nord etiopia 2017

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 04/04/2017, 19:12

Ciao a tutti!
Questa volta non ho viaggiato in solitaria e ho scelto hotel quantomeno decenti.
Il periodo del digiuno ha influenzato decisamente la dieta; sono dimagrito ma nel complesso direi che anche in un periodo di digiuno la cosa è fattibile.
I nomi delle località sono traslitterai dall'amarico/tigrino per cui se li cercate sulla mappa magari trovate nomi simili.

4 marzo si parte!
belle viste notturne del delta del Nilo e del cairo, cerco le piramidi, ma la ricerca va a vuoto. Durante il cambio di aereo mi informano che ii binocoli non sono ammessi a bordo sui voli che sorvolano l' Egitto.

5 marzo -aereoporto del cairo
In aereo parlo con Antonio che mi ragguaglia sulla possibilità di cambiare denaro al mercato nero guadagnando qualcosina rispetto alle banche . Nel pomeriggio paghiamo il tour della Dancalia e visitiamo parte di Addis Abeba.
- museo nazionale :interessante il seminterrato e il 1 piano, poi scompaiono le già magre informazioni e la visita diventa piuttosto sterile)
- arat kilo e siddist kilo :obelischi eretti per onorare la resistenza agli invasori italiani e la dura repressione operata dagli stessi a seguito di un attentato ad un gerarca italiano alla università di Addis Abeba)
- trinity cathedral: Cattedrale molto importante per la vita religiosa della capitale. All'interno c'è la tomba di haile selassie e alle spalle un piccolo museo con vari manufatti legati alle cerimonie.Notevoli sono i manoscritti miniati (da notare che a seconda dell'uso sono in pergamena di capra o di cavallo).
- Entoto marian : questo è stato il primo palazzo reale stanziale vicino alla odierna capitale. Prima di questo il regnante aveva accampamenti mobili e, seguito dal suo esercito, "riscuoteva consensi" tra i sudditi che fossero consenzienti (o che non lo fossero). Il palazzo consta di un numero limitatissimo di stanze, massimo 10 considerando anche cucine,sale riunioni e altri locali tecnici. Il tetto è composto da una spirale di legna flessibile coperta di arbusti.
La sera birretta e patatine.

6 marzo Addis Abeba Olympia guest house
Sveglia antelucana e volo per macallè. In aereo scambio qualche parola con Brook, un giovane universitario che va a macallè a studiare information tecnology. Con lui parlo dei complicati rituali legati a matrimoni e funerali. In principio di vita la novità rispetto a noi è l'ampia diffusione della circoncisione.
Arrivati a makallè partiamo alla volta della Dancalia. Il paesaggio è roccioso,grigio e marrone chiaro, punteggiato di arbusti e i versanti non sono ripidi. Sulla strada ci fermiamo a raccogliere altri che seguiranno lo stesso gruppo e ci fermiamo per il pasto a Berhale (un tempo il punto di partenza delle carovane di sale).
A pomeriggio facciamo campo ad Ahmed Ela (ora la strada carrozzabile arriva qui e il sale si sposta da qui coi camion)e prendiamo confidenza col lago salato presente in dancalia. E' una distesa di bianco immacolato che si estende a perdita d'occhio. Ci si diverte ognuno a modo suo facendo foto,cercando effetti ottici etc,. Il tramonto non è proprio esaltante così come il vino locale, rosso, decisamente non memorabile. Il meteo, nonostante io aspettassi con ansia di godere di bei cieli stellati non è stato sempre accomodante, durante la notte, in uno dei posti più secchi del pianeta, ha pure piovuto :cry:
Cena con zuppa,insalate,sugo di lenticchie piccante e bietole bollite
Birretta alla baracca dei militari a guardia della antenna e del vicino confine.

