Mangiar carne, un'abitudine indotta

In questa sezione del forum si può discutere di ciò che si vuole, mantenendo sempre i limiti convenzionali della decenza e del buon gusto.

Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 27/07/2012, 15:05

Vi posto questo articolo perché ha molto a che fare con le diverse culture nel mondo.
Per alcuni di voi (spero molti) queste cose sono OVVIE, purtroppo non per le persone "normali".
Fermiamo questo massacro.

Quo usque tandem abutere, homo, patientia nostra?

(Fin quando abuserai, o uomo, della nostra pazienza?)


Qualcuno rivendica la naturalezza del mangiar carne tirando in causa l'uomo primitivo e il nostro essere 'onnivori', ma è davvero così? Andrea Romeo ci spiega di come mangiamo innanzitutto con le parole della nostra cultura. Quest'ultima gioca un ruolo fondamentale nell'acquisizione e accettazione di certe pratiche, come quella di mangiare alcuni animali e non altri.

È un dato oggettivo e indiscutibile il fatto che nelle diverse culture del pianeta ci si alimenti di animali diversi

Alfred Korzybsky era uno scienziato e filosofo polacco, famoso per aver sviluppato la teoria della general semantics (o semantica generale) secondo cui l'essere umano è limitato dalla struttura del suo sistema nervoso e da quella del suo linguaggio. Una visione sicuramente strutturalista che, seppur abbia dei limiti in quanto circoscrive fortemente ogni fattore 'decisionale' e 'l'autonomia' del 'soggetto' all'interno di un sistema strutturato, in generale porta con sé ineluttabili verità.

La prova che la teoria di Korzybsky sia corretta può essere infatti dipinta attraverso un famoso aneddoto che vede come protagonisti lo stesso filosofo polacco durante una sua lezione ed i suoi studenti. L'aneddoto viene riportato sia sul sito di Wikipedia italiano che su quello inglese alla voce relativa al personaggio in questione, per cui ricopio lo stesso dal sito italiano:

“Un giorno, mentre teneva una lezione ad un gruppo di studenti, s'interruppe per prendere dalla sua borsa un pacchetto di biscotti avvolto in un foglio bianco. Borbottò che aveva solo bisogno di mandar giù qualcosa, e offrì i biscotti agli studenti seduti nella prima fila. Alcuni ne accettarono uno. – Buoni questi biscotti, non vi pare? – disse Korzybski dopo averne preso un secondo. Gli studenti masticavano vigorosamente. Poi tolse il foglio bianco mostrando il pacchetto originale.

Sul quale c'era l'immagine di una testa di cane e le parole 'biscotti per cani'. Gli studenti videro il pacchetto e rimasero scioccati. Due di loro si precipitarono fuori dall'aula verso i bagni tenendo le mani davanti alle bocche. – Vedete signori e signore? – commentò Korzybski – ho appena dimostrato che la gente non mangia solo il cibo, ma anche le parole, e che il sapore del primo è spesso influenzato dal sapore delle seconde”.

Con questo esperimento Korzybsky dimostrò che il pregiudizio, costruito attraverso i discorsi, assume un ruolo essenziale nel nostro rapportarci con la realtà, ovvero la nostra interazione con la realtà stessa è filtrata dal linguaggio e quindi dalla cultura (dato che, come affermano importanti studiosi di semiotica, 'non vi può essere cultura senza linguaggio').


Qualcuno rivendica la naturalezza del mangiar carne tirando in causa l'uomo primitivo e il nostro essere 'onnivori'
Questo illuminante aneddoto ci dice molto sul rapporto tra uomo e realtà e ci aiuta anche a far luce su alcuni meccanismi che riguardano il consumo di carne. È difatti un dato oggettivo e indiscutibile il fatto che nelle diverse culture del pianeta ci si alimenti di animali diversi pur avendo queste, almeno virtualmente, a disposizione le stesse (o quasi) specie animali. Ad esempio, il cane vive sia in Italia che in Cina, eppure mentre nel primo paese questo essere vivente viene definito come 'il miglior amico dell'uomo' nel secondo è considerato 'una prelibata delicatessen'.

