Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 16/04/2009, 8:10

Ecco il racconto del mio viaggio.. come al solito tra il serio e il faceto...

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Brasile 2009.. Due settimane al ritmo di samba

Ci son voluti 10 giorni per metabolizzare il rientro dal Brasile; prima di partire mai avrei pensato che sarebbero stati necessari così tanti giorni per tornare alle mie vecchie abitudini.. al vecchio modo di pensare.. ai ritmi Europei.. al modo di porsi delle gente di qui.

Lo ammetto, all’inizio, ero titubante sulla scelta della meta, nonostante non sia un novello in fatto di viaggi mi ero fatto annebbiare dai soliti luoghi comuni; luoghi comuni che ci descrivono il Brasile come il luogo più pericoloso del mondo e come il posto dove le uniche cose interessanti siano le ragazze facili.
Ebbene no! giorno per giorno la nebbia del sentito dire si è diradata e il Brasile si è mostrato a noi come è in verità.. cioè fantastico!
Ci saranno sempre quelli che diranno che in Brasile si s***a facile, quelli che si fanno “il giro completo di Rio in un giorno.. così almeno abbiamo altri 13 giorni per fare spiaggia ed Help”, ma io personalmente porterò nel cuore e nella mente i posti visitati, le situazioni più assurde e la gente incontrata.
Che altro dire? Ho imparato una cosa.. mai partire prevenuti e godersi in pieno tutto ciò che il mondo offre.


PREPARAZIONE
Il gruppo di viaggio ha il suo zoccolo duro… e anche stavolta i protagonisti sono:
Il Vale, che parte come sempre con la sua abbronzatura caraibica..(“così non mi scotto”)
Il Bomba, che ha iniziato a parlare del viaggio a tutti ad ogni cena, pizza, birrata fatta dall’inizio di ottobre
Il Rosso, che vuole verificare il suo stato di resistenza al fascino mulatto
Io, che sulle orme di Giginho ed Andrea mi lascerò sedurre dai luoghi del posto
E la new entry Vare, che farà esplodere in ogni momento la sua esuberanza godereccia

Il programma prevede la visita di 3 posti dal 20 marzo al 04 aprile.
Rio de Janeiro per 5 giorni, Foz do Iguacu e le sue cascate per 2 giorni pieni e gran finale a Salvador per gli ultimi 6 giorni.


1° Giorno – 20 marzo - LA PARTENZA
Il giorno stabilito per la partenza è venerdì, il volo decolla da Malpensa alle 8 sera per portarci 12 ore dopo a São Paulo e da lì a Rio de Janeiro.
Visto che voliamo di notte, la sera precedente io ed il Rosso non saltiamo il concerto milanese di J. Legend.
La serata ci servirà da warm-up per mettere a punto le ultime strategie danzerecce.
Infatti io mi scateno in caipiroska ed il Rosso post concerto mi convince ad andare all’Oracle.

Il warm-up scorre rapido e rischia quasi di farci fondere il motore; tra il Rosso che, durante la coda in auto, riesce ad accostarsi ad una bella biondina e a domandarle se teneva in mano il test di gravidanza, ed il cantante dei Gemelli Diversi con il suo amico panzone che ci provano con tutte le modelle presenti nel club… mi viene da pensare che se questo è il preambolo chissà come finiremo nelle prossime settimane.

Effettivamente partiamo con il botto.. alle ore 19.15 siamo già nel panico.
Poco prima di venire imbarcati Vare si accorge che gli manca il portafoglio.. dettaglio non da poco visto che ci teneva tutti i soldi da sperperare in viaggio.. 1.200 euro + carte.
Il panico avanza, e torna indietro per vedere se l’ha perso al check.in oppure all’ingresso della zona riservata…
Nulla… non gli resta che fare denuncia ai solerti carabinieri di Malpensa… con la speranza che guardino le immagini delle telecamere nascoste entro il 2012…
Così saliamo sull’aereo con il ragazzo che quasi non vuole partire, e ci tocca aprirgli una pratica di fido illimitata dai nostri fondi e via… Brasil arriviamo!

Il lungo volo passa via tranquillo, solo Vale (il Caraibico) ha qualche problema con il cuscino da viaggio auto-sgonfiante “made in china” e Vare torna quel martello pneumatico che conosciamo, tanto che si piazza subito nel sedile posteriore a farsi dare lezione di brasiliano da una giovane paulista.
Purtroppo per noi imparerà ben poche frasi che ripeterà all’infinito…..

Arriviamo a Sao Paolo alle 4 di mattina e subito veniamo a sapere che il portafoglio era nell’auto a casa.. qui Vare esulta come Tardelli nell’82 e possiamo proseguire tranquilli verso Rio dove arriveremo alle 8 di mattina del 21 Marzo
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda geom.Calboni » 16/04/2009, 9:24

obe ha scritto:Che altro dire? Ho imparato una cosa.. mai partire prevenuti e godersi in pieno tutto ciò che il mondo offre.

questo è lo spirito che predico e che deve sempre accompagnarci ;)

veniamo a sapere che il portafoglio era nell’auto a casa.. qui Vare esulta come Tardelli nell’82

:D
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda pibi » 16/04/2009, 12:10

caspita per osmosi mi sono spaventato sentendo il portafogli in forse dell' amico

a bilbao mi capitò una cosa simile: appena arrivato mi ricongiunsi agli amici canari, lì iniziarono i festeggiamenti con Alton Ellis come colonna sonora, preferito a Iggy Pop
fra stanchezza, alcool arrivai alle 4 stanchissimo e mi addormentai appena toccato il letto.
L' indomani non trovai più il portafoglio: panico! bloccai carte e tutto, Ricordavo però di aver speso tutto :P e di aver avuto il portafoglio vuoto a fine serata.
Però non avevo più documenti :oops:

Passai la giornata preoccupato e alla sera misi un altro paio di pantaloni e magicamente trovai il portafoglio :P
probabilemte nell' ultimo barlume di lucidità avevo messo il portafogli negli altri pantaloni
a quel punto: festassa ancora 8-)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda vilmer7 » 16/04/2009, 17:12

obe ha scritto:.....Ci son voluti 10 giorni per metabolizzare il rientro dal Brasile; prima di partire mai avrei pensato che sarebbero stati necessari così tanti giorni per tornare alle mie vecchie abitudini.. al vecchio modo di pensare.. ai ritmi Europei.. al modo di porsi delle gente di qui.
Lo ammetto, all’inizio, ero titubante sulla scelta della meta, nonostante non sia un novello in fatto di viaggi mi ero fatto annebbiare dai soliti luoghi comuni; luoghi comuni che ci descrivono il Brasile come il luogo più pericoloso del mondo e come il posto dove le uniche cose interessanti siano le ragazze facili.
Ebbene no! giorno per giorno la nebbia del sentito dire si è diradata e il Brasile si è mostrato a noi come è in verità.. cioè fantastico!
Ci saranno sempre quelli che diranno che in Brasile si s***a facile, quelli che si fanno “il giro completo di Rio in un giorno.. così almeno abbiamo altri 13 giorni per fare spiaggia ed Help”, ma io personalmente porterò nel cuore e nella mente i posti visitati, le situazioni più assurde e la gente incontrata.
Che altro dire? Ho imparato una cosa.. mai partire prevenuti e godersi in pieno tutto ciò che il mondo offre.....


non posso che concordare con tutto ;)
sono molto contenta che il brasile ti sia piaciuto, è un paese immenso, con possibilità enormi, di tutto di più, e gente veramente fantastica :D

obe ha scritto: veniamo a sapere che il portafoglio era nell’auto a casa.. qui Vare esulta come Tardelli nell’82

:lol: mitico l'urlo del marco 8-)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda Jena Plissken » 16/04/2009, 17:32

Grande Obe credo che sarà un saga davvero avvincente il tuo viaggio in brasile aspetto il resto ;)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 17/04/2009, 14:20

2° giorno – 21 marzo – RIO DE JANEIRO
Mentre il sole sorge siamo sull’aereo che da Sao Paolo ci porterà a Rio, qui non riesco a non osservare con curiosità dal finestrino.
Vedere l’enorme macchia verde che si presenta sotto di noi mi emoziona parecchio, così come l’atterraggio sulla pista quasi in riva all’oceano.

