Partecipanti: 4
Io
M. e G. (i flatulenti)
Gustel (Gus)
Giorni: 29/04 -03/05
Giorno 1
Partenza. Passo a raccattare i compagni di viaggio casa per casa. Al quarto, fuori dal cancello, le classiche comari mi chiedono “dove andate di bello?”. Cracovia e Auschwitz. Come avranno fatto a capire che andavamo via? Nei paesi piccoli l’adsl è sempre esistito. Anzi: le notizie arrivano prima che accadano. E c’è sempre qualcuno che non si fa gli affari propri.
Arrivati in aeroporto attendiamo un’oretta e pranziamo con panini volanti.
G., l’unico che se l’è portato da casa, ha il suo bel panino alla frittata con cipolle. Non ho mai capito come faccia ad amare le cipolle, suo cibo preferito. Mi parla a 40 cm. e vorrei essere ad almeno 40 km di distanza.
Viaggio wizz, la compagnia con le hostess più belle che abbia mai visto.
Atterriamo e attendiamo un’oretta abbondante prima della partenza.
Il pullman aspetta l’arrivo del volo da oslo per partire pieno.
Mah…
Sul pullman mi ritroverò nei sedili dietro al mio una simpatica coppia con bambina di due anni al seguito. Vanno dallo zio Marek e mi sorbirò la fiaba del coniglietto di-cui-ora-non-ricordo-il-nome-del-c**o. Lei grida, rompe le balle per 4/5 del viaggio. La cosa mi dà fastidio, non mi fa dormire. In compenso ho imparato una favola nuova. A circa 3 km da Cracovia il padre si rivolge alla bambina, prima di allora non le avevano MAI detto nulla: "Non gridare, che ci sono altre persone che vogliono fare un sonnellino". Ripeto per chi non l'avesse capito: a 3 km dall'arrivo. Non ho capito se fosse una presa per i fondelli o cosa, comunque dopo 10 minuti arriviamo alla stazione degli autobus.
Eccoci arrivati a Cracovia. C’ero già stato, in solitaria, l’anno scorso. Ora mi sembra un’altra città, piena di belle ragazze, cosa che non era accaduta nella precedente visita (o forse non l'avevo notato io. Infatti i miei amici mi chiedono più di una volta se sono sicuro di esserci già stato. "magari ti trovavi in una città italiana e non te ne rendevi conto").
Abbiamo prenotato dove avevo alloggiato l’anno scorso:
guesthouse per 16 euro al giorno, 2 camere doppie, bagno privato, colazione inclusa.
Personale cordiale che si ricorda di me: l'anno scorso passai una serata con loro. Concerto rock polacco, gruppo lao che, 16 ragazzi/e e io unico italiano con loro, in mezzo a circa 200 giovani polacchi.
Doccia rapida e poi via a trascorrere la serata in una delle città più belle d'Europa.
Ceniamo a pierogi e birra per circa 6 euro e poi visitiamo roosters. C'è la semifinale di champions. Io guardo - anche - la partita. I miei amici, che non sapevano del locale, guardano sempre e solo altro.
Stanchi facciamo un giro in città. E' mercoledì, ma la città è abbastanza viva. Le notti di Cracovia hanno sempre il loro perché. Quattro passi tra via florianska e la piazza del mercato e io mi scontrerò con un altro perché a cui non so dar risposta: la stupidità italiota. Se fino a quel momento pensavo di aver raggiunto il peggio, beh... mi sbagliavo.
Incrociamo 2 italiani, sebbene la città fosse quasi deserta di compatrioti. Contro la mia religione che pone il precetto "no italians abroad", M (il flatulento) si ferma alla domanda di loro "siete italiani?". Sembrano Riina e Provenzano dei poveri, ma l'accento è settentrionale.
Uno, il più piccolo, ha in bocca un minisigaro spento, credo sia il personaggio più sfigato che abbia mai visto all'estero. La mia credenza diventerà realtà dopo neanche un minuto.
"Ciao, di dove siete? Siete appena arrivati?" e blablabla. Poi la domanda che mi ha fatto girare le palle e fatto venire il formicolio alle mani: "gestisco un night, se volete sc....e sono 300 zloty".
Mi allontano, altrimenti finisce male (per lui): sono pacifista, ma certe cose mi fanno incazzare. Ma subito Riina chiede a M. "come mai il tuo amico sta lontano? non parla?" (rivolto a me). Mi volto: "non ho parole, tutto qua. perché?" intanto faccio capire a M. che è meglio andare via, se sento altre cose simili finisce male. Se li incontrate a Cracovia, beh... completate voi l'opera che non ho voluto iniziare, per favore.
Mi rovineranno la serata perché l'incazzatura si sommerà alla stanchezza. Non credo mi sia mai successo di finire in camera alle 23:30 quando sono in vacanza. Ora ho battuto anche questo record.
In camera con M finiamo per scambiare 4 chiacchere. Eppoi finisce il giorno 1.
Continua
(forse)