Un assaggio di Corsica

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Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 05/06/2009, 20:15

Il recentissimo viaggetto in Corsica mi ha lasciato alcune impressioni generali ben definite, che vorrei esprimere prima ancora di scrivere un diario dettagliato.

La Corsica mi e’ piaciuta un sacco, devo dire anche inaspettatamente. E’ un’isola estremamente varia, con un mare verde-azzurro trasparente che invoglia a tuffarcisi, e quindi giustamente famosa come luogo di vacanza estiva, ma appena si entra un po’ all’interno ci si dimentica di essere a pochissima distanza dal mare e ci si puo’ sentire o tra gli Appennini abruzzesi, con i loro paesini abbarbicati sui monti, o tra le Alpi e le Dolomiti con i colori rossastri delle rocce e le cime innevate. Davvero a volte si perde completamente l’idea di essere su un’isola nel mezzo del Mediterraneo! E c’e’ una grande varieta’ non solo di paesaggi ma anche di cose da fare o visitare: trekking, immersioni, paesini, siti preistorici, strade panoramiche, siti naturali, spiaggette...

Altra cosa della Corsica che abbiamo imparato un po’ a nostre spese e’ stato che sembra piccola (ha circa la stessa superficie dell’Umbria) ma le distanze si allungano incredibilmente. Ci sono solo poche strade statali, dove si riesce a mantenere una media di 60 km/h circa, ma tutte le altre strade che poi sono le piu’ belle e panoramiche, sono fatte per chi non ha fretta. Su una superficie quasi completamente collinare o montagnosa, praticamente non ci sono viadotti, ponti o gallerie. La maggior parte delle strade scende curva dopo curva lungo un versante della collina o montagna, tocca il fondovalle dove di solito scorre un fiumiciattolo, lo attraversa con un ponticello e ricomincia a salire dall’altro lato. Non solo la velocita’ e’ necessariamente bassa, ma per collegare luoghi distanti 20 km in linea d’aria ci vogliono 40 km di strada. Questo e’ un punto a favore del magnifico paesaggio, non deturpato da costruzioni evidenti, ma richiede appunto tempi lenti. Per fortuna quasi sempre l’asfalto e’ in ottime condizioni, e la gente ha un estremo rispetto dei motociclisti: infatti ne abbiamo trovati tantissimi, soprattutto italiani ma anche francesi. E’ davvero il paradiso del mototurismo!

Se si mettono assieme queste mie due considerazioni, la varieta’ dell’isola e la lentezza degli spostamenti, si capisce come mai (ora che ci sono stata) penso che per visitarla bene servano almeno 2 settimane. E non sognatevi di farlo stando fermi sempre nello stesso posto e partendo da li’ per gite di un giorno! Da un lato all’altro dell’isola se ne vanno anche 3 ore di strada. L’ideale e’ sicuramente fare 3-4 notti in una zona in modo da esplorarla con calma, e poi spostarsi per altre 3-4 notti in un’altra zona.
Noi invece ci siamo avventurati abbastanza ignari per soli 5 giorni (4 se si esclude il tempo di arrivare e ripartire coi traghetti): ovviamente sapevamo che non avremmo potuto vedere tutto, ma davvero non pensavamo di vedere cosi’ poco! :P Avevamo in mente di fare un periplo quasi completo dell’isola e vedere 2-3 punti salienti, piu’ o meno ci siamo riusciti ma con la sensazione che forse sarebbe stato piu’ intelligente fermarsi in una zona e vederla bene.
Diciamo che questo viaggio e’ servito a “prendere le misure” della Corsica, a iniziare a conoscerla, e a farci venire voglia di tornare con piu’ calma in futuro per goderci per bene tutte le bellezze che ha da offrire.

Considerazione a latere: ci e’ sembrata abbastanza cara, a parte i prezzi dei campeggi (tenda, moto e 2 adulti da 15 a 22 euro a notte). Abbiamo dormito l’ultima notte in zona Porto Vecchio in un alberghetto, doppia con bagno senza colazione, 68 euro ed era segnalata da Lonely Planet e Routard tra gli economici. A pranzo ce la siamo sempre cavata con un panino (dai 4 ai 6 euro per mezza baguette farcita), per cena se ci si limita a una pizza e una birra si riesce a stare sui 15 euro a testa. Specialita’ gastronomiche particolari non ne abbiamo trovate, forse solo formaggi di capra e salumi, ma nei ristorantini / trattorie abbiamo sempre visto menu con pizza, pasta, secondi “normali”... anche ordinando cose “a la bonifacienne” o “a la corse” arrivavano piatti che si possono trovare anche in Italia. Anche la benzina e’ piu’ cara che da noi, di media 1,32 euro al litro (ma c’erano alcuni posti a 1,28 e altri piu’ spesso a 1,34 o 1,35).
Ultima annotazione: tra un paesino e l’altro lungo le strade e’ quasi impossibile trovare una trattoria dove fermarsi a mangiare o anche solo ripararsi durante un temporale! Km e km di nulla!! Tenetene conto.

Prossimamente il diario vero e proprio e le foto :-)
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 07/06/2009, 20:48

E ora passiamo al diario vero e proprio. :D

Dopo aver vagliato varie ipotesi su come approfittare del ponte del 2 giugno, scartati i voli (ormai era tardi, prezzi alti) e deciso per una vacanza in moto, abbiamo puntato verso la Corsica. Tempo a disposizione pochino, 5 giorni pieni, ma meglio di niente. In fondo, è appena un po’ più grande dell’Umbria, dovremmo riuscire a vedere abbastanza... ma quest’isola particolare ci farà ricredere :D

Dopo una tappa di avvicinamento Roma-Livorno nella serata di giovedì 28 maggio, e una breve dormita all’ostello di Livorno situato in una villa in campagna al momento deserta, la mattina di venerdì 29 poco dopo le 7 ci dirigiamo verso l’imbarco del nostro traghetto per Bastia. La coda di veicoli è lunghissima, per fortuna con la moto si riesce a superare tutti e ci imbarchiamo in breve tempo: ci posizionano al piano più basso, quello dove si sale. Due ponti più su c’è un piano solo per le moto, che di solito vengono fatte entrare per prime, ma noi siamo arrivati a imbarco macchine già iniziato e così ci piazzano là. Meglio, faremo prima al momento di sbarcare :P
Appena a bordo ci fiondiamo nel self-service del traghetto, dove stanno servendo la colazione. Un po’ costosa, ma non c’è stato tempo di farla prima. Quando la terminiamo il traghetto non è ancora partito e noi ci piazziamo all’aperto. Il tempo è perfetto e ci godiamo la partenza (in ritardo di mezz’ora) e la vista sul porto di Livorno che si allontana. La traversata è lenta e placida, sul mare piatto come una tavola. In lontananza si vedono l’Elba a sud e l’isola Gorgona a nord, mentre si passa abbastanza vicino a Capraia.