In Italia ci si nutre di cavalli, maiali, vacche, pollame, pecore, tonni e conigli come se fossero acqua minerale, animali che in altri paesi invece sono visti come sacri o comunque non come cibo: mangiar carne di cavallo è ad esempio un atto barbarico per uno statunitense, mangiar coniglio una follia per un britannico mentre mangiar vacca un reato per un indiano. I giapponesi sono grandi consumatori di delfini, cosa che agli occhi di un occidentale sembra quasi un atto di cannibalismo. In Tailandia il ratto e le cavallette sono tra i piatti tipici, esseri orripilanti nel 'civile' occidente. L'India, a sua volta, vanta una millenaria tradizione vegetariana che coinvolge oggi trecento milioni di persone tali dalla nascita, dato che rinforza maggiormente l'idea che il mangiare (o il non mangiare) animali in generale sia una pratica del tutto culturale.

Qualcuno affermerà che in condizioni estreme anche un italiano mangerebbe il cane e probabilmente un indiano una vacca. Questo fatto è indiscutibile. Infatti il caso del disastro aereo sulle Ande, dove i superstiti si nutrirono per mesi dei cadaveri degli altri passeggeri, dimostra come l'uomo in condizioni estreme possa nutrirsi perfino dei suoi stessi simili. Inoltre sappiamo di culture (come gli aztechi ad esempio) in cui il cannibalismo era una cosa naturalissima, ma non è questo il punto.

Il punto è che se ad un italiano, in condizioni non estreme, viene servito al ristorante un cane, un piatto di cavallette o un topo, probabilmente (tranne che per alcuni casi sporadici o patologici e a meno che la cosa non gli venga nascosta come nell'esperimento di Korzybsky) questo reagirà disgustato, mentre per la stessa persona è cosa normale nutrirsi di conigli, cavalli, escargot e altri animali certamente disgustosi per gli appartenenti ad altre culture.


I nostri parenti appena 50-60 anni fa avevano un consumo di carne molto irrisorio
La spiegazione a questa strana 'discriminazione' a prima vista del tutto arbitraria, seguendo la teoria di Korzybsky, avrebbe dunque natura endogena ovvero risiederebbe per l'appunto nell'abitudine indotta dalla cultura attraverso il linguaggio e, ovviamente, la pratica che col tempo diventa abitudine: l'uomo mangia innanzitutto con le parole della propria cultura. Ne consegue che l'uomo occidentale medio trovi ripugnante trovare un pelo di sopracciglio nel suo McBurger (dicono per motivi igienici), ma non il nutrirsi delle interiora (cotte ovviamente) di un altro animale proveniente da chissà dove e nutrito con chissà cosa (magari con immondizia).

Qualcuno rivendica la naturalezza del mangiar carne tirando in causa l'uomo primitivo e il nostro essere 'onnivori' (quindi saremmo biologicamente ed istintivamente mangiatori di muscoli alla brace e scatolette di tonno), rinnegando dunque l'evidente dato di fatto che la cultura in cui è immerso ha giocato (e gioca) un ruolo fondamentale nell'acquisizione e accettazione di certe pratiche (mangiare certi animali e non altri, selezionarne i pezzi commestibili attraverso l'uso di tecnologie per la lavorazione, la cottura etc.).

In realtà ogni riferimento all'uomo primitivo per la difesa di queste pratiche appare soprattutto retorica e l'unica vera certezza che abbiamo è che - almeno stando alla decodificazione dei più antichi testi filosofici e religiosi - l'uomo predichi la compassione nei confronti degli altri animali e denunci l'uccisione inutile di questi almeno da quando esiste la scrittura e, viceversa, gli anatemi erano connessi a rituali ecatombici di tipo religioso di alcune culture.


Il continuo aumento di vegetariani in Europa e negli USA desta preoccupazione alle industrie della carne
Infine, dato di fatto inconfutabile, è che prima dell'avvento dell'industrializzazione non era minimamente possibile consumare le quantità industriali di carne e derivati proprie dell'era industriale, anzi sappiamo che, senza andare tanto lontano nel tempo, i nostri parenti appena 50-60 anni fa avessero un consumo di carne molto irrisorio.

