Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda palaz » 22/03/2009, 19:40

Appennino, i torrenti inghiottiti dagli scavi dell'Alta velocità

Viaggio nel Mugello dove il sistema idrico è stato distrutto e le falde sono precipitate di centinaia di metri. Dove un tempo proliferavano trote, gamberi e vegetazione protetta ora ci sono solo profondi canyon

SAN PIERO A SIEVE - Non servono sismografi per capire dove passa il tunnel dalla Tav tra Bologna e Firenze. Basta seguire una traccia di foreste rinsecchite, alvei vuoti, macerie. Persino i cinghiali rifiutano di vivere lassù. Sopra la "grande opera" esiste una scia di "grandi disastri" che la segnala fedelmente.

L'abbiamo percorsa, verso Nord, e per capire ci è bastata la parte toscana. Il Mugello, snodo cruciale dello scavalco appenninico. I danni li hanno appena quantificati i giudici: 150 milioni di euro solo per lo smaltimento abusivo dei terreni di scavo. Poi vengono i cantieri abbandonati, le cave e le frane.

Il peggio è il sistema idrico distrutto: per ripagarlo non basterebbe una mezza finanziaria. Fra 750 milioni e un miliardo 200 milioni, per ventidue minuti di viaggio in meno. Spariti o quasi 81 torrenti, 37 sorgenti, 30 pozzi, 5 acquedotti: in tutto 100 chilometri di corsi d'acqua.

Ma le cifre non sono niente. Per farsi un'idea bisogna sentire il tanfo polveroso della montagna morta. Rifare i sentieri della Linea Gotica, tra i rovi, come in guerra. Solo che stavolta i danni non li hanno fatti i generali ma gli ingegneri, che possono essere peggio. Le ferite delle bombe si rimarginano. Queste restano per sempre. Siete avvertiti: non siamo di fronte a un evento naturale, ma a qualcosa di biblico.

Tace la valle del torrente Carzola. Niente più uccelli. La falda è precipitata di trecento metri e la montagna è sotto choc idrico. Ha piovuto tutto l'inverno, ma le conifere sono morte, le querce moribonde. C'erano salmoni, trote, gamberi: ora più nulla. Un catastrofe come il Vajont, ma alla rovescia

Polvere, silenzio. Nel canyon si spalanca una finestra di servizio. È sguarnita, potrebbero entrarci uomini e bestie. Cento metri sotto, il tunnel che ha inghiottito tutto. I tecnici ricordano quando avvenne. Esplose un getto da 400 litri al secondo a tredici atmosfere. Da allora, anche se in superficie la valle scende a Nord, le falde scaricano a Sud, verso Firenze. E del Mugello a secco chi se ne frega.

Paolo Chiarini, 30 anni, ingegnere ambientale, è cresciuto sui fiumi e, quando il Carza sparì di colpo un giorno di febbraio di 11 anni fa, fu il primo ad accorgersene. Corse in Comune ad avvertire, ma gli risposero giulivi: "Per forza, non è nevicato". Capì subito che l'unica acqua che interessava gli italiani era quella del rubinetto, e fece l'unica scelta possibile: combattere da solo.

Da allora Paolo ha battuto ogni rigagnolo e raccolto dati. Oggi ci fa da guida su questa strada partigiana. A Campomigliaio c'era la piscina naturale dei fiorentini. Poi è arrivata la talpa maledetta che ha "impattato" la falda e oggi sul greto resta solo un ridicolo cartello "Divieto pesca" e, a monte, uno scolo fognario a secco.

Il Carlone era il paradiso dei pescatori. Oggi è ingombro di bungalow dai vetri rotti, rottami, tubi, cisterne, caterpillar arrugginiti. Su un muro, la scritta "Ciao, è stato bello". Sotto, un torrente in agonia. Ma a monte è peggio. Una strada bianca in mezzo a una foresta sbiadita, fiancheggiata dai tubi che fino a ieri hanno pompato acqua per tenere in vita il torrente. Una finzione.

Sopra, una montagna di rocce intrise di asfalto collante, oli e bitumi. Quando piove, la morchia scola sulla vasca di captazione del comune di Vaglia, che raccoglie la poca acqua. Purissima, era, da imbottigliare senza filtro. Tutto quel materiale poteva essere reimpiegato nel tunnel, come in Svizzera nella galleria del Gottardo. Qui invece s'è portato tutto in superficie. E nel buco hanno portato ghiaia fresca, aprendo decine di cave inutili sul monte. Ecco perché la Tav è costata il quintuplo del previsto.

A San Piero a Sieve la ferrovia veloce esce a palla di fucile e s'infila sotto l'autodromo del Mugello. Siamo nel cuore della conca, l'Appennino perde asprezza, l'orrore diventa bucolico. Tra le fattorie il torrente Bagnone è scomparso. Poco in là, anche il Bosso. Nove anni fa le sorgenti saltarono tutte assieme, ricorda l'avvocato Marco Rossi che segue le cause civili. "Quando sparì il torrente la gente pensò che sarebbe tornato. Invece non tornò. Finita. Arrivarono le autobotti. Poi il disseccamento salì fino a Farfereto e Striano".