Ad aspettarci in aeroporto c’è Rogerio, autista mandato dal mio contatto del nostro appartamento ad Ipanema (http://www.rentaflatinrio.com).
Rio ci accoglie con una bella giornata, sentire il caldo dopo tanto freddo e tanta neve è veramente piacevole anche se la forte umidità inizia a farsi sentire.. cosa che ci accompagnerà per tutti i giorni brasiliani.

Rogerio ci fa subito capire l’andazzo brasiliano.. Si presenta in Jeans, infradito, magliettina ed è appena tornato da un pesante venerdì sera..
Durante il tragitto il ci racconta un po’ di Rio, delle sue bellezze, delle serate e un po’ delle favelas che intravediamo dalla strada mentre ci porta verso il bel quartiere di Ipanema.
All’appartamento ci aspetta il mio contatto, un ragazzo olandese tra il fatto e lo strafatto, che più lounge non si può.
Abbiamo scelto la zona di Ipanema perché a detta di molti era la più tranquilla e la più bella di Rio, effettivamente la zona è molto curata, pieni di negozietti e ristoranti e la bella giornata la fa risaltare.

Sistemati scendiamo subito per un giro per il quartiere.
Ci piazziamo al baretto sotto casa che diventerà il nostro punto di riferimento mattutino, e ci facciamo un beach picanha con succo di frutta fresca mentre osserviamo il movimento di gente che passa per la Rua Visconte de Piraja.
E’ sabato e si nota…. Tra il gruppo di ragazzi benestanti che vanno in spiaggia, i venditori ambulanti di frutta e fiori, la signora vestita all’europea che fa shopping, i ragazzini casinisti che non stanno mai fermi, le ragazze brasiliane con le loro famose curve.. è tutto un contrasto, una novità, un’emozione continua.
Effettivamente il Brasile è lo stato dei contrasti, dove dalle finestre degli appartamenti di Ipanema vedi le favelas, dove l’assoluta ricchezza è così vicina alla povertà più grande; e in questi primi incontri tutto è confermato.

Nel nostro a zonzo non potevamo non finire in spiaggia, il famoso lungomare di Rio è un continuo di gente che corre, di chioschi dove bere caipirinha, di venditori ambulanti, di ragazze in tanga, di campi di beach volley e di artisti di strada (come quello che ha bloccato il traffico per fare un salto sopra il compagno con dei coltelli alzati sopra la testa)
Proprio sul lungomare incontriamo Mario che, notando la nostra abbronzatura, ci ferma per proporci alcune visite guidate.
Cogliamo l’occasione al volo per chiedergli info per la partita al Maracanà del giorno successivo, il derby VASCO-FLAMENGO, e così, tra una battuta e l’altra, ci accordiamo per 60 real (di cui solo 10 pagati subito) per biglietto in tribuna primo anello e trasporto da/per appartamento.

Un po’ stanchi dalla lungo viaggio passiamo il tardo pomeriggio in un baretto in compagnia di un collega del Rosso nato a Rio che si trova in città per le ferie;
Perché ovunque vai il Rosso ha un collega, un amico dell’amico dello zio o la nonna della fidanzata del collega… insomma in tutto il mondo il Rosso ha qualcuno che conosce.

Ci prepariamo così alla prima serata a Rio, sabato sera poi!
Ancora non siamo entrati in sintonia con l’hambient brasiliano. Così usciamo vestiti in jeans e camicia, manco dovessimo andare in Corso Como a Milano.
A cena andiamo sul sicuro, la ciurrascheria “Carretão”.
Qui non lesiniamo in caipirinha ed nei piatti di carne, ovviamente buonissima; il cartellino verde la farà da padrone finché non ce la facciamo più!
Alcuni, non contenti, cercano anche quasi di prendere il dolce fragolone che il cameriere gli propone cantando insieme a tutti noi in un misto italo-brasiliano

La serata la passeremo nel quartiere di Lebron, frequentata prevalentemente dalla Rio “bene”.
Col sennò di poi sarebbe stato sicuramente più interessante e più coinvolgente andare nel quartiere Lapa dove è la musica dal vivo a farla da padrona.. però non possiamo lamentarci.
Infatti sia i locali pre-club che i club successivi son molto ben frequentati

Trainati da un Rosso in grande spolvero andiamo al “The House” club, il locale è piccolino ma stra-pieno.. c’è una band che fa musica dal vivo brasiliana e al piano di sopra musica da disco.
Altri giri di capirinha e si inizia a far qualche conoscenza… Il Rosso si piazza all’ingresso con due carioca niente male mentre iniziamo a ballare seguendo il ritmo lanciato dalla band.
Il locale è talmente piccolo che dopo un’oretta decidiamo di cambiare posto.
Usciamo, saluto come un fratello il buttafuori con origini napoletane e ci fiondiamo al Melt

Al Melt c’è una coda impressionante ed è sempre il Rosso con Vare ed il Bomba che fanno conoscenza con le ragazze poco davanti a noi.
Il locale è un po’ più grande di quello precedente e anche questo è pienissimo.
Qui ci si scatena alla grande, il Caraibico che imposta il suo famoso “ballo monopasso” cioè un movimento che riproporrà con qualunque tipo di musica.. dalla samba alla house il passo sarà sempre lo stesso.
La situazione è molto calda, tanto che si balla all’americana e lo struscio è assicurato.
Perdo di vista il Bomba e Vare, fino a quando non li ritroviamo verso le 4… e tra il fuso e la stanchezza pensiamo di chiudere qui la serata.

Prima di uscire però faccio la conoscenza di una bella ragazza di colore, si parla e mi prende per mano per andare a ballare al piano di sopra… qui cerco il conforto di qualcuno che mi assecondi prendendo l’amica.. Vare e il bomba manco si accorgono della situazione, Vale si ritira perché è troppo stanco ed il Rosso farfuglia qualcosa che ancora adesso devo decifrare..
Così lasciato solo temporeggio un po’… in lontananza vengo anche incitato da un gruppo di italiani mai visti prima… ma alla fine stupidamente opto per tornare a casa con il gruppo.

Quando tutto ci sta portando verso l’appartamento… ecco che fuori dal locale appare una biondazza paura ubriachissima.. si avvicina e tra una cosa e l’altra .. ci dice di andare con lei allo 00club.
Così prendiamo il taxi e arriviamo al club.. che però sta chiudendo per una rissa all’interno, così suona il gong della 12ima ripresa e la serata termina… salutiamo la biondazza e torniamo in appartamento
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda Lebowski » 17/04/2009, 15:17

obe ha scritto:2° giorno – 21 marzo – RIO DE JANEIRO

A cena andiamo sul sicuro, la ciurrascheria “Carretão”.
Qui non lesiniamo in caipirinha ed nei piatti di carne, ovviamente buonissima; il cartellino verde la farà da padrone finché non ce la facciamo più!
Alcuni, non contenti, cercano anche quasi di prendere il dolce fragolone che il cameriere gli propone cantando insieme a tutti noi in un misto italo-brasiliano



Non sono mai stato in Brasile ma amo molto la loro cucina. Sono stato in ristoranti brasiliani sia in Italia che negli States (consigliati da brasiliani e gestiti da brasiliani).
Anche dove sono stato io c'era l'usanza del semaforo: sul verde continuano a portarti da mangiare. La trovai stranissima ma simpatica. Pensavo fosse una trovata dei ristoranti brasiliani all'estero, non in quelli brasiliani in Brasile. Ora so che invece è proprio così. :)
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 27/04/2009, 18:35

