lavoro, situazione Italia/Europa

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Tarvisium » 18/02/2009, 10:44

fabietto ha scritto:il ceto medio in italia sta venendo divortao da sta crisi, da chi guadagna 10mila euro l'anno a chi ne guadagna 40 o 80 mila!


Ok, ma solo se uno perde il lavoro... se invece hai ancora il lavoro la situazione è migliore di prima: abbassamento dei tassi variabili di mutuo, abbasamento generale dei prezzi (a me stanno proponendo auto nuove a prezzi irrisori) e buoni affari anche se devi comprare casa (ammesso però che contestualmente tu non debba vendere a tua volta).

Io al momento non mi fascio la testa, riesco addirittura a risparmiare più di prima (sono più formica che cicala).

La "crisi" ha colpito chi ha voluto fare il "finanziere" e si è fatto abbindolare investendo i propri risparmi su campi/titoli/azioni di cui non aveva alcuna conoscenza.
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda fabietto » 18/02/2009, 10:47

pibi ha scritto:quest' anno per cercare di pararmi il sedere ho fatto un corso di bartender...
sto pensando ad un altro corso pratico, spendibile....
accetto consigli....
non ditemi l' infermiere poichè non sopporto il sangue

un buon corso di sommelier potrebbe arricchire il tuo CV e aiutarti per lavorare all'estero..
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Lebowski » 18/02/2009, 11:10

darietto ha scritto:
nelloyanto ha scritto:secondo me questa crisi ci porterà a vivere un po' più cauti:

avevam due tv di cui tutte e due al plasma...? beh ci acconteteremo di uno... si usciva tutte le sere? beh magari usciremo una sera a settimana e le altre ci si trova a casa come si faceva un tempo quando pochi avevano la tv... viaggeremo meno o comunque con ancora più accortezza di ora... se un jeans prima ci durava 2 mesi ora ci durerà 3 e via dicendo.. forse torneremo a dare un po' più di valore alle cose semplici... e in caso teniamoci pronti a emigrare somewhere in the world...

nellopensiero ;)

A parte gli esempi che non condivido perchè non sono la realtà italiana (comunque ho capito il concetto) magari fosse tutto così semplice. Se fosse come dici tu nessuno si preoccuperebbe.
Una contrazione dei consumi porta minori entrate alle imprese. A loro volta diminuendo le entrate diminuiscono proporzionalmente i profitti e cosa si fa? Si taglia. Ricordati però due principi base:
_In azienda esistono delle scale saliariali che si basano sull'anzianità ed in caso di riduzione d'organico i i più penalizzati sono sempre gli interinali e chi ha una bassa anzianità in azienda. I più "giovani" però sono anche meno retribuiti quindi si tagli i costi ma aumenti complessivamente la retribuzione.
_Diminuendo l'organico riduci anche il ricavo perchè il costo/opportunità necessario per produrre un dato bene calcolato come unione di tempo/capitale aumenta.
Dati questi due principi non è detto che tagliare gli organici sia la soluzione ottima perchè potrebbe comunque non esserci un guadagno marginale positivo chiudendo comunque in rosso. Nei corsi di business planning, parafrasando una famosa frase, si dice "we're gonna shrink this firm 'till it's profitable".
Senza analizzare la riuscita dei tagli (ammettiamo pure di si) ci saranno delle persone che si ritroveranno senza lavoro.
In un momento in cui l'economia "tira" saranno presto o tardi reimpiegate. Attualmente invece è utopia. Non avere un lavoro significa non avere capitali da spendere. Niente capitali da spendere significa aumento della riduzione dei commerci e di conseguenza di nuovo meno entrate per le imprese che si vedranno costrette a ridurre finchè è profittevole. Quando anche con i tagli non si coprono almeno le spese variabili si chiude.
Tutto ovviamente se non si hanno debiti. Perchè in quel caso - se ad esempio non puoi più pagare il mutuo - rischi di perdere anche la casa, le banche si ritrovano invase da beni reali che dovranno reimmetere sul mercato per cercare di rientrare delle spese. Stessa domanda (o addirittura inferiore) e più offerta significa significa diminuzione del prezzo e di conseguenza una perdita per la banca che ha erogato il mutuo fino ad una crisi di solvibilità (e di esempi ce ne sono tanti).