A Sergio Pietracito hanno fatto di tutto. Gli hanno tolto l'acqua per gli animali, fatto franare il bosco, aperto crepe in casa, semidistrutto i frutteti con le polveri, terremotato il sonno con esplosioni, ventole al massimo, bip di cicalini, fischio di allarmi, rombo di tir in retromarcia. Poi, a cantiere chiuso, gli hanno ripristinato i terreni con zolle miste a cemento, plastica e ferri arrugginiti.

Pietracito ha speso 30 mila euro in avvocati, senza aiuto degli enti locali. L'italiano è solo davanti al potente. Lui non molla, ma molti altri sono stanchi. Sanno che, più dei danni, sono i processi a mangiarti la vita. Finisce che sei tu a dover pagare. La politica cala le brache: è già tanto se i sindaci sono riusciti a farsi dare il tracciato della galleria.

Risaliamo verso il Giogo della Scarperia. Ormai è un "trek" nella devastazione. Conifere moribonde, castagni in sofferenza. Fra un mese gli animali scapperanno anche da qui. A Lugo hanno visto "i caprioli scendere a valle per bere dai sottovasi dei giardini". Non era mai successo prima del 2006, quando la Tav ha smesso di pompare acqua "finta" in quota.

Dopo il crinale, il versante del Santerno ci sbatte davanti l'ultimo sacrilegio. Sul lato della Sieve avevamo censito pozzi defunti col nome di santi e beati. Qui, nell'abbazia di Moscheta, succede di peggio. Hanno rubato l'acqua santa. La pieve, per riempire il suo secolare abbeveratoio rimasto a secco, deve farsi sparare acqua da Fiorenzuola. Sempre per quei maledetti ventidue minuti.

Oltre si spalanca un abisso dantesco, il canyon chiamato Inferno. Era il top del Mugello, segnato su tutte le guide. Trote, gamberi, muschi. Sopra, il sentiero dove un tempo Dino Campana andava a Firenze incontrando bande di musicanti e pescatori di fiume. Oggi si cammina a secco tra massi enormi e smerigliati, segno della sacra potenza uccisa dall'uomo. Chi pagherà tutto questo? Quale nazione chiederà il conto?

Il fiume infernale si butta nel Santerno, dove s'apre il cratere della colossale stazione intermedia della Tav. Intorno, la devastazione. Novanta cave. Novanta cicatrici. Ed è solo il preludio dell'ultima è più spaventosa ferita. La più lontana, la meno visibile. La condanna, esecuzione e morte del torrente Diaterna, con la doppia sorgente biforcuta sotto il Sasso di San Zanobi.

Ora si procede solo a piedi, tra ghiaie terribili, guadi algerini, qui nell'Italia di mezzo a fine inverno. Tre anni fa Chiarini vide e fotografò vasche piene di pesci putrefatti. Da allora è morte biologica. Querce cadute, polvere, vento, lucertole. Sotto, la galleria spara la sua traiettoria in un fondale umido carico di bitumi. Qui sopra, il biancore abbacinante di un greto. La frazione di Castelvecchio - sopra l'ultima finestra della Tav in terra toscana - ha perso il suo acquedotto nel '98. Ora vorrebbero costruire un invaso per compensare lo scippo.

Ma per metterci quale acqua? Con quale canalizzazione? Cementificando gli impluvi? Ricoprendoli di resine? Coprendo lo scempio con uno scempio ulteriore? La parola catastrofe non basta.
Il viaggio è finito. "Cosa ci riserva il futuro Dio solo sa" brontola Piera Ballabio, della Comunità montana del Mugello. "Con la nuova legge sulle grandi opere, i Comuni avranno ancora meno voce in capitolo. Siamo vicini a una militarizzazione del territorio. Alla faccia del federalismo".

(PAOLO RUMIZ repubblica.it 22 marzo 2009 )

P.s. spero sia la sezione giusta.
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda scareface » 22/03/2009, 20:07

questa mi mancava!

grazie per la segnalazione
- Anton -

qui tu non riderai, tu non piangerai qui si riga dritto e basta!

Destinazioni passate presenti e future - Fotogallery viaggi - scare playlist [pdf]


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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda cametauval » 22/03/2009, 20:24

purtroppo si sapeva e mi rattrista ancora di più che quando ho sostenuto il NO TAV nel sito che tutti conosciamo (nel pieno rispetto delle regole allora vigenti) me ne sono arrivate di tutti i colori :cry:
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda geom.Calboni » 22/03/2009, 21:07

cametauval ha scritto:purtroppo si sapeva

già.
ma una cosa è "sentir dire",un'altra è vedere con i propri occhi o leggere articoli come questi...
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda cametauval » 22/03/2009, 21:28

geom.Calboni ha scritto:
cametauval ha scritto:purtroppo si sapeva

già.
ma una cosa è "sentir dire",un'altra è vedere con i propri occhi o leggere articoli come questi...


appunto, io un articolo come questo vorrei che non fosse stato necessario scriverlo :!:
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda palaz » 22/03/2009, 21:45

cametauval ha scritto:purtroppo si sapeva e mi rattrista ancora di più che quando ho sostenuto il NO TAV nel sito che tutti conosciamo (nel pieno rispetto delle regole allora vigenti) me ne sono arrivate di tutti i colori :cry:


Boh!?! potevo immaginare danni all'ecosistema, ma mai avrei pensato ad uno scempio simile.