3° Giorno – 22 marzo
Nonostante la lunga serata il risveglio è tranquillo.. visto che alle 3 e mezza abbiamo appuntamento con Mario per andare a vedere la partita al Maracanà, l’idea iniziale era di spaparanzarci in spiaggia.. prendere un po’ di sole, fare un bagno e poi tranquillamente prepararci per la partita.
Purtroppo il tempo non sarà della nostra ed infatti le nuvole la faranno da padrone con il sole che non si vedrà fino alle 3!.. ma siamo sicuri che siamo in Brasile???
Così decidiamo di farci una colazione a base di frutta fresca (spettacolari l’ananas, le banane, i kiwi e il mango) con Vare che ordina anche un’ottima spremuta di Tamarindo.
Qui la cameriera lo avvisa che il Tamarindo ha effetti sullo stomaco, lui capendo che “stringe” lo stomaco si compiace della sua scelta….
Proseguiamo girando per Ipanema, un po’ nel piccolo giardino botanico sulla strada e un po’ sul lungomare dove, nonostante il tempo brutto è pieno di gente che corre, va in bici o sui roller.
Fede intanto ne approfitta per comprare un phon nuovo… per pettinarsi i 4 capelli che ha in testa spendere più di 20 euro… tra l’altro phon che morirà a salvador quando lo metterà nella presa da 110 vlt.
Puntuale Mario ci passa a prendere in furgoncino e con noi ci saranno: un gruppo di 5 napoletani che si fanno un mese in Brasile, un danese con fidanzata e due romani
I romani subito ci dicono che erano arrivati la settimana precedente.. e che erano partiti in 3… poi il terzo, dopo una nottata passata con una ragazza del posto, era sbroccato e quindi aveva comprato il biglietto di ritorno ad 800 euro per tornare dalla ragazza a Roma…. Me cojoni!

L’arrivo allo stadio è emozionante, man mano che ci avviciniamo vediamo sempre più gente.. tutta con la maglia o la bandiera della propria squadra. La maggior parte indossa i colori rosso-neri del Flamengo.
Entriamo… per un attimo rimango senza parole; lo stadio, anche se è stato rinnovato, è fantastico e mantiene il suo fascino… così mi passano per la testa le immagini varie… da Pelè che gioca fino a Gigi e Andrea con Lino Banfi nell’Allenatore nel Pallone.
E’ un derby.. e lo si nota subito, durante la gara dei ragazzini che fa da apertura, i tifosi del Vasco e quelli del Flamengo non smettono di cantare, urlare, saltare ed incitare.
Quelli del Vasco urlano a piena voce il nome del loro club.. mentre quelli del Flamengo, visto che i rivali son retrocessi in serie B, cantano “Ao ao ao .. segunda divisao..”
Quando entrano le squadra l’intero stadio è una bolgia.. anche se si è nel settore centrale non si riuscirà a stare seduti…
Poi accadrà di tutto… l’arbitro impazzirà e a fine partita avrà espulso 5 giocatori e alla fine del primo tempo arriverà un acquazzone che inzuppa me e il Vale mentre una marea di gente cerca riparo nella parte coperta.
Tutto questo non ferma le tifoserie e quando nel secondo tempo il Vasco segna.. lo stadio esplode e anche Vare esulta come il più esaltato tifoso bianco-nero, nonostante prima della partita non sapesse quale fosse la squadra con la maglia bianca…
La partita finisce 2-0 per il Vasco e all’uscita ci ritroviamo con i compagni di viaggio…
Qui un napoletano come M.Gibson in Braveheart dà il via alla battaglia serale con un gesto epico..
“stasera non ci rimane che una cosa da fare..” e parte un fischio con il gesto della scopata “Tutti all’Helpi a fo**ere”.

Per la serata proviamo mangiamo veloci in birreria e poi proviamo i vari locali visti su internet.. Essendo domenica non troviamo nulla aperto.. li proviamo tutti, dal Melt, allo 00club, al Baronetti, persino il Mariuzinn.. l’alternativa è tra andare a casa o vedere il famigerato Help.. la discoteca con la più alta concentrazione di p***ne della terra.

La decisione cade su quest’ultima… e subito ci sembra di essere arrivati in un altro mondo, i baretti al di fuori della discoteca son strapieni e ad ogni passo veniamo squadrati da tutte le “ragazze” presenti… e non mi sembra che di colpo siamo diventati dei modelli…
Entriamo e la situazione è subito ben chiara… è pieno di ragazze di ogni genere e gusto.. la vuoi mulatta? C’è…. La vuoi bionda? C’è… la vuoi pelle d’ebano?.. c’è.. la vuoi con le tettone? C’è… la vuoi grassa? Ecco questa non c’è…..
Ovviamente essendo professionista parlano benissimo italiano e sanno quando guardarti e quando venire da te…
Dopo un po’ ribecchiamo gli amici napoletani e vediamo che non sono gli unici italiani nel locale.

Nonostante le mille avance la serata procede solamente bevendo qualche caipirinha e facendo due chiacchiere con chi capita… Così si avvicina a noi uno dei Romani ed inizia a darci le cosiddette “dritte giuste”… per esempio..”se ci esci un po’.. alla seconda-terza sera ti fanno lo sconto.. io più di 150 non spendo…”…”poi si legano a te… gli piaci… ti vengono a cercare.. e c’è più coinvolgimento…” fino alla migliore..”noi l’abbiamo portate pure in ciurrascheria.. ci guardavano tutti.. ma che c’è frega a noi…”.

Lasciato il romano la serata chiude con noi 5 reduci verso l’appartamento…… da soli…

Maledetto Help, non ci hai avuto (o meglio .. non hai avuto i nostri soldi)


4° Giorno – 23 marzo
La mattinata ci accoglie con una sorpresa.. scopriamo l’effetto Tamarindo, infatti troviamo Vare dolorante in bagno mentre sta svuotando tutto l’intestino…
Altro che stringere… il Tamarindo aiuta ad aprire, e di brutto!
Le facce che fa Vare sono imperdibili e così abbiamo la prima vittima intestinale.
Quando Vare ha recuperato le forze usciamo e prendiamo l’autobus, dove evitiamo i “famosi” bambini che tagliano i tendini alla gente per derubarli quando son dissanguati.

Scendiamo nella principale strada interna di Copacabana.
Qui l’atmosfera è diversa dalla vicina ipanema, si vede più vita, più movimento, gente che cerca di arrangiarsi, negozi e venditori ambulanti, qualcuno che si rilassa in orario di lavoro..... ecco.. sarà anche per il sole ma qui ci sembra di essere nel Brasile immaginato a migliaglia di km di distanza.
Per mangiare finiamo in ristorante al Chilo, frequentato da gente del posto, dove in pratica prendi quello che vuoi da un buffet e paghi a peso, semplice ma cibo ottimo.
Sazi prendiamo un altro autobus e andiamo al quartiere Centro, dove subito ci sembra di essere arrivati in un’altra città.