Sbarchiamo a Bastia verso le 13.

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Inizialmente il programma prevedeva di fare un bel giro di Cap Corse (il “dito”) e poi proseguire verso Saint Florent e Ile Rousse per cercare un campeggio per la notte. Però già dopo i primi km di ieri e le manovre nel traghetto di stamattina, abbiamo pensato di cercare prima il campeggio in modo da svuotare la moto. Già la Norge di suo non è leggerissima, ma con le borse laterali piene, il baule carico, la borsa da serbatoio enorme, e un passeggero, è decisamente pesante. Marco poi è piccolino, non so davvero come faccia a portare questa bestia... È la prima volta che viaggia in “assetto da battaglia” e con passeggero (altri viaggi in moto li ha fatti sempre da solo) e ancora non ha preso bene la mano. Quindi subito via da Bastia verso ovest, e si sale su, e iniziano i panorami! Verso sud si vede bene l’Etang de Biguglia, un grande “stagno” che si trova appena fuori Bastia.

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Oltrepassato il Col de Teghime si inizia a scendere passando per alcuni paesini. Carino Patrimonio con una chiesetta abbarbicata su una collinetta che spunta dal nulla sotto il paese.

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Peccato che non ci godiamo moltissimo i panorami perchè fa caldo (e noi indossiamo 3 strati di roba), abbiamo fame, e siamo impazienti di arrivare. Appena superato Saint Florent ci infiliamo nel camping La Pinede, il cui accesso però è una stradina sterrata piena di buche. Che fatica!!! Però per tenda, 2 adulti e moto costa 15 euro, wow!! Ovviamente essendo in bassa stagione abbiamo l’imbarazzo della scelta per la piazzola. Quando iniziamo a montare la tenda sono già le 2 e mezza passate, e tra una cosa e l’altra ripartiamo da lì dopo quasi un’ora... senza aver ancora pranzato!! Per cui si impone una sosta nella piazzetta di Saint Florent per riempire un po’ lo stomaco e anche per riposare un pochino, mangiando un gelato. Insomma il nostro giro vero e proprio oggi inizia solo verso le 16!! Argh.

Iniziamo la risalita lungo la costa ovest del “dito”, tutta una serie di tornanti e vedute mozzafiato dalla strada che corre a strapiombo sul mare. Ci fermiamo varie volte per le foto, ci sono un sacco di scorci bellissimi con torri genovesi in rovina e calette dall’acqua verde e azzurra trasparentissima.

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Con molta calma arriviamo a Nonza, paesino davvero carino e fotogenico sia dalla strada sia una volta entratici. Qui decidiamo di fare una sosta un po’ più lunga: il caldo e la sete si fanno sentire, e poi vogliamo visitare il villaggio. Da lassù si vede innanzitutto la spiaggia grigia su cui con sassi bianchi la gente scrive messaggi enormi visibili solo dall’alto, molto particolare. Sulla piazzetta c’è una chiesa dipinta in colori pastosi, giallo, rosso, azzurro, che mi ispirano un sacco di foto. E c’è una torre in rovina, poco più su, da cui si gode di un bel panorama.

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Si vedono le scritte sulla sabbia? :-)

Senza rendercene conto, tra una foto e un po’ di relax, si sono fatte le 6 del pomeriggio e noi vorremmo ancora fare un sacco di strada oggi!! Ripartiamo con la promessa di fermarci di meno a fare foto, promessa che manterremo solo in parte :P Però riusciamo a prendere un minimo di andatura e a fermarci solo un paio di volte. Mano a mano che si va verso nord le condizioni della strada (asfalto e larghezza) peggiorano via via. Verso le 19.30 ci rendiamo conto di aver passato il bivio per Luri, dove volevamo entrare all’interno del dito per sbucare dall’altro lato (il programma originale di arrivare fino alla punta è saltato per mancanza di tempo, o meglio nostra lentezza :P). Ci fermiamo a Morsiglia per fare benzina e ci dicono che la strada che appena prima del paese va verso l’interno è buona. Noi avevamo un po’ paura perchè dalla cartina risultava essere una stradina minore, ma rassicurati la prendiamo. L’asfalto è addirittura meglio di quello della strada “principale”! Si sale su, si passa in una valle verdissima e isolata dove non incrociamo praticamente nessuno, e nel giro di venti minuti-mezz’oretta sbuchiamo dall’altro lato, a Meria, poco a sud di Macinaggio.

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Sono le 20 passate e quindi proseguiamo senza soste verso sud, e scopriamo così che la costa est del dito è molto meno interessante di quella ovest: più bassa e piatta, sicuramente con belle spiagge ma meno scenografica. Ciò significa anche una strada più larga e la possibilità di accelerare un po’: difatti prima delle 21 siamo a Erbalunga (quasi a Bastia), dove ci fermiamo in una pizzeria-paninoteca per cenare quando ormai sta calando la sera. Riusciamo ad essere in campeggio prima delle 23, dove ci resta ancora da gonfiare i materassini prima di poterci addormentare :D (peccato che dormirò male per colpa di rumori vari, soprattutto di animali: uccelli notturni, rane…)
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda geom.Calboni » 07/06/2009, 21:24

sta Corsica mi attizza da tempo.quando sarò di nuovo in dolce compagnia 8-) ci farò un salto...
da solo non vorrei..."bacarmi la fava" :)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda scareface » 07/06/2009, 22:53

bello!!
me lo leggo per bene domani, con calma che adesso ho un sonno che quasi me addormento sulla tastiera :? :D
- Anton -

qui tu non riderai, tu non piangerai qui si riga dritto e basta!

