Skopje nel 2014

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Sono esistite ed esisteranno in circa cinquant’anni ( 1963 – 2014 ) tre Skopje , la capitale della ex repubblica socialista di Macedonia indipendente dal 1991, diverse e in parte distinte. La prima è antecedente al 26 luglio 1963 ore 5.15, la data del terribile terremoto che spazzò via gran parte della vecchia e fatiscente città ancora di stampo ottomano, con qualche tocco barocco, l’ 85 per cento degli edifici vennero distrutti o danneggiati, e vi furono migliaia di vittime.
Il mondo jugoslavo e la comunità internazionale e culturale tra cui Moravia, Sartre e Picasso , con la donazione al museo cittadino di una sua opera, ( http://skopje.manme.org.uk/?sid=410&lid=1 )si mobilitarono per gli aiuti e una pronta ricostruzione della città, che venne strutturalmente rivoluzionata con ampissimi viali e palazzoni socialisti che si unirono ad edifici anche eccentrici frutto di sperimentazione da parte di architetti internazionali giunti a Skopje nell’ ambito dei progetti di riqualificazione urbana. Venne mantenuta la barriera naturale del fiume Vardar per creare una netta divisione della città in due da una parte la Skopje slava socialista, dall’ altra nella zona della fortezza Kale, del vecchio bazar ottomano e delle moschee e la Skopje quella musulmana, ottomana e albanese.
Ancor oggi la divisione è tangibile e suffragata dal fatto che non solo non esistono matrimoni misti ma che le diverse componenti etniche della città vivono e frequentano differenti zone della città a maggioranza slava senza praticamente mai incontrarsi.
La Skopje moderna si presentava quindi come serie di stili mixati, dal tempo, dalle conquiste, dagli eventi catastrofici e dalle correnti politiche ma tutto si è susseguito in maniera graduale.
La Skopje che ho visitato io nell’aprile 2008 è stata fondamentalmente questa, una città vivibile, rilassante, con diverse particolarità e soprattutto accogliente grazie all’ affabilità dei Macedoni.
Nel frattempo a partire dal 2006 il partito di governo con Nikola Gruevski il giovane premier macedone eletto a 36 anni, un po’ come in Italia largo ai giovani per intendersi, contagiato da una politica del faccio tutto io, di cui siamo ormai assuefatti dalle nostre parti, ha deciso di rivoluzionare completamente tutto il centro città.
Al mio ritorno a Skopje nel giugno di quest’ anno i cantieri che porteranno a Skopje 2014, sono in grande attività, decine e decine di nuovi palazzi in costruzione sulle rive del Vardar, piazza Macedonia verrà completamente stravolta con un gran numero di palazzi con diverse finalità, una chiesa, alberghi, centri commerciali, decine e decine di statue e a breve farà la sua apparizione una grande statua di Alessandro il Macedone giusto per non essere da meno rispetto a Salonicco. Insomma ad un primo impatto e ad una visione del video promozionale del come sarà, che magari a chi non ha mai visto la città prima o ne ha percepito l’ anima, magari potrà anche piacere ( http://www.youtube.com/watch?v=iybmt-iLysU ) non posso che restare perplesso e così come me lo sono molti amici che vivono a Skopje, le spese ovviamente saranno faraoniche ed orientale ad una architettura kitch e finto classicista, colonne greche, archi di trionfo, 17 statue di patrioti macedoni e bulgari e antiche celebrità opprimenti, quasi a rivendicare una tradizione ellenica in questo caso forzata e fuori tempo…
Ma come sempre non è tutto oro quel che luccica, solo per fare alcuni esempi la mia amica archeologa che scava nella fortezza di Kale come altri ricercatori non vede lo stipendio da tre mesi ( il premier macedone ha ribadito che prima o poi i soldi arriveranno in tanto possono fregiarsi di lavorare per il bene della Macedonia ) e anche la situazione degli ospedali, della disoccupazione, dei collegamenti e dell‘arredo urbano non è buonissima, senza contare che la comunità albanese e turca ha iniziato a protestare perché di tutte queste costruzioni nessuna anche ben minima parte è toccata a loro. Magari era più opportuno anche riqualificare e fare qualche edificio in meno, anche l’ area dietro la seconda moschea più importante della città e della torre dell’ orologio attualmente in degrado ma quella fa parte della zona turco albanese e quindi non degna di nota. ( consolidando l’ idea di una Skopje mono etnica, anche se un terzo degli abitanti è albanese ).
Vedremo la nuova Skopje tra circa 4 anni, ma la cosa in se non mi convince neanche un po’, troppa carne al fuoco, come spesso accade senza pensare ai bisogni primari degli abitanti, i miei amici macedoni universitari e non, non vedono di buon occhio questi stravolgimenti e anche parte dell’ intellighenzia macedone è assolutamente contraria. Se poi i risultati sono come quelli del nuovo memoriale dedicato a Madre Teresa ( alcuni sapranno che è nata proprio a Skopje ) che ho avuto la “ fortuna “ di vedere recentemente e che è di una bruttezza rara, proprio non ci siamo. Anche l’ idea di rifare un finto arco di trionfo nel 2010 pare bizzarra e assurda, a soccorso della mia tesi citerei l’ illustre Claudio Magris:
“ in quest’ antichità rifatta c’è qualcosa di spettrale, ci si chiede cosa succederebbe se dovunque , in tutto il mondo, si ricostruisse di continuo, con rifacimenti impeccabili,ciò che il tempo, il maltempo, la consunzione e le guerre distruggono. Aerei atterrerebbero in castra romani, vicino a templi di Mercurio, agenti di borsa di Wall Street creerebbero e disferebbero imperi non fra grattacieli ma tra casette olandesi o wigwam indiani nuovi di zecca. Faremmo tutti come i nomadi del deserto, che rimontano la stessa tenda quando il vento l’ ha stracciata “.
Il progetto che inizialmente poteva essere buono ricostruire alcuni edifici distrutti nel terremoto del 1963 e mai più ricostruiti sta diventando un gigantesco spot governativo con tanto di fondali classicisti non so quanto di questi giganteschi investimenti ritorneranno come benefici reali alla popolazione probabilmente visto che tutto il mondo è paese probabilmente qualcuno ci guadagnerà qualcosa, forse sempre gli stessi o gli amici degli amici. ( si parla come minimo di 80 milioni di euro di investimenti ma potrebbero essere 200 milioni e oltre ).

LUCA TOCCO

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