Ci sono palazzoni altissimi e strade a 4/5 corsie.. il mare è vicino ma sembra così distante.
Facciamo un giro nel Mercato Populare, che personalmente non ho apprezzato molto.. mi sembrava più una rivendita di cianfrusaglie made in China…
Quello che colpisce la mia attenzione sono i rivenditori ambulanti.. provano a piazzarti di tutto.. se non li avessimo evitati ora avrei almeno un set di 5 paia di calze della nike, 3 succhi di frutta fatti sul momento, 5 paia di infradito, 1 ventaglio per la mamma, 1 radiosveglia, caramelle a volontà e un bottiglione d’acqua per ufficio.
Usciti dal mercato, passando dalle verdi strade commerciali, ci dirigiamo verso la fermata per il Bonde, il famoso tram che porta nel quartiere di Santa Teresa.
Mentre andiamo vedo una cosa che mi ha molto colpito, due bambini con i vestiti stracciati che si lavano in una fontana vicino ad un palazzone modernissimo…

Il Bonde me lo aspettavo come quello di Giginho… con brasiliane che ballano la samba mentre noi saliamo…. Ed invece niente di tutto questo; la mia compagna di viaggio sarà una turista francese di 80 anni… vabbè, poteva capitare di peggio…
Il viaggio comunque è affascinante visto che il quartiere si alza su una collina dandoci una veduta dall’alto del quartiere sottostante con tutto il suo verde, e ci sono ragazzini che salgono e scendono dal tram in corsa.
Scendiamo così alla 2a fermata dove girovaghiamo per osservare la città, i murales e qualche negozietto.
Dopo un paio di birre fresche ad un baretto molto colorato scendiamo a piedi alla ricerca della Escadaria Selaron.
Prima di arrivare alla scalinata resa famosa dal video di snoop dogg e pharrell ci godiamo questo pezzo di vita reale e quando L’Escadaria si presenta a noi… è ancora meglio di quello che immaginavo e ci scateniamo nelle foto di rito.
Siamo nel quartiere Lapa, la culla della musica dal vivo e del ballo durante il weekend, e ci rilassiamo con un paio di birre in un bar tra i più conci mai visti
Senza rendercene conto son già le 5.. così, dopo aver comprato del cibo ad un ragazzino, sempre in autobus torniamo ad Ipanema giusto in tempo per goderci il tramonto con una caipirinha in un chiosco.
Dopo aver beccato anche un Russo (mai una russa…..) che mi chiede di fargli qualche foto visto che sta girando per il mondo da solo, torniamo in albergo abbastanza ubriachi….

Andiamo a cena al Barra Brasa, ciurrascheria con buffet da paura… forse il miglior ristorante provato durante la vacanza, e dopo cena.. visto che è lunedì proviamo ad andare al NUTH, discoteca a BARRA DA TIJUCA, un po’ distante da dove eravamo noi.
Il locale è effettivamente molto bello ma all’interno siamo i più giovani… l’età media è intorno ai 40..
Qui Vare e Fede si scatenano in balli esagerati con due 35-40enni… mentre sempre Vare viene tampinato da una cicciona che non lo molla più.
La situazione però non decolla e complice anche la stanchezza verso le 2 decidiamo di tornare in appartamento.

Così andiamo a dormire mentre Vale inizia una dura lotta tra il suo intestino e il bagno di camera nostra…

Alla fine un’altra dura giornata di lavoro è andata…
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda nelloyanto » 27/04/2009, 23:37

obe sto leggendo tutto con molto entusiasmo. mi piace anche parecchio come scrivi quindi alla grandissimaaaaaaa ;) ;) :!: :!:
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 07/05/2009, 18:17

5° Giorno – 24 marzo
Finalmente ci alziamo con il sole.. e infatti alle 9 sto già crepando di caldo…
Con ritmi sempre più brasiliani andiamo in autobus a Gavea per andare sul famoso Pao de Acucar (Il Pan di Zucchero) uno dei simboli della città.
Arriviamo nella zona dove parte la funivia per il primo dei due colli e subito alla fermata dei bus becchiamo I due romani che ci regalano le solite perle… “sò tutto rosso, ho messo un pò de Nivea… e ho gli occhi in fiamme…” e “noi ci spariamo tutto in giorno, così poi facciamo gli altri giorni tra Help e Copabana.. in pratica sempre in mezzo alle pu**ane..”

Salutati I ragazzi saliamo e che dire…?... La vista è spettacolare, e ci godiamo tutta Rio dall’alto.
E’ difficile esprimere con le parole le sensazioni che ho provato con la vista da questi colli…
La spiaggia di Botafogo… la vista di Copacabana con dietro Ipanema, il Cristo che ci scopre dalle poche nuvole come se ci stesse aspettando per mostrarsi, il cielo limpidissimo che accentua il verde della foresta e si alterna al colore dell’oceano…
Veramente ne son rimasto affascinato…
Dopo più di un’ora e mezza scendiamo e andiamo all’ombra vicino alla vicina spiaggia Vermelha dove assaggiamo il Churros.
Prendiamo un taxi e finiamo a Copacana.. prima, obbligati da Vare, ci facciamo un mini centro commerciale di 15 piani in via S. Lucia.. e poi c fiondiamo in spiaggia.
Qui partono i consueti giri di caipirinha.. e tra venditori ambulanti di ogni tipo, ragazzini che giocano a calcio in spiaggia, castelli di sabbia enormi.. passiamo le successive ore fino a quando il sole tramonta.
Niente da dire.. Rio è troppo bella!

La serata prevedeva una follia.. la cena da Marius crostacei.. in pratica una ciurrascheria, ma tutta a base di pesce.
La spesa è elevata, ma il buffet è spettacolare… ostriche, gamberetti, salmone, un pacco di varietà di pesce… e poi arrivano i gamberoni e le aragoste….
Mangiamo fino ad essere sazi… e poi finalmente andremo in un locale di musica dal vivo… il famoso Rio scenarium.
Torniamo così nel quartiere Lapa, e anche se è martedì l’atmosfera è vivace… vicino al nostro club ci sono baretti con le radio accese, gente che beve birra rilassata e anche un parrucchiere tipico ancora aperto.
Il Rio scenarium è veramente un bel posto, su più piani bande che suonano dal vivo musica brasiliano in un ambiente molto caratteristico e pieno di oggetti particolari…
Leggendo su internet dicono che il fine settimane è stra-colmo e non stento a crederci, ma anche il martedì trovi un bel po’ di gente..
Qui Vare si lancia subito nelle danze.. e anch’io non mi tiro indietro.. ballo un po’ con una giovane carioca.. ma non riesco a starle dietro con i passi… e così mi ritiro peggio di Napoleone in Russia….
Dopo un po’ sentiamo il 12imo gong di fine match… e così verso le 2 e mezza torniamo in appartamento… qui ci sarà una prova d’orgoglio del Rosso, che cerca compagni per proseguire la serata nel vicino quartiere di Leblon, e visto che nessuno lo vuol seguire mi devo sacrificare.

Andiamo al Melt ma è chiuso, così seguiamo la folla per andare al “The House” che stra-pieno.
Subito il Rosso è attivo nel piano inferiore dove ferma una bella mulatta.. come al solito si balla, si beve, si conosce un po’ di gente…
Al piano superiore sempre di essere finiti negli States, musica hip hop e balli all’americana con struscio incluso..
Verso le 3 e mezza/4 usciamo dal locale soddisfatti e andiamo a dormire, domani ci aspetta l’ultimo giorno a Rio.


6° giorno – 25 marzo
E’ l’ultimo giorno a Rio.. e visto i pochi giorni a disposizione e che voleva vedere la maggior parte di cose della città ci affidiamo di nuovo a Mario.
Così, per pochi soldi, ci accordiamo con lui per un giro in Jeep che preveda il Corcovado con il Cristo Redentore, un tour nella foresta di Tijuca, un due ore nella favela di Rosinha, chiudendo il tutto con un pranzo a base di pesce in un posto “che conosce Mario”.

Visto che c’è il sole, penso che oggi niente potrà andare storto, ma vengo subito smentito quando alle 9 Mario ci dice che purtroppo non possiamo andare nella favela, in quanto il giorno precedente è scoppiata una guerra tra bande con 5 morti..
Per dimostrarci la sua buonafede ci porta anche dei giornali locali in cui parlano dell’accaduto.