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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda nonnomario » 08/06/2009, 13:25

Ottimo, Leia
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 08/06/2009, 13:47

Sono contenta che vi piaccia :)
Geometra, la Corsica merita un sacco, e non e' solo per coppiette. Ma non limitarti a un giro rapido, non fare lo sbaglio che abbiamo fatto noi... :D

Proseguiamo col diario:
Sabato 30 maggio prevede una tappa di trasferimento che vorremmo ci portasse nei dintorni di Ajaccio per l’ora di pranzo. Iniziamo “bene”, mettendoci 2 ore per preparare tutto: sgonfiare i materassini, disfare la tenda e far entrare il tutto nel baule della moto richiedono più tempo del previsto. Lasciato il campeggio, prima di andare verso ovest nella direzione giusta, torniamo leggermente indietro fino a Saint Florent dove vogliamo fare colazione. Un bel bar con tanti tavolini sulla piazzetta sembra invitante e offre una mega-colazione: succo di frutta, caffè o altra bevanda calda, pane burro e marmellata, croissant e macedonia per 6 euro, non male! Infatti ce la gustiamo con comodo, e quando partiamo da Saint Florent sono già le 10.30!

Prendiamo la strada che da Saint Florent va verso Ile Rousse e passa accanto al Desert des Agriates. Purtroppo per entrare nelle strade che attraversano il “deserto” servirebbe una moto da fuoristrada... Ci fermiamo solo un paio di volte a scattare qualche foto al paesaggio brullo (ma non desertico davvero!).

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Poi un bel po’ prima di Ile Rousse si svolta verso sud, e prendiamo la statale che corre nel centro dell’isola. Anche se ormai Marco ci ha preso la mano e fa tranquillamente strade tortuose anche con la moto carica, è comunque meglio fare velocemente la strada di trasferimento, facendo ovviamente le soste più interessanti, per piantare la tenda e andarcene in giro in libertà. E poi è bello correre nel mezzo di quest’isola, i paesaggi sono strepitosi. Ogni tanto sembra di essere in Abruzzo, tra montagne verdeggianti dove sono abbarbicati paesini dai colori tenui, ogni tanto le cime innevate e dal colore un po’ rossastro fanno pensare di essere sulle Alpi! Ricordo di aver notato una stranissima collinetta che sbucava dal fondovalle, isolata in mezzo alla vallata, con su una torre.

La strada scorre bene e in poco più di un’ora siamo a Corte, la “capitale” dell’indipendentismo corso. Infatti qui si notano graffiti sui muri che dicono “francesi fora”, cartelli con il nome francese del paese cancellato con lo spray (tutti i cartelli hanno il nome sia in francese che in corso) e altre cose simili. Facciamo una sosta per visitare questa cittadina, sede dell’università della Corsica e di una bella cittadella fortificata. Dentro la cittadella ci sarebbe un museo, ma è chiuso e comunque noi non avevamo intenzione di visitarlo. Piuttosto saliamo al punto panoramico da cui si vede sia la cittadella che il paese e tutto il circondario, molto bello.

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Anche le stradine strette della città alta sono molto carine. In un bar ci facciamo preparare due panini, che si riveleranno due mezze baguette (davvero troppo per me!) e ce le mangiamo in mezzo ad una piazza che fa da rotonda (meno male che non c’è molto traffico) seduti sotto la statua di Pasquale Paoli, l’eroe della breve indipendenza corsa. In lontananza si addensano nuvolone nere, ma noi siamo fiduciosi, in fondo andiamo verso il mare...

Passata più di un’ora a Corte, verso le 13.30 si riparte, direzione Ajaccio, o meglio Porticcio, poco più a sud. Facendo solo un paio di soste fotografiche (soprattutto quando passiamo su un lungo viadotto con vista sul torrente verdissimo sottostante), ci mettiamo circa 2 ore ad arrivare a destinazione, verso le 15.30. E io che speravo di esserci per le 14!! :( Dei 2 campeggi che vediamo poco prima di Porticcio, scegliamo il secondo, camping Benista: il prezzo qui è un po’ più alto che a Saint Florent, 21,5 a notte (tenda, moto, 2 persone) ma va benissimo e ha anche dei negozi e una pizzeria appena fuori del cancello. Qui ci fermeremo due notti, meno male perché già mi sto iniziando a stufare di montare e smontare la tenda: è decisamente una gran perdita di tempo! Infatti tra una cosa e l’altra, ora che ripartiamo da qui per le visite di oggi sono quasi le 17!! Inizialmente avremmo voluto vedere Filitosa e Sartene, ma la seconda salterà per forza. Per fortuna i nuvoloni neri visti a Corte qui non ci sono.

Filitosa è un sito preistorico, e da Porticcio dista “solo” 50 km, ma seguendo le indicazioni che segnalano probabilmente la strada più breve ci ritroviamo a fare tutte stradine strette e in mezzo al nulla, mentre noi per fare prima (anche se sarebbe stata più lunga) volevamo prendere la statale che va a Propiano e da lì tornare un po’ su. Vabbè... Arrivati al sito, dopo un bicchiere rinfrescante al baretto accanto all’ingresso, riusciamo ad entrare verso le 18. Il biglietto costa 6 euro a testa, e ci compriamo anche una guida semi-inutile per 4 euro: oltre alla cartina del sito e a qualche foto, per il resto racconta come vivevano gli abitanti di questo posto 8000 anni fa. Magari è interessante, ma per la visita serve a poco. Il percorso porta per prima cosa a un menhir che dovrebbe essere intagliato a forma di uomo. Peccato che la luce del tardo pomeriggio non metta affatto in rilievo la cosa, penso che le foto che si vedono ovunque siano state scattate a mezzogiorno col sole a picco! :roll: Il resto del sito è comunque molto suggestivo e interessante, con massi sparsi qua e là che dalle spiegazioni capiamo essere stati abitazioni, torri e mura difensive. Ci sono altri menhir incisi, più piccoli, le cui facce in rilievo sono leggermente più visibili anche con questa luce. Proseguendo si scende dalla collinetta su cui si trova il sito e ci si inoltra nei campi dove ci sono altri menhir e formazioni rocciose particolari. La luce calda e bassa, poco indicata per vedere bene le incisioni sui menhir, è invece perfetta per fare fotografie al paesaggio, e noi ci sbizzarriamo anche se il sole gioca un po’ a nascondino con qualche nuvoletta.

