Sono appena rientrato da un nuovo giro che, appunto, ha toccato queste mete: Bialystock - Kaliningrad - Klaipeda - Palanga.
Da Bialystock ero passato dalla stazione dei bus circa 11 anni fa recandomi da Varsavia a Grodno durante il mio primo viaggio in Bielorussia, nel frattempo avevo ascoltato varie "recensioni" da parte di forumisti e non. Finalmente ho trovato il tempo di recarmici e ci ho passato il Capodanno (in compagnia di due otrIsti bergamaschi) riprendendo così l' antica tradizione di trascorrere il Capodanno in Polonia che era stata interrotta da circa 3 anni.
La "sempreverde" Polonia è sempre una garanzia e Bialystock non sarà irresistibile ma è una gradevole città per trascorrerci un week end. L' est della Polonia, come sappiamo, si discosta dall' ovest più "tedesco" e frequentato
A Kaliningrad mancavo da 6 anni... ai tempi mi era piaciuta l' atmosfera tanto che tornai (la seconda volta con Jena, Pingo, etc.) 2 volte in 3 mesi...
Temevo ora di trovarla cambiata. Certo l' atmosfera non è più da pionieri, varie sono le novità tra i locali (ristoranti, etc.), nuovo e moderno museo del mare, proliferazione di ostelli, etc. ma sostanzialmente resta ancora una città un po preservata.
Ma durerà poco, considerato che nel 2018 sarà una delle sedi dei Mondiali di calcio. A tal proposito ho visto il nuovo stadio in costruzione. Un' opera moderna che potrebbe restare la classica cattedrale nel deserto.
FRONTIERE
La parte molto interessante del viaggio è stato l' attraversamento, via bus, della Kurshskaia Kosa (meglio conosciuta come Curlandia o penisola di Neringa nella sua parte lituana). Sicuramente fa effetto visitarla d' estate con le sue dune di sabbia ma anche d' inverno con la neve ed una temperatura di - 13° regala emozioni
Attraversare questo bosco con ai suoi lati (sinistro e destro) le dune innevate, la spiaggia ghiacciata ed il mare che si intravedevano è stato molto piacevole.
Meno la sosta in frontiera, che divide in due la penisola tra Russia e Lituania (una volta unico paese), che offre varie provocazioni da parte dei doganieri lituani.
4 auto contate in fila ed il nostro bus con neanche 20 persone a bordo tutti turisti russi di giornata che si recavano da Kaliningrad a Klaipeda oltre a me unico straniero.
Frontiera chiusa. Auto ferme. Noi del bus veniamo invitati a scendere e ad aspettare il controllo fuori al freddo. A circa -10 gradi. Quando i lituani sono stati a comodo ci fanno entrare in un corridoio angusto con i nostri bagagli (ad avercelo solo io ed altri 3 - 4), veniamo redarguiti a metterci in fila ed a non oltrepassare lo spazio vitale, ci vengono controlloti i passaporti uno ad uno e poi veniamo fatti entrare in una stanza chiusa, sempre singolararmente, dove viene controllato il bagaglio o le buste , i marsupi, etc e... perquisiti fisicamente...
La cosa triste arriva al mio momento. Controllo sorpreso (da parte del doganiere) del passaporto veloce ( ai russi li controllavano più a lungo) e mi reco nella stanza. Il baffuto doganiere mi intima in russo (strano, data la situazione, che non si rivolgessero in lituano...) di poggiare la mia valigia sul tavolo. Eseguo. Poi mi dice, sempre in russo, di aprirla. "Mi dispiace ma non capisco il russo", e lui sorpreso "Ed allora da dove vieni?", "Sono italiano", ovviamente tutto in russo... per fortuna che non lo capivo . Saputomi italiano... si esalta ed inizia a sparare una raffica di parole ad minchiam in italiano sorridendo: "mani in alto, ciao, arrivederci, buongiorno," etc. e neanche gli interessa più la mia valigia. Io gliela apro lo stesso e vede in prima fila la mia felpa - pigiama del Cosenza. Ancora più esaltato... "tifoso, juventus, stadio Delle Alpi" ed altre minchiate a tema. Mi fa andare via continuando a ridere e sparare minchiate in pseudo italiano.
