Ringrazio tutti i partecipanti all’itinerario manzoniano ed il Direttore Organizzativo, ispiratore dell’evento. Dopo un inizio incerto, l’itinerario ha sempre più coinvolto ed emozionato i partecipanti, anche grazie alle dritte geografiche del dott. Zanna, indigeno lecchese. Il programma è stato pienamente rispettato. I punti più alti dell’evento: la lettura dell’"Addio ai monti" a Pescarenico ed il dibattito storico letterario sul sagrato della chiesa di don Abbondio.
"Addio a monti", I Promessi Sposi, capitolo 8:
Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! […] Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.