Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

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Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 08/06/2009, 18:45

Ho iniziato a viaggiare da solo a 16 anni, destinazione Egitto con 2 amici. A 17 (ho compiuto i 18 in viaggio) con uno di loro ed un altro abbiam preso la vecchissima e scassatissima macchina del nonno di quest'ultimo ed abbiamo fatto da Milano al confine mauritano. Lo stesso anno, a dicembre, ho preso uno zaino ed ho girato l'Africa del Sud per quasi un mese e mezzo.
Negli anni seguenti ho visto tanti posti, ho alloggiato in alcuni dei più bei alberghi del mondo ed al contempo sono stato in bettole da 50 centesimi a notte senza acqua corrente ed elettricità. Ho perfino dormito in un bordello.
Mi son sempre divertito, ho conosciuto tantissima gente, ho fatto cose impensabili ed ho bevuto cose inimmaginabili. A volte mi dispiaceva andarmene, altre meno, ma tutti i posti mi hanno lasciato qualcosa.
Ci sono luoghi che ho visto una, due, cinque, troppe volte. Luoghi sempre uguali, canzone nell'ipod sempre la stessa, emozioni sempre diverse. Ogni volta a Londra davo un farewell kiss, occhiali da sole, wind at my back and see you in another life. Ma ogni volta tornavo, non potevo farne a meno.
Oramai, lo accennavo a voce l'altra sera, non è più così. Per viaggiare ci vuole tempo ed io, da un anno almeno, non lo ho più. Se non hai tempo non hai nemmeno la possibilità di apprezzare davvero i posti in cui vai. Atterrare a Chicago, Cape Town, Dubai, Bangkok o qualsiasi altro posto è sempre uguale, sempre la stessa successione di eventi; tocchi la pista, aereo si ferma, entri in aeroporto, fai la coda perchè ti appongano il timbro, prendi il taxi/bus arrivi al tuo alloggio, check in, check out, sfrisi la carta, firmi qui risfrisi la carta firmi la, niente di nuovo.
Gli ostelli ormai non mi piacciono molto ne mi hanno mai appassionato. Non condivido l'opinione di chi li ama alla follia, non ho mai trovato questa "friendship" ostellera, sono tanto disordinato quanto paranoico e non mi piace che le mie cose siano alla potenziale mercè di chiunque. Comunque ci son stato, ci andrò ancora, ma non mi piacciono. Sono comodi più che altro se viaggi da solo per evitare le spese doppie derivanti dai supplementi singola ma se si è almeno in 2 la maggior parte delle volte non c'è differenza di prezzo rispetto alle camere doppie con bagno/hotel.

Io non sono, ad esempio, come il Geometra che si esalta nella volgarità della campagna balcanica e polacca oppure come Carl che adora parlare con vecchietti locali (oh, son due esempi a caso, i primi che mi son venuti in mente). Non trovo stimoli in queste cose. A me piace solo vedere la città, i contorni non mi interessano molto. Il che non vuole per forza significare un monumento in particolare ma anche apprezzare l'atmosfera tipica. Un paio di birre fresche a fine giornata chiaccherando sono la perfetta conclusone di una giornata di visite. Sarà che, come detto prima, non ho più molto tempo libero ma non mi dice più nulla andare due giorni in una città europea. Tutte quelle che volevo vedere le ho già viste (magari anche più di una volta), il resto, beh a parte Sarajevo e, parzialmente Praga, non mi attirano per nulla. Non sono mai andato ad Amsterdam per libera scelta e non me ne pento. Scelte personali....
Sarà che - come mi disse una volta il Rada - c***o ma tu hai visto troppo, ma ormai i luoghi mi sembrano tutti molto simili. Non c'è più un posto totalmente diverso che davvero mi esalti. Ormai sono disincantato, disilluso. Il processo è da un po' che è in atto ed il Nepal è stata davvero il colpo finale.
A me fanno - in senso buono ovviamente - sorridere i racconti di Nello. Come gli dissi sabato sera, mi rivedo ai miei primi viaggi quando tutto era nuovo. Ad Istanbul ci sono stato, l'ho visitata ma non mi ha comunicato nulla. Per carità di Dio, bella città, mi piace, ci tornerei ma mi è sembrata piatta: troppo poco europea per essere europea, troppo poco mussulmana per essere altro. Lo so, non si dovrebbero far paragoni ma se la guardo a confronto con posti quali Cairo o simili il paragone non regge.
Ormai ovunque giri trovi sempre le stesse cose. Magliette tutte uguali (le più classiche - I love xyz oppure good boys/girls go to heaven bad boys/girl go to ed il nome del posto), magneti tutti uguali, mendicanti ed improvvisate guide tutte uguali, frasi stereotipate tutte uguali. Ovunque andrai troverai il taxista che ti propone droghe e/o libere professioniste. E tu, comunque, sei visto sempre uguale: come dicevamo col Rada, sei un Euro che viaggia. Indipendentemente che ti vesta da Hermes o dai cinesi.
A me piace l'Asia, la mia prossima meta sarà il Laos e per me, lo so già, sarà l'ennesima delusione. Non so, è molto difficile da spiegare, ma io ho un amore/odio per quell'area. Tutto è finto, sei nella zona più globalizzata del mondo in mezzo a gente che crede di essere agli antipodi della globalizzazione. Lo so, ne sono consapevole, mi piace questa finzione, mi fa impazzire, però, al contempo, essendo finzione mi da la nausea.
I Red Hot cantavano: The more I see the less I know (più vedo meno capisco), io invece più vedo e più penso-credo-son convinto "money makes world go round", i soldi fanno girare il mondo. Ovunque tu sei un turista, ovunque cercheranno di spillarti qualcosa.
Il Nepal, "the magic kingdom where the good defeats the evil" come mi disse a Pokhara una ragazza israeliana che sembrava fosse stata affumicata come un salmone norvegese (ma con un altro smoke) ne è l'esempio.
Per ora mi sento come in un tunnel dove, al posto del buio, c'è noia ed indifferenza. Ormai non provo più piacere a chiaccherare con l'americano o l'inglese che a 10.000 miglia da casa pensano solo a bere ed ubriacarsi passando da uno stato all'altro senza capire quello che stanno vedendo. L'ho fatto anch'io, ora però mi da un misto di noia e compassione pensare che il principale ricordo della Cambogia di Ashley sia l'happy hour sul lungofiume di Phom Phen. Mi piace, mi diverto, ci vado sempre in vacanza, ma non è lo scopo principale della mia vacanza e non mi trovo più molto bene con chi è solamente li per quel motivo. Anche per ovvie questioni logistiche: se il giorno dopo ti devi alzare alle 8 non puoi andare a letto ubriaco fradicio alle 5 tutte le sere.