7 marzo Hamed Ela campo (nin tendato)

La mattina riesco a godere di un bel cielo stellato e di una bella alba. Partenza dopo colazione a base di uova . Incontriamo anche una carovana di cammelli e muli che rivedremo sul luogo dove lavorano il sale.
Passiamo accanto ad una formazione di sale di colore rosso, pare pietra, ma a guardarla bene è sale. é uno dei pochissimi punti di riferimento in mezzo ad una spianata bianca abbagliante. Poi siamo andati a Dallol (un posto incredibile). E' la caldera di un vulcano, i cui gas, attraverso la spessa crosta di sale colorano il sale stesso. Il gruppo è eterogeneo, c'è dal greco attempato ai giovani giapponesi. Visitiamo anche altre formazioni stratificate -tipo camini delle fate della cappadocia (ma di sale)- ed una sorgente calda la cui acqua pare olio a causa della fortissima presenza di sale.
La tappa successiva sono le miniere di sale. A lungo questo sale estratto proprio da qui è stata una forma di pagamento o riferimento per il baratto (altra forma di pagamento in uso da ancor più tempo). Il problema è che qui fa un caldo tremendo e il sale riflette la luce rendendo anche solo la permanenza da queste parti un autentica tortura. Solo gli afar riescono a stare tutto il giorno sotto la morsa degli agenti atmosferici e sono, da lungo tempo i gestori di questo traffico un tempo molto redditizio. I tigrini, geograficamente primi abitanti degli altipiani, partecipano all'estrazione e soprattutto alla commercializzazione del prezioso materiale. Esiste una strada camionabile, ma arriva solo ad ahmed ela, poi si procede a piedi o a zampa di cammello. I fuoristrada delle agenzie di viaggio arrivano anche abbastanza vicino, ma direi che il governo ha tutto l'interesse a tenersi buoni gli Afar, che controllano il confine con la vicina (e ancora ostile?) Eritrea e anche in altre occasioni direi che godono di condizioni sconosciute ad altre etnie etiopi.
Mangiamo riso con verdure a Berhale e poi ci spostamo verso sud. Dalla cittadina di Abala raggiungeremo il giorno seguente la base del vulcano erta ale. La strada è panoramica, i monti sono punteggiati di alberi. Arrivati a destinazione facciamo un giro del paese con i ragazzi giapponesi con cui dividiamo l'unica guesthouse del paese. I bambini del luogo sono molto curiosi e ci seguono in folto stuolo. Visitiamo la parte esterna della chiesa locale dove i devoti(le devote in numero maggiore), avvolti nel caratteristico scialle bianco, cantano al tramonto una nenia che pare interminabile.
Ritorno alla guesthouse nell'ora di fine del lavoro. Nel piccolo paese c'è una certa vivacità. Uomini siedono fuori dai bar (e ci invitano a sedere) e in generale c'è gente in giro. Notiamo un locale con un televisore (il cinema locale) e varie sale giochi con biliardi o giochi analogici.
Cena abbondante e a letto nella camera molto basic (materasso a terra).
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 05/04/2017, 8:51

Esperienza fantastica.
Spero di andarci anche io prima o poi...
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Leia74 » 05/04/2017, 9:37

Fantastico!! Il tour della Dancalia con chi l'avete fatto?
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Lebowski » 05/04/2017, 13:43

Hai foto da postare?
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 05/04/2017, 18:02

Leia74 ha scritto:Fantastico!! Il tour della Dancalia con chi l'avete fatto?

ETT travel, ma mi dicono che worldsun ha guide più intraprendenti. Il tour di 4 giorni preso in loco costa 300/350$ e hanno partenze regolari ogni 2 giorni fino a maggio(ETT).