La situazione attuale deriva dal mito antropocentrico occidentale che giustifica la reificazione della vita in nome di una presunta 'emancipazione' (da cosa? Dalla Natura? Ma questa è una amputazione!) dell'uomo, e raggiunge i suoi effetti massimi con le raffinate pratiche capitalistiche legate al processo industriale (un Sisifo che trasporta capitali) e attraverso i potentissimi media tecnologici che hanno stabilito l'accettazione e l'acquisizione da parte delle masse di questi devastanti modelli negli ultimi 40 anni: del resto extra Ecclesiam…

Uno studio recente condotto da due sociologi (Cole e Morgan) che hanno analizzato la stampa britannica per un anno nel 2007, studio pubblicato nel 2011 sul The British Journal of Sociology, ha mostrato come ben il 74,3 % degli articoli di giornale presi in esame (su un totale di 397) in cui viene discusso o soltanto citato il veganismo, affronti la questione in modo superficiale e derisorio concentrandosi soprattutto sugli 'stravaganti' stili di vita dei vegani (specie se famosi), sulla impossibilità di essere coerenti (e quindi sulla inutilità della causa – tanto vale continuare a mangiar costolette di maiale), su un ascetismo rivolto alla rinuncia (invece di parlare di scelta!), su una presunta aggressività, ma senza mai affrontare le vere ragioni sul perché essere vegani (violenza nei confronti degli animali, una economia aggressiva non sostenibile, l'inutilità della carne nella dieta, etc.).


I media in modo diretto lanciano messaggi finalizzati alla persuasione della massa per il consumo di animali
Soltanto il 5,5 % degli articoli analizzati effettivamente tratta la tematica in modo approfondito, concentrandosi sugli argomenti portati dai vegani invece che sui pettegolezzi. La ricerca evidenzia altresì che il continuo aumento di vegetariani in Europa e negli USA desta preoccupazione alle industrie della carne, e da qui ne deriva questo tentativo di emarginare il 'problema', ridicolizzando il movimento (si parla di vera e propria vegafobia).

Quindi si osserva come i media in modo diretto lancino messaggi finalizzati alla persuasione della massa per il consumo di animali (le pubblicità con le vacche felici per intenderci, o i consigli di attori mascherati da medici) legati soprattutto ad interessi economici, e indirettamente ghettizzino il 'diverso', mantenendo (o cercando di mantenere) di fatto coesa la massa verso un certo tipo di consumo mascherato da 'tradizione', e questo a prescindere da ciò che i vegani abbiano da dire realmente sulla questione animale legata anche alla salute dell'uomo e del pianeta. Anche in Italia assistiamo agli stessi teatrini. Il lavoro del linguaggio (e quindi dei media) in questo contesto è essenziale.

In tutto ciò le uniche inconsapevoli e innocenti a rimetterci le penne rimangono le ignare vacche (et similia) che, se fossero capaci di esprimersi con il nostro linguaggio, tra un ciuffo d'erba e l'altro, probabilmente ci chiederebbero: “per quanto tempo ancora abuserete, umani, della nostra pazienza?”.


Fonte: http://www.ilcambiamento.it/vegetariane ... dotta.html
Ultima modifica di flyingsoul il 27/07/2012, 21:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Mazzi » 27/07/2012, 21:17

flyingsoul ha scritto:Vi posto questo articolo perché ha molto a che fare con le diverse culture nel mondo.
Per alcuni di voi (spero molti) queste cose sono OVVIE, purtroppo non per le persone "normali".
Fermiamo questo massacro.


