L'altro lo avevo lasciato in Egitto, comincio a sospettare vagamente che il richiamo dell'Africa sia potente in me, dovro' tenerne conto...
Amici, articolare un racconto sensato ora mi e' del tutto impossibile. Troppe emozioni che mi si agitano dentro. Vi dico solo che appena sbarcata a Malpensa, ieri sera, mi sono fatta un bel piantarello liberatorio. E la sensazione di oggi, martellante, e' della serie "ma che cazzo ci sto a fare qui perche' non prendo il primo aereo e torno li' subito".
Cosi', per oggi, mi lascio andare al flusso di ricordi e di emozioni. Ve ne lascio qualcuna, sparsa, forse incoerente (c'e' qualcosa anche su Madrid, essendo passata da li'), come lo sono io oggi. Cose che mi saltano in mente cosi', affastellandosi. Domani, che sara' per forza un altro giorno, ci sara' tempo per le foto (ne ho fatte piu' di 500) e per i racconti dettagliati.
- Le Meninas e il Giardino delle Delizie, che mi colpiscono al cuore per la seconda volta. E sospetto lo potrebbero fare anche la terza, la quarta, la quinta...
- Pablo, la sua simpatia, la sua disponibilita', la sua sportivita'.
- Il botellon mancato
- La cronaca di Barcellona-Valencia commentata da un tifoso madrileno sfegatato
- Il rosso, il bianco, il blu, il giallo
- sapori, suoni, colori
- il richiamo del muezzin alla preghiera
- spezie, colori
- i gatti. i tanti, tantissimi gatti del Marocco
- Felixizzin che richiama alla preghiera dal tetto delle tombe sadiane
- la calma e la sabbia
- il caldo martellante di ait benaddhou, il giallo, i berberi
- il richiamo del mare
- i gabbiani
- il vento
- il cielo di Essaouira
- il bianco e il blu
- le strade deserte e polverose di Ouarzazate
- Tim, la sua risata contagiosa e i suoi duecentomila parenti sparsi in giro per il mondo
- gli occhi di Kamal
- le sigarette di Forrest
- la birra che non sapeva di nulla e costava pure un sacco
- le mura esterne di Marrakech percorse in bici sotto un solo battente. Come fare 40 chilometri e non sentirli.
- Il Mamounia chiuso per rifacimento
- La calma zen dei giardini Majorelle
- il tassista che mi carica bici compresa per portarmi in un posto e NON VUOLE UN SOLDO
- il marmocchio 13enne che invece delle monetine vorrebbe un bacio (ma?)
- le moto, i motorini, le bici, i camioncini in giro per il souk e le stradine strettissime
- la partitella di pallone dietro il riad
- l'allegria e la simpatia di Anna
- il panorama della citta' dall'alto dalla terrazza del caffe' Arabe
- Kamal, che per 2 giorni ha continuato imperterrito a parlarmi in spagnolo salvo poi capire solo al terzo che ero italiana
- i carretti
- gli spaghettini al basilico del caffe' arabe (dopo una settimana a cous cous e tajine, sfido chiunque a resistere al richiamo del cibo italico )
- il cacciavite che chiude la portiera del taxi
- i semafori che non servono a niente
- i camerieri strampalati del solito ristorantino in piazza jema el fna dove andavamo tutti i giorni
- i dolci marocchini
- il vino bianco del cafe' arabe (quando passi una settimana senza alcool il poco che riesci a bere te lo ricordi bene )
- lo speziale e banderas
- e ancora, ancora, ancora...
Un pensiero forte va alla mia fida compagna di viaggio, Giovanna, con cui si sta gia' pensando a nuove improbabili imprese, e che non e' stata trattata proprio benissimo da easyjet al rientro. Io sono stata piu' fortunata, almeno con gli aerei, poi mi ha bastonato la solita trenitalia...
Torno a godermi questa sensazione di spaesamento e di scollamento, che temo svanira' gia' da domani al ritorno al lavoro.