8 giorni a Berlino d'inverno

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 23/04/2009, 9:18

Lo so che ci sono già mille topic su Berlino, ma questo è il mio racconto di viaggio, penso sia meglio metterlo qui che non infilarlo nei topic sui consigli...
Avvertenza: sono logorroica (molti lo sapranno già) quindi preparatevi a un raccontino ben dettagliato. Pero' ho cercato di ridurre al minimo le amenità riguardanti cose strettamente personali e lasciare spazio alle descrizioni dei posti con relativi commenti personali.

Inizio con un riassuntino di cosa abbiamo visto, cosi' magari vi fate un'idea.

BERLINO: 29 dicembre 2008 – 6 gennaio 2009

RIASSUNTO DELLE COSE VISITATE:

29 dic: arrivo
30 dic: Schloss Charlottenburg, Kaiser-Wilhelm-Gedachtnis Kirche, Europa Center, Kadewe, passeggiata serale con vista di Kantdreieck, Fasanenstrasse con Centro Ebraico (da fuori), Ludwig-Erhard-Haus
31 dic: zona governativa (edifici moderni), Reichstag, Porta di Brandeburgo, Holocaust Mahnmal, Colonna della Vittoria, Tiergarten, Schloss Bellevue (da fuori), Haus der Kulturen Der Welt (“ostrica gravida” :-P ), sera Potsdamer Platz e dintorni.
1 gen: Alexanderplatz, Rotes Rathaus da fuori, Nikolaiviertel, Marienkirche, statua Marx e Engels, Altes Museum (solo museo egizio), Altes Nationalgalerie, sera quartiere Scheunenviertel (cortili vari, Sophienkirche, sinagoga).
2 gen: Checkpoint Charlie con tutti i pannelli, Judisches Museum, di nuovo Ludwig-Erhard-Haus, Museo Helmut Newton, Story of Berlin (bunker), cena a Kreuzberg
3 gen: Porta di Brandeburgo, di nuovo Holocaust Mahnmal ma stavolta con centro informazioni, bunker di Hitler (non c’è nulla), Unter den Linden, Friedrichstrasse (centri commerciali), Gendarmenmarkt, Bebelplatz, Neue Wache, Berliner Dom, Museo Pergamon, Alexanderplatz di sera.
4 gen: A Potsdam: Neue Palais, passeggiata nel parco (Drakenhuis, Belvedere, Orangerie, casa da te’ cinese, mulino), Schloss Sans Souci, centro città. Rientro a Berlino: Haus am Checkpoint Charlie.
5 gen: East Side Gallery, Stasi Museum, DDR Museum, DDR Motorrad Museum, di sera Fersehturm e di nuovo Reichstag.
6 gen: Topographie des Terrors, Potsdamer Platz di giorno, Philarmonie e Neue Nationalgalerie da fuori

INTRODUZIONE

Una delle poche capitali europee che non avevo ancora visitato era Berlino, che ad essere sincera non mi aveva mai attirato con la sua immagine di storia recente e di città moderna, io che amo le atmosfere romantiche e medievaleggianti. Però ne avevo sentito parlare molto bene da parecchia gente, e quindi per il capodanno 2009 ho deciso di andare ad indagare. :D Stavolta non da sola ma col mio ragazzo, Marco, che non c’era mai stato ed era interessato anche lui. Ero partita con l’idea di risparmiare (infatti volo a/r 50 euro :) ) ma ho finito per programmare ben 8 notti nella capitale tedesca: sapevo che è una città molto grande e densa di attrattive, e in più con il clima invernale, le poche ore di luce, il capodanno in mezzo, ho immaginato che avere un giorno in più non avrebbe di certo fatto male.
Per quanto riguarda i pernottamenti, essendo in dolce compagnia stavolta niente camerata da 8 :P La decisione e’ stata difficile, c’erano due posti che alla fine ci ispiravano, e abbiamo deciso di fare 4 notti ciascuno: le prime al North Pool, in una guesthouse in periferia nord in zona Alt Tegel, immersa nel verde, che per la notte di capodanno non applicava prezzi stratosferici, e le seconde al Three Little Pigs, un ostello in pieno centro vicino Checkpoint Charlie che risultava comodo per la posizione e che dal 2 gennaio tornava ad avere prezzi umani. Ovviamente in camera doppia e senza colazione, con bagno nella guesthouse e senza in ostello. Totale: 180 euro a testa per 8 notti, non male :)
Ma passiamo a raccontare il viaggio vero e proprio! Avvertenza: se già di mio sono una fotografa dilettante ma molto appassionata (leggi: scatto ogni 2 minuti), Marco è peggio di me, quindi in questo viaggio l’aspetto fotografico ha una rilevanza notevole. Eravamo sempre a fare foto! :P
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 23/04/2009, 9:21

Lunedì 29 dicembre 2008

Partiamo da Venezia (dato il Natale passato dai miei) con un volo Easyjet e arriviamo a Berlino Schoenefeld alle 15:50. Recuperati i bagagli facciamo il pezzo di strada che separa l’aeroporto dalla stazione e ci rendiamo subito conto che FA FREDDO! Alle macchinette automatiche prendiamo i biglietti della metro: l’aeroporto è in zona C, quindi serve un biglietto per le tre zone ABC. Per arrivare alla nostra guesthouse ci vuole un sacco di tempo, visto che si trova esattamente all’estremo opposto della città: dobbiamo prendere la S-Bahn, poi la metro (U-Bahn) e poi un bus.
Saliamo sul treno S-Bahn che va in centro, e iniziamo a guardare avidi fuori dal finestrino. Ormai è già quasi buio e la periferia di Berlino ci appare simile a quelle di molte altre città europee: centri commerciali dai nomi noti, auto, luci, caseggiati e villette basse. La ferrovia corre in territorio che fu Berlino Est, ma in realtà non si nota molto.
Il percorso è parecchio lungo e, grazie anche alla metro che chissa’ come mai oggi funziona un po’ a singhiozzo fermandosi ogni tanto tra una fermata e l’altra, ci mettiamo piu’ di 2 ore a raggiungere la guesthouse. Nell’ultimo tratto in bus, per fortuna solo 4 fermate, sembra di essere in un altro mondo: la strada corre in mezzo ad un bosco, e il buio fa sembrare il posto ancora più isolato di quello che è. Una volta scesi, quando il bus si è allontanato lasciandoci sul ciglio della strada accanto a quattro-cinque case, il silenzio ci avvolge. Camminiamo pochi metri e sulla sinistra ecco la casa rossa, la nostra guesthouse. Un attimo di panico: sembra deserta. Però subito dopo notiamo la busta con il mio nome, accanto alla porta: i padroni di casa non ci sono ma ci hanno lasciato le chiavi. Meno male!! Da soli cerchiamo la nostra stanza al piano di sopra e finalmente alle 18:30 siamo in camera!!! Devo ammettere che il viaggio ci ha stancati, e che in quel momento ci siamo anche un po’ preoccupati della distanza dal centro. Per fortuna i giorni seguenti la metro non ha più rifatto lo stesso scherzo delle fermate in galleria e siamo sempre arrivati in centro in mezz’oretta o poco più.

In camera ci diamo una rapida sistemata, e poi anche se molto stanchi decidiamo lo stesso di andare a cenare in centro, anche perché là attorno non c’è assolutamente nulla (ci sarebbe un ristorante ma mi sa che apre solo d’estate). Consultiamo la guida e i consigli di amici appuntati su foglietti vari, e decidiamo di andare nella zona di Scheunenviertel, che sembra piena di locali e con anche alcune attrattive da vedere passeggiando eventualmente prima o dopo cena.
Raggiungiamo quindi con la S-Bahn la stazione di Oranienburgerstrasse e ne usciamo tutti baldanzosi, guida e cartina alla mano, con l’idea di fare un giretto esplorativo prima di mangiare: la prima cosa che mi colpisce è la vista all’orizzonte dell’altissima Fernsehturm, la torre tv che è diventata uno dei simboli di Berlino. La seconda cosa che mi colpisce è il vento gelido che mi penetra nelle ossa nonostante il piumino e il maglione! Dopo pochi passi inizio a tremare, guanti berretto e sciarpa non mi servono a niente, e sinceramente mi metto anche un po’ paura: se è così freddo tutto il tempo cosa riusciremo a visitare? Tutte le idee di passeggiatina vengono accantonate e cerchiamo al più presto un posto dove rifugiarci al caldo e cenare. Una birreria tipica tedesca ci accoglie: finalmente al calduccio! Ci godiamo la nostra prima cena berlinese in questo ambiente tradizionale, Marco prende un enorme tegame con una specie di pasta, io una cosa che non capisco e si rivelerà essere pesce fritto (un po’ strano per essere a Berlino, ma buono), e ovviamente due bei boccali di birra. Per non farci mancare niente, lo strudel di mele come dolce!
Siamo belli sazi e anche piuttosto stanchi, per cui a malincuore ci rivestiamo e a testa bassa torniamo fuori nel freddo. Se mi era rimasta qualche speranza di fare un giro dopo cena, mi passa appena uscita dal locale: fa davvero troppo freddo, si torna in albergo. Stavolta la metro non è affatto lenta e verso le 22:30 siamo già nella nostra stanzetta. Speriamo solo che domani non sia così freddo se no non so come faremo a girare per la città!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 23/04/2009, 16:46

Martedì 30 dicembre 2008

Prima delle 9 siamo fuori: per fortuna il freddo sembra non essere così terribile come ieri sera, e poi c’è il sole! :) Prendiamo il bus per Alt Tegel, dove “perdiamo” un po’ di tempo facendo qualche foto a un laghetto ghiacciato con anatre, gabbiani e altri uccelli.
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Facciamo colazione in una pasticceria-bar e compriamo il biglietto valido 7 giorni per tutti i mezzi pubblici nelle zone A e B (la C servirà solo una volta, pagheremo l’aggiunta). Finalmente prendiamo la metro e ci dirigiamo verso la nostra prima meta qui a Berlino: lo Schloss (castello) Charlottenburg, dove arriviamo quando manca poco alle 11. Argh che tardi!!! E meno male che avevamo la sveglia alle 7!!