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Tornando verso l’uscita, una brevissima visita al piccolo museo dove si trovano altri menhir e reperti vari, e quando siamo fuori sono già le 19.30. Chiediamo dove si può fare benzina a quest’ora, ci indicano Propiano. Bene, vorrà dire che la strada veloce che avremmo voluto fare all’andata la faremo al ritorno :P

Decidiamo di proseguire fino a non essere troppo distanti da Porticcio per cercare poi un posto dove cenare. La prima “trattoria tipica” che incontriamo lungo la strada una volta in zona sembrerebbe invitante, ma non facciamo manco in tempo a scendere dalla moto che ci rendiamo conto della musica che ne esce: una qualche orchestrina sta suonando “Bella ciao” a tutto volume! Avrei capito musica corsa, ma canzoni popolari italiane proprio no!! Ripartiamo in cerca d’altro ma non c’è davvero molta scelta, e ci fermiamo a una pizzeria con posti solo all’aperto vicino a Cauro. Oltre alla pizza hanno anche altri piatti, ma non ci va davvero di spendere 11 euro per della pasta o 16 per una scaloppina, quindi pizza sia. Verso le 22.30 siamo finalmente in campeggio, dove anche stasera ci aspettano i materassini da gonfiare prima di poterci permettere il sospirato riposo. E stavolta mi metto anche i tappi nelle orecchie, buonanotte anche alle rane gracidanti!! :P

Stasera ho fatto un primo bilancio di questi 2 giorni iniziali di vacanza e comincio a rendermi conto di quanto poco stiamo vedendo e di quanto le distanze siano maggiori del previsto. Sono un pochino delusa, mi sembra di aver corso tanto qua e là senza aver approfondito nulla. Speriamo che i prossimi due giorni vadano meglio! Già il fatto che domani non dobbiamo smontare e rimontare la tenda mi fa ben sperare.
Ultima modifica di Leia74 il 08/06/2009, 23:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda palaz » 08/06/2009, 16:54

Leia74 ha scritto: una qualche orchestrina sta suonando “Bella ciao” a tutto volume! Avrei capito musica corsa, ma canzoni popolari italiane proprio no!!


http://ns6.freeheberg.com/~canzonep/bellaciaoarc.php


Bella ciao (cantata dà parechji gruppi corsi) --> Canzona tradiziunale italiana (fonte http://foru-corsu.forumactif.com/lingua ... 838-15.htm)
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda cametauval » 08/06/2009, 20:44

palaz ha scritto:
Leia74 ha scritto: una qualche orchestrina sta suonando “Bella ciao” a tutto volume! Avrei capito musica corsa, ma canzoni popolari italiane proprio no!!


http://ns6.freeheberg.com/~canzonep/bellaciaoarc.php


Bella ciao (cantata dà parechji gruppi corsi) --> Canzona tradiziunale italiana (fonte http://foru-corsu.forumactif.com/lingua ... 838-15.htm)


Interessante 'sta Corsica...
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 08/06/2009, 23:19

volete dire che magari dopo Bella Ciao usciva qualche canzone davvero corsa? Vabbe' ormai e' andata :P :P

Continuo col diario:

Domenica 31 maggio inizia con una colazione fatta in tenda con biscotti e succo di frutta presi al supermercato. Stranamente Marco in tutta la vacanza non ha preso manco un caffè, lui che è quasi caffeinomane. La cattiva fama del caffè francese lo ha indotto a evitare... :P
Stavolta si riesce a partire presto, visto che la tenda resta dov’è, anche se dobbiamo aspettare le 9 perchè apra la reception dove ieri ho lasciato una batteria della macchina fotografica in carica. La direzione è verso nord, oggi vogliamo visitare la zona di Porto dove pare ci siano un sacco di posti bellissimi. Per prima cosa però passiamo da Ajaccio, a 10 km di distanza, per visitare rapidamente il centro storico: una passeggiata sul lungomare vicino alla Cittadella, entriamo in una chiesa, vediamo un paio di piazze... sembra carina ma niente di più. Dalla strada che esce dalla cittadina si ha una bella vista su tutta la sua baia, con il porto e le barche.

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Verso le 10.30 si riparte verso nord, arriviamo al golfo di Sagone dalle belle calette e spiagge bianche, e poi svoltiamo verso l’interno: vogliamo passare dal Gorge de Spelunca, una gola che sembra interessante. Infatti già prima di arrivarci le belle vedute si sprecano, mentre seguiamo la strada verso Evisa in mezzo alle montagne. Arrivati ad un bivio decidiamo di prendere una scorciatoia, una stradina che porta a Martignana, visto che è già un po’ tardi. La stradina è stretta ma non passa quasi nessuno, e dopo poco notiamo spaparanzati sul ciglio della strada un branco di maiali selvatici... Marco diceva che sono cinghiali, ma a me guardandoli ora nelle foto sembrano maiali... BOH!!! In ogni caso è un incontro simpatico :) Dopo poco arriviamo a Martignana, un bel paesino dove ci fermiamo a fare altre foto a panorama, fiori e farfalle :P e proseguendo ci riallacciamo alla strada principale che arriva da Evisa proprio appena prima che inizi lo spettacolo del Gorge. Una gola profonda, rocce rosse e sul fondo un torrente, la sensazione di stare sull’orlo di un precipizio, che poi non è solo una sensazione :P Le foto decisamente non rendono, è stato un momento bellissimo.