E' che abbiamo tutti (o quasi), chi più chi meno, le coscienze obnubilate.
Almeno per quanto mi riguarda, dopo qualche battaglia sostenuta e irrimediabilmente persa :oops: , mi si sta abbassando il livello di guardia e non reagisco più come una volta.
E non mi indigno più.
Forse altri, temo molti, sono nelle mie stesse condizioni.

Ben venga allora il Rumiz di turno a svegliarci dal nostro torpore.
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda Leia74 » 22/03/2009, 23:14

Ecco, beh, per esempio... io non ne sapevo niente! Grazie per la terribile segnalazione...
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda iceman85 » 22/03/2009, 23:24

credo che quando la primavera ci sarà davvero (su per giù dopo pasqua), andrò a fare una scampagnata con occhi geologici. ;) Ho letto proprio oggi l'articolo che ha postato palaz e, pur avendo già sentito la questione altre volte, sono rimasto scioccato.
Ultima modifica di iceman85 il 22/03/2009, 23:38, modificato 1 volta in totale.
...Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda palaz » 22/03/2009, 23:36

iceman85 ha scritto:credo che quando la primavera ci sarà davvero (su per giù dopo pasqua), andrò a fare una scampagnata con occhi geologici. ;) Ho letto proprio oggi l'articolo che ha postato palaz e, per avendo già sentito la questione altre volte, sono rimasto scioccato.


:!: Vai e poi raccontaci il tuo punto di vista :!:
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda iceman85 » 22/03/2009, 23:40

palaz ha scritto:
iceman85 ha scritto:credo che quando la primavera ci sarà davvero (su per giù dopo pasqua), andrò a fare una scampagnata con occhi geologici. ;) Ho letto proprio oggi l'articolo che ha postato palaz e, pur avendo già sentito la questione altre volte, sono rimasto scioccato.


:!: Vai e poi raccontaci il tuo punto di vista :!:


certamente!!!
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda cozzi11 » 22/03/2009, 23:42

Un assaggio di questo scempio l'aveva dato la trasmissione Le iene,più o meno 2 anni fa,di quel che ricordo parlavano appunto delle falde acquifere,ma ho ricordi sfumati del servizio.

:shock: :shock: :roll: :roll:

rimango della teoria che il mondo non arriva al 2100,o giù di lì :roll:
أنا أعرف كيف يكتب في الخارجية

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"Sì sì ok,son tutti bravi ragazzi eh,però dovrebbero fare un po' di meno..."

Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri non lavorano PIù!!!
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda Aideena » 23/03/2009, 2:23

Da poco si è concluso il processo iniziato nel 2004, dove le pene inflitte dal giudice riguardano solo l'illecito smaltimento dei rifiuti. Assoluzioni, invece, per le accuse legate ai danni alle falde acquifere e ai torrenti: le condotte sono state ritenute colpose e quindi non sanzionabili penalmente. Mentre per il furto d'acqua, altra imputazione, il giudice ha sollevato la questione di incostituzionalità. I risarcimenti sono stati riconosciuti per 50 milioni rispettivamente a ministero dell'Ambiente, Regione Toscana e Provincia di Firenze.
Dunque le parole chiavi scandalose sono:
condotte colpose e furto d'acqua=questione di incostituzionabilità
Siamo al limite dell'assurdo adesso ci manca solo il discontinuo finanziamento per il MO.S.E. a Venezia e sem à post tuc quant :roll:
Impariamo a volerci bene: http://www.saicosatispalmi.org/
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda Voronezh » 23/03/2009, 12:17

Come dice Palaz quasi non reagiamo più a queste ingiustizie (barbarità, cecità?), un pò per le coscienze obnubilate, un pò per la stanchezza di impegnarci in battaglie perse in partenza.

Va bene che la Tav non sono solo 22 minuti in meno da Firenze a Bologna, e che il sistema strutturale attuale è insufficiente, ma i dubbi sul suo grado di utilità e i modi in cui è stata gestita la sua realizzazione sono tanti...

Era questo il principale problema infrastrutturale italiano? Con tutti questi miliardi investiti quante altre opere potevano essere realizzate?

- investire seriamente nei trasporti pubblici locali - treno, metro, tram, bus...
- rendere efficienti i poli logistici per una rapida interconnessioni porti-ferrovie-aeroporti-autostrade
- investire seriamente nell'energia alternativa (influisce pesantemente il settore dei trasporti)
- investire davvero in sistemi di trasporto ecologici - bici, car pooling/sharing, incentivare il lavoro a distanza e a casa quando non è necessario spostarsi...

