da MisterG » 17/05/2010, 16:13
Bestie , Uomini , dei . Il mistero del re del mondo .
di Ossendowsky
Il libro è un'opera dai molteplici aspetti: è un libro di viaggi; è una testimonianza del genocidio comunista dalle sue origini alle ultime lotte antibolsceviche condotte nel 1920-1921 agli estremi confini dello sterminato impero russo, in Mongolia; è la biografia di un personaggio ignorato e inquitante come il barone generale Ungern; è la rivelazione in Occidente del "mistero dei misteri": il "Re del Mondo". Avventura, politica, guerra, misticismo; battaglie fra mongoli, russi e cinesi; gli intrighi politici di tre diplomazie; la figura allucinata del barone Ungern; il mistero dell'Agartha; la profezia del Re del Mondo; le visioni dei Lama: l'autore ha saputo descrivere tutto questo assieme alla sua vicenda personale.
Il Dio della guerra:Ungern von Sternberg
di Jean Mabire
Un giorno partì a cavallo, folle di amore per la guerra e di istintivo ardore religioso, il generale barone von Ungern-Sternberg, dal golfo di Finlandia al deserto dei Gobi, e lo uccisero più per lo scandalo che davano la sua feroce vocazione e il suo inflessibile senso dell’onore e della decenza, che per autodifesa. Lo uccisero i bolscevichi, insieme agli altri dèi che minacciavano di intralciare il progresso. Il miraggio della potenza, la cavalcata del guerriero e dell’orda che gli obbediva, rendevano risibile l’umanitarismo cencioso‘à la Russie’ allora in voga: i piani quinquennali, le odi coatte al sudore della fronte, quel pugnaccio isterico sul tavolo dei padroni. In questo travolgente ‘romanzo’ il sangue scorre a fiumi, l’efferatezza si spreca, ma è come un farmaco. Non c’è mai puzza di carogna, perché Ungern e i suoi uomini, figli del vento, hanno troppa fretta, troppa sete di trionfo per fermarsi a pensare sopra la vita lasciandola marcire, per bamboleggiare nelle sociologie. Due ‘s’: sodalità e scelus contro gli empi, non socialismo – dicono le gesta del barone. Di assassinio in assassinio, di scoppio in scoppio, pur di progredire nella vita, non di truffa in truffa, e di guaìto in guaìto – così infuriò il magnifico Ungern, monaco guerriero, “uomo solo, uomo ‘dell’altrove’”, uomo compiuto e radicato nel dio.
( le recensioni sono presi dalla rete )