Iniziamo facendo ovviamente un sacco di foto da fuori,
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poi prendiamo un biglietto d’ingresso che include la visita all’interno e anche a due edifici del giardino, il Mausoleo e il Belvedere. Mi piacerebbe visitare anche la cosiddetta Ala Nuova, ma oggi è chiusa, ci dicono di tornare dopo il 2 gennaio. Peccato che non ci siamo più riusciti (uno dei tanti posti già segnati in agenda per quando torneremo a Berlino :P)
La visita all’interno del palazzo si fa da soli con l’aiuto di una audioguida (inclusa nel biglietto). Prima si visita il piano terra e poi il piano superiore. Molte parti erano state distrutte durante la guerra ma sono state ricostruite. Si visitano sale di rappresentanza, appartamenti, la splendida cappella e una sala piena zeppa di porcellane cinesi. Decisamente sfarzoso, e un inizio diverso da quello che mi aspettavo. Sembra di stare più a Vienna o Parigi che nella Berlino che mi ero immaginata. Insomma, mi ritrovo a pensare che forse in fondo questa città qualche cosa di più antico del secolo XX ce l’ha ancora!! :D
Verso le 12:30 usciamo nell’enorme giardino, che nella parte più vicina al palazzo è tenuto all’italiana (con aiole geometriche e prati bassi) mentre più avanti è all’inglese, con alberi e un’aria più selvaggia. Prima di tutto ci dirigiamo al Mausoleo (con avvistamento di scoiattoli lungo la strada), edificio simil-tempio greco dove sono sepolti re e regine. Poi passeggiamo un po’ per il parco, accanto a canali e laghetti ghiacciati, e ci avviciniamo via via al Belvedere. All’interno c’è una bella collezione di porcellane (tazzine, piatti, vasi etc) ma il panorama dalle finestre non è tale da giustificare il nome. Chissà perché l’hanno chiamato così.
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Verso le 2 del pomeriggio lasciamo il castello e il suo giardino e cerchiamo un posto per mangiare. E’ un po’ tardino e vorremmo qualcosa di rapido, ma non troviamo molti locali in zona e ripieghiamo sulla Brauhaus Lemke, praticamente sulla piazza antistante il castello. Abbiamo mangiato bene e decisamente abbondante (io spatzli, Marco wurstel con patate, insomma leggerini!) Alla fine abbiamo passato più di un’ora a mangiare, proprio quello che volevamo evitare!! :twisted:
Verso le 3.30 riprendiamo la metro e ci spostiamo nella zona “in” di Berlino, sulla Kurfurstendamm, la via dei negozi. A noi dello shopping interessa decisamente poco, ma vogliamo vedere la Kaiser-Wilhelm-Gedachtnis Kirche, chiesa che è stata praticamente distrutta dalle bombe e lasciata quasi com’era ridotta, a perenne ricordo delle nefandezze di quel periodo. La sua torre dalla punta spezzata è un altro dei simboli della Berlino odierna. Dentro ciò che resta della chiesa si possono ammirare alcuni dei mosaici originali (è comunque solo della fine dell’800) e simboli della guerra. Fuori invece ci ritroviamo immersi nel caos di bancarelle di un mercatino natalizio, ma riusciamo lo stesso a immortalare la chiesa con le nostre macchine fotografiche. Al suo fianco è stata costruita una cappella moderna, fatta di vetrate a piccoli quadrati blu, ma al momento non si può entrare perché stanno provando un concerto per domani notte. Possiamo solo sbirciare dentro dall’ingresso.
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Per oggi le visite culturali sono terminate, e visto che siamo in zona facciamo un giro per le “bellezze” più commerciali della città. Prima entriamo nel famoso Europa Center, proprio accanto alla chiesa, un centro commerciale decisamente grande. Interessante nell’atrio centrale una specie di enorme alambicco che va dal sotterraneo al soffitto, con dentro liquidi fluorescenti che misurano il tempo. Più avanti sulla strada dello shopping, con le sue belle luci e decorazioni natalizie, in mezzo ad una folla di persone, raggiungiamo il grande magazzino KaDeWe, dove saliamo al piano dedicato al cibo: “il paradiso del buongustaio”, con scaffali e scaffali ricolmi di ogni possibile leccornia, tutto ordinatamente impilato e confezionato in modo elegante. Boccette d’olio, scatolette di zuppa, marmellate, spezie… bellissimo!
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Quando ne usciamo siamo decisamente stanchi di camminare e della folla, e cerchiamo un posticino per riposarci. La guida ci suggerisce un bar relativamente poco lontano (beh, almeno 15 minuti a piedi), sulla Kantstrasse. Per raggiungerlo passiamo sotto al Kantdreieck, famoso edificio moderno con una “vela” in cima, poi davanti al Theater des Westens, e infine arriviamo a questo Schwartes cafe’. Sono ormai le 6 e mezza, ci prendiamo un frullato a testa e decidiamo che sara’ la nostra cena. Il bar è carino e tranquillo, per fortuna. Usciti da lì decidiamo di fare un ultimo giretto in quella zona, anche se col buio, per vedere un paio di edifici. In Fasanenstrasse passiamo dal Centro Ebraico, chiuso all’interno ma comunque interessante da fuori: la facciata include l’unico pezzo rimasto dell’antica sinagoga, e nel cortile davanti ci sono un muretto commemorativo con i nomi dei campi di concentramento e un monumento a forma di rotolo della Torah spezzato. Mi dispiace non esserci entrata, altro posto da segnare in agenda per un ritorno a Berlino. Fasanenstrasse è anche segnalata dalla guida come una strada elegante dai bei palazzi, peccato che al buio si possa solo intuire la bellezza della via. Tappa seguente è la Ludwig-Erhard-Haus, edificio moderno dalla forma di una lunga “tenda” canadese dal tetto arrotondato. Anche qui col buio si vede un po’ poco, ci ritorneremo.
Finalmente ci dirigiamo verso casa: rapido giro al supermercato per comprare qualcosa da mangiare stasera (se ci venisse fame in camera) e domani a colazione, saliamo in metro più bus, e verso le 21 siamo nella nostra cameretta, stanchi morti!!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 24/04/2009, 9:45

Mercoledì 31 dicembre 2008 - la giornata infinita!

Oggi uscendo alle 8 e mezza, incredibilmente alle 9 siamo già scesi dalla metro a Friederichstrasse. L’obiettivo è il quartiere governativo, con i suoi vari edifici moderni, e poi il Reichstag. Anche oggi c’è il sole e si prevedono belle foto :D Infatti già da subito, costeggiando il fiume Sprea verso il Reichstag, scattiamo delle belle vedute dell’edificio.
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Poi attraversiamo un ponte e ci dirigiamo verso la Marie Elisabeth Lüders Haus, un edificio molto recente con grandi vetrate e linee pulite. Dall’altro lato del fiume (quello dove eravamo noi poco prima, ma più avanti) c’è un altro edificio simile, la Paul Löbe Haus, e i due sono collegati da uno snello ponte a più livelli, che noi attraversiamo per tornare in zona Reichstag. I due lati della Sprea qui erano il vero e proprio confine tra le due Berlino, come ricordano varie croci bianche sul parapetto del fiume. Ora questo ponte e questi edifici uniscono le due metà della città e sono un po’ un simbolo della riunificazione, oltre che essere molto fotogenici. ;)
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Siamo così sul mega-prato che si stende davanti al Reichstag. L’idea iniziale era quella di arrivare fino in fondo al “prato”, passando accanto al Bundes Kanzleramt (Cancellierato) e arrivando alla Haus der Kulturen der Welt anche detta “ostrica gravida”, due edifici altrettanto moderni ed interessanti, e poi saremmo tornati indietro per entrare al Reichstag. Però ci rendiamo conto che la coda per entrarci è già parecchio lunga, sono solo le 10 di mattina e se aspettiamo può solo peggiorare, quindi decidiamo di metterci in fila. Nonostante siamo al sole, ci congeliamo in maniera paurosa: dopo mezz’oretta quasi non sento più i piedi! Riusciamo ad entrare solo verso le 11.30, dopo un’ora e mezza di gelo!!!
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All’interno, altra fila per il metal detector, ma stavolta almeno siamo al caldo, e poi è abbastanza rapida. L’interno del Parlamento Tedesco è stato completamente rimodernato, in contrasto con l’esterno, ma ai visitatori non è permesso entrarci: si viene indirizzati direttamente all’ascensore che porta alla cupola.
La famosa cupola di Norman Foster, che ha sostituito quella originale distrutta durante la guerra! E l’ingresso è pure gratis! La cupola è di vetro, ed ha al centro una specie di enorme colonna a imbuto ricoperta di specchi, alla base della quale una piccola mostra fotografica racconta la storia dell’edificio. Attorno alla base della colonna il pavimento di vetrate fa intravedere la sala del parlamento, ma non ci si può camminare sopra, si vede solo dall’alto. Una passerella a spirale sale all’interno lungo il vetro della cupola fino ad arrivare in cima, dove c’è un “pianerottolo”, e poi ridiscende. La cupola non è completamente chiusa, per cui anche là dentro si avverte un po’ di freddo, ma lo dimentico completamente da tanto sono presa a scattare foto: la spirale, i vetri e gli specchi si prestano ad un’infinita variazione di prospettive, giochi di riflessi, immagini a ripetizione e strane forme. Tra una foto e l’altra, tra un’occhiata al panorama (peccato non si possa uscire sulla terrazza, resa scivolosa dal ghiaccio e quindi vietata) e uno sguardo ammirato alla costruzione, passiamo là dentro più di un’ora e mezza!
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Quando scendiamo è quasi l’una e mezza e abbiamo fame: pranziamo decentemente e velocemente con wurstel e patate. Verso le 2 riprendiamo il nostro giro. Propongo di andare subito alla Porta di Brandeburgo, che è là dietro, lasciando stare per il momento gli edifici in fondo al parco che avevamo “saltato” prima. Ho voglia di vedere subito i monumenti più famosi della città, ci sarà tempo (forse…) per gli altri.
Andando dal Reichstag verso la porta di Brandeburgo si cammina dove fino a 20 anni fa c’era il muro. Una striscia di mattoni nell’asfalto ne segna il tracciato esatto: passando involontariamente da un lato all’altro e poi di nuovo di qua, mi rendo conto della portata gigantesca della cosa. La porta è a pochi metri dal Reichstag, ma per cinquant’anni sono stati lontani come se fossero su pianeti diversi. Una cicatrice nel cuore della città e del suo popolo. Ho i brividi.
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L’atmosfera di capodanno mi riporta alla realtà: davanti alla porta c’è un casino pazzesco di gente, già a quest’ora del pomeriggio. Ormai è un punto di passaggio e di aggregazione, non più un monolite su una spianata vuota. Operai stanno montando un palco, e palloni grandi e piccoli decorano il monumento. La musica pop tedesca a palla completa il quadro. Argh. Non credo che riusciremo a goderci per bene questo posto, oggi, toccherà tornare (anche per fare delle foto decenti!). Che si fa? Passiamo sotto la porta, arrivando sulla Parisier Platz, ma poi proseguiamo verso sud fino allo Holocaust Mahnmal. Altro posto da brividi.

