Eccomi qui…affacciato al balcone della mia stanza…sono le 5 di mattina. E’ l’alba. Un nuovo giorno di fine estate sta per sorgere su Atene.
Con il mio sguardo abbraccio tutta la città, dal mare del Pireo alle colline devastate dal caldo. La città, come me, non ha dormito neanche stanotte, la guardo ed anche lei mi guarda, mi sussurra qualcosa nei suoi movimenti….è come un’amante, non bellissima, ma così affascinante da catturarti…le sue luci sono il suo malizioso sorriso…ti ha già ammaliato e non potrai staccarti più da lei.
A questa notte ne seguiranno altre ed altre ancora…fino a rubarti l’anima….incantandoti con i suoi racconti.
Ma cos’è Atene? Chi è Atene?
E’ una domanda molto difficile…e molto dipende dai sentimenti, dalla passione; c’è chi l’ha definita un sogno, per altri è un terribile incubo.
Ma Atene appartiene a tutti, agli ateniesi ed ai visitatori, che possono amarla o detestarla…ma una cosa è sicura: difficilmente lascerà indifferenti.
Già i visitatori. In molti sono venuti qui o progettano di farlo in futuro, ma per vedere cosa?
Ad affascinare tanti è certamente il passato di questo luogo; nell’immaginario di molte persone Atene e la Grecia sono la culla della civiltà occidentale, da dove tutto il mondo classico, la sua cultura, il suo stile di vita, i suoi principi si sono diffusi in europa e nel Mediterraneo con la seguente espansione romana.
“La Grecia è la patria della filosofia”, frase molto comune tra i turisti, ignari di ciò che li attende nel più dei casi, totalmente impreparati e sconvolti all’odierna realtà nei casi più drammatici.
La città odierna è caotica, disordinata, rumorosa, sfacciata. L’anarchia e la trasandatezza di Costantinopoli la governa ancora oggi. L’Acropoli di ieri guarda dall’alto con diffidenza sulla metropoli di cemento, apparentemente senza regole, che sta ai suoi piedi. Cemento, cemento dapperttutto, senza ordine, casermoni in sequenza sotto il cielo sempre senza nuvole, celeste pastello, come quello dei disegni. Qui siamo in oriente, non in occidente.
Pericle con i suoi progetti non si aggira più tra i magnifici porticati a colonne, E’ così da molti secoli ormai.
E i filosofi? Dov’è Aristotele? E Socrate? Spariti nel nulla anch’essi.
Ma non temete, uno sguardo approfondito troverà qualche traccia di loro all’interno della città. Qualcosa del loro spirito comunque rimane nei greci di oggi. Delusi? Il segreto per non esserlo è quello di non visitare questa città pensando che il tempo si sia fermato ai libri di storia. La bellezza di una città non è solo quella estetica dei monumenti, la vera bellezza si nasconde dietro, in mezzo a quei palazzoni, nella vita che anima le vie. La sua energia vi travolgerà.
Si, Ma qual è la storia di Atene?
Ripercorriamo sinteticamente questo lungo percorso. L’Acropoli fu abitata sin dal neolitico, iniziò ad espandersi ed aumentare la sua potenza.
Alla fine del VII secolo a.C. era già il centro artistico della Grecia. Superato il momento difficile delle guerre persiane raggiunse l’apice della gloria e prosperità sotto la guida di Pericle. Sconfitta da Sparta in una nuova guerra iniziò il suo declino, subì il dominio straniero dei macedoni prima e dei romani poi. I romani stessi ne rimasero affascinati, prendendola come riferimento culturale. Questo suo ruolo, accanto al culto delle divinità pagane, terminò con la divisione dell’impero romano e la trasformazione progressiva della sua parte orientale in quello che conosciamo come impero bizantino, stato cristiano. Ai bizantini seguirono i turchi e sebbene la città vivesse in relativa pace, la sua importanza rimase fortemente limitata.
Atene acquistò nuovamente prestigio dopo l’indipendenza greca, Quella che era praticamente una cittadina con solo 8000 abitanti fu designata come capitale temporanea del nuovo stato, in attesa della riconquista di Costantinopoli… che non avvenne mai.