Uscirò da questa nausea quasi sartriana? Boh, non so penso-credo-spero proprio di si. Intanto ho iniziato tagliando tutti i weekend vari per concentrarmi solo su viaggi di "qualità". Magari son stati proprio loro, i troppi viaggi, a portarmi a queste considerazioni.

Non so il senso di tutto questo, sono solo dei pensieri sparsi in un noioso e grigio lunedì di giugno.

PS: non l'ho riletto per lasciare la stesura genuina, se ci sono errori o passaggi logici mandanti, beh consideratelo un flusso di coscienza
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Voronezh » 08/06/2009, 19:17

Io credo che molte persone farebbero volentieri a cambio con la tua situazione.
Non tutti hanno la fortuna di potersi permettere quello che hai visto e viaggiato.
Questo non dovresti mai dimenticarlo, non fare la Paris Hilton della situazione.

Secondo me dovresti vedere le cose con più di umiltà, per apprezzare le cose comuni.
Non ci si può lamentare di non trovare autenticità nei luoghi viaggiando come uno del sistema (capitalista). E' ovvio che l'autenticità non la mostra al viaggiatore di passaggio. Ci vogliono gli occhi per vederla.

Comunque rassegnati, sei un turista. Un viaggiatore si lascia alle spalle il suo mondo (capitalista) e con pochi soldi parte senza sapere quando tornare. I posti autentici esistono ancora.

Bisogna vivere alla giornata, su un carro cubano come fa il Rada, buttarsi nella campagna balcanica come il geometra, fermari a parlare con le persone locali. Ci vuole tempo per capire le cose, ma anche in pochi giorni si può cominciare a capire i posti in cui si viaggia.

Dipende da con che occhi li si guarda. E ci vuole molta umiltà.
Ultima modifica di Voronezh il 08/06/2009, 19:25, modificato 2 volte in totale.
Per viaggiare basta esistere.
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda cametauval » 08/06/2009, 19:18

Uscirò da questa nausea quasi sartriana? Boh, non so penso-credo-spero proprio di si.


forse sì o forse no...
è vero hai viaggiato o fatto il turista in molti paesi e hai scoperto quello che dovevi alla tua età: che chi è povero cerca i soldi, che chi appare ricco cerca i soldi, che il mondo è globalizzato e i souvenirs sono Made in China.
A me nessuno ha mai offerto droga in taxi (cosa ho di strano???) semmai hanno cercato di fregarmi, come dici tu, siamo sempre dei bei pezzi di € :lol:
Le cose che ti hanno infastidito infastidiscono molti.
Io, come Carl Bro, mi fermo a parlare con i vecchietti dei posti che visito, quando la lingua me lo consente! cerco di non fare un we in una città che merita molto di più e tutte le volte mi cerco un supermercato, una piazzetta, un mercato che non sia per il turista e la nausea che le magliette mi avevano provocato svanisce.
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Lebowski » 08/06/2009, 20:45

Ciao Darietto,
non ci conosciamo. Però penso di poter rispondere.

A parte la questione gusti: io ad esempio, come te, non amo gli ostelli. Né i campeggi. Per altri motivi. Però, scusa, a parte la fortuna di poterti permettere viaggi che molti possono solo sognare, io ho sempre visto tutto come un discorso di qualità, non di quantità. Non è il numero di posti che una persona visita a fare di lui un viaggiatore. Ad esempio: molti dicono che viaggiando da soli l'ostello è l'unico modo per fare conoscenza. NOn è né giusto né sbagliato. IO viaggiando da solo o con un amico, poco importa, ho sempre (o quasi) conosciuto gente senza aver mai messo piede in un ostello. è tutto soggettivo. Non è nemmeno una questione di tempo, averlo o non averlo.
è, ed è soltanto la mia personalissima opinione, l'esperienza che un posto può dare. Bella o brutta che sia, perché dalle cose brutte spesso si impara molto più che dalle belle.
Sono i viaggi che fanno le persone, non il contrario. Di conseguenza non è il numero ma ciò che si fa durante quell'esperienza.

IL post sui vecchietti del luogo a cui forse ti riferivi è mio. Ma ci tengo a precisare che quando vado all'estero, se mi capita mi soffermo con tutti. E mi capita spesso. In Croazia mi è capitato come mi è capitato altrove. Ma mi capita con tutte le categorie di persone, non solo vecchi.
é solo una precisazione, so che non volevi tirare in causa me o altri.

ps la riposta, secondo me, te la sei già data da solo. Se ti manca un certo tipo di viaggiare è perché vorresti continuare a farlo. Infatti lo scrivi qua. E allora non ti resta che farlo, se lo vuoi. ;)
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 08/06/2009, 21:31

Io credo che molte persone farebbero volentieri a cambio con la tua situazione.
Non tutti hanno la fortuna di potersi permettere quello che hai visto e viaggiato.
Questo non dovresti mai dimenticarlo, non fare la Paris Hilton della situazione.

Mai detto che mi lamento della mia situazione, lo so che son fortunato ad aver fatto i viaggi che ho fatto.