Se avessi saputo che ti saresti offeso per il mio thread sul kebab, non lo postavo!! :mrgreen: :mrgreen:
"Sai cos'è bello,qui? Guarda: noi camminiamo,lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,e loro restano lì,precise,ordinate.Ma domani,ti alzerai,guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla.Il mare cancella,di notte.La marea nasconde.È come se non fosse mai passato nessuno.È come se noi non fossimo mai esistiti.Se c'è un luogo,al mondo,in cui puoi non pensare a nulla,è qui.Non è più terra,non è ancora mare.Non è vita falsa,non è vita vera.È tempo.Tempo che passa.E basta..."
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda cesk » 10/08/2012, 14:17

dall'articolo più che il "Mangiar carne, un'abitudine indotta" forse si può desumere che il non mangiare alcuni tipi di carne sia un'abitudine indotta da tradizioni e usanze fare il percorso inverso generalizzando il concetto è alquanto di parte e teso a forzare una teoria di partenza ben delineata contro il consumo di carne
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 14:22

cesk ha scritto:dall'articolo più che il "Mangiar carne, un'abitudine indotta" forse si può desumere che il non mangiare alcuni tipi di carne sia un'abitudine indotta da tradizioni e usanze fare il percorso inverso generalizzando il concetto è alquanto di parte e teso a forzare una teoria di partenza ben delineata contro il consumo di carne


Invece no. Quello che spiega l'articolo è che la scelta del tipo di carne deriva solo da un condizionamento culturale, se mangiar carne fosse naturale, tutti mangeremmo lo stesso tipo di carne (con piccolissime varianti derivate dalla disponibilità della stessa), Così come un serpente in cina mangia la stessa carne che mangia un serpente in australia o in sud america. Il fatto che non ci sia una linea comune sul consumo di carne testimonia il fatto che non vi sia una necessità naturale al consumo della stessa
L'esperimento di Korzybsky chiarifica ancora meglio il concetto
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Samusadork » 10/08/2012, 15:24

flyingsoul ha scritto: Così come un serpente in cina mangia la stessa carne che mangia un serpente in australia o in sud america. Il fatto che non ci sia una linea comune sul consumo di carne testimonia il fatto che non vi sia una necessità naturale al consumo della stessa

Il serpente in cina mangia la carne che trova in cina, quello in sud america mangia quella che trova in sudamerica... non mi sembra un gran esempio. Se qui ci fossero i coccodrilli al posto delle mucche, mangeremmo coccodrillo invece che mucca.
L'unica cosa che posso dire è che la carne è il modo, non unico nè insostituibile, ma di gran lunga il più facile, per assumere proteine. Se uno ha il modo e soprattutto la motivazione per sbattersi, può anche farne a meno. Da qui a dire che il consumo di carne sia solo un fatto culturale ce ne corre. E queste saranno le mie ultime parole sull'argomento, perchè so per esperienza che parlare di carne coi vegetariani è come parlare di dio coi testimoni di Geova.

PS: l'esperimento col cibo per cani dimostra solamente che noi pensiamo che faccia schifo solo perchè lo mangiano i cani, mentre se lo provi non è poi così male. La stessa cosa che dico a tutti a proposito della pizza pucciata nel caffelatte, ma questa è un'altra storia...
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 15:47

Samusadork ha scritto:
flyingsoul ha scritto: Così come un serpente in cina mangia la stessa carne che mangia un serpente in australia o in sud america. Il fatto che non ci sia una linea comune sul consumo di carne testimonia il fatto che non vi sia una necessità naturale al consumo della stessa

Il serpente in cina mangia la carne che trova in cina, quello in sud america mangia quella che trova in sudamerica... non mi sembra un gran esempio. Se qui ci fossero i coccodrilli al posto delle mucche, mangeremmo coccodrillo invece che mucca.
L'unica cosa che posso dire è che la carne è il modo, non unico nè insostituibile, ma di gran lunga il più facile, per assumere proteine. Se uno ha il modo e soprattutto la motivazione per sbattersi, può anche farne a meno. Da qui a dire che il consumo di carne sia solo un fatto culturale ce ne corre. E queste saranno le mie ultime parole sull'argomento, perchè so per esperienza che parlare di carne coi vegetariani è come parlare di dio coi testimoni di Geova.