Non ci demoralizziamo e dopo colazione partiamo sul jeepone verso il Maracanà, la giornata è fantastica e fa un caldo bestia…(34° gradi)
Così facciamo in giro al museo del Maracana, dove spiccano le impronte dei piedi nudi di Ronaldo, Junior, Roberto Dinamite e finiamo anche vicino alle panchine sul terreno di gioco.
Il giro è carino anche se non ha nulla a che vedere con la partita vista i giorni precedente.
Da lì partiamo in direzione Corcovado…. Da lontano vediamo avvicinarsi il Cristo redentore; intorno è tutto verde ed infatti entriamo nella foresta di Tijuca….
Così dopo un po’ arriviamo… bè.. da qui la vista è eccezionale, vediamo da dietro tutta la città.. le spiagge di Ipanema e Copacabana, lo stadio, le favelas, il lago attorno al quale vivono i benestanti, ect ect
Poi lui, il Cristo, che spicca sopra ogni cosa quasi come se la proteggesse con le braccia aperte.
Sfido chiunque a non fare almeno una decina di fotografie una volta arrivato su.. ed infatti anche noi ci scateniamo.

Ci rilassiamo con una birra e poi ci rimettiamo in marcia.. sempre in Jeep attraverso la foresta.
Sarà che noi viviamo in una zona dove il verde non manca ma il passaggio non ci è sembrato nulla di particolare.. a parte per la vista delle famose liane e di alcune piccole piante di banane.
Così finita la foresta arriviamo in zona di Barra dove chiuderemo la giornata con un pranzo a base di pesce.
Mario stavolta ha fatto centro.. il posto è sull’Ilha dos Pescadores , un isolotto che dista pochi metri, per arrivarci dobbiamo salire su una di quelle chiatte trascinate alla buona.
Mentre ci muoviamo osserviamo ciò che ci si presenta davanti… gente che aspetta fuori casa in attesa delle “chiatte” per muoversi e raggiungere terra, pescatori che aspettano con calma di prendere qualche pesce, barchette che si muovono usando il motore di un decespugliatore… il tutto che si contrappone a poca distanza da alcune case nuove ed ultramoderne e da qualche piccola barca di ultima generazione.
Scendiamo al ristorante, che è molto semplice con tavolini in plastica vicini al mare, un bancone, una piccola cucina e la griglia in sasso.
Cicero, il cuoco-proprietario, ci prepara 3 pesci freschi alla griglia, insalata, riso, gamberi, zuppa di pesce… birre e caipirinha a volontà.
Intanto, mentre mangiamo a bordo riva un amico di Cicero pesca un pesce con una lancia..

Stra-pieni alle 4 torniamo verso il nostro appartamento.. Per strada mi gusto gli ultimi momenti di Rio, una città che ritengo fantastica con tutte le sue sfaccettature, gli angoli perdifiato e quelli più nascosti.
La città dove in 5 minuti passi dai posti più cari ai posti più economici, dove il verde è sempre presente, dove le favela sono attaccate agli appartamenti di lusso, dove la gente se la prende ancora con relax, dove i bambini ti guardano con occhio sveglio pronti a sfilarti il mimino oggetto di valore, dove vedi la gente correre sul lungomare a qualunque ora vai.. che siano le 3 di mattina o le 4 di pomeriggio con 35°.

Tra Barra e il quartiere di Leblon a Vare tornano gli attacchi di stomaco, tanto che Mario lo chiama ormai “El Cagon”, così lo molliamo al nostro appartamento giusto quando vediamo un tizio che sta girando con il pannolone.. quasi quasi glielo prendiamo anche a lui….
Noi torniamo a Copacabana, dove ci godiamo gli ultimi momenti di sole.

Alla sera siamo veramente cotti, la stanchezza dilaga tra tutti noi.. tanto che facciamo fatica ad uscire.
Non fossi stato a Rio, non sarei uscito neanche in cambio di 100mila euro… ma è mercoledì sera e non me lo voglio perdere.
Così mangiamo veloci vicino a casa, quasi mi addormento a tavola, tanto che ordiniamo almeno 3 espressi a testa!
Seguendo le dritte andiamo al CLUB69, sempre ad Ipanema, il posto è alla moda e all’ingresso son in coda 3-4 bionde niente male.
Beviamo una cosa al bar di fianco ed entriamo anche noi, è tutta musica che piace al Rosso.. l’hip hop da struscio anche se le uniche ragazze buone son le 3-4 che c’erano prima.
Però solo Vare inizia a muoversi ballando… con la sua “danza del tacchino”, che ha l’effetto di creare un vuoto intorno a noi.
Visto che in mezz’ora la gente non è aumentata… prendiamo una decisione drastica.. andare a Lapa.. almeno lì c’è casino!

Prendiamo il primo taxista che incrociamo… subito capiamo che è un pazzo scatenato, ha la musica a palla e tira come un dannato… poi quando qualcuno gli fa…”Barrichello” lui la prende come un’offesa. Ci dice “no, Barrichello es tartaruga” e ingrana la marcia portandoci a 120km/h lungo la Av. Atlantica di Copacabana.
Purtroppo è già mezzanotte passata e a Lapa tutti i locali son chiusi o stanno chiudendo..

Così ci facciamo portare al Melt… ma il taxista passa davanti all’Help… ed accosta..
Qui una decina di ragazze circondano l’auto, noi ci chiudiamo dentro mentre cercano di aprire la portiera, una/uno preme le t**e sul finestrino laterale.. ci guardano, squadrano..

Dopo aver passato questa Odissea degna di Ulisse arriviamo al Melt, il locale non è pienissimo ma a prima vista sembra pieno di ragazze..
Beviamo ed iniziamo a guardarci attorno… Balliamo, facciamo due parole, si conosce gente... insomma ci si diverte alla grande.. e così verso le 4 torniamo….

Come Ulisse che tornato ad Itaca pensava fosse finalmente giunta la pace….. lo stesso ho pensato io salito sul taxi che però, su indicazione di qualcuno, ci porta a Copacabana a vedere l'alba.
Veniamo però subito avvicinati da due ragazze, si parla un pò anche con loro.. ma anche stavolta rifiutiamo le loro avance..

Salutiamo la Rio notturna salendo solo noi 5 in taxi; volgo il mio sguardo a sinistra e vedo l’oceano leggermente illuminato dal sole, con la sua calma apparente che quasi ti invita, ti invoglia a restare più giorni…. E poi mi giro verso destra e vedo uno in carrozzina con in braccio una “ragazza” rimorchiata immagino all’Help.
Sarà l’ora, il sonno, le caipirinha.. ma l’unica cosa che riesco a pensare come spesso le cose fantastiche son così vicine a quelle tristi…
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda geom.Calboni » 07/05/2009, 18:45

la tua accoppiata viaggio / resoconto è come sempre spettacolare ;)

mi spiegate meglio questa cosa del semaforo?
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda Jena Plissken » 07/05/2009, 19:36

grande obe avanti così mi sa che presto mi toccherà invadere il Brasile ;)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda pibi » 08/05/2009, 18:56

entro 2 anni, al max, devo vedere il Brasile.
"L' Expo è una mezza stronzata" semicit.
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda fedea » 09/05/2009, 4:09

ma solo a me attira di piu' l'argentina?
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 17/05/2009, 13:55

grazie a tutti 8-) ..

poi quando ci vediamo vi racconto un pò meglio

Per l'Argentina, a me ha sempre affascinato... sarà perchè ho dei parenti giù e con la scusa di andarli a trovare mi piacerebbe fare un bel giro lì.
Ogni anno gli prometto che vado .. ma poi esce sempre una meta nuova... :roll:
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 17/05/2009, 14:02

7° giorno – 26 marzo
E’ così.. siamo alla partenza… l’aereo per Foz do Iguacu parte nel primo pomeriggio e quindi abbiamo tutta la mattinata per noi.