Secondo me dovresti vedere le cose con più di umiltà, per apprezzare le cose comuni.
Non ci si può lamentare di non trovare autenticità nei luoghi viaggiando come uno del sistema (capitalista). E' ovvio che l'autenticità non la mostra al viaggiatore di passaggio. Ci vogliono gli occhi per vederla.

Ci vuole il tempo, e quello manca. Poi comunque, a meno che non si voglia fare gli alternativi per forza (Carl non sto parlando di te) i luoghi turistici devi visitarli per forza. Il resto sono un complemento più o meno interessante. che senso ha vedere Eger se non hai mai visto Budapest?
ps: che intendi con umiltà?

Comunque rassegnati, sei un turista. Un viaggiatore si lascia alle spalle il suo mondo (capitalista) e con pochi soldi parte senza sapere quando tornare. I posti autentici esistono ancora.

Carl non è una questione di soldi, costa meno andare 12 giorni in Nepal che una settimana a Sharm se è per quello. Che sono un turista lo so, siam tutti turisti. I viaggiatori non esistono più da almeno cinquant'anni.
I problemi son di altra natura: tempo, ormai non ci possiamo permettere di stare mesi in viaggio. I tempi del grand tour sono finiti (e comunque ci andava solo chi poteva permetterselo, di certo non le persone medie). Partire senza sapere quando tornerai è impossibile alla quasi totalità delle persone. Il viaggio potrà essere più o meno lungo ma prima o poi finisce e ritorni nella realtà.
Corruzione dei luoghi: volenti o nolenti tutto è globalizzato, dal pastore afghano al broker di wall street. L'accesso alle informazioni, ai luoghi a tutto ha trasformato i luoghi e li ha resi trappole per turisti. Ovunque dove c'è la minima attrazione turistica c'è sfruttamento, l'autenticità io non l'ho mai trovata.


A me nessuno ha mai offerto droga in taxi (cosa ho di strano???) semmai hanno cercato di fregarmi, come dici tu, siamo sempre dei bei pezzi di € :lol:
Le cose che ti hanno infastidito infastidiscono molti.

Boh, a me succede abbastanza di frequente...


Io, come Carl Bro, mi fermo a parlare con i vecchietti dei posti che visito, quando la lingua me lo consente! cerco di non fare un we in una città che merita molto di più e tutte le volte mi cerco un supermercato, una piazzetta, un mercato che non sia per il turista e la nausea che le magliette mi avevano provocato svanisce.

Certo, anch'io cerco dei luoghi particolari ma in molti posti non esistono. Per i vecchietti: boh a me non interessa fermarmi. Non sai chi hai davanti, non sai come la pensa e moltissime volte, specialmente nei paesi poveri, inventano un sacco di cavolate solo per cercare di spillarti qualche euro.
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 08/06/2009, 21:34

Lebowski ha scritto:Ciao Darietto,
non ci conosciamo. Però penso di poter rispondere

Ciao, certamente. Anzi volentieri (tra l'altro è forse meglio se non mi conosci personalmente)
Lebowski ha scritto:io ho sempre visto tutto come un discorso di qualità, non di quantità. Non è il numero di posti che una persona visita a fare di lui un viaggiatore.
....cut.....
Sono i viaggi che fanno le persone, non il contrario. Di conseguenza non è il numero ma ciò che si fa durante quell'esperienza.


Ma infatti, è proprio questo che intendevo. Non trovo più interessante andare due giorni a Berlino o Barcellona ma preferisco unire i soliti 3 weekend annuali al "viaggione". E' che anche il viaggio importante ultimamente inizia a deludermi. Ma forse è un problema mio che mi aspetto cose che in realtà non esistono.

IL post sui vecchietti del luogo a cui forse ti riferivi è mio. Ma ci tengo a precisare che quando vado all'estero, se mi capita mi soffermo con tutti. E mi capita spesso. In Croazia mi è capitato come mi è capitato altrove. Ma mi capita con tutte le categorie di persone, non solo vecchi.
é solo una precisazione, so che non volevi tirare in causa me o altri.

Ero convinto fosse Carl, allora sbagliavo. O forse ho unito un discorso a voce con il tuo 3d. I vecchietti erano solo un esempio per dire questo: ci sono persone che considerano la qualità del viaggio in base alle persone locali conosciute, io la reputo una cosa accessoria. Ho amici che non hanno visto la grande muraglia perchè hanno preferito passare la giornata tra i monaci in non mi ricordo più che tempio di Pechino. Scelta loro, rispettabilissima, ma non è il mio modo di viaggiare. A me piace vedere la città ed i suoi monumenti. Oltre a prendermi delle soste per rinfrescanti birre e cose simili.

ps la riposta, secondo me, te la sei già data da solo. Se ti manca un certo tipo di viaggiare è perché vorresti continuare a farlo. Infatti lo scrivi qua. E allora non ti resta che farlo, se lo vuoi. ;)
[/quote]
Si certo, a me piace viaggiare. E' solo che ultimamente ogni viaggio è sempre una delusione piccola o grande per il luogo, per la gente, per problemi miei a relazionarmi con lo spazio in cui mi trovo in quel momento
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda albert » 08/06/2009, 22:36

Preciso che la mia concezione di viaggio è variata nel tempo. Alla fine di ogni nuovo viaggio cambia leggermente.
Basterebbe leggere i miei primi messaggi su zingarate per rendersene conto, e presumibilente è qualcosa di comprensibile visto che si parla di quando avevo 16-17 anni.
Vorrei anche parlare di quello che considero il mio primo viaggio, sembra qualcosa di stupido ma è stato importante.
Nel 2004 facevo terza superiore quando in classe leggo una pubblicità sulla Stampa che parlava di voli per Londra e Barcellona a 5 euro, con una certa compagnia di nome Ryanair.
In piena epoca goliardica propongo agli amici di andare a Londra o a Barcellona in giornata, magari saltando la scuola, magari senza dirlo ai genitori. Inizialmente tutti entusiasti, poi ovviamente al momento di prenotare si tirano tutti indietro.
Finisce la scuola e nei primi giorni di vacanza decido di fare la minchiata: partenza al mattino presto in treno per Bergamo, volo Ryanair per Girona con arrivo alle 12 , ritorno alle 15 con rientro a Torino alle 17. Perchè? Boh!
Però quella voglia di prendere l'aereo, di fare una piccola folle stupida avventura ha fatto nascere in me la voglia di viaggiare (in modo più serio).
Questa breve "poesia" riassume queste ultime righe. L'ho scritta a Bangkok in Khao San Road.

