Ci sono giorni che si ha un' idea in testa o un abbozzo di idee ma nessuna voglia di alzare il telefono per chiamare amici o fidanzate, o almeno così a me periodicamente è sempre capitato, si ha solo voglia di salire in macchina, con l' autoradio bella piena di cd vari e andare per strade secondarie.
La via di avvicinamento alle Langhe dalla Liguria si presta a una giornata come questa, una bella mattinata primaverile, autostrada abolita e via, sfreccio, risalgo, rallento , mi scordo il traffico e faccio la prima sosta a Camerana, già in Piemonte, quei paesi che sembrano ormai fuori dal tempo, dove abitano in 600 e sembra siano tutti anziani , do un' occhiata al Castello degli incisa , chiuso ovviamente, aperto solo in determinati orari, passo oltre, mi fermo anche a Monesiglio dalla cui strada nel verde spicca il castello dei Conti Caldera sulla cima del colle che domina il paese, il possente maniero passò nel corso del tempo da castello di difesa a castello residenziale.
Si possono notare i vari stili delle costruzioni, alcune più antiche altre più recenti, feritoie trasformate in finestre, merli, ne risulta comunque una fortificazione davvero massiccia e imponente.
Incominciano le Langhe, i saliscendi, mi fermo ad un belvedere, se si viaggia tra Monesiglio a Dogliani, si possono ammirare pannelli esplicativi, la campagna e le zone della battaglia della Pedaggera, legata alla campagna di Napoleone in Italia.
La vista panoramica spazia dal Savonese fino a Ceva, coprendo una parte delle Langhe.
Facendo ricerche ho scoperto anche l' esistenza di un museo napoleonico a Mombasiglio non lontano da Ceva
http://www.museonapoleonicomombasiglio. ... museo.html
buon materiale per una futura visita
Arrivo a Dogliani è giorno di mercato , e c'e' parecchia animazione rispetto ai sonnolenti paesini dell' entroterra piemontese, tra le particolarità che non si possono perdere c'è sicuramente la porta di ingresso al cimitero monumentale una strana costruzione in mattoni fatti a mano rossi, piccole torri aguzze sormontate da croci, slanciate e appuntite.
Raggiungo Monforte, vecchia roccaforte dei catari, massacrati molto prima delle analoghe epurazioni francesi, visito la chiesa in basso , poi risalgo la salita spaccafiato e gambe , fino alla piazza dell' antico castello e della cattedrale, ammirando le viuzze , in completa solitudine, paesini abitati ma fantasma
Ancora avanti in questo tour nella bella Barolo con le sue enoteche piene di turisti italiani e stranieri, ecco il museo del vino e quello del Cavatappi, un rapido giro in centro , e via ancora tra i saliscendi , le colline delle Langhe in mezzo ai vitigni.
Next stop la Morra con il bel belvedere della piazza principale e interessanti ristorantini ed enoteche, con il monumento a Gabetti quello che compose la marcia reale ex inno italiano fino al 46
http://www.youtube.com/watch?v=sDpF8ifAxx8
Tra le chicche in mezzo alla campagna la coloratissima cappella del Barolo opera di un artista americano
http://www.piemonteitalia.eu/it/gestore ... morra.html
e la chiesa con il pentacolo bianco sul sagrato possibile reminescenza dei catari
Punto su Alba, salto Castiglione Faletto e Roddi tenendole per future viste , ogni dolce collina promette sagome di paesi arroccati intorno ad un castello e un piccolo borgo, giungo nella pianura di Alba, e nella sua concitazione rispetto alla campagna circostante, la povera Alba di Fenoglio è diventata col centro un luogo di relativo benessere.
Giro il centro, la cattedrale, mi perdo tra le vie seguendo i pannelli esplicativi legati ad un percorso sulle orme della vita e opere di Fenoglio.
Di cui vedo casa e monumento proprio a due passi dalla Cattedrale.
Il partigiano Johnny:"Johnny pensò che un partigiano sarebbe stato come lui, ritto sull'ultima collina, guardando la città, la sera della sua morte. Ecco l'importante: che ne rimanesse sempre uno. »(Beppe Fenoglio)
Si riparte in questa giornata pregna di attimi e visioni, inizia a piovere un po', mi inerpico per la collina di Altavilla verso luoghi cantati da Fenoglio nelle sue opere, si ammira tutta Alba, vado verso la frazione di San Rocco Seno d'Elvio, i luoghi del capolavoro e della guerra partigiana di " una questione privata " , del partigiano Milton e del suo amore per Fulvia.
Sembra impossibile collegare così tante cose insieme, ma sono distanze brevi, e la voglia di vedere e sentire è tanta, faccio un salto a Barbaresco con il suo piccolo borgo.
Esistono diversi trekking da fare a piedi lungo il Tanaro, a San Benedetto Belbo, a San rocco, tutti con panneli e storie fenogliane sicuramente da fare prima o poi, ho preso mappe e opuscoli.
Punto giù su Santo Stefano Belbo si ridiscende nella piana dopo tornanti , discese e risalite, 4000 abitanti e una piazza principale, qui c'e' il centro studi su Pavese che organizza escursioni e visite nella zona, adoro Pavese , come sono lontani i tempi in cui leggevo il Mestiere di Vivere al posto dei libri di scuola sul banco del Liceo, prendo un caffè nella piazza cittadina e incontro la mia Fulvia, o forse Silvia o Irene della lunà e i Falò , la giovane e carina barista ha voglia di parlare , mi sento un po' in vacanza, un po' straniero da quelle parti, parliamo di viaggi ovviamente tra le altre cose e di come le stia stretta la " cittadina " , un personaggio pavesiano che vede la stazione di Canelli come luogo di fuga , i tempi cambiano ma la voglia di andarsene da un piccolo posto è pur sempre la stessa.
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Saluto la simpatica barista e magari chissà ripasserò da quel bar prima o poi e prendo la strada per Canelli, puro " Pavese " ora , anche qui ottimi pannelli, e frecce aiutano il visitatore, ammiro la casa dello stesso sul vialone, e poi la casa bottega da falegname dell' amico Nuto riconvertita in piccolo museo della guerra partigiana e della storia pavesiana , occorre informarsi sugli orari di visita, poi la Collina del Salto , quella della Gaminara , la Mora tutti luoghi che gli amanti di Pavese avranno in testa, con le sue sue vigne, i suoi casotti e masserie.
E' ora di tornare verso casa un' ora e mezza su altre strade tra la campagna del basso Piemonte e della Liguria.
Una gran bella giornata, penso che ritornerò a breve quest' estate da queste parti