Ho iniziato a viaggiare da solo a 16 anni, destinazione Egitto con 2 amici. A 17 (ho compiuto i 18 in viaggio) con uno di loro ed un altro abbiam preso la vecchissima e scassatissima macchina del nonno di quest'ultimo ed abbiamo fatto da Milano al confine mauritano. Lo stesso anno, a dicembre, ho preso uno zaino ed ho girato l'Africa del Sud per quasi un mese e mezzo.
Negli anni seguenti ho visto tanti posti, ho alloggiato in alcuni dei più bei alberghi del mondo ed al contempo sono stato in bettole da 50 centesimi a notte senza acqua corrente ed elettricità. Ho perfino dormito in un bordello.
Mi son sempre divertito, ho conosciuto tantissima gente, ho fatto cose impensabili ed ho bevuto cose inimmaginabili. A volte mi dispiaceva andarmene, altre meno, ma tutti i posti mi hanno lasciato qualcosa.
Ci sono luoghi che ho visto una, due, cinque, troppe volte. Luoghi sempre uguali, canzone nell'ipod sempre la stessa, emozioni sempre diverse. Ogni volta a Londra davo un farewell kiss, occhiali da sole, wind at my back and see you in another life. Ma ogni volta tornavo, non potevo farne a meno.
Oramai, lo accennavo a voce l'altra sera, non è più così. Per viaggiare ci vuole tempo ed io, da un anno almeno, non lo ho più. Se non hai tempo non hai nemmeno la possibilità di apprezzare davvero i posti in cui vai. Atterrare a Chicago, Cape Town, Dubai, Bangkok o qualsiasi altro posto è sempre uguale, sempre la stessa successione di eventi; tocchi la pista, aereo si ferma, entri in aeroporto, fai la coda perchè ti appongano il timbro, prendi il taxi/bus arrivi al tuo alloggio, check in, check out, sfrisi la carta, firmi qui risfrisi la carta firmi la, niente di nuovo.
Gli ostelli ormai non mi piacciono molto ne mi hanno mai appassionato. Non condivido l'opinione di chi li ama alla follia, non ho mai trovato questa "friendship" ostellera, sono tanto disordinato quanto paranoico e non mi piace che le mie cose siano alla potenziale mercè di chiunque. Comunque ci son stato, ci andrò ancora, ma non mi piacciono. Sono comodi più che altro se viaggi da solo per evitare le spese doppie derivanti dai supplementi singola ma se si è almeno in 2 la maggior parte delle volte non c'è differenza di prezzo rispetto alle camere doppie con bagno/hotel.
Io non sono, ad esempio, come il Geometra che si esalta nella volgarità della campagna balcanica e polacca oppure come Carl che adora parlare con vecchietti locali (oh, son due esempi a caso, i primi che mi son venuti in mente). Non trovo stimoli in queste cose. A me piace solo vedere la città, i contorni non mi interessano molto. Il che non vuole per forza significare un monumento in particolare ma anche apprezzare l'atmosfera tipica. Un paio di birre fresche a fine giornata chiaccherando sono la perfetta conclusone di una giornata di visite. Sarà che, come detto prima, non ho più molto tempo libero ma non mi dice più nulla andare due giorni in una città europea. Tutte quelle che volevo vedere le ho già viste (magari anche più di una volta), il resto, beh a parte Sarajevo e, parzialmente Praga, non mi attirano per nulla. Non sono mai andato ad Amsterdam per libera scelta e non me ne pento. Scelte personali....
Sarà che - come mi disse una volta il Rada - c***o ma tu hai visto troppo, ma ormai i luoghi mi sembrano tutti molto simili. Non c'è più un posto totalmente diverso che davvero mi esalti. Ormai sono disincantato, disilluso. Il processo è da un po' che è in atto ed il Nepal è stata davvero il colpo finale.
A me fanno - in senso buono ovviamente - sorridere i racconti di Nello. Come gli dissi sabato sera, mi rivedo ai miei primi viaggi quando tutto era nuovo. Ad Istanbul ci sono stato, l'ho visitata ma non mi ha comunicato nulla. Per carità di Dio, bella città, mi piace, ci tornerei ma mi è sembrata piatta: troppo poco europea per essere europea, troppo poco mussulmana per essere altro. Lo so, non si dovrebbero far paragoni ma se la guardo a confronto con posti quali Cairo o simili il paragone non regge.
Ormai ovunque giri trovi sempre le stesse cose. Magliette tutte uguali (le più classiche - I love xyz oppure good boys/girls go to heaven bad boys/girl go to ed il nome del posto), magneti tutti uguali, mendicanti ed improvvisate guide tutte uguali, frasi stereotipate tutte uguali. Ovunque andrai troverai il taxista che ti propone droghe e/o libere professioniste. E tu, comunque, sei visto sempre uguale: come dicevamo col Rada, sei un Euro che viaggia. Indipendentemente che ti vesta da Hermes o dai cinesi.
A me piace l'Asia, la mia prossima meta sarà il Laos e per me, lo so già, sarà l'ennesima delusione. Non so, è molto difficile da spiegare, ma io ho un amore/odio per quell'area. Tutto è finto, sei nella zona più globalizzata del mondo in mezzo a gente che crede di essere agli antipodi della globalizzazione. Lo so, ne sono consapevole, mi piace questa finzione, mi fa impazzire, però, al contempo, essendo finzione mi da la nausea.
I Red Hot cantavano: The more I see the less I know (più vedo meno capisco), io invece più vedo e più penso-credo-son convinto "money makes world go round", i soldi fanno girare il mondo. Ovunque tu sei un turista, ovunque cercheranno di spillarti qualcosa.
Il Nepal, "the magic kingdom where the good defeats the evil" come mi disse a Pokhara una ragazza israeliana che sembrava fosse stata affumicata come un salmone norvegese (ma con un altro smoke) ne è l'esempio.
Per ora mi sento come in un tunnel dove, al posto del buio, c'è noia ed indifferenza. Ormai non provo più piacere a chiaccherare con l'americano o l'inglese che a 10.000 miglia da casa pensano solo a bere ed ubriacarsi passando da uno stato all'altro senza capire quello che stanno vedendo. L'ho fatto anch'io, ora però mi da un misto di noia e compassione pensare che il principale ricordo della Cambogia di Ashley sia l'happy hour sul lungofiume di Phom Phen. Mi piace, mi diverto, ci vado sempre in vacanza, ma non è lo scopo principale della mia vacanza e non mi trovo più molto bene con chi è solamente li per quel motivo. Anche per ovvie questioni logistiche: se il giorno dopo ti devi alzare alle 8 non puoi andare a letto ubriaco fradicio alle 5 tutte le sere.
Uscirò da questa nausea quasi sartriana? Boh, non so penso-credo-spero proprio di si. Intanto ho iniziato tagliando tutti i weekend vari per concentrarmi solo su viaggi di "qualità". Magari son stati proprio loro, i troppi viaggi, a portarmi a queste considerazioni.
Non so il senso di tutto questo, sono solo dei pensieri sparsi in un noioso e grigio lunedì di giugno.
PS: non l'ho riletto per lasciare la stesura genuina, se ci sono errori o passaggi logici mandanti, beh consideratelo un flusso di coscienza