Si tratta di un memoriale all’Olocausto, una specie di selva di blocchi di cemento di altezze diverse, che appoggiano su un terreno ondulato, disposti in modo da formare delle specie di stradine strette e claustrofobiche, dritte e lunghe. Mette abbastanza angoscia a entrare in questa specie di labirinto.
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Noi ci passiamo una mezz’oretta per fare le foto, poi cerco l’ingresso al centro di documentazione annesso (sotterraneo) che vorrei visitare ma oggi è chiuso. La lista dei posti dove tornare si allunga!!! :(
A questo punto sono le 3 passate, e decidiamo di fare una mezza corsa: vorremmo arrivare alla famosa Colonna della Vittoria, quella con le ali, prima che la luce cali e non si possano più fare foto decenti. L’ideale sarebbe beccare i raggi del sole al tramonto… La strada è tutta dritta, dalla porta di Brandeburgo si attraversa tutto il parco Tiergarten e in mezz’oretta ci si arriva. Però tutta quella strada oggi è affiancata su entrambi i lati da bancarelle di vario genere e moltissima gente ci passeggia. Noi con il nostro passo da maratoneti superiamo tutti, salvo fermarci qualche minuto a osservare e fotografare il monumento ai soldati sovietici con tanto di carro armato. Poi di nuovo si marcia e arriviamo alla colonna appena in tempo! Ore 15.40, ultimi raggi del sole che colpiscono debolmente la statua alata della Vittoria. Già un minuto dopo sono andati. Che corsa! (A questo punto chi non è appassionato di fotografia, se già non l’aveva pensato prima, penserà che siamo due pazzi, ma… siamo fatti così!!! :mrgreen: )
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Adesso che si fa? Decidiamo di fare un giretto nel Tiergarten per arrivare a vedere i due edifici moderni che stamattina per colpa della coda al Reichstag abbiamo tralasciato. Dalla colonna risaliamo verso nord, passando accanto al bel palazzo/castello Schloss Bellevue, poi verso est: eccoci arrivare alla Haus der Kulturen der Welt, che appunto per la sua strana forma “bivalve” è chiamata dai berlinesi “l’ostrica gravida”. Ormai è quasi buio, e per terra c’è uno strato di brina che sembra neve. L’edificio è più carino da lontano che da vicino! Continuando la nostra passeggiata costeggiamo il lunghissimo Cancellierato e ci ritroviamo davanti al Reichstag. Sullo sfondo del cielo blu scuro ci sono già i fasci laser colorati che piroettano, e qualcuno lancia anche dei fuochi d’artificio proprio dietro il Reichstag.
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Ormai sono le 5 e dobbiamo scegliere se tornare in albergo per poi uscire a festeggiare, o se fare tutta una tirata. Meglio restare fuori, l’albergo è un po’ lontano… Decidiamo quindi di andare a vedere la mitica Potsdamer Platz e il suo Sony Center, dove speriamo di trovare anche un posto per riposarci al calduccio e mangiare qualcosa.
Potsdamer Platz è un altro di quei posti che negli ultimi 60 anni ha cambiato faccia radicalmente due volte. Prima della guerra era una piazza vivace, ma poi divenne una specie di terra di nessuno poiché ci passava il muro, e i pochi edifici rimasti in piedi dalla guerra furono abbattuti. Ora è invece stata risistemata (è ancora tutto in divenire) e vanta una serie di edifici modernissimi firmati da architetti famosi, tra cui il fantastico Sony Center. Al centro di questo complesso c’è una piazzetta circondata di grattacieli di vetro, coperta da una cupola fatta di “vele” stile tendone da circo che di notte si illumina di vari colori.
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Dopo le obbilgatorie molte foto, per far passare il tempo e stare un po’ al caldo decidiamo di andare al cinema Imax 3D che si affaccia sulla piazzetta. Una volta usciti, verso le 19.30, il dilemma ci assale: che si fa? Iniziamo a girare per un’altra zona commerciale vicino a Potsdamer Platz, la Daimler City. Stavolta non grattacieli ma moderni edifici lunghi e bassi con i portici. La zona non offre niente di particolare, ma notiamo un Mac Donalds che dice “aperti tutta la notte”. Grande! Sarà la nostra àncora di salvezza per arrivare vivi in prossimità della mezzanotte. Ci accaparriamo un tavolo e ci restiamo delle ore, mangiando, chiacchierando, leggendo la guida, insomma cercando di far passare il tempo. Non mi è mai piaciuto aspettare la mezzanotte!!

Verso le 23 ci incamminiamo verso il centro, ma arrivati a metà strada dalla porta di Brandeburgo, la polizia blocca ogni accesso: c’è già troppa folla in quella zona. Rassegnati cerchiamo di tornare almeno verso la Colonna della Vittoria, insieme ad una fiumana di gente. Attraverso il Tiergarten riusciamo ad arrivare sulla strada che abbiamo fatto di corsa poche ore prima: circa a metà tra la Colonna della Vittoria e la porta di Brandeburgo, che si vede a mala pena sullo sfondo attraverso una enorme ruota panoramica da luna park. La folla è tanta, la mezzanotte vicina, noi ci fermiamo e aspettiamo: i fuochi d’artificio che salutano il nuovo anno danno il segnale per un ulteriore aumento del casino e dei festeggiamenti! Buon anno a tutti! E poco dopo si va a casa, vista la stanchezza e la distanza da percorrere. Meno male che i mezzi funzionano bene anche la notte di Capodanno qui! :D
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Ultima modifica di Leia74 il 24/04/2009, 11:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Campa » 24/04/2009, 10:02

Cavolo che fotografo!!!!
Complimenti
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 24/04/2009, 10:24

Le foto sono mie, quelle di Marco sono anche meglio :D
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Campa » 24/04/2009, 10:34

Leia74 ha scritto:Le foto sono mie, quelle di Marco sono anche meglio :D



Allora vi siete proprio trovati!!!
Complimenti a te
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 26/04/2009, 18:28

Giovedì 1 gennaio 2009

Oggi ovviamente usciamo un po’ più tardi del solito, e a differenza dei giorni precedenti il tempo è grigio e a terra c’è una spruzzata di neve. Bella la neve, ma il cielo grigio è un po’ deprimente…
Stamattina (beh, veramente sono già le 11.30 quando arriviamo…) visitiamo la zona di Mitte. Scendiamo dalla metro ad Alexanderplatz, e dietro di noi la cima della torre tv Fernsehturm si perde nella nebbia. La famosissima piazza ci appare come un grande spazio dove passano i tram, circondata da edifici moderni. Personalmente non mi ha fatto una grande impressione, a meno che uno non si fermi a pensare al fatto che si trovava nel mezzo di Berlino Est con tutto quello che ne consegue. Dopo uno sguardo a vari edifici nelle vicinanze della piazza e allo strano “orologio” che segna i fusi orari delle città del mondo, iniziamo la nostra passeggiata dirigendoci verso il Rotes Rathaus, il Municipio Rosso, ben evidente accanto alla torre tv, alle spalle della linea della metro da cui siamo arrivati..