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Martignana
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La strada prosegue verso Porto, ma noi prendiamo la deviazione che scende verso il basso, verso il torrente: laggiù c’è un parcheggio da dove si possono iniziare varie camminate. Se avessimo più tempo mi piacerebbe fare una passeggiatina, ma non ci fermiamo proprio, e risaliamo dall’altro lato della gola fino al paesino di Ota. È ormai l’una passata, e cerchiamo un posto per riempire lo stomaco. Di domenica sembra tutto chiuso, ma c’è un ristorantino aperto dove gentilmente ci fanno dei panini, la solita mezza baguette a testa. Una piccola piazzola con panchine e fontana offre il posto giusto dove mangiare e rilassarci un pochino, e scrivere anche qualche cartolina. Riposati, alle 2 e mezza passate riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso la costa, verso Porto, a 4 km di distanza. Dalla strada si vede bene la torre del paese, che domina la sua baia. Dopo alcune foto dall’alto, non scendiamo in paese ma proseguiamo lungo la costa verso nord, con l’intenzione di arrivare al Col de la Croix da cui si dovrebbe vedere un bel panorama sul golfo di Girolata. Siccome poi dobbiamo tornare per la stessa strada, ci lasciamo le soste foto per dopo, e andiamo di filato fino a destinazione.
Ci arriviamo prima delle 4, e visto il caldo ci fermiamo al baretto stile capanna di legno. Marco ritrova qui una bibita che aveva bevuto spesso in Provenza, il diabolo, così lo prendiamo e scopro di cosa è fatto: menta e limonata. Buono! Ritemprati, affrontiamo la breve salita fino alla “terrazza panoramica” da cui lo sguardo può spaziare su tutto il golfo di Girolata da un lato e una parte di quello di Porto dall’altro. Bellissimo!! Girolata è un paesino dove si può arrivare solo a piedi (in 1 h e mezza) o in barca, ci sono anche escursioni organizzate da Porto che vanno là e alla Riserva Naturale di Scandola... mi sarebbe tanto piaciuto andarci ma davvero non c’è tempo. :(

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Ridiscesi alla moto torniamo indietro verso Porto: all’andata mi ero mentalmente segnata i punti in cui fermarci a fare qualche foto e così tra una sosta e l’altra arriviamo di nuovo in vista di Porto quasi alle 6!

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Porto
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Proseguiamo dritti senza fermarci al paese, e puntiamo alle famose Calanche di Piana, a 10 km da qui. Marco ha mal di testa e tutte le soste-foto hanno contribuito a peggiorarlo (anche solo per il fatto di levare e mettere mille volte il casco), ma quando arriviamo alla famosa “testa di cane” ci fermiamo per forza. Mentre lui si riposa un po’ io scatto molte foto anche se c’è un sacco di gente (anche dei ragazzi che si sono arrampicati sulle rocce e non hanno nessuna intenzione di smuoversi da lì, ma insomma io nelle mie foto non ce li voglio!!).
Sono circa le 6,15 e siamo a 2 km da Piana, ormai dovremmo aver superato il tratto di strada migliore ma non abbiamo ancora visto niente di speciale. Pensavamo che le Calanche si vedessero bene dalla strada, o forse non sono così notevoli come la loro fama farebbe supporre? Decidiamo di restare un altro pochino là a riposare, più che altro per Marco, e poi di cenare sul presto a Piana.

Sono quasi le 7 quando ci rimettiamo in marcia, ma appena svoltata una curva ci rendiamo conto che le Calanche non le avevamo ancora superate!!! Eccole in tutto il loro splendore!! La luce del tramonto è la migliore per vederle, anche se oggi è un po’ velata, e quindi passiamo più di mezz’ora a fare foto, con varie soste man mano che andiamo avanti.

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Ormai sono quasi le 8 e decidiamo di proseguire fino ad arrivare almeno oltre Sagone, prima di fermarci a cenare. Facciamo la strada lungo la costa, che non avevamo fatto stamattina, e mi dispiace un sacco che ormai sia tardi per avere una bella luce per le foto, perchè le spiaggette e l’acqua cristallina invitavano davvero tanto! I vari golfi si susseguono e mi viene da pensare che con posti così anche io che non amo particolarmente la vita da spiaggia mi farei volentieri qualche oretta di mare... Magari la prossima volta che veniamo in Corsica ce la prendiamo con un po’ di calma e lasciamo del tempo anche a queste cose...

Superato Sagone iniziamo a stare attenti a lato strada se ci sono ristorantini, ma incredibilmente non c’è assolutamente niente! Risbuchiamo sulla strada di accesso ad Ajaccio, sono le 9 passate, è domenica e i pochi baretti che vediamo aperti sono vuoti o stanno chiudendo! Forse in centro città c’è rimasto qualcosa di aperto, ma preferiamo andare verso Porticcio, verso il campeggio. L’unico posto aperto è la pizzeria accanto al campeggio, dove finalmente alle 9.45 riusciamo a mettere il sedere su una sedia ed ordinare da mangiare!! Anche qui i prezzi di altri cibi sono un po’ troppo alti quindi ci limitiamo ad una margherita (8 euro) e una birretta. Certo che è davvero assurdo che per 20-30 km non ci sia un solo posto dove mangiare lungo la strada, e perfino ad Ajaccio, anche se non siamo arrivati fino in centro. I corsi non vanno mai a cena fuori? E anche i bar chiudono così presto?? O forse solo la domenica? Boh... L’importante è aver messo qualcosa nello stomaco, e in fondo è bello non dover risalire in moto dopo cena, il campeggio è a 10 metri di distanza :)
Stasera non dobbiamo gonfiare materassini, quindi andiamo a letto un po’ prima, verso le 23.

Rispetto alle considerazioni fatte ieri sera, oggi sono decisamente soddisfatta: siamo stati quasi sempre su strada ma siamo riusciti ad approfondire abbastanza una zona, abbiamo visto posti bellissimi come il Gorge de Spelunca, il golfo di Porto, quello di Girolata e le Calanche. Certo se avessimo avuto un’altra giornata per questa zona sarebbe stato meglio, ma almeno mi sembra di aver visto qualcosa!! :) Purtroppo prima di addormentarci ci rendiamo conto che sta iniziando a piovere. Speriamo bene per domani...
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Moran » 09/06/2009, 10:37

Leia74 ha scritto:scegliamo il secondo, camping Benista

Quanti ricordi! :cry:
Mi sembra che vi siate sobbarcati un bel po' di chilometri, Ajaccio come base per andare a vedere le Calanches non è comodissima... certo però che quella strada, per un motociclista, è da orgasmo.
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 09/06/2009, 13:55

Moran ha scritto:Mi sembra che vi siate sobbarcati un bel po' di chilometri, Ajaccio come base per andare a vedere le Calanches non è comodissima... certo però che quella strada, per un motociclista, è da orgasmo.