Sono i concetti che avevo espresso nel mio messaggio che poi, per errore, ho cancellato.
Il succo è semplice: meno sei indebitato più sarai protetto.
Ma i consumi, da sempre, sono il motore dell'economia. Quando questa crisi era all'orizzonte si sentivano persone parlare di economia reale ed economia finanziaria. Niente di più falso. c'è solo un tipo di economia e quella che loro definiscono finanziaria è in realtà reale, perché le banche sono un soggetto economico.
Quello che è successo è semplice:
hanno chiuso i rubinetti, le aziende indebitate sono state costrette a tagliare i costi = licenziamento di persone = la gente ha meno soldi = calano i consumi = la crisi si affossa perché le aziende vendono meno.
è una banalizzazione, ma il concetto è quello.
è quindi paradossale, ma è stato giusto salvare i colpevoli, le banche. Altrimenti sarebbe stato un tracollo maggiore.
Ciò che non è stato giusto è stato salvarle incondizionatamente. I prestiti statali andavano elargiti con l'obbligo di non far chiudere loro i rubinetti. Questo non è avvenuto e le banche continuano a fare come vogliono.

L'Italia è messa meglio per una serie di ragioni: lo sviluppo non è poggiato quasi esclusivamente sul cemento (es. Spagna) ma soprattutto perché non siamo mai stati cicale, ma formiche. Non abbiamo mai amato il credito al consumo, quindi le famiglie non sono indebitate quanto quelle estere. Ad esempio non abbiamo un mercato di carte di credito così sviluppato.

C'è chi si avvantaggerà di questa crisi, proprio per il calo dei prezzi. Se io ho un lavoro e lo mantengo ci guadagno anche se lo stipendio resta identico. Ci sono settori che si avvantaggeranno e nello stesso settore aziende che ci guadagnano e altre che ci perderanno.
Mi vengono in mente alcuni esempi di lavori "sicuri":
- chi lavora nei trasporti pubblici
- chi nelle utilities (che solitamente sentono meno le crisi)
- chi nei settori low cost (probabilmente aumenteranno i consumi degli hard discount, fenomeno nato proprio a inizio anni 90 con un'altra crisi)
- chi lavora in beni sostitutivi di costo inferiore: ad esempio, se volessi guadagnare con un lavoro, io aprirei un distributore di metano per auto. Poca concorrenza e mercato in espansione, specie in momenti di crisi.
- chi ad esempio saprà rivalutare i propri beni in base ai bisogni dei consumatori: avete citato l'esempio degli agricoltori. Benissimo, chi saprà diversificare l'offerta riducendo i costi si avvantaggerà. Esempi pratici? I farmer's market, che stanno sorgendo in Italia. O i mercati a 30 km (credo si chiamino così) oppure chi vende direttamente i propri prodotti ai consumatori (es. uova o latte).

Ciao
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda fabietto » 18/02/2009, 11:11

Tarvisium ha scritto:
fabietto ha scritto:il ceto medio in italia sta venendo divortao da sta crisi, da chi guadagna 10mila euro l'anno a chi ne guadagna 40 o 80 mila!


Ok, ma solo se uno perde il lavoro... se invece hai ancora il lavoro la situazione è migliore di prima: abbassamento dei tassi variabili di mutuo, abbasamento generale dei prezzi (a me stanno proponendo auto nuove a prezzi irrisori) e buoni affari anche se devi comprare casa (ammesso però che contestualmente tu non debba vendere a tua volta).

Io al momento non mi fascio la testa, riesco addirittura a risparmiare più di prima (sono più formica che cicala).