Esco dalla stanza e dentro un altro russo. Atteggiamento di rigore, controllo minuzioso bagaglio, perquisizione, conversazione dura e decisa...
Potevo avere con me di tutto ma ero italiano... chi se ne fregava?...
Mentre i russi, oramai considerati nemici dall' odierna situazione "geopolitica", devono esser controllati per bene, fatti perdere tempo in frontiera, provocati.
Questo episodio fa comprendere appieno la situazione internazionale che si respira.
Come il controllo subito in ingresso all' Oblast di Kaliningrad all' andata da parte dei polacchi (in entrata infatti sono transitato dalla Polonia ovviamente venendo da Bialystock) che è stato molto più accurato avverso i russi e che ci ha fatto perder tempo.
Ma soprattutto il fatto che quelle 2 - 3 persone di passaporto ucraine sono state fatte mettere in un angolo e fatte aspettare. Cosa non so e mi sono perso se alla fine sono state respinte o meno perchè.... anche io sono stato "vittima" di un bel controllo... con me, unici stranieri, c' era una ragazza tedesca. Era completamente alle prime armi e le spiego tutto sulle frontiere (oltre che sulla Russia durante il viaggio in bus) ma passa il controllo veloce. Vado io e... iniziano le (oramai per me) solite domande sul perchè, come mai, che faccio, etc. dopo 10 minuti di domande e soprattutto visura passaporto, passo.
Salgo sul bus e restiamo in attesa degli ucraini rassicurando la tedesca sul perchè ci ho messo tanto ai controlli , passano 10 minuti e vengo chiamato dall' autista: i miliziani mi rivogliono in frontiera...
La tedesca resta perplessa.
Comincio ad imprecare e ridacchiare allo stesso tempo.
Vogliono ancora vedere il mio passaporto, questa volta in 3...
Gli ucraini sono sempre nell' angolo.
Vengo rilasciato, riaslgo sul bus con la tedesca un po spaventata. La rassicuro.
Passano altri circa 10 minuti e... arriva un capo miliziano e mi richiama ai controlli incredibile...
La tedesca inizia a sospettare traffici illeciti
Questa volta vengo fatto accomodare io nell' angolo, degli ucraini nessuna traccia (sbattuti fuori? Saliti sul bus senza che me ne sia accorto?) ed il mio passaporto sequestrato e controllato da un superiore gerarchico.
Finalmente vengo liberato... chiedo al capo se la farsa deve continuare ancora a lungo ma ridacchiando mi rassicura che ora è finita.
Salgo veloce sul bus, rivolgo una battuta all' autista ("ora andiamo via veloce altrimenti mi controllano ancora") che capisce con qualche secondo di differita considerato il mio pessimo russo e mi siedo al mio posto accanto la tedesca che... mi accusa di essere una spia... :
L' autista sgasa con una sonora risata sulla mia battuta
Nida – Klaipeda – Palanga
A Nida, oltre frontiera, vediamo lo spettacolo del mare ghiacciato. In estate qui deve essere molto bello.
Il bus continua a percorrere tuta la penisola di Neringa e ci lascia alla sua fine, di fronte la città di Klaipeda. In città si arriva solo tramite traghettata a piedi in battello. Neanche 10 minuti di traversata con un freddo clamoroso (-13°), tutti al chiuso solo io sul ponte ma come facevo a perdermi l’ emozione della traversata?
Klaipeda città piacevole, niente di clamoroso ma una tappa la vale.
In quasi due giorni ho la città in tasca. Notevole anche il centro commerciale con il campo regolamentare di hockey sul ghiaccio al centro ed i vari ristoranti al posto degli spalti (separati dal campo da una vetrata) ed i vari negozi dall’ altro lato.
Mi concedo anche una escursione a Palanga, rinomata località estiva della Lituania. Estiva appunto… non a – 7° e con una tempesta di neve in atto che non ferma comunque la mia traversata sul lungo pontile che arriva dalla spiaggia fino in mezzo al mare. Il vento gelato che mi sospinge mi porta a non sentire più le mani dopo pochi secondi di esposizione per scattare un paio di foto.
Ma, come sul traghetto per Klaipeda città, vuoi mettere l’ emozione di vivere quel punto alla fine del pontile a “qualsiasi” costo?