Voronezh ha scritto:Io credo che a volte si viaggi per "dovere", un pò anche per mantenere il proprio "nome".
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Jena Plissken ha scritto:…Forse questa è proprio la malinconia più profonda del viaggiatore, che la gioia del ritorno sia sempre mista a qualcosa che è più difficile da descrivere,
brani tratti da Verso Santiago di Cees Nooteboom (U. E. Feltrinelli)
Mi ritrovo molto in questo
cametauval ha scritto:ho capito, però ti rispondo in mp
Voronezh ha scritto:Andrea io ormai non vado neanche in ostello, uso altre forme
Non è una questione di costi, di cui so accontentarmi, ma di precarietà lavorativa. Ma questa è un'altra storia.
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Leia74 ha scritto:Io mi sento un po' una "drogata" dei viaggi. Nel senso che ho talmente tanti posti, tante esperienze, tante culture che vorrei conoscere, che mi basta guardare la carta geografica per iniziare a sognare.
D'altro canto credo che avere un punto fermo, una casa a cui tornare e una stabilita' affettiva sia fondamentale anche per un viaggiatore. Girare il mondo per settimane o mesi e' bello, ma anche avere un posto di cui avere nostalgia, un luogo dove tornare "a casa"...
est_rane0 ha scritto:
L'Europa è lo spazio limitrofo alla mia identità, era il mio possibile spazio vitale, adesso realtà con l'Unione Europea. I miei confini ed orizzonti si stanno allargando,
Certe volte ho la sensazione che il centro del mio mondo e anche della storia del mio tempo sia non molto lontano da Berlino, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo passato e futuro della mia esistenza
Andreaeffe ha scritto:est_rane0 ha scritto:
L'Europa è lo spazio limitrofo alla mia identità, era il mio possibile spazio vitale, adesso realtà con l'Unione Europea. I miei confini ed orizzonti si stanno allargando,
Certe volte ho la sensazione che il centro del mio mondo e anche della storia del mio tempo sia non molto lontano da Berlino, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo passato e futuro della mia esistenza
Grazie ESTraneo , per questa acuta osservazione...
Rimanere in Europa per vedere le varie evoluzioni sociali limitrofe è un ottimo punto di partenza , in quanto bene o male possiamo considerare dei "cugini" un po tutti , mentre invece se andassimo a visitare il Buthan ci sentiremmo come fuori dal coro.
Altresì sento il dovere fare una precisazione , quando andai le seconda volta in Australia decisi di ripercorrere il tragitto , overland, fatto (negli anni 70 ) dalla coppia che poi creò la famosa collana Lonely Planet ; beh il viaggio fu un successo e spesi in totale meno del biglietto aereo con la Singapore airlines, in quanto superata Mosca ed i suoi prezzi esosi pian pianino arrivai a spendere , come per l'ostello della stazione di Vinh in Vietnam , 1,50 euro a notte...
Svelato quindi l'arcano dei prezzi da Yekaterinburg (la Palermo della Russia) a Malacca .
Se fossi nato in Australia o Nuova Zelanda , mi avrebbero fatto un "welcome back party" , ma vivendo nella bella e tradizionalissima Calabria la mia famiglia, al mio ritorno, mi apostrofò come "barbone e gipsy" , e Vi risparmio i commenti e le dicerie di amici e conoscenti perchè troppo pesanti.
"E' un mondo difficile , è vita intensa"
Per avere un welcome back party devi diventare seguace del CangaDo, un percorso di formazione spirituale intenso e impegnativo che ti insegnerà che nella vita è più importante dare che ricevere
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