Credo anche io che abbiamo sottovalutato le distanze, nel senso che non abbiamo capito che per 75 km che di solito si fanno in meno di un'ora li' servono 2 ore. Pero' Ajaccio andava bene per non essere troppo a nord per lo spostamento verso Bonifacio il giorno dopo... E' stata una serie di compromessi, credo che se lo facessi adesso sto viaggio, andrei solo a Porto e dintorni e mi farei la gita a Scandola, le Calanche anche dal mare, una bella passeggiata nel Gorge de Spelunca etc, al limite Bonifacio, ma lascerei almeno il nord ad una prossima volta.
Il diario non so se riesco a continuare oggi.
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 10/06/2009, 23:26

Lunedì 1 giugno è l’ultimo giorno pieno che passeremo in Corsica. Il programma è di spostarsi armi e bagagli a Porto Vecchio, in modo da poter visitare Bonifacio nel pomeriggio e poi pernottare un po’ di km più su, in vista della risalita di domani.
Ci svegliamo che la pioggia continua a scendere da ieri sera, che palle. Io non ho mai campeggiato (a parte con gli scout) e anche Marco non è un grande esperto e soprattutto non ha mai dovuto smontare o montare la tenda sotto la pioggia. Quindi oggi capita “a fagiolo” come prova generale del viaggio in Scozia (dove presumiamo che la pioggia sarà nostra compagna costante e dove spereremmo di campeggiare).
Nonostante la sveglia alle 7.30, tutta la manovra di smontaggio e di imbagagliamento (la tenda bagnata occupa più spazio!!) ci tiene occupati per ben 3 ore e ci riusciamo a muovere solo verso le 10.30. Piove piove e ancora piove... Prendiamo una decisione: stasera niente campeggio, staremo in un alberghetto. Non ci va di metterci a montare la tenda bagnata, di perdere altro tempo oggi, e di doverci alzare un’ora prima domani mattina. Non possiamo fare tardi domani, abbiamo un traghetto da prendere a Bastia. Quindi meglio l’albergo.

Iniziamo la discesa verso Bonifacio, e finalmente arrivati all’altezza di Roccapina, da dove si vede la roccia a forma di leone, la pioggia sembra darci tregua e il sole fa capolino.

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Ci fermiamo a fare le foto e ne approfittiamo per levarci le tute antipioggia. Sono circa le 12.30. Ripartiamo, ma poco dopo si rannuvola di nuovo. Quasi a Bonifacio, prendiamo a sinistra la strada per Porto Vecchio e le nuvole nere ci seguono. Si rimette a piovere poco prima che arriviamo in città: stiamo cercando l’Hotel da Mama, un albergo consigliato dalla guida, che dovrebbe essere sulla strada prima di arrivare in centro. Marco riesce a leggere di sfuggita il nome dell’hotel su un cartello scritto in arancio chiaro su fondo bianco, praticamente illeggibile, dal lato sinistro della strada: non so come ha fatto, io non l’avevo proprio visto! Parcheggiamo e chiediamo il prezzo: 68 euro la doppia con bagno senza colazione. La guida diceva 52, argh. Vabbè, non abbiamo voglia di cercare altro, è tardi (le 14.20) e piove. Ci prendiamo la chiave della stanza numero 6 e saliamo a posare tutto. Mi sembra strano che ci abbiano dato una quadrupla, con due letti singoli e uno a castello, ma non ci faccio troppo caso fino a che uscendo Marco fa fatica a chiudere a chiave la porta, e fa una battuta: “sai che bello se abbiamo sbagliato stanza, questo numero sulla chiave potrebbe essere il 6 o il 9...” Mi fa venire il dubbio e salgo a vedere la 9: la chiave apre e chiude senza nessuna fatica e la stanza è una normalissima doppia con letto matrimoniale!! Torniamo dentro la 6 e spostiamo tutto nella 9, meno male che ce ne siamo accorti!! Mi dispiace solo aver lasciato un po’ di impronte di pioggia sul pavimento... :P

Ci muoviamo da Porto Vecchio indossando le tute antipioggia ma non i copri-guanti e i copri-scarpe, e Marco non copre neanche la sua borsa da serbatoio: al momento piove poco e poi sono solo 25 km fino a Bonifacio. Facciamo a mala pena un paio di km ed ecco che si aprono le cateratte del cielo: la strada in alcuni punti si allaga, il fango scende a rivoli dai pendii laterali, addirittura le macchine si fermano sul ciglio della strada per aspettare che spiova un po’. Noi ci guardiamo attorno in cerca di un riparo qualsiasi ma non si trova NULLA di nulla, continuiamo ad avanzare su questa strada dritta come non ne avevamo ancora trovate in Corsica, ma senza uno straccio di negozio con tettoia a lato strada. Quando riusciamo a fermarci e ripararci sotto le tende di una pasticceria, siamo praticamente arrivati a Bonifacio. I guanti sono da strizzare, ho i pesciolini che mi nuotano nelle scarpe, e anche il casco si è bagnato un po’ all’interno. Marco ha quasi paura di vedere la mia faccia in questa situazione, teme che possa decidere che stare con un motociclista non è esattamente quello che voglio dalla vita... ma io mi levo il casco e mi metto a ridere!! Cosa dovrei fare in una situazione del genere?? Eh eh eh.
La sosta alla pasticceria dura una mezz’oretta, anche se non è proprio comodissima: dentro non c’è posto, dobbiamo stare in piedi fuori sotto la tenda, posando le cose bagnate su una poltroncina e uno sgabello non proprio asciuttissimi... Marco non osa aprire la sua borsa da serbatoio, ma controlliamo entrambi le nostre macchine fotografiche protette solo da normalissimi marsupi un po’ imbottiti. Il mio anzi non è proprio imbottito! Per fortuna le custodie hanno retto abbastanza. Cellulari e altro sono però decisamente umidi...

