La piccola Georgia ha un’ antica storia .
Nel complesso monastico del Monte Athos troviamo un monastero georgiano costruito nel 980 che contiene un’ immensa biblioteca, il Santo Monastero di Iviron, nel XII secolo esistevano anche ben otto monasteri georgiani ortodossi nella Gerusalemme del tempo delle crociate .
Sotto il regno della regina Tamara ( 1160 – 1212 ) la Georgia raggiunse l’ apice della sua potenza politica, economica e culturale, una vera età dell’oro, nonostante un’ iniziale opposizione alla sua incoronazione in quanto prima donna regina Tamara dimostrò forza e carisma nonostante alcune concessioni a quei nobili che cercavano di manipolarla in quanto giovane e donna.
Il nome Tamara è di origine biblica e significa palma da dattero.
La Georgia occupava al tempo della sua massima espansione alcuni territori dell’attuale Azerbaijan , il Caucaso russo, l’Armenia, oltre ad una vasta influenza sull’ attuale Turchia, regno di Trebisonda e sulla Crimea, ergendosi a baluardo cristiano di contenimento all’islam.
Tamara morì nel 1212 e dopo la sua morte fu canonizzata dalla chiesa apostolica autocefala ortodossa georgiana, e più tardi celebrata in canti, leggende, opere sia nella cultura popolare che nell’ arte , il grande poeta e artista georgiano Rustaveli ancor oggi ricordato con vie, accademie e statue a Tbilisi visse e operò sotto il suo regno.
Il nostro viaggio nella Georgia medievale inizia a Khakhuli, l’ attuale Haho, in Turchia a sud di Erzurum dove troviamo un monastero georgiano del XX secolo più tardi trasformato in moschea, faceva parte di un centro di cultura e teologia della chiesa ortodossa georgiana medievale.
Dal nome del monastero prende anche il nome la preziosa icona della madonna di Khakhuli che ai giorni nostri è conservata dopo diverse vicissitudini
all’ Hermitage di San Pietroburgo, altre testimonianze di Khakhuli di possono vedere nel museo dell’ arte della capitale georgiana.
Da Khakhuli ci spostiamo nei dintorni di Kutaisi dove troviamo la cattedrale di Bagrati e il monastero di Gelati ( patrimoni Unesco ) la zona era uno dei centri culturali più importanti del periodo del “ Rinascimento “ georgiano sotto Tamara, il monastero funge da tomba per il re David il costruttore colui che costruì chiese e monasteri ortodossi prima del regno di Tamara e contiene mirabili affreschi.
La cattedrale è uno dei simboli di Kutaisi ora in rovina a causa di un terremoto e delle diverse incursioni ottomane nel corso del tempo Intorno a Kutaisi a Geguti sono visibili alcune rovine del palazzo reale della Regina.
L’architettura di questi edifici visto che sono stati costruiti nello stesso periodo ricorda molto quella da noi vista in Georgia nell‘ex capitale Mtskheta, non lontana da Tbilisi che abbiamo visitato nel settembre 2008.
Mtskheta è uno dei luoghi spirituali più importanti dei georgiani che divennero cristiani intorno al 317, oltre ad essere sede di incoronazione e sepoltura dei re georgiani fino al XIX secolo e offre al visitatore oltre ad una splendida valle la chiesa dell’ XI secolo, il monastero di Jvari del VI secolo, una fortezza e vari resti di diverse epoche, anch’ esso è patrimonio Unesco.
Altro luogo storico della Georgia sono le chiese rupestri di Vardzia ( a sud ovest di Tbilisi verso il confine armeno ) che fondato dalla regina contengono affreschi di Tamara, la zona costruita con molteplici stanze nascoste, sotterranei e tunnel scavati nella montagna serviva da riparo contro le incursioni del mongoli, più tardi la città fu distrutta da una terremoto e saccheggiato dai Persiani.
Attualmente il monastero è ancora gestito da monaci e parecchie stanze sono visitabili.
Finiamo il nostro viaggio virtuale nei dintorni di Gori ( 10 km ) con Uplistsikhe oggi Shida Kartli ( fortezza del signore ) contiene un antica basilica cristiana, grotte e molte strutture in rovina, fu il primo nucleo insieme a Mtskheta della nascita dell’ iniziale regno georgiano, qui fu incoronata la nostra regina Tamara.
Consiglio di visitare la verde Georgia un luogo fuori da qualsiasi rotta turistica ma pieno di autentiche piccole gemme nascoste e dimenticate, prima o poi mi piacerebbe tornarci di nuovo.
LUCA TOCCO
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