visitare il museo IFAN
- cambiare tutto il contante dato che fuori Dakar non è detto che riesca
- andare a goree island
- arrivare prima delle 20 da Paco.
Programma impegnativo, ma realizzabile.
Nella dura realtà mi sveglio appena in tempo per fare colazione, esco alle 11 passate e col traffico di Dakar arrivo al museo alle12 passate. di fatto arrivando a fine orario le brioches sono finite, ma riesco comunque ad approfittare delle marmellate di frutti esotici, ieri era un melone locale, oggi è il turno del mango, c'è un miele d'acacia veramente molto buono: profumato e denso. C'è anche una torta lievitata a base di cacao, pan di Spagna e uvette, la ho vista anche un molti bar. Ha base quadrata. Il museo è interessante per quanto le descrizioni sono stringatissime e solo in francese. Tutto sommato la collezione è abbastanza limitata. La guida parla di una raccolta disordinata, ma numerosa. Quel che resta è una raccolta di maschere(soprattutto della costa d'avorio) legate a vari momenti della vita rurale , circoncisione, riti di fertilità per le donne, funerarie e legate alle cerimonie di fertilità della terra, piuttosto che abbondanza della pesca e della caccia. Un video mostra scene da uno di questi riti. ci sono personaggi con sembianze di animali e il personaggio principale con una maschera che sembra cugino it della famiglia Addams, solo che non è di pelo,ma è di paglia. Nella cerimonia, durante la quale qualcuno lancia reti da pesca, non ci sono personaggi negativi, ma ci sono solo riti e circostanze con valenze positive (guardando io video avevo capito poco), immaginavo ci fosse la maschera della siccità da scacciare o cose simili. Invece il personaggio attorno a cui facevano festa rappresentava l'abbondanza delle messi. Al piano superiore, invece una raccolta legata ai tessuti tradizionali. Uscito di lì cerco di cambiare denaro, ma le banche mi fanno offerte poco vantaggiose e decido di andare al mercato. Lì conosco un ragazzo che poi mi accompagnerà nel pomeriggio. Segue la confraternita mouridite di baje fall. Questi hanno una visione molto permissiva della religione musulmana. Bevono alcohol, fumano marjuana, non praticano il ramadan. Vestono coloratissimi e molti portano dreadlocks. Cambio da un suo amico, mi fa vedere il suo negozio(ovviamente) e con lui vado a cercare di arrivare a goreee. Purtroppo per me arrivo al porto giusto 15 minuti dopo che parte la barca. quella dopo è alle 16 e torna troppo tardi per arrivare alle 20 da paco. Mi mangio le mani. ieri ero qui e non ho preso gli orari! che pirla!Comunque con torniamo in centro cercando l'ambasciata. scopriamo che ora è all'aereoporto e ci sediamo a bere un caffe touba. Il caffè touba è caffè misto a una spezia locale )che pare un piccolo fagiolo), non è fortissimo e ha un sapore che mi piace. Mentre siamo lì, seduti su una panca di legno a lato strada, mi dicono che si mangia e che sono invitato (come molti passanti). Sono abbastanza sorpreso di come chi ha portato la grossa marmitta in metallo inviti i passanti e della naturalezza con cui questi vengano, mangino e se ne vadano.Andiamo in un african bar con l ragazzo che sta con me. Ha pareti dipinte di verde fino circa 2 metri, poi cambia.l'entrata è tipo vecchio west. La variante è che ci sono due strisce di camere d'aria di bicicletta per far chiudere le "porte".beviamo una birra di cui tengo il tappo e rendo un trasport en commun. Nasce come una sorta di cooperativa di trasporto, ma ora è parte del circuito dei mezzi. Sono furgoni molto colorati. Hanno colori scuri come sfondo. in una striscia laterale bianca c'è il nome. Con il furgone raggiungo casa di paco. al telefono risponde un suo amico. arriva poco dopo di me. il taxi è alle 2! facciamo un giro al mercato, beviamo qualche birra. Stiamo finiamo in una camera di beje fal. sul materasso a terra dormiva uno, e gli altri 3 guardavano la televisione 14 pollici, che era a terra.faccio anche un pisolino.Andiamo alla stazione dei taxi e lì ci sono 2 capre, una bianca e l'altra scura, che andavano a touba. Erano curose perché erano chiuse in 2 sacchi. Ne usciva solo la testa. Ogni tanto tiravano qualche belato. Le fotografo. Un militare lì vicino mi ha fatto cancellare la foto. Le capre andavano a touba, e potevamo andarci anche noi, mi sa. praticamente abbiamo dormito nel taxi e la mattina dopo siamo partiti con un'altra auto....alle 6!!
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 02/12/2016, 13:21