- smetterla di aggiungere corsie alle autostrade che nel lungo periodo ogni corsia in più porta all'aumento dell traffico, e che ogni tot anni è necessario aggiungere una (come un cane che si morde la coda)
- smettere di costruire parcheggi in centro che stimolano gli automobilisti ad usare sempre e solo la macchina vanificando gli sforzi per l'uso di altri mezzi di trasporto (come un cane che si morde la coda)

La Tav affettarà realmente una percentuale di viaggiatori che le statistiche ottimistiche danno al 5%, quelle pessimistiche al 2%.
I benefici collaterali, il conseguente maggior spazio e risorse lasciati liberi per i treni locali di pendolari e i treni merci, sono per ora solo parole al vento che anche se si avverassero metà delle promesse fatte, non risolveranno in maniera efficace i due veri problemi di trasporto italiani:
il trasporto pubblico locale e il trasporto commerciale su ferro.

Non ho mai sentito nessun ingegnere, dirigente trenitalia o politico rispondere seriamente a queste questioni.
Per viaggiare basta esistere.
Se immagino, vedo. È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. Fernando Pessoa
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda nonnomario » 23/03/2009, 12:56

ma tra poco inizierà quella della Val di Susa, e se verrà fatto un disastro simile?
solo se vive una vez, caramba
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda vilmer7 » 23/03/2009, 15:05

caro nonno, mi sa proprio che sarà un disastro pure quella :cry:
per non parlare del ponte sullo stretto, zona fortemente sismica e con correnti e venti che i miei colleghi ingegneri dicono sia un intervento assurdo, al limite della follia!
si ragiona solo a soldi per appalti et similia, le esigenze e necessità delle persone "normali" vengono sempre dopo; quel che è peggio, secondo me, è che politicamente nessuno pensa che siamo un organismo connesso ormai a livello mondiale e soprattutto manca il Rispetto per la nostra Madre Terra, la Natura.... che viene anzi devastata, schiavizzata, stuprata
a volte l'ecologia viene presa quasi come una moda, non si agisce nel rispetto della natura perchè "costa" e non dà il risultato immediato; si continua sulla strada errata, non si riesce a vedere ad un palmo dal naso: che mondo si lascia ai nostri figli? la lungimiranza non va di pari passo con il modello di sviluppo e civiltà di questo mondo
per quel che diceva palaz, sulla mancata reazione a queste follie e ingiustizie: purtroppo siamo tutti stressati dal quotidiano (e ora anche dall'arrivare a fine mese) e vedendo che una voce o anche molti voci senza potere riescono ad ottenere poco o nulla, ci si lascia andare all'indifferenza, proprio ciò che più fa comodo a chi potrebbe agire per il bene e segue invece solo interessi meschini
che dire....credo che ognuno nel suo piccolo debba/possa fare quello solo che alla sua portata: per es. educare i figli ad avere rispetto e ragionare e agire globalmente per la comunità invece che singolarmente, togliere dall'ignoranza già aiuta a migliorare
I see the world on a rockin' horse of time
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda Jago83 » 23/03/2009, 15:45

Avevo giá letto l'articolo in questione su La Repubblica per conto mio e sono alquanto perplesso.....

Non capisco molte cose...

Non capisco perché siamo tutti lí a dire che rispetto a moltissimi paesi sembriamo terzo mondo e chiediamo infrastrutture a squarciagola e poi quando si presentano dei problemi come questi tutti iniziamo a dire che in realtá si poteva rimanere come si era prima.

Non capisco perché le infrastrutture vengano fatte in tutti i paesi ma a quanto pare solo in Italia ogni volta si va incontro ad un disastro ambientale...Ma allora chiudete le universitá italiane di ingegneria e prendete gli ingegneri dall'estero!

Non capisco perché, siccome é vent'anni che questi lavori vanno avanti, solo ora, quasi alla fine, il problema venga presentato cosí drammaticamente, se fosse stato davvero drammatico, non se ne doveva giá sentire parlar prima? Invece dei pochi citati contadini che solitariamente si ribellano al sistema, se il problema fosse stato davvero terribile, non si sarebbero dovuti muovere tutti, e dico province, comunitá montane, comuni, comitati, ecc, per denunciare il fatto e giá molto tempo fa?

Non é che l'articolo calca un po' la mano?

Come fa a sparire l'acqua? Questa cosa proprio non riesco a capirla...Non é che scomapre...Dove va? Che fine fa?

Se la si é fatta sparire, se la si é deviata, mi volete dire che non si puó far niente per farla ritornare al suo posto?Ma soprattutto, c'era davver bisogno di deviarla? Se la sorgente é in superficie e la TAV passa a metri e metri sotto...Che mi frega della sorgente in superficie?