PS: l'esperimento col cibo per cani dimostra solamente che noi pensiamo che faccia schifo solo perchè lo mangiano i cani, mentre se lo provi non è poi così male. La stessa cosa che dico a tutti a proposito della pizza pucciata nel caffelatte, ma questa è un'altra storia...


Il testimone di geova non considera altre fonti all'infuori della bibbia e dei vangeli, e parla di cose astratte e non dimostrabili, al contrario dei vegetariani, paragonare un vegetariano ad un testimone di geova, oltre che esser puerile e quantomeno fuori luogo, denota una totale mancanza di conoscenza dell'argomento. Chiarito questo, tornando all'argomento in questione, un serpente cosa trova da mangiare in cina piuttosto che in australia o in sud america? Lo stesso e identico cibo, perché se così non fosse, semplicemente non esisterebbe. Se poi tu sei in grado di DIMOSTRARMI che razze diverse di serpenti mangiano SPECIE diverse di animali allora possiamo discuterne, fino a quel momento ciò che dico è dimostrato.
In ogni caso questo è solo uno dei moltissimi esempio che posso citarti per DIMOSTRARTI che l'uomo non è onnivoro, sempre che tu, come la maggior parte della gente "normale" fa, non voglia sentir ragioni A PRESCINDERE.
Il fatto culturale, al contrario, influisce enormemente su cosa mangiamo, beviamo, così come sul nostro modo di comportarci, esattamente come dice l'articolo senza linguaggio non c'è cultura, gli animali si comportano in modo naturale perché non sono condizionati dalla cultura.
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Samusadork » 10/08/2012, 16:00

me stesso ha scritto: E queste saranno le mie ultime parole sull'argomento, perchè so per esperienza che parlare di carne coi vegetariani è come parlare di dio coi testimoni di Geova.


flyingsoul ha scritto:Il testimone di geova non considera altre fonti all'infuori della bibbia e dei vangeli, e parla di cose astratte e non dimostrabili, al contrario dei vegetariani, paragonare un vegetariano ad un testimone di geova, oltre che esser puerile e quantomeno fuori luogo, denota una totale mancanza di conoscenza dell'argomento..


No, io ho paragonato le DISCUSSIONI fra onni/carnivoro e vegetariano a quelle tra agnositco/ateo e testimone di geova: infinite, inconcludenti e potenzialmente dannose per i rapporti interpersonali. Non preoccuparti che su entrambi gli argomenti ho esperienza diretta&pluriennale... e come detto, non ho alcuna intenzione di far polemica - non a poche ore dalle ferie quantomeno! :D
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 16:11

Samusadork ha scritto:No, io ho paragonato le DISCUSSIONI fra onni/carnivoro e vegetariano a quelle tra agnositco/ateo e testimone di geova: infinite, inconcludenti e potenzialmente dannose per i rapporti interpersonali. Non preoccuparti che su entrambi gli argomenti ho esperienza diretta&pluriennale... e come detto, non ho alcuna intenzione di far polemica - non a poche ore dalle ferie quantomeno! :D


Ma è proprio questo che ti sfugge, la polemica l'hai iniziata tu con un paragone fuori luogo. Io (come qualunque vegetariano) mi attengo ai fatti. far polemica non mi porta a salvare la vita ad un essere senziente, che è l'unica cosa che mi interessa. Per salvare la vita ad un essere senziente sono più che disposto a darti tutte le informazioni necessarie per farti capire che è PROFONDAMENTE errato nutrirsi di carne (anche se sarebbe più corretto chiamarli cadaveri, perché è di questo che si tratta).

P.S. le mie ferie sono a settembre, quindi ho molto tempo ;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Mazzi » 10/08/2012, 16:46

Dico la mia poi vado preparare la valigia :mrgreen:

Non sarebbe pù opportuno parlare di viaggi su un forum per viaggiatori? Mascherare la tua propaganda sotto il discorso del condizionamento culturale, mi sembra proprio fuori luogo.

