Lunedì 1 giugno è l’ultimo giorno pieno che passeremo in Corsica. Il programma è di spostarsi armi e bagagli a Porto Vecchio, in modo da poter visitare Bonifacio nel pomeriggio e poi pernottare un po’ di km più su, in vista della risalita di domani.
Ci svegliamo che la pioggia continua a scendere da ieri sera, che palle. Io non ho mai campeggiato (a parte con gli scout) e anche Marco non è un grande esperto e soprattutto non ha mai dovuto smontare o montare la tenda sotto la pioggia. Quindi oggi capita “a fagiolo” come prova generale del viaggio in Scozia (dove presumiamo che la pioggia sarà nostra compagna costante e dove spereremmo di campeggiare).
Nonostante la sveglia alle 7.30, tutta la manovra di smontaggio e di imbagagliamento (la tenda bagnata occupa più spazio!!) ci tiene occupati per ben 3 ore e ci riusciamo a muovere solo verso le 10.30. Piove piove e ancora piove... Prendiamo una decisione: stasera niente campeggio, staremo in un alberghetto. Non ci va di metterci a montare la tenda bagnata, di perdere altro tempo oggi, e di doverci alzare un’ora prima domani mattina. Non possiamo fare tardi domani, abbiamo un traghetto da prendere a Bastia. Quindi meglio l’albergo.
Iniziamo la discesa verso Bonifacio, e finalmente arrivati all’altezza di Roccapina, da dove si vede la roccia a forma di leone, la pioggia sembra darci tregua e il sole fa capolino.
Ci fermiamo a fare le foto e ne approfittiamo per levarci le tute antipioggia. Sono circa le 12.30. Ripartiamo, ma poco dopo si rannuvola di nuovo. Quasi a Bonifacio, prendiamo a sinistra la strada per Porto Vecchio e le nuvole nere ci seguono. Si rimette a piovere poco prima che arriviamo in città: stiamo cercando l’Hotel da Mama, un albergo consigliato dalla guida, che dovrebbe essere sulla strada prima di arrivare in centro. Marco riesce a leggere di sfuggita il nome dell’hotel su un cartello scritto in arancio chiaro su fondo bianco, praticamente illeggibile, dal lato sinistro della strada: non so come ha fatto, io non l’avevo proprio visto! Parcheggiamo e chiediamo il prezzo: 68 euro la doppia con bagno senza colazione. La guida diceva 52, argh. Vabbè, non abbiamo voglia di cercare altro, è tardi (le 14.20) e piove. Ci prendiamo la chiave della stanza numero 6 e saliamo a posare tutto. Mi sembra strano che ci abbiano dato una quadrupla, con due letti singoli e uno a castello, ma non ci faccio troppo caso fino a che uscendo Marco fa fatica a chiudere a chiave la porta, e fa una battuta: “sai che bello se abbiamo sbagliato stanza, questo numero sulla chiave potrebbe essere il 6 o il 9...” Mi fa venire il dubbio e salgo a vedere la 9: la chiave apre e chiude senza nessuna fatica e la stanza è una normalissima doppia con letto matrimoniale!! Torniamo dentro la 6 e spostiamo tutto nella 9, meno male che ce ne siamo accorti!! Mi dispiace solo aver lasciato un po’ di impronte di pioggia sul pavimento...
Ci muoviamo da Porto Vecchio indossando le tute antipioggia ma non i copri-guanti e i copri-scarpe, e Marco non copre neanche la sua borsa da serbatoio: al momento piove poco e poi sono solo 25 km fino a Bonifacio. Facciamo a mala pena un paio di km ed ecco che si aprono le cateratte del cielo: la strada in alcuni punti si allaga, il fango scende a rivoli dai pendii laterali, addirittura le macchine si fermano sul ciglio della strada per aspettare che spiova un po’. Noi ci guardiamo attorno in cerca di un riparo qualsiasi ma non si trova NULLA di nulla, continuiamo ad avanzare su questa strada dritta come non ne avevamo ancora trovate in Corsica, ma senza uno straccio di negozio con tettoia a lato strada. Quando riusciamo a fermarci e ripararci sotto le tende di una pasticceria, siamo praticamente arrivati a Bonifacio. I guanti sono da strizzare, ho i pesciolini che mi nuotano nelle scarpe, e anche il casco si è bagnato un po’ all’interno. Marco ha quasi paura di vedere la mia faccia in questa situazione, teme che possa decidere che stare con un motociclista non è esattamente quello che voglio dalla vita... ma io mi levo il casco e mi metto a ridere!! Cosa dovrei fare in una situazione del genere?? Eh eh eh.
La sosta alla pasticceria dura una mezz’oretta, anche se non è proprio comodissima: dentro non c’è posto, dobbiamo stare in piedi fuori sotto la tenda, posando le cose bagnate su una poltroncina e uno sgabello non proprio asciuttissimi... Marco non osa aprire la sua borsa da serbatoio, ma controlliamo entrambi le nostre macchine fotografiche protette solo da normalissimi marsupi un po’ imbottiti. Il mio anzi non è proprio imbottito! Per fortuna le custodie hanno retto abbastanza. Cellulari e altro sono però decisamente umidi...
Approfittiamo della pasticceria per pranzare, visto che ancora non abbiamo mangiato nulla. Almeno le paste sono buone...
