Allora durante il fine settimana accendo la tv satellitare e senta questa notizia: il candidato riformatore in vantaggio di parecchi punti.
Riguardo lo schermo per rileggere il nome, poiche' ne sono un po' sorpreso...eh si' e' proprio cosi'.
Non solo, Rohani vince al primo turno.
Quando sento notizie di politica estera inizio sempre a farmi delle domande e cosi' faccio anche oggi, questo per arrivare ad una conclusione dopo un ragionamento politico.
Avevo gia' accennato alle elezioni persiane nel post turco.
Visto come erano andate le cose l'ultima volta nel 2009 e data la crisi internazionale sulla Siria, si potevano ipotizzare dei problemi anche per questa tornata, chissa', magari incorraggiati da nazioni straniere della squadra avversaria: Usa, Uk, Arabi del golfo ecc. ecc.
Va notato che negli scorsi anni c'erano state anche le "primavere arabe", rivolte che in Tunisia, Egitto, Libia hanno avuto sccesso.
Lo "spirito di emulazione rivoltoso" era dietro l'angolo.
Mi metto nella testa del vero capo di stato a Teheran, ossia la guida suprema, l' Ayatollah,
http://www.diruz.it/il-sistema/guidasupremairan/Anch' egli avra' fatto con il suo staff di religiosi barbettoni attempati, veterani della rivoluzione khomeinista, dei ragionamenti, oltre ad un vertice assieme ai servizi di sicurezza, ai pasdaran ecc. ecc. insomma con tutti gli esponenti piu' influenti dell'apparato statale.
Avranno esaminato attentamente la situazione, alla luce della marea di dati raccolti dai servizi dei sicurezza .
Da questo vertice, o da piu' vertici interni, sara' venuto fuori un rischio concreto per la stabilita' della repubblica islamica.
Saranno, con molta probabilita', emersi degli elementi che hanno delineato il bollire in pentola di una rivolta su larga scala, sullo stile delle rivolte del 2009, ma adesso con maggiori sostenitori, anche maggiormente convinti di reclamare dei giusti diritti e maggiormente convinti delle loro possbilita' di successo, proprio in virtu' delle rivolte arabe che sicuramente avranno seguito o quantomeno letto o sentito parlare sui media stranieri.
Inoltre sara' stata magari segnalata la presenza di un numero massiccio di "coordinatori" o agitatori stranieri sul territorio nazionale ( magari gli stessi gia' presenti nelle rivolte arabe, quindi considerati come reale minaccia ) o agitatori autoctoni pagati dall'estero o spontanei, comunque membri dell'opposizione in contatto con i nemici della repubblica islamica.
Valutato tutto questo, saranno arrivati alla conclusione, ed ammetto che e' una genialata, ma in fondo un dittatore come l'Ayatollah Khamenei non e' affatto stupido politicamente ( un dittatore stupido non dura molti anni, e non fa dei magheggi abilissimi per ritrovarsi al vertice dello stato, quando al suo posto dovrebbero starci altri che stavano davanti a lui nei periodi rivoluzionari ) che "lasciar correre le elezioni", ossia senza truccarle come la scorsa volta, ma seguendo al volonta' popolare di eleggere un riformista ( non dimentichiamo che la Persia e' un paese con molti giovani e pare che ci siano dei problemi d'economia ) fosse la soluzione migliore.
Seguire la volonta' popolare avrebbe silenziato tutti. Vincendo un riformista dall'estero nessuno si sarebbe lamentato o avrebbe fatto accuse ed ora ogni avversario dell'Iran deve rivedere la sua politica diplomatica. Deve aspettare prima le mosse del governo riformista.
Gli animi interni si calmano. Chi era gia' pronto a scendere in piazza stara' a casa o stara' festeggiando la vittoria politica.
La stabilita' aumentera' e si potra' meglio affrontare embarghi o pressioni internazionali e cercare di sanare qualche conticino nelle casse statali, aggiustare l'economia della nazione.
Vince il riformista, ma non dimentichiamo che costui veste panni religiosi; la sua elezione e' stata approvata precedentemente dalla guida suprema. Il nuovo presidente e' comunque un fedelissimo della rivoluzione.
L'ordinamento dello stato sicuramente viene toccato per nulla o limitatamente da quet'uomo, nel senso: repubblica islamica teocratica era e repubblica islamica teocratica restera'.
Con delle rivolte di massa invece puo' accadere di tutto e forse un nazione si puo' anche rovesciare, vedi Libia, Egitto, Tunisia....e chi era bandito come i fratelli musulmani ora comanda.
Meglio, molto meglio questa genialata...genialata quasi obbligata direi...
Bravi anche i riformisti a concentrare i voti su di un solo candidato, un ottima mossa anche questo, un merito che va riconosciuto, indirizzato anche dall'esclusione forzata di altri pero'.
La soddisfazione lasciatemi dire, e' tutta per i morti del 2009...che finalmente hanno ritrovato, dopo quattro anni, il loro voto, un poco di giustizia l'hanno trovata.