Abbandonando questa digressione personale, ricordo che mi è capitato di avere una "crisi" simile a quella descritta da Dario quando sono tornato a gennaio in Italia dopo sei mesi fuori.
Mi son detto che non avevo più voglia di fare "vacanze", volevo solo laurearmi, mettere da parte soldi, e ripartire. A lungo, non per pochi giorni o poche settimane. Anzi, perchè parlo al passato? Lo penso ancora adesso e sto cercando di mettere in atto questo obiettivo.
Ok, ho fatto un weekend lungo a Londra con la ragazza e ho speso dei soldi che mi avrebbero permesso un mese di viaggio in più. Ma va bene, non devo mica seguire un dogma, è stato un weekend piacevole e lo rifarei.

Nelle prime settimane di rientro mi giravano per la testa questi pensieri, per me chi faceva un viaggio più breve di un mese era un misero, deprecabile, abominevole... TURISTA. :o

Ho provato sconforto e disincanto in Australia, dove tra l'altro, non ho girato più di tanto, e poi in Thailandia. Attorno a me c'erano migliaia di backpackers, forse fino al decennio scorso questa parola indicava un tipo di viaggiatore indipendente, squattrinato e un po' freak, ma ora la categoria è rappresentata più che altro da under 30 in cerca di alcool droga e sesso in giro per il mondo. Poi non è detto che le due categorie siano disgiunte (e non che ci sia qualcosa di male nella seconda), però mi è passata un po' la voglia di definirmi backpacker, questo sì. (A parte il fatto che lo zaino l'ho comprato solo ultimamente e ho girato a lungo con un fedele trolley che ho dovuto abbandonare con dispiacere quando ormai era praticamente distrutto)

E' un periodo in cui sono molto confuso, una parte di me vorrebbe trascorrere i prossimi dieci anni della propria vita a solcare le terre di questo mondo, fermandosi solo pochi mesi all'anno per riposare e per guadagnare soldi (pochi, perchè per poter viaggiare serve poco denaro e tanto tempo). D'altra parte davanti c'è l'università, la laurea specialistica e magari la ricerca di un lavoro. Ma siamo sicuri che voglio un lavoro fisso?

Disillusione? O forse solo nostalgia di casa? Non lo so. Però leggendo i libri del compianto Giorgio Bettinelli mi sono emozionato e ho voglia di ripartire.
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda cametauval » 08/06/2009, 23:01

Certo, anch'io cerco dei luoghi particolari ma in molti posti non esistono.


Ma, se non sbaglio, e allora mi scuso, non eri tu che dicevi di essere stato un paio di volte, sempre in Giornata a Istanbul e di averla vista tutta :shock: ? Dico Istanbul! Come puoi pensare di trovare un luogo non turistico, vero, in questo modo?

Per i vecchietti: boh a me non interessa fermarmi. Non sai chi hai davanti, non sai come la pensa e moltissime volte, specialmente nei paesi poveri, inventano un sacco di cavolate solo per cercare di spillarti qualche euro


Non dico che bisogna parlare per forza con i vecchietti, ma solo che in questo mondo dove tutti corrono, spesso loro hanno più tempo e sono più disponibili a raccontarti cose... se poi sono balle te ne accorgi.
Sì, sono poveri, e magari può essere che qualcuno cerchi di spillarti qualche soldo... c'è di peggio in giro!
Ultima modifica di cametauval il 08/06/2009, 23:09, modificato 2 volte in totale.
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Leia74 » 08/06/2009, 23:07

Ho in mente mille cose da dire e non riesco a metterne giu' in modo logico manco una.
Mi viene in mente che e' vero, che per apprezzare e capire bene un posto ci vorrebbe molto piu' tempo di quanto uno ha, almeno nel 99% dei casi. Anche io come Albert ho il sogno di partire per mesi e mesi, o meglio ancora, di partire per 2-3 mesi, assaporare a fondo una zona, e poi tornare per rimettere ordine nei pensieri e nelle cose, riprendermi un pochino la mia quotidianita' (eh si sto invecchiando) per poi ripartire.

Mi viene in mente che se visiti posti che hanno un valore "artistico" / di bellezza elevato, e' normale desiderare di vedere i posti mentre il conoscere le persone puo' diventare accessorio come dici tu, ma se invece ti metti a viaggiare in posti dove la bellezza e' meno evidente, allora e' piu' facile interessarsi alla gente, a come vivono, alle usanze... Almeno questo e' quello che e' successo a me visitando i Balcani e anche in certe zone delle Repubbliche Baltiche. Belgrado non e' una bella citta', ma in compagnia del tipo che mi ha ospitato l'ho vissuta come un abitante del posto e mi e' piaciuta, mi ha lasciato qualcosa.

Pero' se quello che tu cerchi non e' tanto il contatto con la gente ma solo la "visita" della citta', allora da un lato non dovresti metterci tanto tempo, dall'altro e' piu' probabile che tu resti deluso, perche' una citta' alla fin fine vale l'altra, ci puo' essere un monumento / skyline / atmosfera differente ma sempre di citta' si tratta...