16 novembre taxi dakar-touba

Il piccolo zaino verde con le cose di paco mi fa da cuscino e quando mi sveglio sono abbastanza attivo. Il paesaggio non è eccessivamente arido. Secco, con arbusti bassi e qualche albero ad alto fusto. Vedo anche i primi baobab. la parte di terra coltivata è minima. Le capre scorazzano un pò qua e un pò la. La strada di entrata a touba sembra disegnata col righello per quanto è dritta. Entrando in città ci sono dei posti di controllo e vari dossi. Il festival è un evento molto importante per la città. Si commemora il ritorno di sheick bamba dall'esilio imposto dai francesi. In una città di 500.000 persone ne arrivano 2/3 milioni!! Decido di starci una notte, mentre il grosso dei pellegrini sono in arrivo, sperando di evitare sovraffollamento di strade e mezzi di trasporto (oltretutto, mi dicono in molti, dato che gli autisti si fermano in città, poi c'è scarsità di mezzi che escono dalla città stessa). Per darvi una idea di come sia sentita la festa, a Milano viene celebrato questo festival.
Arrivati a Touba constato che la situazione in stazione è già abbastanza caotica. Da lì con un altro mezzo arriviamo a Mbacke. Sede dei pellegrini aderenti a Beje Fall. Questa confraternita segue un islam peculiare: respingono categoricamente l’uso della violenza; aborrono l’individualismo e l’ostentazione; vivono in comunità e in sobrietà, senza possedere beni immobili. Conducono una vita semplice e distaccata (un link https://gruppoindacosenegal.wordpress.c ... -bayefall/). In quel paese mangiamo, compriamo delle sigarette e iniziamo a cercare la casa dei familiari di paco. La troviamo dopo una ricerca non proprio breve, aiutati da un paio di persone. Attraversiamo la città e si coglie che questa è in pieno fermento. Bancarelle vengono alzate ad ogni angolo e ci sono tante persone per strada. Alcune trovano riparo dal sole seduti sotto i rimorchi dei tanti camion fermi a scaricare merci.
Passiamo davanti alla grande moschea. C'è una zona antistante molto ampia ricoperta di marmo bianco. Sulla moschea svettano 4 minareti a testa tonda. Da lì prendiamo un ulteriore mezzo che punta a nord. Una signora in un abito blu indica più o meno la direzione una volta scesi da questo secondo furgone. La casa è in un zona residenziale. Le strade sono sterrate, e coperte di sabbia, tranne la principale che ha invece asfalto. Le case hanno recinzioni in mura di cemento con la porta in ferro. Il bagno è separato dal corpo centrale e il cortile è in sabbia. Nella casa vera e propria varie camere affacciano su un corridoio interno. Arriviamo nel primo pomeriggio. In casa ci sono praticamente solo donne. 4 donne 2 ragazze 3 ragazzine e 4 o 5 (non sono riuscito a capirlo) bambini più piccoli che si presentavano e poi sparivano, per poi ripresentarsi. Colpisco una bambina piccola. Avrà avuto 3 anni. Mi fissava spesso, mi toccava i piedi mentre scrivevo. Era molto stupita in generale. C'è di buono che con tutto lo stupore non piangeva. Dopo un pò mi dicono che la famiglia mangia e partecipo anche io al pasto. Sediamo in terra e prendiamo dal grande catino in metallo con all'interno il piatto nazionale, riso con verdure e pesce. il piatto (il catino, verrebbe da dire) è speziato e leggermente piccante.Dopo mangiato paco riposa un pò e io faccio un giro nella zona. vedo una ragazzINa che sistema i capelli (molto crespi) ad una amica. Delimita con un uncinetto le zone e intreccia i capelli che via via delimita procedendo dalla fronte alla nuca. Ne escono delle trecce molto piccole attaccate al cuoio capelluto. Trovo molto curiose le bambine per strada con i capelli intrecciati alla belle meglio, e ancora di più quelli con il lavoro a metà. Metà testa con le trecce e metà coi capelli in piedi che sparano da tutte le parti. Mi fermo a parlare con loro. Arriva uno stuolo di bambini e un paio di signore. Le signore dopo un paio di domande mi chiedono del denaro, io faccio vedere che ho le tasche vuote e dopo un pò, dato che la comunicazione non decolla, decido di tornare a casa. Sveglio paco e andiamo in città. Mi porta alla gran moschea di Touba. La moschea ha un grande spazio esterno ricoperto in marmo bianco e 4 minareti alti. Durante la preghiera del Maghal questo spazio si riempie completamente. In questa occasione è possibile vedere il Marabutto. All'interno archi polilobati fanno da entrata ad una vasca con acqua miracolosa. Per i morabiti questa acqua ha la stessa sacralità della fonte da La mecca, in arabia saudita. Paco mi ci porta e il "gestore", che ditribuisce acqua a piene mani mi chiede se sono musulmano. Io ( dato che concretmente ho avuto il battesimo musulmano 2 volte viaggiando) gli dico di sì. Mi da da bere l'acqua, che io sorseggio. Poi Paco vorrebbe farmi parlare col marabutto, ma non mi viene concesso. L'interno della moschea è interamente decorato con archi policromi. Hanno piccole decorazioni tipo mosaico, con colori delimitati da sottili linee in cemento. Usciti dalla moschea passiamo il mercato.Compro una collana di beje fall e proseguiamo. Ci aiutiamo con la bussola e prendiamo la strada verso il paese vicino. In Touba non è permesso portare tabacco o alcolici, quindi paco , tabagista, deve spostarsi per fumare. lì compra delle sigarette e io faccio un giro. Finiamo a bere in un parchetto. Mangiamo capra cotta e cipolla, poi torniamo a casa dei suoi familiari. Arriviamo parecchio tardi, tanto che a causa della stanchezza parlo molto poco con suo zio , che è stato in italia vari anni e parla italiano.
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda radaulpa » 05/12/2016, 18:23