Non so, il vero cane che si morde la coda secondo me é il seguente: l'Italia non si muove, se si muove o si muove male o si muove come tutti gli altri paesi, ma c'e sempre qualcuno che deve tirare fuori un problema "enorme" che in realtá io vorrei delle prove tangibili che sia davvero enorme e se enorme é si devono dimettere tutti: Presidente di trenitalia, della TAV, delle province coinvolte, die comuni, delle comunitá montane, delle regioni in questione e il ministro delle infrastrutture, dei trasporti, delle attivitá produttive ecc, perché qui si sta parlando di un ecosistema enorme patrimonio dell'intera nazione, comprendente foreste millenarie, allora iniziamo a fare le persone serie, un articolo, per quanto La Repubblica sia l'unico quotidiano che ritengo serio, non basta, puó anche essere fazioso, e per quanto io sia di sinistra, si sa quanto sia faziosa la sinistra italiana, vorrei avere piú informazioni e piú certezze e se il caso fosse vero, allora sará il caso di fare casino davvero, non scrivere un articolo "indignato" perché quello a poco serve....Io ,ad esempio, l'articolo l'ho trovato alquanto inutile....Mi dici TECNICAMENTE cosa é successo? Ma nei particolari, non cosí alla "valá che vai bene", invece che riportarmi la storia, chiaramente romanzata, di due o tre esperienze?

Mi sembra che per il momento, invece, si stia parlando a priori, tanto per far casino, in ottima tradizione italiana. E se il caso fosse vero, allora mi licenzierei anche come giornalista. Troppo facile fare lo "scooppone" a fine lavori, se volevi far casino ed avessi saputo fare il tuo lavoro lo scoop lo avresti dovuto fare dieci anni fa.

Non sono d'accordo soprattutto con una delle cose che dice Carl: "basta allargare le autostrade, che invogliano solo la gente ad usare la macchina".
Volente o nolente la macchina esiste e la gente continuerá ad usarla anche se ci saranno treni fighissimi e veloci che ti porteranno in culandia. Le autostrade italiane sono state costruite fra gli anni '50 ed i '70, quando il parco macchine era un quarto di quello attuale. E' necessario aumentare le corsie, per ovviare a problemi logistici, di tempo e soprattutto di SMOG, piú corsie vuole dire meno code e meno carburante bruciato a vuoto. La differenza fra adesso e due anni fa sulla MIlano-Bergamo quando era a tre corsie per carreggiata ed adesso che é a quattro é notevole e si sta molto meglio....Dobbiamo chiuderci gli occhi e far finta di niente, non vedere che il traffico é terrificante e i polmoni marciscono perché vengono rubati altri 5 metri di campagna brianzola e bergamasca per ampliare l'autostrada? Scusate ma ribadisco che secondo me si esagera un po'.....

Oppure, se davvero la pensate cosí, smettetela di esaltare le altre nazioni, non pensate che, ad esempio la Spagna, non abbia fatto uno sfacelo per ampliare (perché le ha ampliate tutte) le sue autostrade, per costruire le nuove ferrovie e per fare la sua TAV, senza contare i disastri enormi per le metropolitane, in primis di Barcellona....
SCARFACE GRAZIE PER AVER TOLTO QUELL'OMINO SCHIFOSO!!!QUEST'IMMAGINE MI PIACE MOLTO DI PIU'!!!!!!!!!!!!!
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda cametauval » 23/03/2009, 16:52

nonnomario ha scritto:ma tra poco inizierà quella della Val di Susa, e se verrà fatto un disastro simile?


:(
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda Voronezh » 23/03/2009, 17:23

"basta allargare le autostrade, che invogliano solo la gente ad usare la macchina" è una frase che non ho mai scritto.

Ho scritto invece che “le corsie autostradali, nel lungo periodo, generano maggior traffico, invece di diminuirlo”, e “più parcheggi stimolano la gente a prendere la macchina invece di altri mezzi”. Sono due frasi distinte relative ad argomenti diversi, che tu hai accorpato.

Quanto alla Spagna, non so a chi ti riferisci quando parli di "esaltarla". Di problemi ce ne sono anche qui, eccome...
Sull’argomento trasporto pubblico, quando ne scrivo lo faccio con cognizione di causa, perchè affrontato durante la carriera universitaria ed esperienze di lavoro.

"E' necessario aumentare le corsie, per ovviare a problemi logistici, di tempo e soprattutto di SMOG, piú corsie vuole dire meno code e meno carburante bruciato a vuoto." è una frase scritta senza alcuna conoscenza della materia.
Non lo dico per voler aver ragione, ma Jago per più di un anno leggevo riviste del settore, dove studi e indagini dimostravano che in alcuni casi le corsie servono, in altri è esattamente il contrario di quello che dici.

Quanto all'articolo in questione, se ne parla da anni, in ambiti diversi.
Dalle parti dell’Appennnino bolognese e toscano le proteste e manifestazioni sono spesso state forti, anche da parte di comuni e comunità montana. Solo che hanno ricevuto meno interesse mediatico, ad esempio rispetto al Val di Susa.

E spesso i poteri pubblici locali venivano messi a tacere da “contentini” che governo e Tav giravano ai comuni e società interessati, per ripagarli dei soprusi che i loro territori subivano.
Perchè una palestra o una scuola nuova interessano di più che un torrente prosciugato. Nel periodo periodo temporale "elettoralmente parlando" si intende.