La giornata è fantastica, il sole splende, non c’è neanche una nuvola.. peccato aver avuto i primi due giorni di tempo incerto…
e così, tra chi dorme collassato (Fede), chi va in giro da solo (Vare) e chi fa un po’ di shopping di ricordi e souvenir vari (io, Vale ed il Rosso) lasciamo una Rio nella sua veste migliore.. un po’ come quelle ragazze che dopo la prima uscita ti sorridono maliziose e sembrano dirti “guarda che il meglio devi ancora scoprirlo..”
Io e Vale non rinunciamo a fare un tutto nell’oceano.. sembrerà strano ma è il primo bagno che facciamo a Rio… quasi incredibile a raccontarlo.

A mezzogiorno arriva lo strafatto dell’olandese a prendere le chiavi.. lo salutiamo con il suo slang da fumato e andiamo verso l’aeroporto.
Qui il bomba incomincia a non sentirsi bene, ha problemi di stomaco ed intestino… la maledizione, dopo Vare e Vale ha colpito anche lui!
E’ bianco come una mozzarella di bufala e a metà strada fa accostare l’autista per sboccare… operazione che ripeterà anche in aeroporto.
Il volo per Iguacu dura un paio d’ore, in cui cadiamo in un sonno profondo fino al nostro arrivo a tarda serata.
Iguacu ci accoglie con un caldo umido pazzesco; la città è organizzata per il turismo.. infatti in aeroporto ci sono una marea di depliant, cartine, mappe, pubblicità e cosa ancor più triste due ragazze vestite da “ballerine native” che pubblicizzano una ciurrascheria..

Ormai è già buio così prendiamo un taxi per portarci al nostro Hotel, il Taroba Express, un 3stelle che per 16 euro a testa al giorno ci darà una doppia ed una tripla.
Siamo parecchio stanchi così ci facciamo un hamburger veloce ed andiamo a dormire.
Domani sveglia alle 7, sarà una giornata piena ed intensa.


8° giorno – 27 marzo
E’ il primo dei due giorni che passeremo ad Iguacu, per oggi il programma prevede la visita della Diga di Itaipu e la visita del parco dal lato più panoramico, quello brasiliano.
Alle 8 ci troviamo con Victor, un amico di Mario, che per una spesa ridicola ci farà da taxista per l’intera giornata.

In una ventina di minuti siamo all’ingresso della diga.. .per chi ha poco tempo da dedicare alle cascate (cioè un solo giorno) non consiglio di andare ma se invece ce la fate la suggerisco. Non tanto per quello che c’è da vedere ma per farsi un opinione su questa costruzione.
In pratica è una diga enorme costruita nelle mezzo della foresta che regola il flusso del fiume Iguassù; ovviamente, di base, immagino nessuno sia favorevole ad una costruzione del genere però bisogna anche considerare che soddisfa il fabbisogno energetico del Paraguay ed il 30/40% dell’intero Brasile.
La visita, sotto un solo cocente, risulta composta prima dalla visione di un filmato che “sponsorizza” gli effetti benefici della diga, e da un pulmino che si avvicina passando di fianco alle enormi turbine fino ad arrivare al lago artificiale che si è creato.
Nulla di incantevole, ma comunque interessante.

Così alle 9 e mezza siamo per strada, su suggerimento di Victor facciamo una deviazione in Paraguay, dove attaccato al confine c’è un mercato dove trovi di tutto a prezzi bassissimi.

Dal finestrino osservo ciò che mi circonda.. vedo le case basse senza piani superiori, cavalli che mangiano nei prati, i vari negozietti con le tipiche insegne sudamericane tutte colorate dipinte sulle pareti, gente seduta sulle loro sedie all’ombra all’esterno delle case, vegetazione varia…

Il confine con il Paraguay praticamente non esiste, se si vuole solo andare a fare un giro in città si passa senza controllo passaporto.
Visto i prezzi convenienti i brasiliani hanno un limite nella spesa mentre i “turisti” possono comprare di tutto.
Il mercato è un insieme di venditori ambulanti e magazzini a 3 piani con dentro centinaia di negozi di elettronica, vestiti, scarpe di “marca”.
Per strada invece ci sono improvvisati baracchini che vendono cibo.. è tutto molto movimentato attivo.. più che essere in un mercato sud americano mi sembra di essere nel sud est asiatico.. con le moto che ti sfrecciano a poca distanza senza rispettare precedenze e limiti.
Così ci addentriamo nella fase del mercato più famosa.. la contrattazione..
FASE A - non appena guardi un articolo si avvicina il venditore che ti esalta il prodotto che stai guardando.. anche se magari in quel momento pensavi a tutt’altro…
FASE B – dopo aver chiesto il prezzo, il venditore spara un prezzo così assurdo che non lo compreresti neanche se fossi in Italia.
FASE C – appena vedono la tua faccia di reazione al prezzo…. Il venditore lo abbassa subito di un buon 30%... Solo perché hai una faccia simpatica o perché da quel momento sei diventato il suo miglior amico
FASE D – o rimani lì’ a contrattare e tiri come minimo un altro buon 20%... oppure te ne vai.. e di colpo non sei più il miglior amico del venditore.
Alla fine di tutto questo.. lasciamo perdere l’elettronica per mancanza di fiducia.. e prendiamo qualche souvenir Inca.

Così si riparte verso il parco, l’ultima immagine del Paraguay è un edificio in sistemazione dove ci sono degli operai che lavora su un’improbabile impalcatura di legno…
Mentre il termometro tocca i 32°… facciamo il nostro ingresso nel parco, prendiamo il pulmino che ci porterà all’inizio del sentiero che ci porterà alle cascate.

Il sentiero non è lunghissimo, poco più di un km, così lasciamo andare avanti tutta la gente e rimaniamo in coda a goderci tutto.
Lentamente ci avviciniamo alle cascate che si mostrano a noi poco alla volta.. prima lontane e poi sempre più vicine…
Mentre camminiamo volano tranquillamente intorno a noi farfalle colorate… arancioni, azzurre, gialle… e poi un’animale strano.. diciamo uno scoiattolo un po’ più grosso.
Siamo quasi a fine sentiero e qui ho l’immagine più bella della giornata.. tutte le cascate con la loro ampia grandezza e un arcobaleno che va a spegnersi all’interno.
Come per il Gran Canyon, queste bellezze naturali non si possono spiegare… bisogno solo viverle.

Abbrustoliti dall’umidità e dal sole.. lasciamo le cascate e andiamo al “parco degli uccelli”.. che non è un parco per gay… ma una ricostruzione della fauna presente nell’intero brasile.
Così ci muoviamo tra uccelli coloratissimi, fenicotteri, struzzi, centinaia di tucani… e poi con coccodrilli, boa, il cobra, l’iguana.. perfino una tarantola ect ect
Il massimo è stato quando siamo entrati in una gabbia piena di uccelli coloratissimi.. all’esterno c’era un cartello che diceva “Entrate a vostro rischio e pericolo”… qui il Rosso fa partire una foto con flash… e di colpo 5-6 pappagalli son partiti a razzo e per poco non tranciavano via la testa a me e al Bomba.

Dopo 1 e mezza.. torniamo da Victor.. e stremati ci porta in Hotel dove ci piazziamo in veranda e ci facciamo una birra in pieno relax.
E’ venerdì e per mangiare andiamo a “El Capitan”.. posto straconsigliato non per la cucina ma per come è frequentato.
Effettivamente il movimento di tipe è ottimo… gran belle ragazze, in percentuale anche meglio di Rio… però la stanchezza avrà il sopravvento.
Due cose caratterizzeranno le due serate ad Iguacu… la composizione dei tavoli nei bar (in genere 3-4 tipe e 1-2 uomini) e le auto da tamarro che continuano a sfrecciare su e giù per la via principale con la musica a palla.
La stanchezza però la farà da padrone.. e dopo una passeggiata suona il gong della 12ima ripresa… e ci manda tutti a dormire…

Domani ci aspetta l’Argentina..