Passando vicino al Municipio, in fondo alla strada che lo costeggia notiamo una costruzione che si vede in lontananza. Ci avviamo in quella direzione per vederla meglio, ma non riusciamo a capire da nessuna delle varie guide e cartine che abbiamo cosa sia quella specie di chiesa (e tuttora è un mistero). Grazie a questa deviazione però, ci ritroviamo in “rotta di collisione” con il quartierino di Nikolaiviertel, una zona tradizionale con case basse, vicoletti e una chiesa di mattoni al centro. Decidiamo di andare a vedere meglio, e la zona si rivela estremamente carina! Anzi, l’atmosfera uggiosa della giornata di oggi forse qui non stona poi troppo. Leggo sulla guida che questo antico quartiere semidistrutto dalla guerra fu ricostruito dal governo di Berlino Est per ricordare una specie di villaggio medievale. Decisamente bello!
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Dopo aver scattato un bel po’ di foto :P torniamo verso il Municipio e l’enorme piazza che gli si apre davanti. La chiesa in mezzo alla piazza, Marienkirche, è una delle più antiche di Berlino e quindi non manchiamo di visitarla. Infine mentre ci dirigiamo verso l’Isola dei Musei passiamo davanti alla statua di Marx e Engels che si trova sulla piazza omonima.

Arriviamo finalmente sull’Isola dei Musei, e per prima cosa vorremmo visitare il Berliner Dom, ma scopriamo che oggi, 1 gennaio, è chiuso. Intanto si sono fatte quasi le 14 e avremmo anche un po’ fame, ma in questa zona non sembrano esserci posti dove mangiare velocemente qualcosina. Allora azzardiamo un po’ e decidiamo di entrare in un museo come da programma, e di mangiare nel bar che sicuramente ci sarà dentro. Optiamo per iniziare dall’Altes Museum, che si trova proprio accanto al Duomo: un edificio imponente con le sue colonne e una scritta al neon in rosso sotto il porticato che a Roma stonerebbe ma a Berlino è perfetta. In questo museo in particolare vogliamo visitare il piano di sopra dove è temporaneamente alloggiato il Museo Egizio (stanno costruendo una sede apposita ma ancora non è pronta). Il piano terra con il Museo Greco-Romano non ci attira troppo.
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Entriamo, ma prima ancora di fare il biglietto ci dirigiamo al bar, dove consumiamo un pasto a base di torta salata e polpettine pagandolo (prevedibilmente) a peso d’oro. Vabbè… Saliamo al piano superiore e facciamo il biglietto: scegliamo la carta musei, la SchauLust Berlin, che per 19 euro dà diritto all’ingresso libero a tutti i musei nazionali della città ed è valida 3 giorni consecutivi. Per cui dobbiamo concentrare tra oggi e dopodomani tutte le visite ai musei che ci interessano (o meglio, a quelli inclusi in questa carta). Nel prezzo del biglietto in tutti i musei sono inclusi il guardaroba e l’audioguida disponibile in varie lingue tra cui anche l’italiano. Se andate in questo museo in particolare, vi consiglio di ascoltare il messaggio di benvenuto in italiano da parte del direttore… Il direttore tedesco (ma sarà davvero lui?) ha registrato questo messaggio in italiano, con un accento “leggermente” tetesken… “Penfenuti in kvesto muzeo, nelle nostre zaaale troferete….” Ma è finto??? Troppo ridere!!!!
A parte questo messaggio fantastico, questo museo è davvero pieno di manufatti interessanti (si possono fotografare senza flash!!): dalle statue ai papiri, dalle mummie ai bassorilievi alle collane, e soprattutto il pezzo forte, la testa di Nefertiti. Meravigliosa!
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Torniamo all’aperto verso le 15.45 e volendo sfruttare al massimo la carta musei ne vorremmo vedere ancora un altro prima che chiudano tutti alle 18. Davanti al Pergamon Museum, che tra tutti è il più famoso, c’è una fila mostruosa, per cui decidiamo di lasciarlo per un altro giorno e di andare invece alla Alte Nationalgalerie dove la coda è più breve. Questo museo espone quadri e qualche scultura di varie età dal Seicento in avanti, e anche qui ci sbizzarriamo a fare foto ai quadri che ci piacciono di più, visto che senza flash si può.
Quando usciamo (praticamente ci sbattono fuori) sono le 18, e noi cerchiamo qualcosa di interessante da fare e assieme anche un posto per riposare un pochino. Visto che la prima sera non siamo riusciti a girarci la zona di Scheunenviertel che oltretutto sembra piena di locali tranquilli, decidiamo di dirigerci da quella parte. Non è neanche lontana dall’Isola dei Musei, così ci andiamo a piedi. Arriviamo subito alla piazza Hackesche Markt dove ci sarebbe qualcosa da vedere, ma cerchiamo prima un posticino dove rilassarci: seguendo le indicazioni della guida arriviamo su Sophienstrasse, una viuzza tranquilla, e ci infiliamo in una specie di galleria coperta che porta a un cortile interno. Questa zona è infatti famosa per questi cortili. Quello dove ci siamo infilati noi non è il posto che stavamo cercando, ma è interessante da vedere, e così ci fermiamo qualche minuto. Si tratta del Sophiensaule (almeno credo…), dove c’è un edificio un po’ particolare, la Handwerkerwereinshaus, con finestre dai vetri colorati e una specie di inferriata che proietta strane ombre. Credo ci sia una galleria d’arte o un centro culturale all’interno, ma è chiuso.
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Tornati su Sophienstrasse, troviamo poco più avanti il passaggio che cercavamo, il Sophie-Gips-Hofe, alcuni tratti del quale sono illuminati da lampade al neon di colori accesi. In uno dei cortili che si aprono su questo passaggio troviamo finalmente (sono quasi le 19) il locale che avevamo “puntato”, il Barcomi’s Deli, un caffè-ristorantino in stile un po’ americano. Secondo la guida fa delle torte strepitose, e noi affamati ci facciamo tentare da una fetta di “Devil’s cake” a testa: una specie di mattone (enorme per di più) di puro cioccolato, di una bontà infinita!!! Ovviamente decidiamo che questa sarà la nostra cena oggi :D

Poco prima delle 20 sazi e un po’ più riposati usciamo per terminare l’esplorazione della zona. Da Sophienstrasse ci dirigiamo su Grosse Hamburger Strasse, dove entriamo nella Sophien Kirche – stranamente ancora aperta, ma è perché dentro stanno facendo delle prove di un coro. Che fortuna :) Proseguendo lungo la strada, dove vivevano molti ebrei prima della guerra, incontriamo una lapide e un monumento (Gedenkstatte) dedicato agli ebrei deportati. Ci sarebbe anche l’antico cimitero ebraico ma a quest’ora è chiuso. Poi ci dirigiamo di nuovo su Hackesche Markt, dove entriamo in Hackesche Hofe, un’altra serie di cortili interni collegati tra loro da passaggi: il primo è veramente degno di nota per le case che lo circondano, rivestite di piastrelle smaltate e decorate in blu e bianco.
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È davvero un peccato visitare tutta questa zona di sera col buio, se mai un giorno torneremo a Berlino mi piacerebbe venirci con la luce del sole. A questo punto siamo decisamente stanchi, ma facciamo un ultimo sforzo: camminiamo per tutta Oranienburgerstrasse fino ad arrivare ad ammirare la Neue Synagogue, e lì accanto entriamo nell’ultimo della serie dei cortili interni, il Heckmann Hofe: anche questi sono molto suggestivi, con al centro alberi e panchine e ai lati i negozi. Infine continuiamo a camminare per forza d’inerzia fino alla metro Oranienburger Tor da dove la linea U6 ci riporta direttamente ad Alt Tegel. Un ultimo bus e alle 22 circa siamo in camera!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 26/04/2009, 23:12

Venerdì 2 gennaio 2009

Se ieri c’era un po’ di neve per terra, stamattina ci svegliamo che ha nevicato di brutto! Purtroppo il cielo è ancora grigio… Dopo aver fatto rapidamente le valigie usciamo prestino, alle 8.40, e in circa un’ora arriviamo al Three Little Pigs, l’ostello dove dormiremo le prossime 4 notti. E’ un edificio di mattoni rossi ben restaurato, a pochissima distanza a piedi dal Checkpoint Charlie. Avremo il bagno in comune ma almeno saremo in centro da ora in poi!! Lasciamo i bagagli e approfittiamo della colazione a buffet a pagamento (5 euro) dell’ostello. La nostra stanza non sarà disponibile prima del pomeriggio, così una volta riempito lo stomaco usciamo verso le 10.45.