Qualche esempio reale dei costi assurdi sostenuti per la realizzazzione della TAV?
un amico modenese lavora per un'impresa appaltatrice sulla Tav Bologna-Milano: fanno ponti.
Mi raccontava di come la sua impresa se ne freghi di realizzare le opere con il minor costo e minor impatto: a loro interessa vincere il bando e guadagnare, e i bandi vengono vinti per "conoscenza", elargiti a turno alle imprese amiche: loro cercano solo di buttare dentro tutto ciò che può figurare nelle voce "costi", tanto paga papà (lo Stato).
Controlli da parte di chi di dovere? non pervenuti.

Nessuno scrive che l’Italia deve rimanere un paese arretrato, per svilupparsi le infrastrutture hanno dei costi per l’ambiente, ma ci si interroga se queste opere sia state condotte con le valutazioni ambientali appropriate e i controlli a norma, ante-durante e soprattutto post opera.

Io ho parlato con amici che "vivono" il territorio in questione, e ti assicuro che le parole di Rumiz non sono lontane dalla realtà. Spesso basta un'opera eseguita male di qualche metro per distruggere una falda acquifera.

Fai una cosa: se davvero credi che Rumiz scriva senza conoscere l'argomento, accompagna Iceman a vedere di persona cosa è successo nei territori in questione.
Ultima modifica di Voronezh il 23/03/2009, 19:14, modificato 4 volte in totale.
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda radaulpa » 23/03/2009, 18:06

io avevo letto e sentito in abbondanza. Il problema si è manifestato gia diversi anni fa, anche se chiaramente più il tempo passa, più l'ecosistema si impoverisce creando situazioni sempre peggiori.

Purtroppo, caro jago,proprio non mi sento di darti ragione.

Le questioni sono molteplici ed snocciolarle tutte qui,seppure "da profano" non mi è possibile.

Ti rispondo riguardo alle falde. Immagina una torta a strati alternati di crema e pan di spagna.la crema è l'acqua e il pan di spagna è la terra. Per evitare che la crema "sconfini" nel pan di spagna uno strato di cioccolato o di burro assicura che la crema resti al suoi posto.
Se per qualche motivo la crema "sconfina" nel pan di spagna la torta cambia forma: il pan di spagna cambia di compattezza e ci sono dei cedimenti.

Ora a grandi, ma veramente mooooooolto grandi linee puoi immaginare una montagna (enorme e mooolto pesante). La terra è il pan di spagna e l'acqua la crema. A mantenere divisi i due materiali ci sono strati di argilla o altro terreno impermeabile o strati di roccia.

Se vengono bucati questi strati l'acqua tra i 2 strati viene spinta fuori dal peso e la zona si inaridisce. Non solo lo spazio, dove prima c'era l'acqua viene invaso dalla terra e questo fa sì che anche il terreno cambi forma, i canali diventino secchi e che l'intero ecosistema locale ne risenta fortemente.
E le impressioni catastrofiche secondo me non sono eccessive: l'ecosistema si impoverisce progressivamente. Il fatto che si cerchi di portare su acqua da valle poi è una autentica boiata. Sono stati fatti errori molto gravi in nome della modernità e/o modernizzazione ( :shock: 22 minuti? :o ).

Ma mi si faccia il piacere di tacere, per lo meno :twisted: (chiaramente non ce l'ho con te jago, ma con che cerca di venderci per modernizzazione certe aberrazioni) :twisted:

Se vuoi sapere la mia in val di susa si sta facendo un errore simile, e onestamente io capisco (e supporto da tempo) i valligiani. Si sta per mettere in piedi un cantiere che durerà 20 anni nelle previsioni (chissà quanto durerà in effetti), per far risparmiare 45 min a delle merci :o . INCREDIBILE!!!!
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Re: Appennino: i torrenti inghiottiti dalla TAV

Messaggioda iceman85 » 23/03/2009, 20:21

palaz ha scritto:Appennino, i torrenti inghiottiti dagli scavi dell'Alta velocità

Viaggio nel Mugello dove il sistema idrico è stato distrutto e le falde sono precipitate di centinaia di metri. Dove un tempo proliferavano trote, gamberi e vegetazione protetta ora ci sono solo profondi canyon

SAN PIERO A SIEVE - Non servono sismografi per capire dove passa il tunnel dalla Tav tra Bologna e Firenze. Basta seguire una traccia di foreste rinsecchite, alvei vuoti, macerie. Persino i cinghiali rifiutano di vivere lassù. Sopra la "grande opera" esiste una scia di "grandi disastri" che la segnala fedelmente.

L'abbiamo percorsa, verso Nord, e per capire ci è bastata la parte toscana. Il Mugello, snodo cruciale dello scavalco appenninico. I danni li hanno appena quantificati i giudici: 150 milioni di euro solo per lo smaltimento abusivo dei terreni di scavo. Poi vengono i cantieri abbandonati, le cave e le frane.

Il peggio è il sistema idrico distrutto: per ripagarlo non basterebbe una mezza finanziaria. Fra 750 milioni e un miliardo 200 milioni, per ventidue minuti di viaggio in meno. Spariti o quasi 81 torrenti, 37 sorgenti, 30 pozzi, 5 acquedotti: in tutto 100 chilometri di corsi d'acqua.