Credo che sarebbe invece opportuno evitare diatribe di questo tipo e cercare di attenersi a quello che è lo scopo del forum, tanto chi mangia carne continuerà a mangiarla e chi non la mangia non la mangerà mai. ;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 16:49

Mazzi ha scritto:Credo che sarebbe invece opportuno evitare diatribe di questo tipo e cercare di attenersi a quello che è lo scopo del forum, tanto chi mangia carne continuerà a mangiarla e chi non la mangia non la mangerà mai. ;)


Io non sono nato vegetariano e penso che il 99% dei vegetariani non lo sia. Come ho smesso io smetteranno anche gli altri. Non è propaganda, è informazione. Ci sono notizie su questo forum che hanno molta meno attinenza ai viaggi di quanto può non averne questo 3d. Esiste una sezione chiamata cucina apposta. Ho solo usato uno strumento consono già presente sul forum.
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Samusadork » 10/08/2012, 17:10

flyingsoul ha scritto:Come ho smesso io smetteranno anche gli altri. Non è propaganda, è informazione.



Immagine Immagine

... sia chiaro, sempre in spirito di allegria eh! ;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 17:15

Sempre per rimanere in allegria:

1. Quanti vegan servono per cambiare una lampadina?
Due: uno per tenere la lampadina, e l'altro per leggere la
lista degli ingredienti.

2. Quanti carnivori servono per cambiare una lampadina?
Nessuno: i carnivori non vogliono far luce su quello che
mangiano.

;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda cesk » 10/08/2012, 19:02

Nonostante sull argomento concordo con Samu circa l'inutilità di discutere con chi si "converte" alla religione del vegano-vegetarianesimo e con Mazzi circa il fatto che l'influenza culturale sia un pretesto rispondo su un paio di questioni, lavorando da sempre nel settore agricolo e in quello avicolo (mio malgrado...) oltre a provenire da studi storici.

1- l'uomo ha sempre mangiato carne. Da quando è stato in grado di cacciarla o pescarla, tanto che appena ha potuto ha iniziato ad allevarla (l'allevamento è nato prima di religioni o altro) la continua insistenza dell'articolo nel tentare di sfatare il mito dell'uomo primitivo che ha sempre mangiato carne è abbastanza evanescente, non provata da nessun studio storico, non dimostrabile ed abbastanza ridicola.

2- Definisco il vegano-vegetarianesimo (so bene sono due cose molto diverse ma hanno un approccio simile per certi versi) delle religioni perchè proprio come delle religioni vietano il consumo di alcuni tipi di carne per reticenze culturali, questi diffondono il non consumo di carne (e dei derivati animali) sulla base di pseudo teorie sull'alimentazione fornite sempre da fonti univoche.

3- In passato l'articolo afferma si mangiasse meno carne. Certo specie in città vi era un minor consumo legato ai costi. Molta polenta e poca ciccia.... oltre che pochi vegetali freschi favorivano l'insorgere di vari disturbi. Nelle campagne circa l'80% delle famiglie in casali, cascine, baite possedeva un maiale, o qualche gallina, o delle mucche. A volte un pò di tutto. "chi ha un buon orto ha un buon porco" è un vecchio detto che ben rappresenta l'economia delle famiglie di campagna. Gli scarti dell'orto andavano a far ingrassare il maiale che forniva preziosa carne facile da conservare (insaccati, salato ecc).

4- C'è carne e carne. Allevamento ed allevamento. Predicare lo sfruttamento degli animali allevati e consumati è drastico e abbastanza miope. Oltre che pretenzioso e teso ad impietosire i consumatori abituali di carne. Puoi sempre rivolgerti a piccoli produttori, piccoli allevatori ecc...

5- I frutti e gli ortaggi coltivati, raccolti verdi, messi in celle a 3 gradi, fatti maturare a distanza di settimane in celle di maturazione non sono certo più salutari per l'uomo di una bistecca.