La "crisi" ha colpito chi ha voluto fare il "finanziere" e si è fatto abbindolare investendo i propri risparmi su campi/titoli/azioni di cui non aveva alcuna conoscenza.


non voglio andare OT dal topic che ho creato io..
però solo 2 cose:
son d'accordo con te, non mi fascio la testa anche se io son già qualche giorno la settimana in cassa integrazione,
poi vero chi ha risparmiato e investito ci ha rimesso, ma questo è un ramo della crisi, chi è stato colpito è quel mondo di operai o impiegati che guadagnano da 900a 1500 al mese, che fino a 3 anni fa viveano bene/discretamente (abbigliamento, auto, viaggi..)ora, anzi fra un anno..avranno i soldi per il pane???!!!
invece..chi guadagna e ha guadagnato 20-30mila euri al mese...non sentirà la crisi, perderà nei suoi risparmi ma penso proprio che viaggi auto e tutto..non sarà costretto a rinunciarci.
questo sarà assai pericoloso per l'equilibrio civile italiano, ed europeo.., e con i tagli dei tassi o dei prezzi delle case ora chi ha soldi ne farà ancora di più...perchè loro possono comprare..mica io e tutti quelli come me che attualmente non si sognano neanche di fare un prestito per una casa, così un domani quando tutto passerà il divario economico/sociale sarà ancora più marcato!!
promesso non replico più perchè siamo OT... :oops:
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda darietto » 18/02/2009, 12:47

Un discorso onestamente comunista :lol:
possiamo anche dire che, a fronte di come andava una trentina di anni fa, l'italiano medio "scozza" una paercentuale ben maggiore del proprio utile in futilità.
da ciò, lo stipendio non basta.
il cittadino medio non fa bloccare l'economia, perchè quello che percepisce lo spende; diciamo che deve impararlo a spendere in una forma di grana piuttosto che in una cintura di dolce e gabbana.

Seriamente, sono in disaccordo su quasi tutto quello che hai scritto qui sopra. .
Se io ho la possibilità di spendere - mettiamo - 400€ al mese chi dice in cosa è meglio spenderlo? E' più giusto - ammettiamo - spenderne 300 in cibo e 100 in vestiti o l'opposto? Dai chi lo dice che la prima opzione è migliore? Se volessi spendere 250€ per una sciarpa di Hermes mangiare pane e cipolle tutte le sere del mese si può dire che - magari - sia una cavolata ma nessuno può dire che sia peggio di chi sceglie di vestirsi dai cinesi e spendere il resto in gastronomia (ovvio, sono due estremi - la normalità sta nel mezzo)

se vuoi mettere il cittadino in condizione di far girar meglio l'economia, devi dargli modo di aver più fresca in d'al bisachéin, e la soluzione più ovvia è agevolarlo con politiche popolari: vedi detrazioni fiscali mirate (affitto, mezzi di trasporto pubblici, 1 rc auto per nucleo familiare...) e un forte abbattimento fiscale per il uno scaglione irpef pari al lordo del lavoratore base.
l'introito lo Stato deve andarlo a cercare a casa di chi ce l'ha e non lo fa vedere, bisogna che, visto il periodo, lo Stato tiri fuori i coglioni e lo faccia, se no ogni soluzione è una coperta corta.
non è il mio un discorso politicizzato, è un discorso dettato dalla lungimiranza, che non ha ne colore ne fazione

In linea di principio sono d'accordo. Ma in pratica è impossibile. Detrazioni fiscali mirate? Dai lo sai benissimo anche a te che gli unici che pagano le tasse sono coloro che non possono - nel miglior caso - eluderle o evaderle. SI finirebbe ad aumentare il reddito anche di chi non dichiara nulla ma in realtà guadagna.
Ricorda poi che esiste il lavoro sommerso, sai benissimo che ci sono molti che lavorano in nero, non dichiarano nulla, vivono nelle case del comune e poi hanno il daytona.
Concordo che lo stato dovrebbe funzionare ma dai, siamo in Italia, non in UK o paesi scandinavi. Hai mai visto un finlandese non pagare il biglietto del bus? qui invece l'anormalità è pagarlo. Prova a fare una cosa del genere nella metro di Mosca. Spunta la militia e ti prende a manganellate.
In Italia invece "fare il furbetto del quartierino" è la normalità. L'abitudine è purtroppo diffusa indipendente dalla classe sociale, dal colore politico o dalla zona d'Italia
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda darietto » 18/02/2009, 13:00

Tarvisium ha scritto:
fabietto ha scritto:il ceto medio in italia sta venendo divortao da sta crisi, da chi guadagna 10mila euro l'anno a chi ne guadagna 40 o 80 mila!