Sono d'accordo che non sopporto i tizi (anglosassoni o meno) che viaggiano di ostello in ostello passando le notti fuori a ubriacarsi e le giornate in branda e poi dopo il loro "gap year" tornano a casa vantandosi di essere stati a fare il giro del mondo... ma non dobbiamo necessariamente essere cosi' anche noi, no? Anche per me gli ostelli sono semplicemente un modo per risparmiare se viaggio da sola, al limite per conoscere gente con cui fare qualche escursione, ma sono poche le persone conosciute in ostello con cui mi sono trovata bene, per lo piu' e' successo quando viaggiavo in luoghi isolati e lontani dalla vita mondana, ad esempio alle Lofoten (Norvegia) o in Maramures (Romania).

Ma non ho capito Dario, a te le zone naturali non attirano? Parli solo di citta', ma non ti viene voglia di vedere che ne so, il Perito Moreno o il Grand Canyon, o anche piu' semplicemente qualche parco naturale in Europa? E' verissimo che anche questi posti ormai sono diventato un turistificio, ma personalmente l'emozione di stare davanti al Perito Moreno non la scordero' mai.

E' vero, siamo tutti turisti perche' alla fine siamo dei portafogli ambulanti, ma piu' ti addentri nelle campagne e meno ti capita. Ci sono modi di entrare in contatto con la realta' del posto...
Sarebbe come venire a Roma per vedere il Colosseo e i Fori e poi lamentarsi che ci sono i gladiatori finti e le bancarelle di souvenir davanti. Non e' piu' intelligente magari cercare di "sentire" che quella costruzione e' li' da 2000 anni, chiudere gli occhi e immaginare come doveva essere, farsi prendere dalla forza di certi paesaggi o situazioni? Oppure, non sarebbe magari meglio incontrarsi con qualche romano che ti porti in una buona trattoria e ti faccia vedere una chiesetta nascosta?

Ripeto sto scrivendo di getto e magari dico anche qualche cavolata, non sto rileggendo, e' solo che non capisco proprio come sia possibile che si arrivi ad essere cosi' disillusi "solo" perche' si e' capito che il mondo e' tutto solo un grande scambio di soldi. Io do' dei soldi a te perche' tu mi faccia visitare la tua capanna nella giungla, lui da' dei soldi a me perche' io gli faccia vedere la statua nella piazza medievale... allo stesso modo nessuno si coltiva piu' il suo orticello ma compra le verdure coltivate in serra, c'e' chi viene pagato per le cose che scrive, per quelle che dice... tutto ha un prezzo, non c'e' nulla di gratuito al mondo, ma questo non significa che non sia piu' vero...
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Jena Plissken » 08/06/2009, 23:30

potrei dire mille cose ma non so neanch' io come Leia da che parte incominciare

Dario non leggere mai Big Sur di Kerouac specie ora ;)

mi rendo conto di essere soltanto uno stupido estraneo che senza alcun motivo fa il cretino con altri estranei, lontano da qualunque cosa mi sia mai importata quale che fosse - Sempre e soltanto “turista” effimero in visita alla West Coast, mai effettivamente coinvolto nella vita di chi ci abita perché sempre pronto a fuggire in aereo dalla parte opposta del paese senza peraltro neanche avere una vita mia dall’altra parte, nient’altro che uno straniero errante… In realtà siamo tutti estranei con strani occhi che se ne stanno seduto in un salotto a mezzanotte per niente …”

per il resto non sarei così pessimista gli stimoli vanno cercati in se stessi al di là di quelli ogni posto o quasi vale un altro
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda geom.Calboni » 09/06/2009, 9:28

Dario in questi ultimi tempi anche io sto vivendo una piccola crisi legata ai viaggi.forse anche legata ad altre situazioni personali ma in alcuni momenti penso: "ma perchè continuo a viaggiare? provo ancora emozioni?"
trascorrono alcuni secondi e la risposta esce fuori da sola, nascosta nella mia indole, nella mia inclinazione: viaggiare è la mia passione.
ci sono dei momenti in cui ti fermi a pensare su quello che stai facendo e ti chiedi se è giusto continuare a farlo.la risposta la senti dentro di te.sarà sbagliato per gli altri o sarà una passione stupida ma è la propria passione.e non si può affogarla coattivamente.
mi sono trovato giorni fa davanti ad una scelta che poteva rivelarsi importante.ho scelto di continuare a coltivare la mia forte passione mettendo in condizioni di fuga cose che ritenevo comunque molto importanti.
l'assuefazione dai troppi viaggi viene magari ad certo punto, per questo è importante trovare nuovi modi di viaggiare.
l'ostello non ha mai esaltato neanche me e quando posso lo evito.
la mitizzata fratellanza degli ostelli è un solo quasi una leggenda.
i cazzoni che stanno un anno fuori e visitano solamente gli ostelli sono dei poveracci.tutti i soldi che spendono ed il tempo che perdono potrebbero essere utilizzati in altro modo per loro ben più costruttivo.
andare a fare i week end brevi,quando ero giovane mi pigliavano di più ora li faccio solo se ho voglia (capita sempre più raramente) di fare il cazzone per una serata e fare spaccacranio puro.
come dicevo alla mia oramai ex ragazza,il mio viaggio è legato a qualcosa di più profondo,non vado a farmi i week end ad Ibiza col cappello da cow-boy.
visitare la città alla giapponese o alla "tour tutto compreso",scendere dal bus in posto,fare la foto e via,non è nel mio stile anche se a volte mi è capitato spinto dai tempi stretti.
visitare i posti tradizionalmente turistici,per riprendere il tuo esempio Budapest,è normale che devi vederli ma solo quando poi avrai visitato Eger capirai davvero come stanno le cose in quel posto,in quello stato o area.
la "campagna",come la chiamo io,ti da emozioni,solo visitando la provincia avrai un quadro completo della situazione.
è vero però che oramai tutto è globalizzato e quasi dovunque,alcune categorie di persone,cercano solo i tuoi soldi.
tutto inizia ad essere uguale dovunque.
ma non siamo noi sbagliati.sono i tempi in cui viviamo.da questa generazione in poi tutto sarà oramai diverso.
viaggiare anni fa era più difficile ma più vero.
perchè mi esaltano i paesi della cortina di ferro?
mi esaltavano perchè,giusto o sbagliato,erano lo specchio di un mondo diverso,lontano dal mio,forse più difficile ma comunque più semplice e comunque diverso dal mio.
il grattacielo di New York e la sua vita caotica la trovo,con le dovute differenze certo,anche a Milano.
la volgarità dei luoghi e la semplicità della gente la trovavo nella campagna ungherese qualche anno fa.
ora non è più così.tutti gli stasti entrati a far parte dell'Unione Europea si sono omologati.lo vedi anche a parlare e a frequentare le persone.
i primi tempi parlare con la gente che proveniva dall'ex cortina di ferro era un piacere.c'era da ascoltare e da imparare.ora non è più così.
sfondare una frontiera prima in Europa,in Asia era un'emozione forte.potevi anche essere respinto.ora giri senza documenti e basta pagare fai quello (o quasi)che vuoi.
basta vedere i poliziotti ex sovietici quante volte cercano di fregarti.
io parlo dell'Europa orientale perchè ho esperienza solo lì ma credo che anche in Asia ed altri posti sia più o meno la stessa cosa.
non so quello che ho scritto ma il senso,molto generalizzato per uno come me che ha viaggiato pochissimo rispetto a te e ha ancora molto da scoprire,è questo:
non siamo noi che non proviamo più emozioni ma sono i luoghi che ne offrono sempre meno.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Lebowski » 09/06/2009, 9:36

