Berlusconi in Bielorussia: la fascinazione per i dittatoriChi pensava che il nostro Paese ormai da tempo languisse nelle paludi di una politica estera vetusta, mediocre, provinciale, deve oggi ricredersi, e salutare l'avvento del pioniere Silvio Berlusconi, navigatore delle rotte geopolitiche più tempestose, primo politico occidentale in visita a Minsk dopo 15 anni.
Gheddafi è un problema per l'Unione Europea? Ci pensa Berlusconi a legittimarlo, promuovendolo al ruolo di statista al G8 con un obolo da 5 miliardi di dollari. Che poi la contropartita sia l'applicazione di politiche sull'immigrazione disumane poco importa agli euroburocrati, che da un lato le condannano, dall'altro le implementano con lo scudo navale anti-clandestini Frontex. Putin deve ripulirsi la suola delle scarpe dai diritti umani calpestati nel suo Paese, con la ferocia e gli abusi sui ceceni, la repressione della stampa ostile, delle opposizioni politiche e degli oligarchi scomodi?. Berlusconi se ne fa garante, eleggendolo a partner privilegiato e 'amico intimo', offrendogli dorate villeggiature e visitandolo 'privatamente' a San Pietroburgo. La Bielorussia preme con insistenza alle porte dell'Unione Europea, nonostante le manifeste attitudini antidemocratiche del suo presidente? Ci pensa lo sdoganatore Berlusconi, con la sua politica estera fai da te.
La visita del presidente del Consiglio italiano a Minsk è solo l'ultimo capitolo in una lunga serie di relazioni diplomatiche artigianali e avventurose, fondate esclusivamente su robusti interessi economici o personali. Missioni dove il visitante è incurante della situazione civile e morale del Paese visitato, del suo grado di democrazia, del suo passato. La Bielorussia è il Paese che più di ogni altro ha conservato la propria identità sovietica. Ma per il Premier chiunque può diventare amico, fatta eccezione per i 'comunisti' italiani. Il leader dell'opposizione bielorussa ha definito Berlusconi un businessman, uno capace di vendere qualsiasi cosa, anche i valori europei. "Con Lukashenko - ha detto Anatoly Lebedko, capo del Partito civico unito - Berlusconi non ha parlato di democrazia, libere elezioni o prigionieri politici". Anzi, il Premier ha candidamente elogiato il presidente bielorusso, un uomo "amato dalla sua gente, come dimostrano tutti i risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti, che noi conosciamo e apprezziamo". Forse la superficialità di una simile dichiarazione è solo apparente: Berlusconi sa che un presidente eletto con l'80 percento dei voti nel '94, il 75,6 nel 2001 e l'82,1 percento nel 2006 non è un uomo 'amato' dalla sua gente, ma un uomo che obbliga la sua gente a votarlo. Perché non c'è alternativa. Lukashenko soffoca la stampa libera monopolizzando le televisioni di Stato, sottopone al diretto controllo del governo la magistratura, imbavaglia e incarcera gli oppositori politici, modifica la Costituzione per potersi candidare a un terzo mandato.
Tutte le elezioni dove Lukashenko ha ottenuto la grande 'prova d'amore' da parte della sua gente sono state censurate dagli osservatori dell'Ocse e condannate dall'Unione Europea.Una superficialità apparente, quella di Berlusconi, che sicuramente conosce le risoluzioni di condanna dell'Unione Europea, oltre alle sanzioni che Bruxelles ha prorogato giusto tre settimane fa. Siffatta dichiarazione ("un uomo amato dalla sua gente") rivela probabilmente gli inconfessabili desideri di un Premier che ha sempre ammirato chi governa con pugno di ferro, desiderando, non solo in segreto, mutuarne metodi e personalità, emularne le caratteristiche più autocratiche, invidiando le circostanze storico-politiche che rendono possibile la sopravvivenza di una dittatura nel cuore del continente. Purtroppo, per sua sfortuna, la Costituzione italiana non si cambia per decreto presidenziale.
Luca Galassi
(
http://it.peacereporter.net/articolo/19 ... +chi+vai...)
Qui invece le righe più paludate del sole24ore (confindustria):
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/es ... insk.shtmlNell'articolo fra l'altro si legge:
"Lukashenko ha ringraziato Berlusconi anche per la “precisione”: “Aveva promesso di venire ed è venuto”.
Il presidente bielorusso ha ricordato anche la precedente visita del ministro degli Esteri Franco Frattini e del numero uno di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini. “Bene che dopo il nostro incontro (tra Lukashenko e Berlusconi, ndr) è passato un breve periodo”, ha aggiunto. “In questo intervallo ci siamo incontrati con politici italiani e businessmen”. E ora “possiamo passare a un livello più alto di collaborazione non soltanto fra Stati ma anche fra compagnie”.
(
http://it.wikipedia.org/wiki/Finmeccanica).
Per fortuna però l'italia fa parte dell'U.E. "Non è cambiata la posizione dell'Unione europea sul presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, definito ancora non molto tempo fa da Usa e parlamento europeo "l'ultimo dittatore d'Europa". A ribadirlo è il portavoce di Catherine Ashton" (repubblica.it)
Quello che più mi rattrista è che nessuno del PD nè D'Alema, nè il nuovo segretario D'Alema dicono nulla di sinistra...