Ok, ma solo se uno perde il lavoro... se invece hai ancora il lavoro la situazione è migliore di prima: abbassamento dei tassi variabili di mutuo, abbasamento generale dei prezzi (a me stanno proponendo auto nuove a prezzi irrisori) e buoni affari anche se devi comprare casa (ammesso però che contestualmente tu non debba vendere a tua volta).

Io al momento non mi fascio la testa, riesco addirittura a risparmiare più di prima (sono più formica che cicala).

Relativamente però. Il problema è che chi perde il lavoro non può più permettersi di spendere quello che spendeva prima "provocando" altre riduzioni a catena.
Quanto all'abbassamento dei prezzi si, in certi campi è positivo, in altri i guadagni sono così ridotti che sotto certi livelli (un 15% circa nel campo alimentare - ad esempio) non si può scendere.
Anche se, comunque, molti beni non sono scesi. Un esempio che conosco benissimo perchè ci lavoravo è il campo petrolifero. Nonostante quello che si pensa il prezzo non scenderà ancora più di tanto, al massimo 10/5 centesimi nonostante il c.d. crude oil (il petrolio appena estratto) sia a 35$. Gli effetti della riduzione dei costi si perdono nei vari ingranaggi in quanto sotto un certo costo è impossibile andare.

La "crisi" ha colpito chi ha voluto fare il "finanziere" e si è fatto abbindolare investendo i propri risparmi su campi/titoli/azioni di cui non aveva alcuna conoscenza.

Il problema che ha fatto scaturire tutto è stata la mancanza di solvibilità. Le banche prestavano soldi a caso, bastava andare in banca e ti finanziavano tutto quello che volevi anche senza garanzia. Niente storie, la colpa è loro. Ed ora, giustamente, si ritrovano con tanti clienti che non pagano ed esposte per aver finanziato beni sopravvalutati
Da noi i "finanzieri" - fortunatamente o sfortunatamente? - non sono diffusi come in altri stati, dopo l'asia nel 97, la new economy nel 01, parmalat, cirio, argentina et simili siamo molto più reticenti ad investire in borsa
Ultima modifica di darietto il 18/02/2009, 13:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda darietto » 18/02/2009, 13:04

fabietto ha scritto:
darietto ha scritto:Una contrazione dei consumi porta minori entrate alle imprese. A loro volta diminuendo le entrate diminuiscono proporzionalmente i profitti e cosa si fa? Si taglia. Ricordati però due principi base:
_In azienda esistono delle scale saliariali che si basano sull'anzianità ed in caso di riduzione d'organico i i più penalizzati sono sempre gli interinali e chi ha una bassa anzianità in azienda. I più "giovani" però sono anche meno retribuiti quindi si tagli i costi ma aumenti complessivamente la retribuzione.
_Diminuendo l'organico riduci anche il ricavo perchè il costo/opportunità necessario per produrre un dato bene calcolato come unione di tempo/capitale aumenta.
è un po' come il cane che si morde la coda no?questo m i fa capire che la crisi è grave, non per il "contenuto" ma per la difficoltà o assenza di soluzioni realmente fattibili.

Si esatto, è la prima volta che vediamo una crisi del genere. L'ultima è stata il 29 e tutti sappiamo come se ne è usciti...
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Tarvisium » 18/02/2009, 16:27

darietto ha scritto:Si esatto, è la prima volta che vediamo una crisi del genere. L'ultima è stata il 29 e tutti sappiamo come se ne è usciti...


abbiamo vinto 2 mondiali nel giro di dieci anni! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda pibi » 18/02/2009, 16:37

@Tarvisium: in parte hai ragione, me too: stipendio di merda prima stipendio di merda ora, costi un pò più contenuti però....
Lavoratori ingabolati nei fondi pensione, silenzio assenso (no assenzio) ciulati un pò! :evil:
e poi c' è il concetto Tantalo (cos' è? un nuovo scooter? :lol: ):
non sei in una bolla, vivi nella società: se spendono meno i "finanzieri" incassi meno tu, semplice taxista!