La sconfitta con la Turchia del 1923 investì Atene, costretta ad accogliere i profughi dall’Asia minore, diventando così capitale stabile e metropoli. Ultimamente le Olimpiadi del 2004 hanno cambiato il volto della capitale greca, lo “spirito olimpico” l’ha migliorata sotto tutti gli aspetti, aumentando la sua energia, il suo carattere oltre che la sua funzionalità.
Dov’è dunque la vera Atene? La risposta è ovvia…è dappertutto in ogni suo luogo.
Ma partiamo dove tutto è cominciato,da lassù sull’Acropoli antica. Di questo luogo si sa già tutto probabilmente e non temete, sollevata dalla colata di cemento e nonostante i danni subiti dalla storia, conserva ancora tutto il suo fascino. Il Partenone su tutti, è sempre lui il simbolo della capitale. E’ qui da secoli, appare come un anziano silenzioso, adagiato sul suo bastone, che non giudica i cambiamenti attorno, si limita a scrutare tutti i nuovi arrivati, cose e persone, compresi voi nuovi visitatori…è il Partenone che guarda voi, non il contrario. E’ invecchiato molto…ma è bellissimo come ai tempi gloriosi…chiudete gli occhi, vi si presenterà nella sua gioventù. Poi apriteli nuovamente e guardate ora sotto di voi, avete fatto un salto del tempo incredibile…lungo come la storia di Atene…da Pericle ad oggi.
E’ un luogo che vi farà riflettere nel suo silenzio, nel silenzio del Partenone, che rimane tale anche quando il sito è stracolmo di turisti…le loro voci non coprono i pensieri…e le emozioni. Scendendo dalla collina si avanza nella storia, ai piedi dell’ Acropoli sta la città ottomana. Ottimamente conservate, la Plaka e Monastiraki costituiscono una della attrazioni maggiori per i visitatori e i turisti in genere. Completamente chiusa al traffico, la Plaka è disseminata di caffè, taverne più o meno acchiappa turisti, negozi di souvenir, spesso di pessimo gusto. Le sue strade lastricate sono sempre affollate, specialmente dai turisti stranieri in estate e dagli ateniesi e greci in genere sotto le festività. In quel dedalo di viuzze si nasconde ancora qualche gioiello ottomano o bizantino.
Ma non fermatevi all’aspetto turistico del luogo. Entrate nei negozi e conversate con i titolari o commessi, scoprirete una cordialità rara rispetto alle metropoli occidentali. Quattro chiacchere con la ragazza russa che vende pelliccie, contrattare il prezzo di un rolex falso ad un venditore cretese abusivo o discutere sul significato della bandiera bizantina con una signora poliglotta vale molto più di un semplice souvenir. Così come aggirarsi tra i libri polverosi, i dischi in vinile, le vecchie mercanzie di ogni genere o scambiar monete nel mercatino di piazza Abissinia a Monastiraki.
Mescolatevi tra la gente, come nei tempi andati. Il vecchio centro commerciale ottomano vive oggi come ieri all’ombra della moschea sconsacrata. Ma non è tutto, alle sue spalle troverete ciò che resta della vecchia agorà greca e romana, quindi da sempre questa zona è stata attraversata da folle di ogni tipo.
Di notte la Plaka si svuota, dopo la chiusura delle taverne per americani perde il suo fascino, diventa deserta e silenziosa, caratteristiche estranee a questa metropoli. Monastiraki invece rimane viva, stavolta luogo di appuntamento, incrocio di strade importantissime quali viale Athinas e via Ermou.
Il rumore del traffico la fa da padrone, qui tutti devono inevitabilmente passare. Nella piazzetta le taverne restano aperte, uno dei pochi luoghi al mondo in cui è possibile cenare serviti al tavolo anche alle due di notte…con un vecchio disco di musica greca in sottofondo o, se siete fortunati, accompagnati dalle note del bouzouki dal vivo. Il caffè di fronte non chiude mai, seduto al suo tavolino, sorseggiando un nescafe frappè, famoso passatempo ateniese, sollevo lo sguardo di nuovo ed ecco lì il Partenone, illuminato, che mi fissa inesorabilmente, segue ogni mio movimento nella “sua” città in questa notte…ed in tutte le altre che trascorrerò assieme alla “sua” Atene, per sempre….
MASSIMO DI VICCARO
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