17 novembre casa dello zio di paco, Touba

L'idea è svegliarsi presto e lasciare la città prima che il fiume umano che ci si sta dirigendo renda impraticabili le strade e otturi gli incroci. Il taglio europeo con cui compilo il mio programma cozza con la realtà locale ancora prima di uscire di casa. Lo zio vorrebbe salutarmi e bere il caffè del mattino. La situazione è ben nota, ma non c'è verso di uscire di casa in tempi brevi, e così finiamo per uscire di casa alle 9 passate. La strada principale è ormai bloccata e raggiungo la stazione degli autobus cambiando mezzo più volte. Percorriamo parte dei sobborghi della città. Vedo una moschea in costruzione. C'è atmosfera di grande fermento e noto vari palchi con altoparlanti da cui i pellegrini seguiranno la preghiera del sabato mattina. Avvicinandosi all'ingresso della città la situazione si complica ulteriormente. Cambiamo mezzo ogni volta che si incrocia una strada che arriva dall'esterno della città. Conviene decisamente scendere, oltrepassare l'incrocio a piedi e prendere il mezzo che procede oltre. Quello che fisicamente è un incrocio,di fatto è una lunga colonna di veicoli che procedono a senso unico.
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Re: Senegal e gambia

Messaggioda geom.Calboni » 10/01/2017, 12:33

E poi? :)
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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geom.Calboni
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