con 'sta crisi quelli che volevano spendere 150 euro per 8 giorni a Varsavia ora vorranno spenderne 130 :lol: :lol: si sdrammatizza :mrgreen:
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Tarvisium » 18/02/2009, 16:59

forse sono stato frainteso.
Il mio "finanziere" era ironico nei confronti della sciura maria di turno che qualche anno fa faceva la splendida investendo in fondi "china" attratta da rendimenti allora alti e che poi si è mangiata tutto l'investimento e che magari ora ha anche il coraggio di lamentarsi. Non sto parlando di truffe o simili perpretate da banche/promotori senza scrupoli, ma dei normali investimenti che chiunque di noi si sarà visto proporre dalla propria banca/promotore negli scorsi anni. C'è chi non è caduto in tentazione, chi ne è uscito nel momento giusto e chi se l'è presa in saccoccia.
Grazie al cielo in italia di questi "finanzieri" ce ne sono meno che negli altri paesi, ma purtroppo ce ne sono comunque.

Tornando in tema (ma comunque ancora OT :D ) è il cane che si morde la coda come detto prima: meno lavoro (=ordini) implica meno occupati/salariati che implica a sua volta meno consumi che a sua volta implica meno ordini (= lavoro). Semplicistico al massimo ma realistico.

La rottura del circolo vizioso potrebbe essere determinata da ordini/lavoro proveniente dall'estero, ma sappiamo bene che all'estero sono presi peggio che da noi...

(è una visione molto nord-est, magari altrove è un po' diverso)
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda pibi » 18/02/2009, 17:29

Tornando ai finanzieri: alcuni se la se sono cercata è vero....
alcuni voelvano fare gli immobiliaristi dei poveri: case su case col mutuo per poi cercare di vendere a di più di prezzi già altissimi (bilocali fetidi nel mio quartiere a 300mila euro) e ora hanno il cerino in mano
comunque sia siamo un vaso comunicante: la povertà di questi rende più poveri l' economia, volenti o nolenti, gioiosi o rabbuiati

ci può salvare solo l' amore :mrgreen: :geek:
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda darietto » 18/02/2009, 18:19

Tarvisium ha scritto:
darietto ha scritto:Si esatto, è la prima volta che vediamo una crisi del genere. L'ultima è stata il 29 e tutti sappiamo come se ne è usciti...


abbiamo vinto 2 mondiali nel giro di dieci anni! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Esatto! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda pibi » 19/02/2009, 12:24

allargo i confini del 3d, Fabietto non me ne voglia ma può essere utile.
Avete mai avuto la sensazione girando per il mondo che un' attività possa spaccare?
tipo gelateria italiana a Sunny Beach in Bulgaria e cose così?
io avevo pensato ad una gelateria ad Aguas Calientes, base per andare sul macchu Picchu, però:
-3 mesi di pioggia con possibili allagamenti
-posto vicino a Dio ma con manutenzione lontana dagli uomini
-basso potere d' acquisto dei peruviani
-gusto magari non di facile approccio per gli stranieri abituati a gelati superedulcorati
e voi?
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda fabietto » 19/02/2009, 13:26

ma figurati.
io più semplicemente qui a casa mia avevo avuto e ho ancora una illuminazione.
in centro a vicenza c'è un posto che fa solo tartine..quelle col pane tipo al latte tondo o ovale e gli ingredienti spalmeti sopra.
ne fa di tutti i gusti, con pesce, ha solo 3 spine, un bianco un rosso e un prosecco, bel posto qualche tavolino e basta.
ecco aprirei lo stesso posto a bassano del grappa in centro, dove il movimento nel week end è mooolto superiore a vicenza e dove questo posto non c'è!
calcola che lavora molto anche d'asporto per rinfreschi vari, le vende tutte a 1.5 euro all'una, ma cosa sono per un pezzo di pane e gli ingredienti sopra???
ci aggiungrei le varianti vegetariane magari con frutta..per attirare l'attenzione...
lo dico sempre...dovrei farlo e basta!!!!
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Daje » 19/02/2009, 13:32

fabietto ha scritto:lo dico sempre...dovrei farlo e basta!!!!


e perchè non lo fai?
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda fabietto » 19/02/2009, 15:34

Daje ha scritto:
fabietto ha scritto:lo dico sempre...dovrei farlo e basta!!!!


e perchè non lo fai?