9° giorno – 28 marzo
La solita sveglia ci sveglierà di primo mattina e il buon Victor ci aspetta alle 8 per andare in Argentina.
Per me l’ingresso in Argentina ha un sapore particolare, infatti ho dei parenti che vivono a Buenos Aires e già nel 2002 dovevo andare a trovarli con mia sorella.
Purtroppo la situazione in quell’anno non era favorevole e così ho sempre rimandato ma prima o poi mi piacerebbe visitarla.
Oggi, anche se per solo una giornata, finalmente supererò il confine biancoazzurro.

Dopo aver superato facilmente la frontiera ci facciamo portare nel punto dei “3 confini”, un località sul fiume dove si incrociano i confini dei 3 stati (Paraguay, brasile ed argentina).
Qui si parte con le prime di una lunga serie di foto.
Per strada, tra venditori ambulanti che riposano sotto le piante, Victor ci spiega come la crisi in Argentina abbia colpito duro e che per questo molti brasiliani vanno lì per le loro esigenze, anche solo per cenare!
Passando poi per la cittadina di Puerto Iguacu vediamo insegne chiuse, edifici diroccati, pochissima gente in giro.. l’effetto quasi di una città fantasma.

Il parco da questo lato è effettivamente più ampio e ti copre tutta la giornata.
Per muoversi si può scegliere tra passeggiate o l’utilizzo di un mini trenino

Come prima cosa andiamo sopra la Garganta do diablo.. dove si è praticamente in cima alla cascata più potente e, complice la giornata splendida e i colori così vivi, la vista è tutta un programma.. (un po’ bagnato…)
Successivamente, lentamente anche a causa dei 35° all’ombra, facciamo i vari percorsi a piedi (Inferior e Superior) per poter guardare queste meraviglie dai vari punti di vista.
Passiamo così l’intera giornata che chiudiamo con il giro sul gommone che ci porterà sotto varie cascate… tutto mentre Vare urla impazzito “vamos… vamos…” incitando anche 3 ragazze sedute vicino a noi.
Verso le 5 usciamo dal parco, vedo dei bambini di origine Indios che cantano per i turisti.. e un po’ mi si stringe il cuore.

Mentre torniamo in Brasile verso l’hotel penso che la scelta di passare due giorni così è stata ottima, il posto fantastico e le cose viste così difficili da raccontare e spiegare ma che mi rimarranno sempre nel cuore.

In hotel, rilassati pensiamo al sabato sera che stiamo per passare; Iguacu non sarà Rio o Sao Paolo… ma qualcosa avrà ben da offrire, no?

Docciati e rilassati siamo quasi pronti per uscire… ma all’improvviso la maledizione intestinale dopo Vare, Vale e Fede.. inizia a colpire anche a me.
Gli attacchi mi piegano ed inizio la lunga staffetta tra bagno e il letto.
Prendo il dissenten.. sto per mollare gli altri e stare nel letto.. ma l’orgoglio è troppo alto.. cavolo, quando mai mi ricapita il sabato sera a Iguacu????

Un po’ debilitato andiamo a cena sulla via principale, in un ottimo ristorante dove mangiamo veramente bene.
Qui è ancora più evidente la differenza di prezzi con Rio, infatti spendiamo veramente poco.
Al tavolo di fianco facciamo due parole con un italiano che è in vacanza da solo, è simpatico e chi dice che lavoro per il consolato italiano a Rio.
Tra l’altro ci suggerisce di andare a Porte Allegre, dove lui aveva lavorato precedentemente, e che Rio non gli piace perché troppo caotica!
Finita cena, andiamo ancora al Capitan, con il solito giro di belle ragazze…. Chiediamo un po’ consiglio e finiamo alla discoteca ONO.

L’ambiente è gaio, un misto tra ragazzini e gente della nostra età..
Come al solito si balla, ci si fa un’idea delle ragazze presenti.. io sto un po’ calmo con il bere per via dei problemi intestinali.. ma l’inizio promette bene.
Ad un certo punta sul palco sale un cantante con la sua band… alla lunga sembra Ricky Martin che canta canzoni di Ligabue.

Finito il concerto si riprende con le scene “da discoteca”.. Vale continua con il suo ballo Monopasso… Vare trascina il Bomba e il Rosso.. ed io guardo un pò cosa succede
Alle 4 passate è ora di abbandonare il forte… io, Vale e il Rosso molliamo lì i due "presunti" latin lover….

Il giorno dopo ci diranno che appena assaggiato un cocktail erano dovuti scappare per sfogarsi nel bagno della camera.. mentre faranno credere al Rosso di aver tirato mattina con due ragazze...
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda Lebowski » 18/05/2009, 10:18

fedea ha scritto:ma solo a me attira di piu' l'argentina?


Anche a me! Resta un mio sogno, che sono sicuro realizzerò.

@ geometra:
il discorso del semaforo? Provo a spiegartelo io. Nei ristoranti brasiliani ti danno un semaforo quando ti siedi al tavolo. Sino a quando lo mantieni sul verde i camerieri che girano per i tavoli ti portano i vari cibi. Quando lo giri sul rosso significa che sei sazio e non vuoi più niente.
Mi ha sorpreso scoprire che questa tradizione è valida anche in Brasile, pensavo fosse una carnevalata estera.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda Moran » 18/05/2009, 12:11

Grande racconto. Qualche foto?
...quel misterioso gerundio dell'anima che è l'eterno presente del viaggio.
(Paolo Rumiz)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 21/05/2009, 8:11

mi ero dimenticato di rispondere al Geometra.
Effettivamente ti riempi all'infinito in questi ristoranti....
all'uscita avevo una pancia.. :lol:


Per le foto, per ora le ho caricate solo su facebook..neache sul mio blog... il tempo è sempre poco

Vedrò se riesco nel weekend 8-)
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Re: Brasile 2009 - Due settimane al ritmo di samba

Messaggioda obe » 25/05/2009, 14:17

10 giorno – 29 marzo
L’aereo che ci porterà a Salvador è per le 13, quindi sveglia con calma e flemma post serata.
Il caldo è sempre pazzesco e così verso le 11 lasciamo il nostro hotel.
Alla fine l’intera giornata sarà dedicata al trasferimento, visto che il nostro volo fa scalo con sosta di 1 ora a Sao Paolo.
Stavolta, a differenza del volo precedente, il Bomba sta bene e non rimette l’anima.
A Salvador come location per la notte ci siamo concessi una follia, spinti dal Vale e dal Bomba e dal basso prezzo abbiamo affittato delle camera in una villa/residence con piscina .. perché almeno una volta nella vita bisogna esagerare.. no??

Atterriamo all’aeroporto in tarda serata, verso le 6 ed a prenderci c’è un ragazzo italiano che lavora con Marco (il responsabile della villa) e una sua amica brasiliana.
La prima notizia non ci piace per nulla, la villa da noi scelta non è disponibile perché son saltate le fognature (ma una scusa simile non c’era anche per i famosi appartamenti a Praga???) e allora ci hanno sistemato in un’altra un po’ più lontano dal cosiddetto centro “il quartiere di Barra”
La villa infatti si trova in zona Patamares, precisamente all’interno di un complesso residenziale chiuso, dove per sicurezza si entra passando da una guardia.
Questo cambiamento di programma ci scoccia non poco anche se alla fine risulteremo soddisfatti della location.

Arrivati guardiamo la villa, la piscina con il giardinetto fuori è perfetta, ognuno ha la sua camera, gli interni e gli infissi non sono all’ultima moda ma vanno bene.
Mentre ci dà alcune “dritte” su taxi e serate io osservo Marco e non so cosa pensare.
Mi sembra il solito italiano sborone che racconta mille avventure e ti fa capire come lui si che ha svoltato… tanto da farsi 6 mesi a Salvador ed il resto a Rimini…
Non so se si capisce.. ma mi stava un po’ sul ca**o.