8 marzo Abala, guesthouse di ETT
Il paese è piccolo, ma , potenza della diffusione della telefonia mobile e della relativa tecnologia, riesco a trovare l'adattatore per la scheda sd che mi serve. Riprovo ad entrare nella chiesa locale con risultati deludenti. La chiesa è chiusa. E non solo non trovo il prete con la chiave, ma oltre ad un paio di ciechi che vi stazionano ed un paio di uccelli (in verità molto colorati in blu e molto belli)non porto a casa nessun risultato tangibile. Sulla strada ci fermiamo in un punto panoramico, davanti a noi inizia la depressione della Dancalia . Mangiamo a Repti, dove si aggiungono a noi dei ragazzi italiani, fotografi e film maker. Avanzando verso la zona del vulcano erta ale lasciamo la terra ocra scuro delle alture caratterizzata dalle amba (sorta di piattaforma in cima alle montagne formata dall'erosione della cima da parte del vento) per avanzare in una di colore più chiaro e dalla grana più fine. Incontriamo anche degli accampamenti di nomadi. La tenda pare un igloo, sono pelli di cammello su assi tondeggianti. Scendiamo ancora e lasciamo monti punteggiati di piante pioniere. Arrivati al piano la strada passa vicino alle cime di parecchi piccoli vulcani la cui caldera è facilmente visibile. Il materiale piroclastico inizia a divenire da episodico a parte importante del paesaggio. Enormi strisce di lava solcano la spianata di terra sempre più sterile e chiara. Lasciamo la strada per avvicinarci alla base del vulcano erta ale attraversando una distesa di roccia vulcanica nera ondulata. Passato questo ostacolo si procede su della sabbia per un pò. Siamo in compagnia della guida e andiamo a pagare i permessi ad un componente della tribù locale. Ci sono 43°. Passiamo anche per un villaggio. l'acqua arriva con le autobotti e la corrente arriva solo con pannelli solari. Queste popolazione, poverissime a vedersi, campano fondamentalmente di aiuti che lo stato elargisce in cambio della fedeltà in zona di confine e poi perchè la terra è veramente aridissima e sterile. Si vede qualche orto recintato, ma è evidentemente insufficiente anche per la piccola abitazione attorno cui ,sterilmente, verdeggia. Sappiamo che il cratere per cui erta ale è famoso è pieno di lava solida, per cui il famoso lago di lava non sarà visibile, per cui andremo a cercare un cratere secondario .Per percorrere i 12 km di pista ci vuole più di 1 ora. Il trekking inizia dopo aver mangiato e quando la temperatura inizia a scendere.La prima parte è più semplice. il fumo illuminato di rosso che esce dai crateri aggiunge parecchio fascino alla ascesa.Il problema sarà percorrere la 2 parte per avvicinarci al 2 cratere , da dove la lava fluisce. Il problema è che quando la lacva solidifica, solidifica all'esterno , mentre all'interno continua a fluire. Questo genera delle grotte dalle volte molto sottili che sotto il peso delle persone si sfondano. Purtroppo non ci si può avvicinare molto alla lava perchè il cratere è crollato, ma lo spettacolo della lava che fluisce è comunque impressionante.
Ultima modifica di radaulpa il 06/04/2017, 17:21, modificato 2 volte in totale.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda vilmer7 » 06/04/2017, 17:18

bella Rada :)
per caso vi siete accorti di situazioni difficili, soprattutto per i locali? ho un amico etiope che doveva tornare al paese qualche mese fa, biglietto in mano, ma ci furono grossi casini e coprifuoco, per cui dovette rimandare; ancora adesso mi dice che è molto difficile per lui contattare amici e parenti via internet e telefono, per voi tutto ok? forse è solo per loro, non ti so dire la zona precisa, ma lui è del nord
Ultima modifica di vilmer7 il 07/04/2017, 0:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 06/04/2017, 17:24

ciao!
so di quella situazione. Ad agosto l'esercito sparò sulla folla e ne seguì un periodo di manifestazioni represse molto duramente, finche ad ottobre (non vorrei dire una c***ata fu istituita la legge marziale.
Noi avevamo bei problemi ad usare internet e anche wazzup, con la scheda locale non faceva passare foto o video.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda vilmer7 » 07/04/2017, 0:33

radaulpa ha scritto: Ad agosto l'esercito sparò sulla folla e ne seguì un periodo di manifestazioni represse molto duramente, finche ad ottobre (non vorrei dire una c***ata fu istituita la legge marziale.
Noi avevamo bei problemi ad usare internet e anche wazzup, con la scheda locale non faceva passare foto o video.


infatti, Fiseha doveva partire i primi di novembre ma lo hanno vivamente sconsigliato da là di partire, e tutt'ora ha difficoltà a parlare coi suoi parenti
buon per voi che è andato tutto bene
attendo proseguimento tua narrazione, appena potrò vorrei andarci con lui
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 07/04/2017, 18:51