Ovviamente la prima tappa è il Checkpoint Charlie, ma per la strada ci fermiamo a fotografare ciò che resta della Anhalter Bahnhof, una stazione in mattoni rossi che era la più grande della Germania ma è stata distrutta dalle bombe durante la guerra. Poi, al Checkpoint, oltre a fare le foto di rito ci mettiamo a leggere la serie di cartelloni che raccontano la storia del muro: sono tantissimi ai due lati della strada, e sono estremamente interessanti. Fa davvero specie vedere le foto di com’era la zona solo una ventina di anni fa, e guardarsi intorno per capire come diavolo sia cambiata così tanto. La cosa ci prende tanto che quando ce ne andiamo, senza neanche averli letti tutti, è quasi mezzogiorno e mezzo! A dire il vero qui volevamo entrare anche alla Haus am Checkpoint Charlie, ma siccome rimane aperta fino alle 10 di sera la lasciamo per un orario in cui altri musei sono chiusi.
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Come prossima tappa decidiamo di andare allo Judisches Museum, a poca distanza a piedi. Questo museo è incluso nella carta musei che ci siamo fatti ieri, ma prima di entrare scattiamo decine di foto dell’edificio dall’esterno, girandogli praticamente tutto attorno. E’ moderno e ha una forma stranissima: la pianta è una specie di zig-zag che dovrebbe essere una stella di David “esplosa”, e i muri color acciaio sono interrotti non tanto da finestre, quanto da veri e propri “squarci”.
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Una volta dentro, al piano terra prosegue la sensazione di straniamento: ci sono tre lunghi corridoi che si intersecano ad angoli strani, vuoti a parte alcune scritte sui muri bianchi. Uno dei tre, l’Asse dell’Olocausto, porta ad una stanza stretta, alta quanto è alto l’edificio, aperta alla sommità in modo da venire illuminata solo un po’ dalla luce naturale. Nelle intenzioni dell’architetto dovrebbe rappresentare l’oblio e la morte. Il secondo corridoio, l’Asse dell’Esilio, porta a un piccolo giardino in pendenza pieno di “colonne” di cemento, che disorienta e fa quasi perdere l’equilibrio. Solo il terzo corridoio, l’Asse della Continuità, porta al piano superiore dove inizia la mostra vera e propria. Questa mostra racconta la storia della comunità ebraica negli ultimi 2000 anni, soffermandosi in particolare su quella tedesca. Sarebbe molto interessante, ma io e Marco siamo costretti dal tempo a nostra disposizione a scorrere l’esposizione in modo abbastanza rapido. Ad un certo punto si sentono dei suoni metallici venire da chissà dove: seguendoli arriviamo ad una stanza piccola e stretta ma alta, il cui pavimento è stato ricoperto di dischi di metallo intagliati a forma di facce umane stilizzate, alcune urlanti altre semplicemente tristi. Il rumore proviene dalla gente che ci cammina sopra. Inquietante.
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Quando usciamo dal museo è uscito finalmente il sole!! Però ci accorgiamo che sono ormai le 15 e non abbiamo ancora mangiato! Ci accontentiamo di un bretzel e di una ciambella comprati dentro la stazione della metro. Con l’intenzione di sfruttare il più possibile la carta musei, ci dirigiamo ora verso il quartiere Charlottenburg, dove siamo già stati il primo giorno. Infatti vicino alla stazione Zoologischer Garten c’è il museo dedicato al famoso fotografo Helmut Newton. Marco ci tiene molto a vederlo, a me non dispiace, e oltretutto è incluso nella carta. Prima di entrare però facciamo una puntatina alla Ludwig-Erhard-Haus già vista il primo giorno ma col buio. In realtà non è che di giorno mi abbia fatto chissà che impressione. Poco dopo le 16 entriamo quindi al museo, che espone materiale appartenuto al fotografo (attrezzatura ma anche vestiti) e soprattutto molte foto scattate da lui. Ad essere sincera il genere di fotografie che scattava, moda, ritratti e nudi, non è che mi entusiasmi molto, però era davvero bravo. E poi il museo è abbastanza piccolo, e verso le 17.30 siamo già fuori.

A questo punto siamo già abbastanza stanchi, ma… sulla guida abbiamo adocchiato un ulteriore museo che rimane aperto fino alle 20, proprio qui vicino, sulla Kurfurstendamm… E’ lo Story of Berlin, che dovrebbe quanto meno essere un museo abbastanza divertente, e inoltre permette di visitare l’interno di un vero bunker antiatomico, cosa che interessa particolarmente Marco. Le visite al bunker sono guidate e l’ultima inizia alle 18. Ce la possiamo fare! Infatti arriviamo al museo poco prima delle 18, e pagato il biglietto (questo non è certo un museo “istituzionale” incluso nella carta musei) aspettiamo che arrivi la guida per portare il gruppetto abbastanza numeroso dentro al bunker. Si trova infatti dall’altro lato dell’edificio (un centro commerciale), ovviamente sotto terra nella zona del garage. E’ uno spazio decisamente grande ma quasi completamente riempito di brandine vicinissime una all’altra e una sopra l’altra (tipo letti a castello ma a 4 “piani”), poi ci sono zone adibite a cucina, bagni, generatori, infermeria eccetera. Non è un posto molto accogliente e tutto viene illuminato da una spettrale luce blu, perché pare che aiuti ad evitare epidemie uccidendo germi e batteri (almeno questo è quello che ci dice la guida). Dopo averci anche fatto ascoltare (su richiesta) una registrazione di un vero allarme antibombe con successivo bombardamento, non atomico ovviamente – risale alla Seconda Guerra Mondiale – finalmente torniamo in superficie. Ne sono molto felice: ascoltare il rumore delle bombe che cadono è stata proprio la chicca finale, come se il posto non mi avesse già dato i brividi di per sé.
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La visita è durata quasi un’ora, così sono già le 19 quando entriamo nel museo vero e proprio, che visitiamo in un’ora anche perché alle 20 chiude. ;) Carino, racconta tutta la storia della città dalla fondazione ai giorni nostri. In particolare mi è piaciuta la parte in cui mostrano come si viveva da una parte e dall’altra del muro. C’e’ anche una sezione di muro originale.
Usciti dal museo, in teoria vorremmo cenare. Però io sono un po’ in ansia per la nostra stanza in ostello. Abbiamo lasciato i bagagli, ma non vorrei che se torniamo troppo tardi ci ritrovassimo senza camera. Quindi su mia richiesta verso le 21 rientriamo in ostello. Ci assegnano una camera nell’edificio accanto, che non è carino come quello centrale ma moderno e sa un po’ di ospedale con i suoi corridoi lunghi e spogli. Oltretutto siamo al terzo piano e non c’è ascensore! Le rampe di scale sono tra l’altro belle ripide e lunghe. ARGH.
Subito dopo usciamo di nuovo per cenare, e decidiamo di andare verso la zona est di Kreuzberg, con un bus che passa proprio vicino all’ostello. Questa zona dovrebbe essere piena di locali e di vita notturna, è un quartiere popolare abitato anche da molti immigrati. Scendiamo a metà circa di Oranienstrasse (da non confondere con Oranienburgerstrasse), e cerchiamo un posto che ci ispiri. Dopo un paio di flop (è venerdì, tutto pieno!) decidiamo per un ristorantino persiano: è una cucina che Marco non ha mai provato e io solo una volta a Roma. Ordiniamo due piatti di pollo, il mio ha una strana salsa dolciastra marrone sopra, il tutto accompagnato da del riso. Buono! Finalmente sazi torniamo subito in ostello visto che siamo stanchissimi, e prima di mezzanotte stiamo già dormendo.
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 27/04/2009, 10:54

Sabato 3 gennaio 2009

Stamattina tra preparativi e colazione in ostello usciamo che sono quasi le 10. Il tempo sembrerebbe bello, peccato che durante il giorno il cielo tornerà ad essere grigio. Visto che oggi è l’ultimo giorno di validità della carta musei, vogliamo assolutamente visitare il Pergamon. Però sarebbe un peccato rinchiudersi subito in un museo finche c’è la luce del giorno, quindi abbiamo programmato di vedere la zona di Unter den Linden che ancora ci manca.

In pochi minuti siamo alla Porta di Brandeburgo, che finora avevamo visto solo in mezzo al casino dei preparativi e poi dei festeggiamenti di Capodanno. Finalmente ce la possiamo godere per bene (e scattare un bel po’ di foto senza tendoni e palchi in giro! :P ).
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Subito dopo, prima deviazione dal nostro programma: perché non torniamo al monumento all’Olocausto che è qui dietro? L’altro giorno il Centro Informativo sotterraneo era chiuso… tra l’altro è gratuito. Detto fatto, scendiamo nel centro dove ci immergiamo nel racconto delle nefandezze subite dagli ebrei sotto il Nazismo. Oltre a una serie di pannelli esplicativi, ci sono alcune sale con installazioni e documenti, una dove si raccontano le storie di alcune famiglie ebree, una sui campi di concentramento… Io sono già stata a visitare alcuni di essi (Auschwitz, Mathausen) e altri musei simili, ma l’effetto è sempre forte. Quella che doveva essere una breve deviazione ci prende parecchio, e ne usciamo quasi a mezzogiorno. Decidiamo comunque di allontanarci ulteriormente da Unter den Linden per arrivare al sito dove sorgeva il bunker di Hitler, non molto lontano. Peccato che adesso non ci sia assolutamente niente, se non un cartello che spiega qualcosa in tedesco con delle cartine, e quindi torniamo sui nostri passi e riprendiamo il percorso sul viale Sotto i Tigli (questa la traduzione di Unter den Linden).