Ma le cifre non sono niente. Per farsi un'idea bisogna sentire il tanfo polveroso della montagna morta. Rifare i sentieri della Linea Gotica, tra i rovi, come in guerra. Solo che stavolta i danni non li hanno fatti i generali ma gli ingegneri, che possono essere peggio. Le ferite delle bombe si rimarginano. Queste restano per sempre. Siete avvertiti: non siamo di fronte a un evento naturale, ma a qualcosa di biblico.

Tace la valle del torrente Carzola. Niente più uccelli. La falda è precipitata di trecento metri e la montagna è sotto choc idrico. Ha piovuto tutto l'inverno, ma le conifere sono morte, le querce moribonde. C'erano salmoni, trote, gamberi: ora più nulla. Un catastrofe come il Vajont, ma alla rovescia

Polvere, silenzio. Nel canyon si spalanca una finestra di servizio. È sguarnita, potrebbero entrarci uomini e bestie. Cento metri sotto, il tunnel che ha inghiottito tutto. I tecnici ricordano quando avvenne. Esplose un getto da 400 litri al secondo a tredici atmosfere. Da allora, anche se in superficie la valle scende a Nord, le falde scaricano a Sud, verso Firenze. E del Mugello a secco chi se ne frega.

Paolo Chiarini, 30 anni, ingegnere ambientale, è cresciuto sui fiumi e, quando il Carza sparì di colpo un giorno di febbraio di 11 anni fa, fu il primo ad accorgersene. Corse in Comune ad avvertire, ma gli risposero giulivi: "Per forza, non è nevicato". Capì subito che l'unica acqua che interessava gli italiani era quella del rubinetto, e fece l'unica scelta possibile: combattere da solo.

Da allora Paolo ha battuto ogni rigagnolo e raccolto dati. Oggi ci fa da guida su questa strada partigiana. A Campomigliaio c'era la piscina naturale dei fiorentini. Poi è arrivata la talpa maledetta che ha "impattato" la falda e oggi sul greto resta solo un ridicolo cartello "Divieto pesca" e, a monte, uno scolo fognario a secco.

Il Carlone era il paradiso dei pescatori. Oggi è ingombro di bungalow dai vetri rotti, rottami, tubi, cisterne, caterpillar arrugginiti. Su un muro, la scritta "Ciao, è stato bello". Sotto, un torrente in agonia. Ma a monte è peggio. Una strada bianca in mezzo a una foresta sbiadita, fiancheggiata dai tubi che fino a ieri hanno pompato acqua per tenere in vita il torrente. Una finzione.

Sopra, una montagna di rocce intrise di asfalto collante, oli e bitumi. Quando piove, la morchia scola sulla vasca di captazione del comune di Vaglia, che raccoglie la poca acqua. Purissima, era, da imbottigliare senza filtro. Tutto quel materiale poteva essere reimpiegato nel tunnel, come in Svizzera nella galleria del Gottardo. Qui invece s'è portato tutto in superficie. E nel buco hanno portato ghiaia fresca, aprendo decine di cave inutili sul monte. Ecco perché la Tav è costata il quintuplo del previsto.

A San Piero a Sieve la ferrovia veloce esce a palla di fucile e s'infila sotto l'autodromo del Mugello. Siamo nel cuore della conca, l'Appennino perde asprezza, l'orrore diventa bucolico. Tra le fattorie il torrente Bagnone è scomparso. Poco in là, anche il Bosso. Nove anni fa le sorgenti saltarono tutte assieme, ricorda l'avvocato Marco Rossi che segue le cause civili. "Quando sparì il torrente la gente pensò che sarebbe tornato. Invece non tornò. Finita. Arrivarono le autobotti. Poi il disseccamento salì fino a Farfereto e Striano".

A Sergio Pietracito hanno fatto di tutto. Gli hanno tolto l'acqua per gli animali, fatto franare il bosco, aperto crepe in casa, semidistrutto i frutteti con le polveri, terremotato il sonno con esplosioni, ventole al massimo, bip di cicalini, fischio di allarmi, rombo di tir in retromarcia. Poi, a cantiere chiuso, gli hanno ripristinato i terreni con zolle miste a cemento, plastica e ferri arrugginiti.

Pietracito ha speso 30 mila euro in avvocati, senza aiuto degli enti locali. L'italiano è solo davanti al potente. Lui non molla, ma molti altri sono stanchi. Sanno che, più dei danni, sono i processi a mangiarti la vita. Finisce che sei tu a dover pagare. La politica cala le brache: è già tanto se i sindaci sono riusciti a farsi dare il tracciato della galleria.

Risaliamo verso il Giogo della Scarperia. Ormai è un "trek" nella devastazione. Conifere moribonde, castagni in sofferenza. Fra un mese gli animali scapperanno anche da qui. A Lugo hanno visto "i caprioli scendere a valle per bere dai sottovasi dei giardini". Non era mai successo prima del 2006, quando la Tav ha smesso di pompare acqua "finta" in quota.