9 marzo campo in cima a erta ale

Il risvegglio è un pò traumatico, la guida dorme ancora alle 5 e 2 americani vanno in giro con la torcia a cercarlo in giro per il campo. Il campo consta di dei muretti a secco a semicerchio alti circa 40 cm. L'alba è molto bella . Pian piano che il cielo si fa più chiaro i bagliori rossi che illuminano il fumo che esce dai vulcani perde di colore e si trasforma in semplice fumo. La discesa rivela colori insperati la sera prima. Si alterna qualche arbusto a terra chiara e colate laviche di vari colori. Le formazioni che assumono vanno dal simil drappeggio poco sopra la superficie del monte , al muro di lava alto che scende a valle. Andiamo al lago Afrera, detto anche lago Giulietti. A fianco una piccola fonte a 40 gradi è una ottima occasione per far rilassare i muscoli e grattuggiarsi via lo sporco con le pietruzze sul fondo della piccola fonte calda. Mangiamo in un postaccio decisamente affollato di mosche, con le caprette che passeggiano indisturbate tra i tavoli e sulle panche dei tavoli liberi . Ci salutiamo dal gruppo e proseguiamo con i 2 americani (decisamente oversize) verso macallè. Lasciamo la dancalia e le sue temperature e il paesaggio cambia. Compaiono campi arati e case in mattone. La terra si increspa e si innalza facendosi via via più rossa. La prossima tappa è wukro e la strada è decisamente panoramica. Appena fuori da makallè la strada sale e una volta arrivati sulla amba che segue la salita la vista è bellissima. Profondi canyon scavati da torrenti stagionali solcano l'altipiano e la sua terra rossa e stratificata. Ogni curva meriterebbe una foto, il paesaggio è grandioso. Sul minibus parliamo un pò col vicino (molto vicino, i mezzi spesso sono pieni fino a che non entra uno spillo). La sera iniziamo ad avere coscenza di quella che sarà una costante dei ristoranti nei piccoli paesi: è tempo di digiuno e trovare cibo non da digiuno si rivelerà difficile, se non addirittura impossibile nei piccoli centri. Entriamo in più di un ristorante con una pecora in bella vista. La mia passione per la capra arrostita abbinata alla cipolla cruda è stata uno grande stimolo a scegliere questa destinazione. Idealizzavo un ritorno con formazioni di pelo di capra affioranti dalla pelle, lo zoccolo spaccato formarsi sotto la pianta dei piedi, un accenno di coda e invece... il digiuno prepasquale in un paese fortemente religioso !! :cry: ... Stasera (e non solo stasera) njera con tegamino. Il tegamino è una salsa ai fagioli insaporita con una spezia locale.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 11/04/2017, 19:47