Approfittiamo della pasticceria per pranzare, visto che ancora non abbiamo mangiato nulla. Almeno le paste sono buone... :P Quando finalmente la pioggia si calma un po’, risaliamo sulla moto, noi e i pesci dentro le scarpe, e arriviamo in centro a Bonifacio verso le 4 del pomeriggio. Il tempo di parcheggiare e ricomincia a piovere, meno male che abbiamo gli ombrellini! Ci rifugiamo in un supermercato lungo la marina, per un po’ di spesa e un posto asciutto dove leggere due cose su Bonifacio sulla Lonely Planet semi-fradicia, poi usciamo di nuovo. La pioggia va e viene ancora un paio di volte nell’ora seguente e poi smette. Noi saliamo le scale che portano alla città alta, ma ci fermiamo dopo la prima rampa dove si apre un bel panorama da un lato sulla città e dall’altro sulle scogliere bianche che si spingono in mare e su un faro in lontananza. A sinistra c’è una collinetta con un sentiero che sicuramente porta a un punto panoramico sulla città, allora decidiamo di andare prima lì. La vista di Bonifacio da lassù è davvero bella, nonostante il cielo grigio. È decisamente la città più bella dell’isola, soprattutto grazie alla sua posizione a strapiombo sulle scogliere.

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Scesi dalla collinetta riprendiamo la strada per entrare in città, passando dalla Porta Genovese. Il centro storico è piccolino, fatto di stradine strette e edifici alti, decorati con archetti in bassorilievo che la rendono caratteristica. Visitiamo la chiesa con la sua loggia davanti, e poi ci fermiamo a vari punti panoramici da cui si gode una bella vista sulle scogliere, il faro e in lontananza anche le coste sarde.

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Una delle cose che la guida raccomanda di fare a Bonifacio è una gita in barca per vedere la città dall’acqua e alcune grotte. Verso le 18 quindi scendiamo di nuovo alla marina e chiediamo ai vari chioschetti delle escursioni. Purtroppo l’ultima partenza era alle 17.30. Cavoli che presto!! Ma siamo a giugno!!! UFFAAA!! :twisted: A saperlo, avremmo dovuto fare prima la gita in barca e poi visitare la città, ma chi se lo immaginava... Dopo esserci rimasta un po’ male, escogitiamo un’alternativa: riprendiamo la moto e andiamo fino al faro di Capo Pertusato, sulle scogliere a est di Bonifacio. L’ultima parte di strada è un po’ problematica (sassolini, asfalto rotto) ma ci arriviamo. Da qui guardando verso est si vede l’arcipelago delle isole Lavezzi, oltre alla Sardegna a poca distanza a sud, e Bonifacio a ovest. Passiamo un sacco di tempo a fare foto da vari punti, alle scogliere, alla città, all’acqua che in alcune calette è verde e azzurrissima...

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Alle 19.30 siamo di nuovo in città, stavolta saliamo alla città alta direttamente in moto. In centro ci scegliamo un ristorantino carino per la nostra ultima serata in Corsica. Il menù del giorno (14,5 euro se di terra, 16,5 se di mare, antipasto secondo e dolce) ci permette di risparmiare un minimo, e ci dà l’illusione di mangiare qualcosa di tipico, finalmente. A dire il vero, pur se buonissimo, il cibo non mi è sembrato tanto particolare. L’unica cosa mai assaggiata prima erano delle cozze in una salsa buonissima che non sappiamo assolutamente con cosa fosse fatta. Secondo me c’erano delle verdure dentro. Per il resto calamari, un’insalata con formaggio e pancetta, un secondo fatto con una melanzana simil-parmigiana, e come dolce una crepe semplice con sopra solo un po’ di zucchero.

Verso le 21 facciamo un’ultima passeggiatina per le vie di Bonifacio, e dalla terrazza panoramica di Place du Marchè ci godiamo lo spettacolare colore del cielo dopo che il sole è tramontato, con i gabbiani che volano tutto attorno.
Scesi con la moto di nuovo alla marina, un’ultima sosta per una foto notturna alla città alta, poi rientro in albergo a Porto Vecchio (notare bene che il centro di Porto Vecchio non l’abbiamo minimamente visto).

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Finalmente verso le 22 possiamo levarci le scarpe dove nel frattempo i pesciolini avevano fatto amicizia coi nostri piedi! Passiamo almeno un’ora a cercare di asciugare tutto con il phon: caschi, guanti, scarpe, cartina, guida, borsa... ci sono alcune “vittime” tipo una mia mini-agendina, ma per fortuna i danni seri sono molto limitati. Decisamente aver scelto l’albergo stasera è stata una gran mossa, non oso pensare come avremmo potuto fare nei bagni di un campeggio e in tenda... per di più in una tenda bagnata... (ma in Scozia come faremo?????)
Tra una cosa e l’altra si fa quasi mezzanotte, l’asciugatura non è completa ma non possiamo continuare ad oltranza, amen, si va a nanna. Tutto sommato, nonostante la tappa di spostamento che ha portato via un po’ di tempo, nonostante la pioggia e l’esserci bagnati, oggi sono soddisfatta. Bonifacio meritava assolutamente di essere vista, e anche se come per la zona di Porto sarebbe stato meglio avere un po’ di tempo in più per vedere bene tutto (soprattutto per fare una gita in barca...) mi sento di averla potuta apprezzare bene. Anche in questa zona ci sarebbero state spiagge degne di nota ma non le abbiamo praticamente viste, sarà da tornare anche qui :P
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Leia74 » 10/06/2009, 23:49

Termino tutto oggi va'... :D

Martedì 2 giugno si torna a casa, abbiamo il traghetto da Bastia alle 13.30. La mattina sveglia prestino, colazione in camera con roba del supermercato, prepariamo le valigie, e alle 8.20 si parte verso nord. Da qui a Bastia sono circa 150 km, la strada sembra abbastanza dritta e veloce ma meglio non rischiare. Anche perchè piove ancora... Guanti e scarpe sono ancora umidi, ma si asciugheranno strada facendo, spero.
Non abbiamo troppo tempo per fare foto ma un paio di soste le facciamo, soprattutto nel pezzo di strada tra Pinarellu e Solenzara dove costeggiamo il mare.

