Sabato 19 febbraio
Sveglia all’alba visto che il volo parte alle 8.20 di mattina.
Viaggio abbastanza tranquillo in cui riusciamo anche a dormicchiare un po’ tanto da poter accumulare un po’ di energie che ci torneranno utili.
Unica pecca, il ritardo di circa un ora perché dovevamo aspettare che arrivasse il rifornimento del catering, rappresentato da ben una 30ina di bottigliette d’acqua.
Così atterriamo in Portugal verso le 10.30 locali, il cielo è limpido e finalmente le temperature son più alte che da noi…E’ il clima ideale per poter girare la città.
Per raggiungere il centro ci affidiamo alla metropolitana (nuovissima, come anche l’aeroporto),che in 30 minuti spaccati ci porta alla stazione Trindade.
Il biglietto della metro è abbastanza facile da fare.
Funziona che alla prima emissione ti danno anche una tesserina blu (al costo di 0,50 euro) che si dovrà utilizzare per caricare le altre corse.
I prezzi variano dalla zona in cui si deve arrivare, ma alla macchinetta automatica c’è la lista completa delle fermate con di fianco la zona da digitare.
Una volta caricata bisogna validarla ogni volta che la si utilizza (in caso di cambio linea, bisogna “passarla” anche nella stazione di cambio).
Molliamo i bagagli al nostro hotel, l’Hotel Trindade (un ottimo 3 stelle attaccato alla stazione della metro preso in offerta su Expedia a 25 euro a testa) dove ci rinfreschiamo e verso mezzogiorno partiamo con il tour diurno.
Prima tappa è il Mercado Bolhao.
Raggiungendolo passiamo per alcune stradine e la prima impressione della città ci piace.
Il Mercato è veramente particolare, sembra di essere tornati indietro di qualche anno, con i vari venditori di fiori, di carne, di pesce, i negozi con insegne degli anni 60 e solamente qualcuno inizia a vendere qualche souvenir ma per il momento sono ancora pochi.
Oltre ai vari venditori, veniamo colpiti dalla struttura del Mercato.
E’ mantenuta come una volta.. anzi in alcuni punti ci sono delle impalcature che tengono in cima gli antichi piloni… tutto molto particolare.
Usciti dal mercato ci viene fame e veniamo attratti dalla caffetteria/ristorante “A Pérola do Bolhão”.
Superata la zona dolci ci piazziamo ai tavolini, la sala da caffè è piena di specchi e ha un fascino quasi 800tesco.
Con il menù del giorno vorremmo provare un po’ tutto.
Quando ordiamo una Francesinha, un polpo bollito e un Bacalhau il cameriere ci chiede se siamo sicuri, visto che per lui è tantissimo.
Così alla fine optiamo per mangiarci mezza Francesinha a testa e un piatto di polpo bollito, tutto innaffiato da 4 SuperBock.
Il polpo è spettacolare e morbidissimo mentre la temuta Francesinha è, come immaginavamo, una botta della madonna.
Un Sandwich spessissimo con all’interno una fetta di carne, una salsiccia, bacon cotto, uovo sodo… il tutto ricoperto da formaggio fuso con intorno delle patatine fritte.
Il conto è tutto il contrario della Francesinha, è leggero tanto che non ci viene neanche 10 euro a testa.
Riprendiamo così il tour della città tagliano per l’Avenida Dos Aliados.
E’ il vialone commerciale delle città, con ampia area pedonale tutt’intorno ci sono gli antichi edifici ora adibiti a banche.
Camminando osserviamo il Municipio cittadino, la sua fontana piazzata in cima all’Avenida e la statua in di Pedro IV a cavallo.
Ci sorprende vedere una serie di seggiolini piazzati lungo la zona pedonale, non sono di nessun bar e se uno vuole sedersi a godersi la giornata può farlo tranquillamente.
Svoltando verso la stazione, vediamo la chiesa dos Congregados con le tipiche piastrelle colorate (in genere di blu-azzurro) che ne caratterizzano la facciata.
La stessa tipologia di piastrelle è presente all’interno della Stazione S. Bento.
Le pareti all’interno rappresentano alcuni momenti importanti della storia della città e sono veramente belle.
Un po’ a casaccio continuiamo per alcune stradine per tornare verso la chiesa dos Clerigos con la sua torre.
In questo Sali e scendi ci piace notare come le grandi compagnie internazionali non abbiamo ancora preso possesso dei negozi del centro.