detta schietta perchè non ho le palle!
potrei organizzarmi inizialmente anche senza licenziarmi, mio padre è pensionato e potrebbe aiutarmi. ho pure un'amica con la quale ho sempre condiviso questa idea.
mah..bisognerebbe trovare l'affitto del posto a bassano e la licenza..forse mi spaventano le spese iniziali...
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda Tarvisium » 19/02/2009, 15:47

fabietto ha scritto:
Daje ha scritto:
fabietto ha scritto:lo dico sempre...dovrei farlo e basta!!!!


e perchè non lo fai?


detta schietta perchè non ho le palle!
potrei organizzarmi inizialmente anche senza licenziarmi, mio padre è pensionato e potrebbe aiutarmi. ho pure un'amica con la quale ho sempre condiviso questa idea.
mah..bisognerebbe trovare l'affitto del posto a bassano e la licenza..forse mi spaventano le spese iniziali...


secondo me il problema è proprio l'affitto... fin da subito devi tirare fuori bei soldoni (es. 3.000 euro al mese per un bel posto centrale) per l'affitto che non sai se li riprendi in tempi brevi...
concordo sul fatto che bisogna avere molto coraggio.
Ora vado che devo aprire il mio nuovo bar di tartine a bassano! :D
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda pibi » 19/02/2009, 15:51

Bassano del Grappa, ma c' è movimento lì? non pensavo
cmq faccio il cacadubbi, leggiti sto libercolo
Volevo solo vendere la pizza. Le disavventure di un piccolo imprenditore
di Furini Luigi
. Francamente non l' ho ancora letto ma posso immaginare di cosa parli...poi il tuo "core business" diventa altro o meglio l' ultima delle tue preoccupazione, e la cosa più semplice, diventa il fare le tartine...
fra aumento della locazione, adeguamento cesso all' Asl, insegna regolamentare, lavori della pubblica amministrescion etc etc. Poi se chiedi un prestito per avviare l' intrapresa ti devi destreggiare con le banche.
Devi essere un bodyguard per cartonare gli ubriachi molesti di tutti i 5 continenti o peggio pagare il racket (il libro di Saviano l' ho letto)

sono negativo?
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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda scareface » 19/02/2009, 17:19

fabietto ha scritto:[cut]
ecco aprirei lo stesso posto a bassano del grappa in centro, dove il movimento nel week end è mooolto superiore a vicenza e dove questo posto non c'è!
calcola che lavora molto anche d'asporto per rinfreschi vari, le vende tutte a 1.5 euro all'una, ma cosa sono per un pezzo di pane e gli ingredienti sopra???
ci aggiungrei le varianti vegetariane magari con frutta..per attirare l'attenzione...
lo dico sempre...dovrei farlo e basta!!!!

puo darsi anche che funziona, perche' no?!

aggiungici una ragazza carina al bancone e/o wifi gratis :D


io se dovessi andare sulla ristorazione penserei a un ristorantino piccolo, cucina tipica, che fa solo 3-4 tipi piatti a sera
un po' esclusivo ma dove si magna bene insomma..
un paio di volte ci ho pensato

altra idea completamente diversa che lancio' mia mamma (di lavoro e' infermiera) un paio di anni fa, se uno di noi avesse deciso di studiare qualcosa tipo medicina, infermieria etc;
aprire un casa di riposo per anziani, di livello medio alto
un suo ex collega e' andato in pensione anticipo e ha fatto una cosa del genere nel paese vicino al mio, dice che va benone

certo ci vuole un investimento iniziale abbastanza grosso, ma dovresti rientrare presto con i costi
non penso che questo settore vada in crisi tanto facilmente, ci sono sempre piu' anziani...
- Anton -

qui tu non riderai, tu non piangerai qui si riga dritto e basta!

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Re: lavoro, situazione Italia/Europa

Messaggioda pibi » 19/02/2009, 17:27

si però Arkimedia, società quotata in borsa a Milano che opera nel settore, che va male :o ...può essere che sia travolta dall' onda ribassista mondiale ma già iniziava a scendere in tempi non sospetti
:|
cmq il campo è buono
"L' Expo è una mezza stronzata" semicit.
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pibi
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