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Una 50ina di km prima di Bastia il sole si fa vedere e noi ci fermiamo in una panetteria-pasticceria di una zona semi-commerciale semi-industriale e facciamo merenda con dei biscotti e del pane dolce. Compriamo anche qualche souvenir alimentare per parenti e amici. I gestori ci regalano anche un dolcetto fatto con le erbe, una loro recente creazione che non sanno se sia davvero buona. “Quando tornate qui ci fate sapere se vi è piaciuta!”. Chissà quando torneremo!! :lol:

A 20 km da Bastia troviamo una coda lunghissima. Meno male che siamo in moto!! La coda finisce dopo 4-5 km ma ricomincia dopo un po’, praticamente quasi tutta la strada fino a destinazione è molto trafficata. Arriviamo in centro a Bastia alle 11.30. L’imbarco inizia tra un’ora, quindi abbiamo un po’ di tempo e ci facciamo una passeggiata nella città bassa, da Place Saint Nicolas dove abbiamo parcheggiato. Visitiamo un paio di chiese, tra cui quella più grande della Corsica, e tornando alla moto compriamo gli ultimi souvenir.

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Marco è stanco e accaldato, abbiamo addosso tutta la roba possibile e col sole fa caldo. Raggiungiamo la coda per l’imbarco, stavolta a differenza dell’andata siamo in anticipo quindi ci fanno accodare nella corsia riservata alle moto. Mamma quante ce ne sono!! In effetti per tutta la vacanza ne abbiamo viste tantissime, la maggioranza italiane, ma non saranno mica tutte su questo traghetto? :o
Inizia l’imbarco: prima le moto! Una carovana di almeno 200 (o più???) motori rombanti si muove e un po’ alla volta entra nella pancia della nave, sale le rampe che portano ai ponti superiori, e viene via via sistemata sul ponte a loro riservato. Non ho mai visto tante moto tutte assieme e tutte così vicine! Noi siamo relativamente tra i primi, e Marco scatta un po’ di foto (ovviamente!). Lasciati moto e caschi saliamo nella zona passeggeri, ma la fila al ristorante è già allucinante. Ci troviamo due posticini a sedere lungo un corridoio, e mentre io faccio la fila al baretto per mangiare almeno un panino, Marco si appisola. Mezz’ora abbondante e quasi 20 euro per 2 panini, 2 bibite e 2 dolcetti. Mangiamo tutto e ci riappisoliamo. Il mare è un po’ mosso, c’è parecchio vento quindi non si può stare all’aperto e si vede: tutta la gente passeggia o è seduta all’interno. Il tempo passa lento tra una dormita e un po’ di lettura.

Dovremmo arrivare a Livorno alle 17.30 ma attracchiamo con mezz’ora di ritardo. Nel ponte delle moto si soffoca e siamo tutti bardati e pronti a scendere, ma pare che prima facciano sbarcare tutte le auto! Quindi io come tante altre “compagne” scendiamo a piedi e aspettiamo all’aperto, anche se al sole fa caldo lo stesso.

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Le moto si fanno attendere, finalmente verso le 18.30 vengono “liberate” e Marco riesce a uscire dall’atmosfera soffocante e carica di gas di quel ponte. Mi recupera e iniziamo il rientro verso Roma. Vorremmo fermarci ad un bar per un caffè italiano (mi sa che lui è in crisi d’astinenza!) ma prima vogliamo uscire dalla zona abitata e prendere l’Aurelia. Peccato che le indicazioni stradali ci facciano fare mezzo centro di Livorno, nonchè tutto il lungomare dove alle 7 di sera la gente sta iniziando a tornare verso casa ed è tutto un via vai di biciclette, motorini, gente che attraversa con asciugamano e ombrellone sottobraccio... Noi siamo impazienti di accelerare un pochino ma dobbiamo aspettare quasi mezz’ora. Finalmente usciamo dai centri abitati e l’Aurelia scorre. Sosta al primo autogrill per caffè e benzina. Ahhhh... :D Dopodichè tutta una tirata fino a dopo Ansedonia, mezz’oretta per cenare in autogrill, altra tirata e alle 23 sono a casa a Roma. Marco mi lascia le mie cose e in un’altra mezz’oretta è a casa sua, dove libera la tenda bagnata che da 36 ore stava facendo la muffa nel baule della moto. :lol:
Che faticata la tappa finale!! E Marco domani mattina ha un volo per Torino per lavoro, povero!! :shock:


In conclusione, le cose più belle che abbiamo visto sono state Porto e la sua zona (Calanche, Girolata, Gorges de Spelunca) e Bonifacio, che erano poi le aree che avevo in mente. Sono contenta che abbiamo fatto un quasi-periplo e che abbiamo visto sia il “dito” che l’interno con Corte. Oggettivamente in 4 giorni sull’isola non si poteva fare molto di più, resta il desiderio di tornare con calma e godersi meglio tutti i vari aspetti dell’isola e le zone che non abbiamo minimamente toccato, tipo Calvi e il nord-ovest.
Inoltre, sono molto contenta che abbiamo fatto questo viaggetto per “prepararci” un po’ alla Scozia. Ci siamo “assestati” sulla moto, abbiamo fatto le prove di spazio per i bagagli, di campeggio anche con la pioggia (oddio, non è stato un gran successo... :P ), di utilizzo macchine fotografiche etc. Ci siamo resi conto di alcuni piccoli cambiamenti e acquisti da fare, che dovrebbero migliorare notevolmente alcuni fastidi. Insomma un test assolutamente utile prima di partire per un viaggione molto più lungo. Sarebbe valsa la pena anche solo per questo, ma per fortuna la Corsica ci è molto piaciuta :)
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda Moran » 11/06/2009, 11:17

Una bella sfiga con il tempo, del resto anche io in quel weekend speravo di andarmene al mare...
Porto Vecchio (che vi siete persi) è carina ma Bonifacio ovviamente è indimenticabile, il vantaggio di PV sono le spiagge della zona, molto belle. La città più bella però per me resta Calvi. Andateci la prossima volta, fidati.
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda nonnomario » 11/06/2009, 14:27

Si! Un vero peccato per la pioggia, il racconto è comunque scritto ed impostato benissimo, Bravi!
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda pibi » 19/08/2009, 10:20

posto una informazione per gli amanti della Corsica:
mi pare questa destinazione Ryan sia nuova

http://www.ryanair.com/site/IT/dests.php?loc=FSC

da Orio i voli costano pochissimo
da quel che so poi i collegamenti interni non sono il massimo.... :|
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Re: Un assaggio di Corsica

Messaggioda vilmer7 » 19/08/2009, 12:00

bel report leia ;)
peccato la pioggia presa valsa come prova per le lande scozzesi
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