Sembra di far un salto nel tempo con le varie macellerie, minimarket, baretti trasandati, fabbri, negozi di abbigliamento con una moda un po’ “andata”, ma soprattutto negozi di utensili o componenti elettronici (noi ormai andiamo nei centri commerciali).
Le insegne anche qui sono d’altri tempi, tra gli anni 60 e i primi anni 80.
Le strade poi non sono asfaltate, sono tutte in ciotolato.
Optiamo per salire sulla Torre dos Clerigos del famosissimo architetto Italiano Nicolau.
La vista è spettacolare e ce la godiamo con tutta calma anche perché davanti a noi c’è un gruppo di giovani americani.
IlBelFiulet aveva avuto la brillante idea di farli passare tutti davanti a noi.. ovviamente davanti a noi è capitata la più brutta della comitiva che a malapensa passava nella stretta torre.
Il chè ci ha portato ad dover aspettare che tutti facessero le loro foto con vista fiume, la chiesa De Santo IIdefonso e colline retrostanti.
Scesi andiamo in avanscoperta nella piazza con la Fonte dei Leoni. Piazza con vicino il carino parco da Cordoaria, due chiese anche queste tempestate di piastrelle azzurre, ma soprattutto pieno di baretti con tavolini che alla sera si riempono all’inverosimile.
Proseguiamo verso la cattedrale da Sé e la statua del Pelourinho di fronte.
Salendoci (perché è tutto una discesa e poi salita) passiamo dalle viuzze strette.. in una di queste passiamo in mezzo a gente con facce da galera che ci squadrano manco fossimo due belle fighe.. dandoci nuove energie per accelerare nonostante la rampa in salita.
La vista dalla cattedrale (che non è granchè) merita, le colline, il fiume Duoro con le cantine dall’altra sponda e anche le varie case costruite tutto intorno.
Di queste i vari piani sono stati fatti nel corso degli anni, e sicuramente senza piano regolatore, tanto che ognuna risulta diversa dall’altra.
Ma forse, anzi sicuramente questo fa parte del fascino della città.
Finalmente scendiamo per attraversare il fiume passando ovviamente sul ponte Luis I, ponte famoso per essere costruito similmente alla Torre Eiffel.
Dal ponte si vede benissimo il famoso quartiere della Ribeira e anche Mura esterne della città.
Le foto si sprecano, sia quando passiamo nella parte alta del ponte che quando ci ripassiamo dal basso per andare alla Ribeira
Dall’altra sponda del fiume Duoro la vista sulla Ribeira e degl’altri ponti è spettacolare… anche qui l’abusivismo edilizio si spreca, tanto ci sono in continuo ammodernamento (con ovviamente costante crescita dell’altezza degli edifici).
La Discesa è tortuosa ma quando arrivamo alla Ribeira la stanchezza passa.
Si vede che è il quartiere più turistico, è pieno di baretti, di ristorante e di negozi di souvenir.
Ma è anche pieno di gente, tutti rilassati al bar per bersi una birra mangiando due pistacchi o qualcos’altro.
Anche noi, dopo tanto camminare, sentiamo l’esigenza di riposarci un attimo e rilassarci seduti sotto il bel sole con vista ponte Luis I.
Intorno a noi si svolge la vita quotidiana della gente che vive lì, perché pur essendo turistica, La Ribeira è ancora abitata dalla gente comune.
Dalle case colorate ci sono panni stesi, le donne si affacciano dalle finestre e intorno a noi ci son bambini con la maglia del Porto o di Messi che giocano a pallone..
All’alba delle 5 di sera ci rendiamo conto di un’altra cosa… non abbiamo visto una tipa bona, non dico una top model.. ma neanche una carina… e il sospetto nasce dentro noi.
Non è che il luogo comune che le portoghesi siano le più brutte d’Europa sia l’unico vero!
Per fortuna vicino al nostro tavolino ci sono 3 turiste anglosassoni che dopo essersi bevute un litro di vino regalano le solite performance erotalcoliche.
Una si mette gioca con la cannuccia mentre l’amica fotografa il tutto.
E qui capiamo che se vogliamo divertirci dobbiamo cambiare obiettivo, puntare le turiste!
Tutto questo relax ci fa quasi dimenticare che alle 5 e mezza abbiamo la visita allo stadio, così paghiamo le birre (3 euro per entrambe le birre!) e in taxi scappiamo allo stadio.