darietto ha scritto:
Lebowski ha scritto:
IL post sui vecchietti del luogo a cui forse ti riferivi è mio. Ma ci tengo a precisare che quando vado all'estero, se mi capita mi soffermo con tutti. E mi capita spesso. In Croazia mi è capitato come mi è capitato altrove. Ma mi capita con tutte le categorie di persone, non solo vecchi.
é solo una precisazione, so che non volevi tirare in causa me o altri.

Ero convinto fosse Carl, allora sbagliavo. O forse ho unito un discorso a voce con il tuo 3d. I vecchietti erano solo un esempio per dire questo: ci sono persone che considerano la qualità del viaggio in base alle persone locali conosciute, io la reputo una cosa accessoria. Ho amici che non hanno visto la grande muraglia perchè hanno preferito passare la giornata tra i monaci in non mi ricordo più che tempio di Pechino. Scelta loro, rispettabilissima, ma non è il mio modo di viaggiare. A me piace vedere la città ed i suoi monumenti. Oltre a prendermi delle soste per rinfrescanti birre e cose simili.


Perché metti le due cose in contrapposizione? Conoscere la gente locale non esclude il visitare monumenti, etc.
Il tempo poi è relativo.
Conoscere gente locale è il modo migliore per conoscere i luoghi e, perché no? bersi una birra la sera in posti autentici, non da turisti. Mi è successo in molti posti e in molte occasioni. E mai per scroccarmi soldi, anzi... più di una volta sono stato l'ospite, e in quanto tale mi hanno offerto bevute, etc.
Capisco tutto ciò che scrivi, e spesso lo condivido anche. Ma l'unica cosa che faccio difficoltà a comprendere è il mettere in contrapposizione le due cose, che non si escludono. Anzi...

Vedrai che ti passerà, magari già dal prossimo viaggio. ;)
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Daje » 09/06/2009, 9:56

Dario probabilmente è un periodo della tua vita dove sei insoddisfatto, magari questioni lavorative o affettive che inevitabilmente si ripercuotono anche sul resto.

Accetta sto spinello dal tassista e vedrai che ti passa :lol:
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 09/06/2009, 12:18

Jena Plissken ha scritto:potrei dire mille cose ma non so neanch' io come Leia da che parte incominciare

Dario non leggere mai Big Sur di Kerouac specie ora ;)

mi rendo conto di essere soltanto uno stupido estraneo che senza alcun motivo fa il cretino con altri estranei, lontano da qualunque cosa mi sia mai importata quale che fosse - Sempre e soltanto “turista” effimero in visita alla West Coast, mai effettivamente coinvolto nella vita di chi ci abita perché sempre pronto a fuggire in aereo dalla parte opposta del paese senza peraltro neanche avere una vita mia dall’altra parte, nient’altro che uno straniero errante… In realtà siamo tutti estranei con strani occhi che se ne stanno seduto in un salotto a mezzanotte per niente …”

per il resto non sarei così pessimista gli stimoli vanno cercati in se stessi al di là di quelli ogni posto o quasi vale un altro

Di Kerouac mi è bastato Angeli di Desolazione qualche anno fa. Però non sono andato in mezzo ai boschi ;)

Più che altro, che è quello che volevo comunicare, a me non è che non vada più viaggiare. E' solo che, ormai, mi sto accorgendo che ogni posto è - a grandi linee - uguale ad un altro, fai sempre le stesse cose, ogni area ha personaggi "tipici" - locali e non - sempre uguali, che tu sia ad Amman, Bangkok, New York oppure a Riga.
Detto questo mi ricollego al discorso di Albert che quoto in toto:
albert ha scritto:Ho provato sconforto e disincanto in Australia, dove tra l'altro, non ho girato più di tanto, e poi in Thailandia. Attorno a me c'erano migliaia di backpackers, forse fino al decennio scorso questa parola indicava un tipo di viaggiatore indipendente, squattrinato e un po' freak, ma ora la categoria è rappresentata più che altro da under 30 in cerca di alcool droga e sesso in giro per il mondo. Poi non è detto che le due categorie siano disgiunte (e non che ci sia qualcosa di male nella seconda), però mi è passata un po' la voglia di definirmi backpacker, questo sì. (A parte il fatto che lo zaino l'ho comprato solo ultimamente e ho girato a lungo con un fedele trolley che ho dovuto abbandonare con dispiacere quando ormai era praticamente distrutto)