Dopo il crinale, il versante del Santerno ci sbatte davanti l'ultimo sacrilegio. Sul lato della Sieve avevamo censito pozzi defunti col nome di santi e beati. Qui, nell'abbazia di Moscheta, succede di peggio. Hanno rubato l'acqua santa. La pieve, per riempire il suo secolare abbeveratoio rimasto a secco, deve farsi sparare acqua da Fiorenzuola. Sempre per quei maledetti ventidue minuti.

Oltre si spalanca un abisso dantesco, il canyon chiamato Inferno. Era il top del Mugello, segnato su tutte le guide. Trote, gamberi, muschi. Sopra, il sentiero dove un tempo Dino Campana andava a Firenze incontrando bande di musicanti e pescatori di fiume. Oggi si cammina a secco tra massi enormi e smerigliati, segno della sacra potenza uccisa dall'uomo. Chi pagherà tutto questo? Quale nazione chiederà il conto?

Il fiume infernale si butta nel Santerno, dove s'apre il cratere della colossale stazione intermedia della Tav. Intorno, la devastazione. Novanta cave. Novanta cicatrici. Ed è solo il preludio dell'ultima è più spaventosa ferita. La più lontana, la meno visibile. La condanna, esecuzione e morte del torrente Diaterna, con la doppia sorgente biforcuta sotto il Sasso di San Zanobi.

Ora si procede solo a piedi, tra ghiaie terribili, guadi algerini, qui nell'Italia di mezzo a fine inverno. Tre anni fa Chiarini vide e fotografò vasche piene di pesci putrefatti. Da allora è morte biologica. Querce cadute, polvere, vento, lucertole. Sotto, la galleria spara la sua traiettoria in un fondale umido carico di bitumi. Qui sopra, il biancore abbacinante di un greto. La frazione di Castelvecchio - sopra l'ultima finestra della Tav in terra toscana - ha perso il suo acquedotto nel '98. Ora vorrebbero costruire un invaso per compensare lo scippo.

Ma per metterci quale acqua? Con quale canalizzazione? Cementificando gli impluvi? Ricoprendoli di resine? Coprendo lo scempio con uno scempio ulteriore? La parola catastrofe non basta.
Il viaggio è finito. "Cosa ci riserva il futuro Dio solo sa" brontola Piera Ballabio, della Comunità montana del Mugello. "Con la nuova legge sulle grandi opere, i Comuni avranno ancora meno voce in capitolo. Siamo vicini a una militarizzazione del territorio. Alla faccia del federalismo".

(PAOLO RUMIZ repubblica.it 22 marzo 2009 )

P.s. spero sia la sezione giusta.


il pezzo che è grassettato è quello che più mi fa piangere il cuore!!! Ecco cosa fanno in Svizzera (nell'immagine sottostante): un tunnel di 50 km nel cuore delle Alpi...eppure la radioattività c'è come nella Val di Susa, e come nel caso dell'Appennino è un progetto europeo per l'alta velocità ferroviaria. Eppure li vanno avanti indisturbati e non ci sono manifestazioni NO-TAV (come se fosse un mostro); il problema, per rispondere a Jago, è nella classe politica nostrana (mariti politici diventati ministri dei trasporti e mogli che gestiscono le società appaltatrici...). Qualcuno ha menzionato il MOSE per salvaguardare la Laguna Veneta...con quella cosa salvano un museo a cielo aperto ma distruggono un ecosistema che vien studiato da biologi di tutto il pianeta. Come poi non parlare del Ponte sullo Stretto???E' una cattedrale nel deserto...nessuno da retta agli ingegneri nè tantomeno ai geologi di tutto il mondo!!Sono tutti di parere contrario: i geologi perchè Sicilia e Calabria si allontanano tra loro di qualche millimetro l'anno :shock: gli ingegneri per tutte le problematiche legate alla struttura unica da 3 km di lunghezza!!! Ma tanto si farà lo stesso....perchè la politica vuole cosi! Dimenticavo l'ultima notizia...i cinesi stanno vagliando la possibilità di costruire un aeroporto ad Enna (e ripeto Enna :shock: )... i politici assecondano senza batter ciglio!!!Poco lontano altri festeggiano per il fatto che entro qualche mese l'aeroporto di Comiso sarà operativo... :roll: (se volete vi metto i link ;) )

Jago non puoi fare un'invettiva contro gli ingegneri italiani o le parole di P.Rumiz...per esperienza ed informandomi gli ing.italiani sono tra i più bravi in assoluto!!!Qualche esempio? La diga del Vajont, Øresundsbron, la diga di Assuan...sono qualcosa di assolutamente perfetto e c'han messo mano degli italiani...centrali nucleari nel resto dell'Europa e negli stati del CSI (Comunità Stati Indipendenti), idem come negli esempi precedenti. La stessa Ferrari :mrgreen:

Per quanto riguarda P.Rumiz, pur non avendo visto (per ora) cosa è successo (qualcosa si intravede prendendo l'IC tra Bologna e Firenze) non ha scritto boiate, al contrario ti ha descritto lo scenario! Scrive come se te fossi lì, perciò non mettiamo in dubbio le grandi e poche firme del giornalismo nostrano. ;)
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...Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

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