Per sganciarmi dal topic dove si parla di Iran (e tra l'altro ricordo che per entrare in Israele e' necessario non avere sul passaporto timbri di diversi paesi arabi tra cui appunti l'Iran), ne apro uno apposito.
Non voglio farne un trattato politico che non e' il luogo adatto, ma per me un viaggio in Israele-Palestina non significa fare pellegrinaggio in terra santa, che sara' anche bello, ma mi interessa poco, significa entrare nei territori occupati, ascoltare la gente che vive l'assedio da secoli, vivere dal di dentro una situazione che ho sempre sentito come molto forte.
Ho trovato, dietro consiglio di un compagno del mio circolo, una associazione umanitaria-pacifista che fa capo alla europarlamentare Luisa Morgantini, e che e' ovviamente filo palestinese. Non faccio in tempo (anche perche' e' un viaggio che va preparato anche interiormente, c'e' poco da fare) a seguirli adesso a luglio, e mi dicono che il viaggio invernale sara' sotto Natale, sicuramente parecchio significativo come periodo per quei luoghi.
Spero che per allora sia stato tolto l'embargo a Gaza e ci si possa entrare, al momento non e' possibile.
E' un viaggio particolare, ci sono anche molte conferenze, si ascolta un sacco di gente che vive quotidianamente il conflitto.
Volevo andare a Hong Kong questo autunno-inverno, ma ho deciso di rimandare e dedicarmi alla Palestina. Troppo significativo come percorso, per le mie idee...