Dopo quasi un anno dal viaggio, e in procinto di iniziarne un altro, forse riesco a pubblicare il diario e le foto della Romania e di quel poco di Bulgaria che ho visto. Mi sembra che alcune zone romene dove sono stata siano abbastanza poco note, per cui spero che oltre ad annoiarvi con le mie cronache dettagliate vi faro' anche venire voglia di vedere questi posti meravigliosi.
Preparatevi che e' lunga (e vorrei mettere tutto online entro mercoledi' quindi una bella botta di roba ogni giorno).
Giovedì 31 luglio 2008
Il mio viaggio in realtà è iniziato ieri sera, col volo Ryanair Roma-Bergamo, la cena in compagnia di Piero, un ragazzo di Bergamo che mi ospita contattato tramite Couchsurfing, e stamattina con la visita di Bergamo Alta, davvero carina. Ma solo alle 13.50 al decollo del mio volo Wizzair Bergamo-Cluj Napoca inizio davvero a sentirmi in viaggio, verso terre straniere e inesplorate, pure se si tratta della relativamente vicina Romania. Atterriamo in leggero anticipo alle 16.30 ora locale (sono le 17.30 in Italia), recupero lo zainone ed esco nella zona pubblica dell’aeroporto in cerca di un bancomat. Scopro con orrore che la mia carta bancomat non funziona, mi era già successo in Croazia, sembra proprio che non l’accettino. Ho anche carta di credito e postepay, mi butto sulla seconda pur con i 5 euro di commissione (la cosa mi rode alquanto) e mi rifornisco di Lei, la moneta rumena. Poi mi metto a cercare uno straccio di banchetto o chiosco che venda i biglietti del bus per il centro, ma NON ESISTE. Giro anche nel piazzale davanti all’aeroporto, immerso in lavori di ristrutturazione, ma mi devo arrendere. Mi confermeranno poi in centro che all’aeroporto non c’è modo di comprare quei biglietti... ma uno che atterra come cavolo fa?? Boh.
La fermata del bus è appena fuori l’aeroporto, l’attesa è breve e poi mi faccio 20 minuti di bus con l’ansia che salga il controllore. Arrivo in centro senza problemi, e mi faccio qualche minuto a piedi per raggiungere l’ostello Retro Hostel (prenotato dall’Italia). Ho così modo di dare un primo sguardo a questa città, e di esaltarmi per la fantastica luce tardo-pomeridiana che invita a fare un sacco di fotografie ai colorati edifici. Infatti appena arrivata in ostello e preso possesso del mio letto, mollo tutto ed esco di nuovo.
La piazza principale di Cluj, piazza Unirii, è a 3 minuti a piedi dall’ostello, ed è caratterizzata dalla cattedrale in stile neogotico, una delle più grandi costruzioni gotiche del paese, che si trova proprio nel mezzo. Però la cosa che mi attira di più al momento sono gli edifici attorno alla piazza e nelle vie adiacenti, illuminati dalla calda luce pomeridiana: alcuni sono case di due piani dalla facciata colorata che mi ricordano i paesini ungheresi, altri sono un po’ più alti e più in stile francese. Le varie influenze che hanno plasmato la Transilvania (in questa zona soprattutto quella ungherese) si notano subito. Scatto foto su foto, poi visito rapidamente la cattedrale e mi dirigo verso l’altra grande piazza di Cluj, piazza Stefan Cel Mare, Stefan il Grande. Qui si trovano il teatro, la cattedrale ortodossa e un edificio enorme all’angolo di una via che potrebbe sembrare un museo o un ministero, con le due lunghe facciate color rosa scuro, le colonne e le decorazioni bianche che mi fanno pensare a San Pietroburgo. Anche qui la luce mi invita a scattare, che bello!!
Per tornare verso la la piazza centrale passo a sud lungo il poco che resta delle mura e delle fortificazioni di Cluj, poi rientro su una strada commerciale, faccio un po’ di spesa al supermercato e mi compro una sim card locale. Col nuovo numero romeno contatto Marius, un ragazzo di qui con cui sono d’accordo di vedermi stasera. Non contenta, faccio una deviazione verso piazza Museului, una piazzetta carina appena a nord circondata da bassi edifici e alberi e con una chiesetta a chiuderne un lato. Appena prima c’è anche un edificio bianco in stile tradizionale dove si dice sia nato Mattia Corvino, che fu re dell’Ungheria.
Finalmente soddisfatta torno in ostello verso le 20 per darmi una sistemata e decidere il da farsi per domani. Pensavo che la visita della città mi avrebbe preso più tempo, ma mi rendo conto che il centro è tutto qui, e ci sarebbe da vedere poco altro se escludo un paio di musei e il giardino botanico. L’idea iniziale era quella di partire da qui verso il nord, verso la regione del Maramures, una zona di villaggi e colline che sarebbe uno dei motivi principali del mio viaggio. Purtroppo pochi giorni fa in quella zona c’è stata un’alluvione, e non so come siano le condizioni attuali. Certo non mi va di fare la turista in zone alluvionate, alla faccia di chi ci vive e ha magari perso la casa. Però non riesco ad ottenere informazioni nè dal personale dell’ostello qui di Cluj nè dai siti internet che cerco di consultare.
Alle 21 puntuale Marius passa a prendermi all’ostello e mi porta in giro per una zona che avevo esplorato poco nel pomeriggio: vedo così l’Università (Cluj è una importante città universitaria, la seconda in Romania dopo Bucarest) e la chiesa riformata, nascosta alla fine di una vietta tranquilla. Tornati verso la piazza centrale e oltre, ci infiliamo nel cortile interno dell’edificio che ospita il museo etnografico: c’è un bar all’aperto dove ci prendiamo un panino e una birra e facciamo due chiacchiere. Marius è un ragazzo simpatico, ha 25 anni e parla un inglese perfetto. È originario di Sighetu Marmatiei, la città del Maramures dove vorrei andare domani, e da lui ottengo le prime notizie rassicuranti: pare che solo una parte del Maramures sia stata colpita dall’alluvione, la valle dove passa un trenino che poteva essere interessante prendere. Ma per il resto nelle zone che vorrei visitare la situazione dovrebbe essere tranquilla, e comunque il trenino non so se avrei avuto tempo di prenderlo. Decido che domani mattina chiamerò l’ostello di Sighet e chiederò informazioni dirette a loro. La serata scorre piacevole ma verso mezzanotte la stanchezza si fa sentire e Marius mi riaccompagna in ostello.