10 marzo wukro , lwan hotel

Sveglia 6.50 per fare colazione, qui la servono solo dalla 1 alle 2 am(dalle 6 alle 7 am). La richiesta di colazione suscita grande panico tra gli addetti del ristorante. Dopo aver fatto colazione mentre cerco di spostare delle foto cancello tutte le foto fatte fino ad ora più qualche foto che stava nella scheda (tra l'altro non mia). La giornata di oggi prevede la visita alla moschea do Nagash. La presenza dei musulmani in Etiopia risale al 615, relativamente alla storia dell'islam stiamo ancora parlando di preistoria. Dopo la fondazione della nuova religione predicata dal profeta Maometto, un piccolo gruppo di musulmani tra cui alcuni familiari del profeta fu indotto da Maometto a rifugiarsi in Etiopia , dopo aver chiesto un rifugio sicuro al regnante cristiano locale. Attraversando la moderna Eritrea, per sfuggire - con quella che viene chiamata Piccola Egira - alle ostilità dei Quraysh a Mecca il piccolo gruppo si è stanziato a Nagash. Nel corano si fa cenno a questo gruppo di rifugiati e alla relativa amicizia con gli etiopi, e forse anche per quello la zona non è stata mai completamente islamizzata. La moschea che si vede ora in città non è quella originale costruita dai rifugiati. Ci sono al momento importanti lavori per ingrandire l'area con biblioteche e centri studi finanziati dai turchi. Per raggiungere ciò che resta della attuale ci avvaliamo della assistenza di idriss che sta studiando proprio questo. Ci fa vedere quel che resta della moschea: parte dei muri, la base del minareto (molto basso anche quando era in piedi), ciò che degli insediamenti limitatissimi(base di muri a secco) e una zona subito fuori dalla moschea dove i capostipiti solevano sedere e pregare. Noto una "tecnologia" che vedrò anche altrove sulle pendici dei colli; vasche rettangolari profonde circa 1 metro e mezzo. Idriss ci dice che servono a raccogliere acqua durante la stagione delle piogge per usarla nei campi. In zona idriss mi fa vedere anche la targa in pietra che segna il passo nagash con l'indicazione XIV E.F., un'indicazione lasciata dagli italiani, che hanno sviluppato parte delle (poche) strade che percorrono il paese. Tornati in città visitiamo il museo di Wukro. All'interno un gruppo di archeologi tedeschi ha isolato un altare e vari suppellettili trovati in un sito pre-axumita alle porte di wukro. Nel pomeriggio sfidiamo la sorte e la tempistica africana provando a fare le mitiche " 2 cose nello stesso giorno". L'attesa del pullman si rivela veramente estenuante. Tra caldo e persone che cambiano idea partiamo ormai alle 4 passate in un pulmino la cui promiscuità è simile a quella di un formicaio. Il bigliettaio (che si chiama aiutante) è un ragazzino che si infila tra i corpi con la naturalezza con cui la tinca si
insinua le erbe del fondo del fiume. Avrà 16 anni, una camicia a quadri e capelli crespi. Arriviamo alla località dove si trova la celebre chiesa di abraha we atsbeha. Il posto è molto bello, La roccia rossa stratificata fa da cornice all'entrata della chiesa. All'entrata un monaco ci mostra un foglio con scritto che il prezzo di ingresso è aumentato. Ne segue una contrattazione senza risposte. Non c'è nulla da fare, il prezzo è quello. In effetti , dietro il pesante portone, la chiesa offre dei begli affreschi. http://www.traveladventures.org/contine ... hurch.html). La parte divertente di oggi consiste nel ritorno. Ci troviamo bloccati in questo paesino che pare dimenticato alla base della bella rioccia stratiforme. Il buio sta per scendere e sappiamo che scenderà veloce e fra poco sarà decisamente buio. I 15 km per arrivare in città ci paiono troppi e alla fine convinciamo l'autista del bus a portarci. Un intero bus da 25 sedili (con quelli in piedi , a pieno carico, saranno più di 70 :lol: ).
Arrivati in città optiamo per un bel ristorante dove ordino della capra.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 12/04/2017, 9:11

Finalmente la capra... :)

E' cosi sconnessa a livello di collegamenti interni l' Etiopia?
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Leia74 » 12/04/2017, 9:12

Io sarei rimasta a piangere sulle foto cancellate per i seguenti 3 giorni :lol:
Le mie foto:
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Next: ???
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 12/04/2017, 19:57

Le strade sono veramente pochissime, i cinesi stanno asfaltando praticamente tutte le principali del giro che abbiamo fatto noi.