Passeggiando ammiriamo alcune ambasciate come quella britannica, quella russa, e poi giriamo a destra su Friedrichstrasse. Mi sono studiata bene il percorso e su questa strada piena di negozi vorrei visitare i tre “Quartier”, centri commerciali di lusso architettonicamente molto belli. Marco non se l’aspettava e rimane piacevolmente sorpreso. Uno dei tre ospita le Galeries Lafayette, che meritano una visita anche solo per il fantastico “imbuto” centrale!
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Un altro ha i pavimenti di marmo e un’aria decisamente snob, mentre nel terzo al centro dell’atrio c’è una “colonna” fatta con pezzi di tubi metallici accartocciati e colorati, almeno questo è quello che mi sembra :o
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Lasciamo questa strada per spostarci sulla piazza Gendarmenmarkt, caratterizzata da due chiese quasi identiche, il Duomo Tedesco e il Duomo Francese, con in mezzo la Konzerthaus. Peccato solo che la piazza sia quasi tutta occupata dai resti in via di smantellamento di quello che probabilmente era un mercatino natalizio. Anche qui sarà da tornare se mai venissimo di nuovo a Berlino.
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Fatta una tappa nel carinissimo negozio di Ampelmann (l’omino del semaforo che è ormai rappresentato su gadget di ogni tipo ed è diventato un simbolo della città), ritornando verso nord passiamo per Bebelplatz, dove ammiriamo alcuni edifici e il sito dove avvenne il famoso rogo dei libri da parte dei Nazisti. Finalmente risbuchiamo su Unter den Linden e anche qui ci sono alcuni monumenti e palazzi da vedere; l’unico in cui entriamo è però la Neue Wache, una specie di tempietto vuoto fatta eccezione per una statua, dedicato alle vittime delle guerre.
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Sono ormai le 14 circa quando raggiungiamo l’Isola dei Musei, ma prima di entrare al Pergamon ci resta ancora da visitare il Duomo di Berlino, che l’altro giorno era chiuso. Uscendo dalla chiesa troviamo anche una macchinetta distributrice di bevande e snack, e memori del costo di un panino dentro a un museo, ci procuriamo qualcosa da mangiare qui visto l’orario e la fame! E meno male che la colazione in ostello è abbondante!
Ed eccoci verso le 14.20 a fare la fila davanti al Pergamon (mangiando le schifezze appena comprate). Per fortuna verso le 15 riusciamo ad essere dentro. La visita di questo museo è davvero imprescindibile. Prima si resta impressionati dalla grandezza dell’altare di Pergamo, poi dalla bellezza della Porta del mercato di Mileto, e infine si rimane estasiati davanti alla porta Ishtar di Babilonia e le sue piastrelle colorate in blu e giallo. Sono originali, portate qui da archeologi tedeschi e ricostruite! Favoloso.
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Ci sono molte altre cose bellissime nel museo, in particolare oggetti dell’arte araba e orientale, ma la porta Ishtar mi è rimasta nel cuore.
Quando usciamo dal museo sono solo le 17. Pensavo che ci sarebbe voluto di più a vederlo tutto (certo, noi nella zona delle statue greco-romane non ci siamo soffermati molto…). Visto che siamo qui, proviamo a mettere in atto un piano ideato l’altro giorno dopo la visita al museo egizio: torniamo alla loro biglietteria e chiediamo se possono prestarci 2 minuti le audioguide perché dopo la visita abbiamo una curiosità da soddisfare. Dopo aver specificato che non ci allontaneremo e staremo lì davanti ai loro occhi, acconsentono. E noi girati di spalle e un po’ di nascosto, con il lettore mp3 di Marco siamo riusciti a registrare il messaggio di “penfenuto” del direttore del museo!!! Un souvenir decisamente inusuale :lol:

(foto: Berliner Dom da davanti l'Altes Museum)
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Ormai sono le 18, ma c’è ancora una cosetta che vorremmo fare: salire in cima alla torre TV che è là vicino. Purtroppo dopo aver fatto un po’ di fila alla cassa, ci dicono che c’è talmente tanta gente che il nostro turno d’ingresso sarebbe da lì a un’ora o più. Rinunciamo, verremo magari lunedì che ci sarà di certo meno gente. Incredibile, per stasera non abbiamo più nulla in programma e possiamo cenare con calma ad un orario decente. Optiamo per la Brauhaus Mitte, a due passi dalla torre, che avevo trovata segnalata su internet. Caso vuole che proprio di fronte alla Brauhaus, notiamo un piccolo museo… il DDR Motorrad Museum (Museo delle Moto della DDR)! Marco è decisamente entusiasta! Ormai oggi è tardi ma ci dobbiamo assolutamente tornare! Figurarsi, un motociclista come lui non se lo può perdere. E vabbè.. :P
Dopo un’ottima cena alla Brauhaus Mitte con zuppa (avevo bisogno di verdure) e camembert (tipico piatto tedesco… :lol: ) verso le 20 ci avviamo in ostello. Oggi siamo riusciti a tornare prestooooo!!! :D
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 28/04/2009, 13:49

Domenica 4 gennaio 2009

La giornata di oggi è dedicata all’escursione a Potsdam… ma appena fuori della porta ci rendiamo conto che la neve è alta e che il tempo promette di aumentarla. Fa niente!!! :mrgreen: Prendiamo la metro fino a Friederichstrasse da dove passa il treno per Potsdam. Occorre anche fare un supplemento per la zona C visto che la nostra carta settimanale è valida solo per le zone A e B. Il treno si fa attendere un pochino, ma finalmente arriva e dopo circa 45 minuti scendiamo a Potsdam. Sono le 10.30 e nevicaaaa!! Finora avevamo solo visto la neve per terra, era sempre caduta di notte, ma oggi scendono proprio dei bei fiocchi fitti fitti. Suggestivo anche se un po’ scomodo per fare le foto :P

Dalla stazione di Potsdam prendiamo un bus che ci porta nella zona del parco Sans Souci e scendiamo nel punto più lontano, vicino al Neues Palais. Devo ammettere che con la neve che cade e tutto imbiancato attorno, è un paesaggio fiabesco.
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Compriamo i biglietti per la visita, che si effettua a orari fissi con la guida obbligatoria, per fortuna alla prossima manca solo un quarto d’ora. Aspettiamo quindi le 11.30 e visitiamo le sale di questo bellissimo palazzo: peccato che la guida parli solo tedesco e a noi affibbi una audioguida. Una sala in particolare è davvero stravagante, ricoperta di conchiglie, coralli, pietre: si chiama Grottensaal perché dovrebbe ricordare una grotta. Un’altra sala famosa, la Marmorsaal, la vediamo solo di sfuggita senza entrarci, pare che il pavimento sia poco sicuro. Argh. In ogni caso tutti i vari ambienti di stile rococò sono affascinanti.

Usciti dal palazzo verso le 12.30 iniziamo a passeggiare sotto la neve, scattando una miriade di foto. Appena a nord fuori dai cancelli del parco saliamo la scalinata verso la Drakenhuis, da cui ammiriamo da lontano il Belvedere, poi passiamo davanti all’Orangerie e rientriamo nel parco. Ci avviciniamo alla Casa da Te’ Cinese, un padiglione di stile orientale, e poi proseguendo verso est passiamo accanto ad un mulino e alla Neue Kammern. Tutto il parco è avvolto in un manto bianco, all’inizio nevica anche un sacco, poi smette ma l’atmosfera resta estremamente bella.
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Finalmente quando le 14 sono già passate da un po’ (ebbene sì scattare foto porta via parecchio tempo!) arriviamo davanti alla celeberrima scalinata che porta al palazzo di Sans Souci. Se già d’inverno è così scenografica, figurarsi come dev’essere d’estate quando le piante che la adornano sono verdi!
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Arrivati al palazzo vero e proprio, compriamo anche qui i biglietti per la visita guidata: la prossima parte alle 15, e noi trascorriamo il tempo mancante a fare foto degli esterni del palazzo e a perlustrare il negozio di souvenir per cercare del cibo: non abbiamo ancora mangiato nulla da stamattina!! Purtroppo a parte alcuni cioccolatini in confezione regalo non troviamo niente.
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A stomaco vuoto entriamo dunque nel palazzo, le sale sono molto decorate e c’è una Marmorsaal anche qui, ma è piccolino e dopo mezz’ora la visita è già finita. Cedo alla tentazione di comprare un souvenir nel negozietto di poco prima, e poi da dietro il palazzo prendiamo il bus che riporta in paese a Potsdam. Invece di arrivare fino alla stazione però, decidiamo al volo di scendere in centro. Infatti già all’andata ci era sembrato molto suggestivo, con le sue casette basse e l’aria da villaggio delle fiabe. In fondo sono solo le 16 e c’è ancora un po’ di luce per scattare qualche bella foto :lol:
All’ingresso della via principale del paese c’è una porta, davanti alla quale si apre la via totalmente pedonale. Passeggiamo tra le luci dei negozi che iniziano ad accendersi e accentuano la sensazione di paesaggio fiabesco, e arriviamo fino in fondo dove si innalza una chiesa in mattoni rossi.
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In realtà saremmo tentati di fermarci a mangiare qualcosa, ma il biglietto del bus scade a breve e forse ci servirà per raggiungere la stazione, per cui decidiamo di lasciare il cibo per dopo. Infatti prendiamo un tram e verso le 17 riprendiamo il treno per Berlino, dove ci rechiamo subito in zona Checkpoint Charlie (che tra l’altro è anche vicino al nostro ostello). Appena usciti dalla metro, la prima cosa che facciamo è fiondarci dentro lo Starbucks all’incrocio e ordinare cibo e bevande calde. Finalmente!!! Una volta placato lo stomaco, verso le 18.15 entriamo nella Haus am Checkpoint Charlie, l’ultima visita prevista per oggi.