Quando finalmente la pioggia si calma un po’, risaliamo sulla moto, noi e i pesci dentro le scarpe, e arriviamo in centro a Bonifacio verso le 4 del pomeriggio. Il tempo di parcheggiare e ricomincia a piovere, meno male che abbiamo gli ombrellini! Ci rifugiamo in un supermercato lungo la marina, per un po’ di spesa e un posto asciutto dove leggere due cose su Bonifacio sulla Lonely Planet semi-fradicia, poi usciamo di nuovo. La pioggia va e viene ancora un paio di volte nell’ora seguente e poi smette. Noi saliamo le scale che portano alla città alta, ma ci fermiamo dopo la prima rampa dove si apre un bel panorama da un lato sulla città e dall’altro sulle scogliere bianche che si spingono in mare e su un faro in lontananza. A sinistra c’è una collinetta con un sentiero che sicuramente porta a un punto panoramico sulla città, allora decidiamo di andare prima lì. La vista di Bonifacio da lassù è davvero bella, nonostante il cielo grigio. È decisamente la città più bella dell’isola, soprattutto grazie alla sua posizione a strapiombo sulle scogliere.
Scesi dalla collinetta riprendiamo la strada per entrare in città, passando dalla Porta Genovese. Il centro storico è piccolino, fatto di stradine strette e edifici alti, decorati con archetti in bassorilievo che la rendono caratteristica. Visitiamo la chiesa con la sua loggia davanti, e poi ci fermiamo a vari punti panoramici da cui si gode una bella vista sulle scogliere, il faro e in lontananza anche le coste sarde.
Una delle cose che la guida raccomanda di fare a Bonifacio è una gita in barca per vedere la città dall’acqua e alcune grotte. Verso le 18 quindi scendiamo di nuovo alla marina e chiediamo ai vari chioschetti delle escursioni. Purtroppo l’ultima partenza era alle 17.30. Cavoli che presto!! Ma siamo a giugno!!! UFFAAA!!
A saperlo, avremmo dovuto fare prima la gita in barca e poi visitare la città, ma chi se lo immaginava... Dopo esserci rimasta un po’ male, escogitiamo un’alternativa: riprendiamo la moto e andiamo fino al faro di Capo Pertusato, sulle scogliere a est di Bonifacio. L’ultima parte di strada è un po’ problematica (sassolini, asfalto rotto) ma ci arriviamo. Da qui guardando verso est si vede l’arcipelago delle isole Lavezzi, oltre alla Sardegna a poca distanza a sud, e Bonifacio a ovest. Passiamo un sacco di tempo a fare foto da vari punti, alle scogliere, alla città, all’acqua che in alcune calette è verde e azzurrissima...
Alle 19.30 siamo di nuovo in città, stavolta saliamo alla città alta direttamente in moto. In centro ci scegliamo un ristorantino carino per la nostra ultima serata in Corsica. Il menù del giorno (14,5 euro se di terra, 16,5 se di mare, antipasto secondo e dolce) ci permette di risparmiare un minimo, e ci dà l’illusione di mangiare qualcosa di tipico, finalmente. A dire il vero, pur se buonissimo, il cibo non mi è sembrato tanto particolare. L’unica cosa mai assaggiata prima erano delle cozze in una salsa buonissima che non sappiamo assolutamente con cosa fosse fatta. Secondo me c’erano delle verdure dentro. Per il resto calamari, un’insalata con formaggio e pancetta, un secondo fatto con una melanzana simil-parmigiana, e come dolce una crepe semplice con sopra solo un po’ di zucchero.
Verso le 21 facciamo un’ultima passeggiatina per le vie di Bonifacio, e dalla terrazza panoramica di Place du Marchè ci godiamo lo spettacolare colore del cielo dopo che il sole è tramontato, con i gabbiani che volano tutto attorno.
Scesi con la moto di nuovo alla marina, un’ultima sosta per una foto notturna alla città alta, poi rientro in albergo a Porto Vecchio (notare bene che il centro di Porto Vecchio non l’abbiamo minimamente visto).
Finalmente verso le 22 possiamo levarci le scarpe dove nel frattempo i pesciolini avevano fatto amicizia coi nostri piedi! Passiamo almeno un’ora a cercare di asciugare tutto con il phon: caschi, guanti, scarpe, cartina, guida, borsa... ci sono alcune “vittime” tipo una mia mini-agendina, ma per fortuna i danni seri sono molto limitati. Decisamente aver scelto l’albergo stasera è stata una gran mossa, non oso pensare come avremmo potuto fare nei bagni di un campeggio e in tenda... per di più in una tenda bagnata... (ma in Scozia come faremo?????)
Tra una cosa e l’altra si fa quasi mezzanotte, l’asciugatura non è completa ma non possiamo continuare ad oltranza, amen, si va a nanna. Tutto sommato, nonostante la tappa di spostamento che ha portato via un po’ di tempo, nonostante la pioggia e l’esserci bagnati, oggi sono soddisfatta. Bonifacio meritava assolutamente di essere vista, e anche se come per la zona di Porto sarebbe stato meglio avere un po’ di tempo in più per vedere bene tutto (soprattutto per fare una gita in barca...) mi sento di averla potuta apprezzare bene. Anche in questa zona ci sarebbero state spiagge degne di nota ma non le abbiamo praticamente viste, sarà da tornare anche qui