sulle guide scriverò qualcosa nella sezione africa

11 marzo wukro, dongolo park hotel

sveglia 6.30. Colazione con bombolino e macchiato (ci sono vari elementi della cultura locale del tigrai che hanno nomi italiani) all'hotel ethiopia. Da lì si va verso la stazione dei bus. Durante la strada verso la stazione un ragazzino si è infilato nel tuc tuc e ci ha bellamente scroccato un passaggio. L'idea è andare ad Hawzen. Da lì si può arrivare alla zona di gheralta sulla cui scarpata ci sono varie chiese rupestri. Alcune sono di difficilissimo accesso, alcuni turisti sono anche morti cercando di accedervi e i feriti gravi più recenti non vanno oltre i 6 mesi fa. Noi abbiamo optato per una chiesa dall'accesso non eccessivamente impegnativo, ma che comunque richiede la scalata di una rupe abbastanza scoscesa. Una volta raggiunto hawzen, siamo stati oggetto della corte abbastanza insistente e non richiesta delle guide locali e di una richiesta esosa da parte di un tuc tuc driver. Siamo riusciti a liberarci delle attenzioni non richieste prendendo un altro bus. Nel vicino villaggio di Megab. Il fatto che ci sia il mercato rende i trasporti molto più frequenti e a volte fa comodo che ci sia il mercato, anche se si è poco interessati allo stesso. In questo caso è stato proprio così. Il mercato non è nulla di eccezionale, ma è molto colorato e le acconciature delle donne sono particolari. Lì parliamo con una guida della nostra età con un buon inglese, che però poi ci affida ad un ragazzino di forse 16 anni. Lui ci mostrerà la strada e ci terrà lontani i bambini aggressivi che infestano la strada che porta alla chiesa. Il nostro mezzo sarà il tuc tuc dello stesso che alla prima fermata aveva fatto una richiesta assolutamente fuori luogo; fortunatamente ha capito che se il prezzo non è ragionevole resta disoccupato e abbassa il prezzo di quasi il 60%. Sulla strada verso la chiesa di abuna abhram, ci fermiamo nel piccolo villaggio di dogum. Questo mercato è più interessante, ha la disordinata atmosfera di mercato di campagna. Seduti sulle proprie caviglie e davanti a teli stesi a terra i rivenditori aspettano, in ordine sparso, chi cerca i relativi servizi. Ci sono un paio di macchine da cucire, qualche scrivano, qualche rivenditore di abiti e dei diffussissimi sandali in plastica bicolore e una parte legata agli animali. Andando oltre arriviamo alla base della rupe. La guida non era assolutamente necessaria
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Lebowski » 15/04/2017, 14:05

Come hai visto il fatto di essere italiano per i locali?
Il colonialismo è sentimento di "antipatia" nei confronti degli italiani?
hai trovato qualcuno (anziano, ovvio) che parlava italiano o che comunque ti ha narrato di qualcosa su quegli anni?
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 18/04/2017, 19:01

ciao!
non ho colto particolare antipatia per Il fatto di essere discendenti dei colonialisti italiani.
Oltretutto alcune infrastrutture e uffici governativi sono stati creati durante la fallimentare avventura imperiale nostrana(e non sono stati sostituiti). Di conseguenza non ho trovato avversione, in generale.
Qualcuno con qualche parola in italiano, insegnatogli dal nonno lo abbiamo incontrato, parlare con gli anziani non è tanto semplice, l'inglese non è molto diffuso.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 19/04/2017, 10:35

Ho visto foto di un ragazzo che è stato in Eritrea ed in alcuni posti sembrava di essere a... Latina... :D
Stessa architettura ed nomi dei cinema, etc. ancora in italiano.


Ho una domanda per gli esperti... da giovane, quando ancora non conoscevo bene la storia delle colonie italiane, ho convissuto a Cosenza con nomi di vari strade intitolate a località del Corno d' Africa. Ora, ci ho fatto caso, molte se non tutte queste strade hanno cambiato nome.
Che voi sappiate / pensate, è una iniziativa governativa locale dettata da vari motivi o è una indicazione di governo centrale per motivi ben precisi? Siete al corrente di situazioni analoghe in altre città d' Italia? Anche se mi sembra a Roma per esempio questa toponomastica persiste.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Maxdivi » 19/04/2017, 13:46

Preso dal Diritto Costituzionale turco non ho modo di leggere il resoconto di viaggio sopra.

Ho visto pero' alcuni interventi.)

Della situazione etiope politica recente qualche flash lo trovate sul forum.
Si la situazione ora e' piu' in quiescienza rispetto all'estate 2016.

Nel paese e' in atto uno scontro di influenza delle potenze straniere ( Usa vs Cina ) che si riflette sulla politica interna ed i rapporti tra le etnie etiopi ( che sono svariate ).

L'Etipoia e' un paese orientale e cio' ripercuote sulla sua ospitalita' senza pregiudizi nei visitatori pacifici e turisti.
Dall'altra parte e' la "Grecia d'Africa", quindi fortemente identitaria, militarista ed imperialista sui vicini tradizionalmente ( anche per via dei regimi ).

Risentimento per gli italiani non c'e' mai stato seppure i soprusi della guerra del 1936 e scontri precedenti. Seppur per via dei motivi sopra di mentalita' si e' pretesa la giusta resituzione di monumenti importanti.