Una cosa giusta però ce la dice, è domenica ed in genere non c’è gente in giro.. ma siamo fortunati perché al faro di Barra si chiude la 3 giorni che celebra la nascita della città.
Quindi, ci docciamo e via di taxi verso la festa.
Una cosa che caratterizza Salvador sono le distanze, che sono enormi! Roba che per muoversi ci metti anche più di mezz’ora per la felicità dei vari taxi.

Arrivati e la situazione è questa.
Palco con band di almeno una decina di componenti, un mare di gente che dal palco arriva fino alle strade vicine che balla, canta, si dimena.. venditori ambulanti di ogni tipo, chioschetti improvvisati che fanno dalle caipirinhe a dolci.. insomma un po’ di tutto.
Tutto questo di domenica sera… capiamo subito che deve essere stata una 2 giorni di fuoco.. peccato averla persa.

La fame avanza e in un baretto-ristorante a due passi dalla festa ci facciamo la nostra prima moqueca accompagnata da birre e caipirinhe.
Mentre mangiamo ci guardiamo un po’ in giro.. a primo impatto ci sembra la gente più rilassata, più sorridente e meno curata nell’aspetto che a Rio.
Inoltre, come mi era già stato detto prima di partire, almeno il 90% delle persone sono di colore.. visto la tribulata storia della città.

Da ridere quando un venditore ambulante prova a piazzare qualcosa al Rosso e visto il suo rifiuto il venditore gli tira uno schiaffo…
Oppure vedere come un vecchio Europeo ha agganciato una baiana con ammiccamenti e sguardi da lontano.
Così ci godiamo la fine della festa a mezzanotte e poi, di ritorno verso la villa, l’ultima birra a Pituba in un baretto con musica dal vivo.

Da domani si inizierà il vero giro di Salvador e la curiosità è forte.


11 giorno – 30 marzo
Dopo tanti giorni finalmente un giorno di pieno di relax.
Così nessuna sveglia, nessun programma particolare.. e ci si alza a casaccio.. chi prima e chi dopo.
Io con Vale e il Rosso siamo i primi a scendere in piscina verso le 9 e mezza.
Siamo gli unici, e per nostra fortuna non arriverà nessun altro nei giorni in cui siamo a Salvador.
Salutiamo Daisy (la cuoca-cameriera) che ci preparerà colazione da godersela a bordo piscina.
Che dire?.. non sarà tra le cose che preferisco… ma questo relax allo stato puro ogni tanto ci vuole!
Come colazione ci mangiamo una torta appena fatta con caffè e thè… e dal giorno successivo facciamo aggiungere anche frutta fresca (ananas, anguria e banane).

La giornata è splendida, mi metto la crema protezione 30!, e ce la scialliamo in piscina, tra due tutti e musica.

Verso le 2 e mezza andiamo in spiaggia.. purtroppo il nuovo residence (a differenza da quella scelta) è un po’ distante dal mare.. così ci dobbiamo fare almeno un quarto d’ora a piedi sotto il sole cocente.
Però così possiamo osservare ciò che ci circonda… una scuola, negozietti vari, bar improvvisati, gente che aspetta il bus cercando un po’ di ombra.
In spiaggia non c’è molta gente, è sempre lunedì… così pranziamo in uno di questi chioschi sulla spiaggia.. gamberi e pesce fresco innaffiato dalla solita birra.
A proposito di birra.. anche se tutti bevono la Skol.. a noi sinceramente non piaceva, ci risultava pensante da digerire… sicuramente meglio la Brahma o la Antarctica.
Finito di mangiare passeggiamo a lungo sulla spiaggia, più che altro ci sono ragazzi che lanciano le reti per pescare qualcosa, oppure qualcuno che corre in riva al mare.
Ma l’assenza di frenesia ci lascia gustare in pieno l’oceano e tutto ciò che ci circonda.

Senza rendercene conto son quasi le 6 il sole sta scendendo.. così torniamo a casa.. ci aspetta la prima lunga serata a Salvador.

A cena andiamo in un ristorante un po’ turistico, con le cameriere che indossano tipici vestiti di Bahia.
Polpo e pesce fresco… cena buona ma nulla di speciale..

E’ lunedì sera e si ripropone il solito problema che ci aveva assalito a Rio la domenica sera.
Tutti i locali/discoteche sono chiusi…. Il decantato Aeroclub, complesso pieno di bar e discoteche pieno tutti i giorni della settimana, è fallito post continue retate della polizia (sembra che ci sia scappato anche un morto poco fuori dal locale)…
La scelta è come sempre ardua… andare a bere una birra in tranquillità in piscina oppure andare alla “Santissima” il locale “particulare” di Salvador.

Dopo un C.d.a. degno della Fiat pre-acquisizione di Opel, la decisione cade sulla Santissima….
Arriviamo in taxi, scendiamo e subito capiamo l’andazzo… ragazze che arrivano tutti tiratissime, che salutano sorridono, qualcuna azzarda già invitandoti ad entrare…
Abbiamo capito… questo è l’ Help di Salvador

Vicino all’ingresso ci sono due uomini, sulla 50ina, e appena ci sentono parlare in italiano… uno di loro interviene con “Eccoli qui.. i soliti italiani caciaroni”
Così si avvicinano e scambiamo due parole…

Max, con capello bianco di media lunghezza gellato all’indietro, è il leader maximo… dopo aver divorziato, si è innamorato di una brasiliana che ora ha lasciato e ha comprato una villa lì in zona.
L’amico, capello bianco riccio spettinato, occhiali fondo di bottiglia alla Colo, si spaccia per dirigente accompagnatore dell’Ancona Basket e alzando le braccia tende subito a chiarire che lui “non è mai andato con una pu***na”.
Qui incominciamo a farci due risate… Max prende sotto consegna Vare.. ed inizia a sparare dritte e perle a ripetizione “Io c’ho messo dieci per farmi una brasiliana senza pagarla.. fidatevi”… “questa che è appena entrata merita, me la son già passata io”.. “Non ho ancora capito di voi chi è quello che sc*pa..” .. le spara così grosse che sembriamo catapultati nel set di Natale a Rio… ed infatti poi lo chiameremo Christian (De Sica)

Per non esser da meno, visto che siamo entrati in confidenza, entra in scena il suo amico… quello che non era mai andato con una pu***na.
Inizia decantando tutto quello che aveva fatto lì e a Rio…
In particolare fa amicizia con il Rosso.. visto che la ex ragazza del marchigiano è delle nostre parti e lavora nella sua stessa struttura..

Finalmente ci decidiamo ad entrare, c’è un palco dove si esibisce una band che propone musica brasiliana, mentre per la sala ci sono ragazze ai tavoli, oppure che ballano..
Intanto Christian-Max non smette di dar consigli .. “quella è fidata.. la conosco”… “vedi a me piacciono così, di colore”.. “Ti do il mio numero.. così se domani volete farvi un caffè con qualche ragazza in villa da me”
Così la serata prosegue tra ragazze che tentano di far conversazione.
Di piacevole, personalmente, c’è solo lo spettacolo sul palco, la band è veramente brava così come i ballerini/ballerine; per il resto che dire?.. tutto molto triste.

Dopo poco ne abbiamo abbastanza e verso le 3 usciamo dalla “Santissima” (di cui apprezzo molto l’ironia del nome…) per andare a dormire, sarà per la stanchezza o per le caipirinha ma facciamo l’errore di non chiedere il prezzo prima di salire.. così quando arriviamo ci spara un prezzo manco fossimo giapponesi a Roma.
Post minacce di chiamare il suo responsabile lo liquidiamo al prezzo giusto (sempre alto secondo me) ed entriamo in casa.

Andiamo a dormire, e son contento che domani c’è la visita al Pelorinho il centro storico di Salvador.
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