E' un periodo in cui sono molto confuso, una parte di me vorrebbe trascorrere i prossimi dieci anni della propria vita a solcare le terre di questo mondo, fermandosi solo pochi mesi all'anno per riposare e per guadagnare soldi (pochi, perchè per poter viaggiare serve poco denaro e tanto tempo). D'altra parte davanti c'è l'università, la laurea specialistica e magari la ricerca di un lavoro. Ma siamo sicuri che voglio un lavoro fisso?
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 09/06/2009, 12:18

geom.Calboni ha scritto:Dario in questi ultimi tempi anche io sto vivendo una piccola crisi legata ai viaggi.forse anche legata ad altre situazioni personali ma in alcuni momenti penso: "ma perchè continuo a viaggiare? provo ancora emozioni?"
trascorrono alcuni secondi e la risposta esce fuori da sola, nascosta nella mia indole, nella mia inclinazione: viaggiare è la mia passione.
ci sono dei momenti in cui ti fermi a pensare su quello che stai facendo e ti chiedi se è giusto continuare a farlo.la risposta la senti dentro di te.sarà sbagliato per gli altri o sarà una passione stupida ma è la propria passione.e non si può affogarla coattivamente.

Questo è uno dei punti. A volte mi chiedo, perchè viaggio? e la risposta è sempre: perchè amo viaggiare. Anche se, poi lo so, alla fine rimango deluso

perchè mi esaltano i paesi della cortina di ferro?
mi esaltavano perchè,giusto o sbagliato,erano lo specchio di un mondo diverso,lontano dal mio,forse più difficile ma comunque più semplice e comunque diverso dal mio.
il grattacielo di New York e la sua vita caotica la trovo,con le dovute differenze certo,anche a Milano.
la volgarità dei luoghi e la semplicità della gente la trovavo nella campagna ungherese qualche anno fa.
ora non è più così.tutti gli stasti entrati a far parte dell'Unione Europea si sono omologati.lo vedi anche a parlare e a frequentare le persone.
i primi tempi parlare con la gente che proveniva dall'ex cortina di ferro era un piacere.c'era da ascoltare e da imparare.ora non è più così.
sfondare una frontiera prima in Europa,in Asia era un'emozione forte.potevi anche essere respinto.ora giri senza documenti e basta pagare fai quello (o quasi)che vuoi.
basta vedere i poliziotti ex sovietici quante volte cercano di fregarti.
io parlo dell'Europa orientale perchè ho esperienza solo lì ma credo che anche in Asia ed altri posti sia più o meno la stessa cosa.

Esatto! Hai spiegato esattamente quello che intendevo. Che ny e Shanghai siano ormai silimi lo so anche prima di partire. Ma quello che ormai mi manca sono le emozioni forti, la difficoltà del viaggio, le diversità vere tra un luogo ed un'altro. Oraai basta pagare e fai/vai quello che vuoi dove vuoi. Le difficoltà ormai sono nulle, ad iniziare dalla preparazione del viaggio. Negli ultimi anni anche la gente è cambiata o sono io che son cambiato, non so. Forse è vero quello che mi diceva ieri sera una mia amica parlando di Bangkok: ci sono solo pu*****, da quella che lo fa per lavoro al tuctuccaro ti vendono solo finzione, per un euro (s)vendono la loro cultura e le loro tradizioni, ti fanno vedere bianco quello che in realtà è nero.

non so quello che ho scritto ma il senso,molto generalizzato per uno come me che ha viaggiato pochissimo rispetto a te e ha ancora molto da scoprire,è questo:
non siamo noi che non proviamo più emozioni ma sono i luoghi che ne offrono sempre meno.
[/quote]
Ma va'. Abbiam due modi diversi di viaggiare, tu a macchia d'olio io a seconda di quello che in quel momento mi interessa, ma son quasi certo che tu abbia visto più di me.
non siamo noi che non proviamo più emozioni ma sono i luoghi che ne offrono sempre meno.
Riscrivo la tua frase e la incornicio
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 09/06/2009, 12:19

Leia74 ha scritto:Ma non ho capito Dario, a te le zone naturali non attirano? Parli solo di citta', ma non ti viene voglia di vedere che ne so, il Perito Moreno o il Grand Canyon, o anche piu' semplicemente qualche parco naturale in Europa? E' verissimo che anche questi posti ormai sono diventato un turistificio, ma personalmente l'emozione di stare davanti al Perito Moreno non la scordero' mai.

Ogni tanto si, mi piace visitare anche zone naturali. In Usa i parchi nazionali mi hanno affascinato così come ho lasciato il cuore nel deserto. Il turistificio in se non mi fa ne caldo ne freddo. Quello che mi da noia è l'ormai costante disillusione che provo viaggiando. Cerco e credo di trovare un luogo vero ed invece trovo solo trappole per turisti. E la cosa peggiore è che moltissimi credono che quella trappola sia la realtà mentre io, essendo consapevole che non è così rimango deluso.

Ripeto sto scrivendo di getto e magari dico anche qualche cavolata, non sto rileggendo, e' solo che non capisco proprio come sia possibile che si arrivi ad essere cosi' disillusi "solo" perche' si e' capito che il mondo e' tutto solo un grande scambio di soldi. Io do' dei soldi a te perche' tu mi faccia visitare la tua capanna nella giungla, lui da' dei soldi a me perche' io gli faccia vedere la statua nella piazza medievale... allo stesso modo nessuno si coltiva piu' il suo orticello ma compra le verdure coltivate in serra, c'e' chi viene pagato per le cose che scrive, per quelle che dice... tutto ha un prezzo, non c'e' nulla di gratuito al mondo, ma questo non significa che non sia piu' vero...