Anche perche' la colonizzazione italiana e' durata in effeti meno di dieci anni per essere davvero sentita come una dominazione soffocante.

Poi il buon senso del Negus all'epoca e degli etiopi, che ben avevano compreso come gli italiani non fossero degli sfruttatori ma anche un'opportunita' e quindi al contrario di Gheddafi alla comunita' italiana fu concesso di restare e mantenere le propireta' ed attivita' economiche ( negozi, ecc. ) dopo il 1945.

La toponomastica italiana e' una questione locale. Nacque una diatriba tempo fa relativamente all'inagurazione di una statua al Generale Graziani nel suo paese natale che ebbe risalto nazionale. Cio' indusse alcuni comuni italiani, per mettersi in bella mostra i sindaci, a slacciarsi dai nomi coloniali di vie e piazze.

Non e' cosi' per tutti: Via lago Ascianghi, Via Neghelli, Via Adua sono giusto dietro casa mia. E' Roma pure ne e' piena.

Della conquista fascista, che dell'Etiopia voleva farne un feudo agricolo viste le carenze nazionali, resta come opera maggiore il sistema stradale principale, dato che il paese non ne aveva affatto prima del 1936.

Oggi il paese e' in crescita nonostante la scarsita' di materie prime ( fino ad ora ) e per questo molto appetibile per la Cina che vuole sottrarlo definitivamente agli Usa per investirci e sfruttarlo per completare la sua rete di comunicazioni nell'Africa Orientale.

L'Italia resta presente sfruttando la risorsa storica: il Caffe', pagato a prezzi irrisori poiche' l'Etiopia non ha i mezzi per macinarlo e lo vende grezzo essenzialmente.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Lebowski » 19/04/2017, 14:05

Confermo, anche a Crema ci sono Via Adua e Via Macallè, per altro una è la prosecuzione dell'altra. :)

Sì, avevo letto che anche quando ci fu la liberazione il Negus indicò di non fare alcun tipo di vendetta o rivincita nei confronti degli italiani, fatto salvo un episodio: un sonoro calcio nel culo a un ufficiale, credo su un ponte, da parte di un militare etiope.
Sapevo dei cinema, dei caffè etc. presenti in zona con nome italiano. E' in parte anche un motivo che spinge ad andarvi, perché sarebbe come tornare in una Italia degli anni 30.
Mi permetto di segnalare un bel servizio a riguardo fatto da Angela per Quark: https://www.youtube.com/watch?v=OlR5JBQLDXk
Spiega benissimo il concetto, anche se riferito ad Asmara (infatti a me attira più l'Eritrea, non fosse per il costo del volo...)

Tra l'altro, a Milano c'è una "little etiopia" (eritrea e somalia) in zona Lazzaro Palazzi, vicino a C.so Buenos Aires (il Rada la conosce bene perché lì c'è il negozio di birra, malti, luppoli etc. dove anche lui si è rifornito qualche volta).
Per altro, proprio in tema di produzioni, mi ha sempre sorpreso come in regime di autarchia non si riuscisse a far provenire il caffè dall'Etiopia ma, questo a quanto mi ha sempre raccontato mia nonna, si doveva far ricorso ai surrogati come il caffè d'orzo.
Ultima modifica di Lebowski il 19/04/2017, 15:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 19/04/2017, 15:20

Lebowski ha scritto:Tra l'altro, a Milano c'è una "little etiopia" (eritrea e somalia) in zona Lazzaro Palazzi, vicino a C.so Buenos Aires (il Rada la conosce bene perché lì c'è il negozio di birra, malti, luppoli etc. dove anche lui si è rifornito qualche volta).

Ricordo una grande serata al mitico "Bar Etiopia" con Rada, forse Pibi, io e Jena prima di una nostra partenza ( mia e di Jena) all' alba per chissà quale viaggio... 8-)
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda vilmer7 » 20/04/2017, 18:17

a Rimini persistono le vie con nomi di città etiopiche, eritree e libiche, per non parlare di Riccione che ha un quartiere chiamato Abissinia! non stupisce: il duce lì era di casa
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