Si tratta di una esposizione dedicata al muro, alla sua storia e soprattutto agli espedienti che la gente ha usato nel corso degli anni per passare da Est a Ovest. Ci sono i mezzi originali usati (Trabant modificate, palloni aerostatici, mezzi acquatici, casse e chi più ne ha più ne metta), i racconti delle imprese più eroiche, foto e testimonianze varie. E’ davvero interessante, ben fatta e soprattutto enorme! Rimane aperta fino alle 10 di sera, per cui noi ci giriamo tranquillamente tutte le sale, a volte anche perdendoci, e ne usciamo solo alle 21.45 dopo circa 2 ore e mezza!
A quell’ora ormai di posti aperti per cenare ce ne sono pochi, così optiamo per un kebab sulla strada verso l’ostello. Tra l’altro il kebab è un cibo davvero tipico di Berlino, vista l’enorme comunità turca che ci abita. Verso le 22.30 prima di tornare in camera ci tratteniamo ulteriormente a scattare foto ad un edificio illuminato di colori diversi a seconda del lato da cui lo si guarda. Anche oggi è stata una giornata pesante e arrivati in ostello verso le 23 crolliamo nel mondo dei sogni!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 29/04/2009, 9:17

Stavolta ho tante foto da mettere... :P

Lunedì 5 gennaio 2009

Ormai manca poco alla fine della vacanza, domani pomeriggio si torna a casa, per cui oggi vogliamo visitare un po’ di attrazioni sparse per la città che finora non abbiamo toccato. Oggi inoltre c’è un bellissimo cielo azzurro e il sole splende! Il che significa che fa anche un freddo cane, ma non si può avere tutto dalla vita ;)
La prima tappa della giornata è la East Side Gallery, una sezione di muro abbastanza lunga rimasta intatta e ricoperta di graffiti, alcuni anche famosi. Per arrivarci però, scesi dalla metro, passiamo anche su un ponte molto bello, l’Oberbaumbrucke, fatto di mattoni rossi e con due torri dal tetto a punta. Risale solo alla fine dell’Ottocento ma è molto scenografico. Al di là del ponte in lontanaza si vede anche una strana scultura (sembra metallica) che rappresenta due persone giganti che si abbracciano oppure fanno a botte, sinceramente da quella distanza non si capisce. Leggo sulla guida che si tratta della scultura Molecule Man.
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Attraversato il fiume (bellissimo mezzo ghiacciato, con la neve sulle rive e il sole a illuminare il tutto), arriviamo alla East Side Gallery. Peccato che il lato del muro che dà sul fiume, che sarebbe quello al sole, non sia visitabile se non un piccolissimo tratto, mentre il lato che dà sul marciapiede, dove si può camminare e fotografare a piacimento, è all’ombra. Per cui io e Marco, vista la quantità di foto che scattiamo ai vari graffiti, prendiamo parecchio freddo! Questo tratto di muro, come dicevo, è molto lungo e ha un sacco di graffiti, tra cui quello del bacio tra Honecker e Breznev, quello della Trabant che sfonda il muro, e tutta una serie di dipinti più o meno astratti. Peccato che molti tratti siano stati danneggiati dal tempo o da vandali che ci hanno scritto sopra firme e slogan vari.
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Verso le 11.30 dopo circa un’ora e un km di muro fotografato centimetro per centimetro :lol: arriviamo alla fine congelati e prendiamo la metro per scaldarci e per arrivare alla prossima tappa: il museo della Stasi. Non è proprio in centro ma è appena fuori dalla fermata della metro di Magdalenenstrasse. La Stasi era il servizio segreto della DDR, e aveva qui il suo quartier generale e tutti gli archivi dove teneva i dossier segreti sui cittadini che spiava a milioni. Ora gli uffici sono diventati un interessante museo, dove si possono ammirare cimeli particolari: al piano terra ci accoglie un furgoncino usato per trasportare i prigionieri, con 5 minuscoli cubicoli all’interno privi di finestre. Salendo le scale, al primo piano sono in mostra i piu’ disparati oggetti usati per nascondere apparati spionistici che avevo visto solo nei film: registratori e mini-macchine fotografiche nascosti in penne, orologi, giacche, cravatte, dietro a un bottone (!), in valigette, portafogli, libri, la portiera di un’auto, perfino in un tronco d’albero e in un sasso! La gente poteva essere spiata ovunque senza assolutamente rendersene conto! E tutto questo, ben prima dell’avvento dei microchip che hanno miniaturizzato tutta questa attrezzatura. Pazzesco. Altre stanze invece presentano tutta una serie di medaglie, onorificenze e regali che la Stasi e i suoi dirigenti hanno ricevuto dal partito, sia quello tedesco sia da parte dell’URSS.
Proseguendo al piano di sopra, ci si ritrova negli uffici del capo della Stasi, Erich Mielke, che sono stati lasciati esattamente com’erano negli anni 80. Improvvisamente ripiombiamo indietro di 20 anni, nei ricordi d’infanzia: mobili di legno di stile antiquato, sedie ingiallite, telefoni a disco rotante, archivi a cassettoni, macchine per scrivere enormi, e centraline telefoniche piene di grossi pulsanti quadrati. Anche nella sala meeting la paranoia del regime aveva fatto installare un apparato di registrazione dentro uno degli armadietti.
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Terminata la visita con uno sguardo dentro la cella dove i prigionieri venivano temporaneamente rinchiusi, usciamo verso le 2 del pomeriggio abbastanza affamati. Non vogliamo però fermarci troppo a lungo per mangiare, visto che abbiamo molte cose da vedere, e quindi pranziamo a bretzel e krapfen dentro la stazione della metro di Alexanderplatz (quella del museo Stasi non aveva chioschi!). Infatti le prossime tappe sono in questa zona. Prima di tutto ci dirigiamo verso il DDR Museum, che si trova sulla riva del fiume di fronte all’Isola dei Musei. Ma lungo la strada, visto il sole fantastico che c’è, ci mettiamo a scattare un sacco di foto prima alla torre tv Fernsehturm e poi al Duomo di Berlino, con una luce spettacolare (nel frattempo si sono fatte le 3 passate e siamo già abbastanza vicini al tramonto).
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Quando entriamo nel museo della DDR sono quasi le 4. Anche qui trascorriamo con piacere più di un’ora e mezza: questo museo è fatto molto bene ed è anche divertente. Si possono scoprire vari aspetti della vita quotidiana sotto la DDR in modo interattivo: nella sezione dedicata ai trasporti si puo’ salire sulla solita Trabant e provare a farla partire, c’è la spiegazione di come le persone si procuravano i pezzi di ricambio e ci sono l’atlante stradale (con i soli paesi dell’Europa comunista) e i biglietti del bus di Berlino Est. Ci sono poi una sezione dedicata alla prima infanzia, con giocattoli e altri oggetti, una dedicata alla scuola con quaderni veri dei ragazzi che si possono sfogliare, una sul lavoro con le varie professioni, una sulla moda con armadi da aprire per vedere i vestiti, una sulla musica dove si possono ascoltare canzoni che andavano di moda, una sulla vita familiare dove hanno ricostruito una cucina e un salotto moooolto anni 80, dove si possono aprire gli armadietti e vedere cosa c’è dentro (con relative spiegazioni) e accendere la tv che ovviamente trasmette programmi dell’epoca. C’è perfino un episodio di Derrick!! Veniva trasmesso dalle tv di Berlino Ovest ma ovviamente lo vedevano anche a Berlino Est. Verso la fine c’è anche una sezione viaggi che racconta dove e come andavano in vacanza i tedeschi dell’est. Davvero notevole!
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Usciti da qui, verso le 17.30 ci avviamo all’ultimo museo della vacanza (e meno male che prima di partire ci eravamo detto che ne avremmo visti solo 2 o 3…). Si tratta del “Museo della Moto della DDR” che Marco aveva scoperto per caso sabato sera. A me interessa relativamente, ma entro lo stesso per fargli compagnia. In realtà qualche cosa di interessante l’ho trovata anche io: l’esposizione di moto d’epoca è accompagnata a volte da manichini vestiti appunto come all’epoca della rispettiva moto, tipo un bel trench di pelle o un vestitino a pois anni 50. Interessanti anche gli scooter e le moto della polizia con tanto di manichino in uniforme accanto.
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Questo museo non è grandissimo e ci porta via “solo” un’ora: considerato che Marco scatta decine e decine di foto per ciascuna delle quali studia la posizione, la luce e tutto il resto, credo che la gente normale non ci dovrebbe mettere più di mezz’oretta. :P Così verso le 19 facciamo l’altra cosa che ci eravamo lasciati indietro da sabato: salire sulla torre tv Fersehturm per vedere Berlino dall’alto di notte. Oggi come speravamo non c’è un minimo di coda e riusciamo a comprare i biglietti e salire sull’ascensore nel giro di 5 minuti. Arriviamo così a 203 metri d’altezza, da cui si gode un bellissimo panorama su tutta la città. Peccato che i riflessi sui vetri siano abbastanza forti e difficilmente si riescano a scattare foto decenti. Facciamo un giro intero dentro al “disco” in modo da vedere la città a 360° e poi riscendiamo per cenare. Visto che sabato ci eravamo trovati bene, bissiamo la Brauhaus Mitte. Stavolta mi concedo un piatto tipicissimo: wurstel con crauti e patate. Peccato che i crauti non mi piacciano, ma non importa… :P
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Sono le 21 quando paghiamo il conto e usciamo. Che si fa? Le due opzioni sono: o tornare in ostello (siamo stanchissimi e dobbiamo preparare le valigie che domani si parte) oppure andare al Reichstag per salire nella cupola anche di notte, visto che è aperta fino a mezzanotte e l’ingresso è consentito fino alle 22. Cosa abbiamo scelto? Ovvio, il Reichstag! In fondo è la nostra ultima sera a Berlino, mica potremo mai buttarla in ostello! Meno male che abbiamo entrambi questi ritmi, un’altra persona non avrebbe resistito!! :oops:
E così prendiamo la metro e scendiamo a Unter den Linden, per passare sotto la porta di Brandeburgo (tra l’altro ci rendiamo conto che non ci eravamo ancora mai passati sotto!) e arrivare al Reichstag. Non c’è molta fila neanche qui, certo non la quantità di gente che c’era quando ci siamo venuti di mattina, e alle 21.45 siamo dentro la cupola. Rispetto al venirci di giorno, è molto bello perché si riesce a vedere bene la sala del Parlamento sotto, dove le luci sono accese. Si vede anche un bel panorama di Berlino by night anche se ovviamente si è più in basso che sulla torre tv, e le finestre con questo freddo sono mezze coperte di ghiaccio. Per il resto, a me è piaciuta di più di giorno quando con la luce del sole ci sono mille giochi di riflessi sugli specchi dell’ “imbuto” centrale. È comunque un’atmosfera diversa, più ovattata e silenziosa, e vale la pena di andarci se avete tempo visto che non si paga e non c’è fila.
Finalmente verso le 22.30 riprendiamo la metro e torniamo in ostello per la nostra ultima notte a Berlino. Siamo così stanchi che non riusciamo neanche a finire di fare le valigie!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Moran » 29/04/2009, 16:13