Il problema non è lo scambio di soldi. Io ho una visione molto cinica e realista del mondo. Il mio problema non è su questo aspetto ma su un versante più spirituale. Lo so che ci sono sempre grandi o piccole differenze tra un'area ed un'altra però è tutto il corollario che gli sta intorno che ne appiattisce le differenze. I monaci, persino i monaci buddhisti, ormai si sono assuefatti a quest'andazzo. Dopo il terzo che si è fermato a parlare e dopo cinque minuti mi ha chiesto dei soldi perchè - secondo lui - mi stava facendo da guida o mi voleva "benedire" mi è caduta anche quella fiducia che avevo in certe categorie di locali.
Lebowski ha scritto:Perché metti le due cose in contrapposizione? Conoscere la gente locale non esclude il visitare monumenti, etc.
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Vedrai che ti passerà, magari già dal prossimo viaggio. ;)

Le metto in contrapposizione per il motivo che ho spiegato sopra. Sinceramente, e lo so che può far ridere, le uniche categorie di persone con cui mi piace parlare sono quelle che so che stanno guadagnando dal servizio che gli sto comprando. Lo so, sembra un ossimoro, ma taxisti, baristi, albergatiri etc... sono i locali con cui preferisco parlare
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda darietto » 09/06/2009, 12:24

cametauval ha scritto:
Certo, anch'io cerco dei luoghi particolari ma in molti posti non esistono.


Ma, se non sbaglio, e allora mi scuso, non eri tu che dicevi di essere stato un paio di volte, sempre in Giornata a Istanbul e di averla vista tutta :shock: ? Dico Istanbul! Come puoi pensare di trovare un luogo non turistico, vero, in questo modo?

Ma no, quella era una cosa particolare. Si chiedeva se era possibile vedere le cose principali di Istanbul in 48 ore e secondo me era possibile. Ovvio in versione giappo e senza pretesa di vedere luoghi caratteristici fuori dal turismo.

Daje ha scritto:Dario probabilmente è un periodo della tua vita dove sei insoddisfatto, magari questioni lavorative o affettive che inevitabilmente si ripercuotono anche sul resto.

Accetta sto spinello dal tassista e vedrai che ti passa :lol:

Forse hai ragione su entrambi i punti. Da un anno tra lavoro (che poi, lavoro tra virgolette, il lavoro è tutt'altra cosa), studio ed ora tesi non ho più tempo per viaggiare/fare tante altre cose come vorrei e questo sicuramente influenza anche i miei giudizi.
Per il taxista, beh sotto casa mia ce ne son tanti, magari dopo faccio un giro :lol:
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Leia74 » 09/06/2009, 13:49

darietto ha scritto:Il problema non è lo scambio di soldi. Io ho una visione molto cinica e realista del mondo. Il mio problema non è su questo aspetto ma su un versante più spirituale. Lo so che ci sono sempre grandi o piccole differenze tra un'area ed un'altra però è tutto il corollario che gli sta intorno che ne appiattisce le differenze. I monaci, persino i monaci buddhisti, ormai si sono assuefatti a quest'andazzo. Dopo il terzo che si è fermato a parlare e dopo cinque minuti mi ha chiesto dei soldi perchè - secondo lui - mi stava facendo da guida o mi voleva "benedire" mi è caduta anche quella fiducia che avevo in certe categorie di locali.


Persone che cercano di sfruttare il turista ce ne sono in ogni categoria, ma sono per lo piu' nelle zone piu' turistiche. Se ti sposti dalle citta' principali e visiti i centri minori e' meno difficile trovare qualcuno che ti parla solo per il gusto di parlare. E con Couchsurfing si trova gente cosi' anche nelle citta' principali :P
Le mie foto:
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda Jena Plissken » 09/06/2009, 14:12

boh a parte coach surfing e altre cose del genere studiate a tavolino che non mi hanno mai molto entusiasmato è molto più coinvolgente l' imprevisto e le conoscenze improvvisate frutto di coincidenze, mezzi di trasporto comuni, caso e spesso capitano viaggiando in maniera diversa bus, treni, traghetti mezzi usati dai locali e poi senza dubbio lasciare le città e rivolgersi verso provincia e campagna regalano ancora incontri , paesaggi e persone più vere.

per il resto i backpapers non tutti ovvio ma credo ormai sia la maggioranza non mi entusiamano molto mi sembra in molti casi un piantare bandierine senza nessuna conoscenza a priori del posto in cui si è ne la voglia di scoprire quello che si ha intorno ( lo dimostra il fatto che vivono perennemente in ostello a bere birre o cazzeggiare ), anche i discorsi mi sembrano triti e ritriti senza nessuno che dica nulla di interessante.

Ormai i novelli Kerouac con la carta di credito a fisarmonica hanno fatto il loro tempo e mi annoiano ;)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: Considerazioni varie di un viaggiatore disincantato

Messaggioda albert » 09/06/2009, 14:39

Jena Plissken ha scritto:....( lo dimostra il fatto che vivono perennemente in ostello a bere birre o cazzeggiare )....
Ormai i novelli Kerouac con la carta di credito a fisarmonica hanno fatto il loro tempo e mi annoiano ;)....


Su questo mi sembra che siamo d'accordo tutti!


Il fatto è che viaggiamo per vedere cose, emozionarci stupirci, fare incontri straordinari.
Se arriviamo a un punto tale che ogni cosa pare di averla già vista (o di aver visto qualcosa di meglio) ogni conoscenza sembra banale perchè hai già incontrato mille persone più interessanti (devo ammettere che gli australiani che incontravo in ostello fino a due anni fa e che mi dicevano che erano in viaggio per un anno mi sembravano dei miti) allora forse è meglio fermarsi un attimo, forse si potrebbe smettere di fare viaggi per un po'. Oppure iniziare da capo, diversamente.

Comunque c'è ancora tanto da fare, tante esperienze da provare, tante strade da percorrere, treni su cui salire, bus sui quali viaggiare, tramonti da fotografare, vecchietti con cui parlare, sporche guesthouse o hotel lussuosi in cui dormire.
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