Leia74 ha scritto:Domenica 4 gennaio 2009
Finalmente quando le 14 sono già passate da un po’ (ebbene sì scattare foto porta via parecchio tempo!) arriviamo davanti alla celeberrima scalinata che porta al palazzo di Sans Souci. Se già d’inverno è così scenografica, figurarsi come dev’essere d’estate quando le piante che la adornano sono verdi!
Più o meno così.
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 29/04/2009, 16:40

Wow :)
Tanto prima o poi ci andiamo anche d'estate :D
(ma allora qualcuno che legge c'e'!! :lol: )
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Moran » 29/04/2009, 16:56

A me i racconti di viaggio piacciono, i tuoi li trovo molto belli e poi mi piace sopratutto leggere il punto di vista di chi è stato nei posti che anche io ho visto e apprezzato, per confrontare le diverse impressioni.
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda Leia74 » 30/04/2009, 10:17

Ultima puntata :D

Martedì 6 gennaio 2009

Stamattina ci svegliamo con molta fatica e tra preparativi e colazione, usciamo solo verso le 10 lasciando le valigie alla reception dell’ostello. Siccome il volo di rientro è stasera alle 18, abbiamo tutta la mattina e anche più per vedere ancora qualcosina.
Ci spostiamo a piedi e in pochi minuti arriviamo alla Topographie des Terrors, una mostra allestita all’aperto tra i resti delle fondamenta della sede della Gestapo, la polizia segreta della Germania nazista. Accanto c’è anche un tratto di muro conservato, ma stavolta non lo consideriamo più di tanto, la mostra ci riporta ad un periodo leggermente anteriore alla divisione della città. Si tratta di una lunga serie di pannelli che raccontano la storia del nazismo e delle persecuzioni a ebrei e altre minoranze, con riproduzioni di foto, documenti e spiegazioni varie.
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I pannelli sono davvero tantissimi, e per quanto interessanti è difficile riuscire a leggere tutto. Oltretutto stamattina fa veramente, veramente freddo, e la mostra è quasi tutta all’ombra: passare due ore a leggere praticamente fermi in piedi all’ombra con circa -7 gradi non è piacevolissimo. Infatti verso mezzogiorno ci arrendiamo, passiamo velocissimamente in rassegna gli ultimi pannelli mancanti e ci rifugiamo all’interno del piccolo centro informazioni, che se non altro è un edificio chiuso e riscaldato. Sotto lo sguardo stranito della ragazza al banco, ci fiondiamo accanto al termosifone e non ci stacchiamo fino a che non iniziamo a sentire di nuovo il sangue circolare nei piedi e nelle mani. :lol:

Dopo una mezz’oretta giudichiamo di poter tornare all’aperto e sempre a piedi, passando davanti a un edificio chiamato Martin-Gropius-Bau e a un ministero, arriviamo alla vicina Potsdamer Platz. È vero, ci eravamo già stati la sera del 31, ma era notte appunto, e noi vogliamo vedere (e fotografare) di giorno per lo meno il Sony Center e la sua copertura a vele. In realtà come prima cosa notiamo il Daimler Crysler Building con una serie di vetrate e di listarelle di metallo gialle.
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C’è un enorme spiazzo di fronte, che d’estate è un prato ma oggi ricoperto di neve fa un po’ un effetto di vuoto. Dopo un bel po’ di foto ci infiliamo in un bar dove poco dopo le 13 “pranziamo” a muffin e cioccolata calda. Continuiamo l’esplorazione della zona per le vie del quartiere Daimler e scopriamo che ci sono una serie di sculture moderne abbastanza fotogeniche, in particolare “Balloon Flower”, una “cosa” metallica blu dalla forma di un enorme palloncino lungo annodato su se stesso (come quelli che si fanno per far divertire i bambini), che riflette benissimo e che ci fa sbizzarrire con le inquadrature. :P Con il tempo che ci sfugge tra le dita ci dirigiamo finalmente al Sony Center e anche qui diamo sfogo alla voglia di fotografie tra la copertura a vele, i riflessi delle vetrate, e enormi pupazzi di Lego (lì accanto c’è il Legoland Discovery Center) . Le vele sono molto più belle di giorno secondo me, anche se la notte con le luci hanno ovviamente il loro fascino.
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Si sta facendo tardi, sono le 2 e mezza e noi volevamo essere all’ostello verso le 3, quindi dobbiamo iniziare il percorso di rientro. Anch’esso però è stato studiato per vedere le ultime chicche che non volevamo perderci: infatti passiamo accanto alla Philarmonie, con la sua architettura moderna e la sagoma gialla, e infine anche alla Neue Nationalgalerie che mi riprometto di visitare la prossima volta che verremo a Berlino. Anche a questi due edifici, specie alla Philarmonie, scattiamo parecchie foto, del resto la bella luce e il cielo azzurro invogliano davvero.
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In questo modo ci mettiamo un po’ più del previsto a tornare in ostello e l’ultima parte ce la facciamo a passo da podisti! Comunque riusciamo ad arrivare, prenderci i bagagli e andare alla stazione della metro per le 15.30 o poco oltre. Da qui è ordinaria amministrazione: arriviamo all’aeroporto dopo circa un’ora, check in, il nostro volo Easyjet che ritarda di circa 20 minuti e ci riporta a Roma per le 20.15.

Conclusione

Devo ammettere che Berlino mi è piaciuta molto, oltre ogni aspettativa. Come ho detto all’inizio, personalmente amo le città con atmosfere romantiche o con un’aria medievale, e Berlino non era mai stata tra le mie mete assolutamente da vedere. Pensavo a torto che la storia contemporanea non fosse appassionante. Ovviamente non dà le sensazioni “da sogno” di centri storici antichi, ma è stato davvero interessante scoprire in modo dettagliato una parte del XX secolo. Per di più, ho scoperto che a Berlino ci sono anche castelli più antichi del 1900 :P e musei d’arte decisamente degni di un viaggio, primo tra tutti il Pergamon. Infine, l’architettura moderna che di solito non mi fa impazzire stavolta mi ha ispirato un sacco (soprattutto dal punto di vista fotografico) con le sue geometrie regolari e le sue superfici lisce e riflettenti. Senza contare che non abbiamo nemmeno iniziato ad esplorare la miriade di locali dove trascorrere una serata, ristoranti, birrerie, caffè e chi più ne ha più ne metta. Sicuramente torneremo in questa città, magari la prossima volta d’estate per goderci meglio i suoi magnifici parchi e le serate all’aperto. In 8 giorni non siamo assolutamente riusciti a vedere tutto quello che avremmo voluto: per fare solo un paio di esempi non siamo riusciti ad andare al campo di concentramento nazista di Sachsenhausen che è appena fuori città, né in un qualsiasi quartiere un po’ periferico della zona est per vedere se si riesce ancora a notare qualche differenza, visto che ormai al centro è impossibile distinguere le zone che prima erano ovest da quelle che erano est. Per non parlare di musei da vedere e quartieri da esplorare. Insomma, ce n’è per almeno altri 3-4 giorni pieni!! Ma appunto, torneremo :)
Le mie foto:
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda vilmer7 » 30/04/2009, 16:52

dì, ma che belle foto che fai! complimenti veramente, se il tuo moroso dici che è meglio, allora è professional ;)
bel viaggio, è una città particolare, è vero che ora è ultramoderna, ma ha quell'aria di un passato storico importante

berlino per me è fantastica sempre, ma a capodanno rende ancora di più l'idea che i tedeschi sono folli e totali: ma quanto sparano? per giunta ad altezza d'uomo :shock:
ero là a capodanno 2008, invece che alla porta di brandeburgo siamo andati al ponte oberbaumbrucke, che sopra ci passa l'ubahn e tutti che sparavano per ore di tutto di più!
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Re: 8 giorni a Berlino d'inverno

Messaggioda obe » 17/05/2009, 14:40

Bellissimo! :)

Poi Berlino mi è rimasta nel cuore...

complimente veramente per le foto, alcune sono proprio particolari!

poi la città innevata con il cielo chiarissimo.. troppo emozionante. non trovate?
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