6- I prodotti usati nei campi su ogni tipo di coltura sono centinaia. Ogni anno nuove norme vietano l'utilizzo di molti prodotti (gli antiparassitari sono soltanto una minima parte del problema) utilizzati in abbondanza sino alla stagione precedente poichè si scoprono insospettabili effetti collaterali. Lo stesso prodotto vietato in Italia è magari legale in Spagna, Turchia o Gracia (tanto per citare alcuni tra i paesi concorrenti e da cui l'Italia importa frutta e verdura in abbondanza)

7- Il biologico praticamente non esiste. Tolta l'operazione di marketing tesa a soddisfare una fetta di mercato che a fine anni '90 ha mostrato sensibilità all'argomento. La compravendita di "licenze" e certificazioni bio in agricoltura è una cosa fantastica. Il biologico non esclude trattamenti ma dovrebbe limitarli. Domanda. Acqua e aria sono le stesse. Molti pseudo bio confinano con altri 10 aziende non bio.... fai un pò di conti.

8- In definitiva se una persona dovesse diventare vegetariana perchè mangiar carne fa male mentre frutta e verdura ci farebbero solo bene sta meglio a crepare di fame. Evita i rischi e forse vivrà più a lungo.

9- Non contesto la scelta di ogni singola persona di cibarsi di sola frutta, verdura, o bacche ed arbusti. Contesto il fatto che si cerchi d'imporla come scelta migliore, giusta e "scientificamente" provata.

Scusa la prolissità,,, adesso è ora di cena... una bella tar tare di fassona non me la toglie nessuno :lol: :lol:
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Jena Plissken » 10/08/2012, 19:26

cesk ha scritto:9- Non contesto la scelta di ogni singola persona di cibarsi di sola frutta, verdura, o bacche ed arbusti. Contesto il fatto che si cerchi d'imporla come scelta migliore, giusta e "scientificamente" provata.


credo che questo riassuma in pieno il mio pensiero :)
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il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 19:29

Ho letto un accozzaglia di eresie, tipiche del consumatore "colto" indotrinato a mangiar cadaveri. Appena ho tempo ribatto punto per punto su tutte le cose che hai detto, ora mi aspettano per cena...Ovviamente vegana ;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Jena Plissken » 10/08/2012, 19:36

flyingsoul ha scritto:Ho letto un accozzaglia di eresie, tipiche del consumatore "colto" indotrinato a mangiar cadaveri. Appena ho tempo ribatto punto per punto su tutte le cose che hai detto, ora mi aspettano per cena...Ovviamente vegana ;)


buona cena con pesticidi antiparassitari , diserbanti , defoglianti, piogge acide :lol: :lol: :lol:
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 10/08/2012, 19:50

Jena Plissken ha scritto:
flyingsoul ha scritto:Ho letto un accozzaglia di eresie, tipiche del consumatore "colto" indotrinato a mangiar cadaveri. Appena ho tempo ribatto punto per punto su tutte le cose che hai detto, ora mi aspettano per cena...Ovviamente vegana ;)


buona cena con pesticidi antiparassitari , diserbanti , defoglianti, piogge acide :lol: :lol: :lol:


Idem come sopra caro Jena, divertiti con le carcasse imbottite di antibiotici, ormoni e i pesticidi antiparassitari , diserbanti , defoglianti, piogge acide derivate dai vegetali con cui li nutrono ;)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda Jena Plissken » 10/08/2012, 21:03

flyingsoul ha scritto:
Jena Plissken ha scritto:
flyingsoul ha scritto:Ho letto un accozzaglia di eresie, tipiche del consumatore "colto" indotrinato a mangiar cadaveri. Appena ho tempo ribatto punto per punto su tutte le cose che hai detto, ora mi aspettano per cena...Ovviamente vegana ;)


buona cena con pesticidi antiparassitari , diserbanti , defoglianti, piogge acide :lol: :lol: :lol:


Idem come sopra caro Jena, divertiti con le carcasse imbottite di antibiotici, ormoni e i pesticidi antiparassitari , diserbanti , defoglianti, piogge acide derivate dai vegetali con cui li nutrono ;)


ma infatti ce n'è per tutti e il io penso con la mia testa o sono nel giusto , duro e puro e voi no, e vi voglio convertire che non va bene, come in tutte le cose ;)

poi se stai a guardar tutto non vivi più :)
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 11/08/2012, 11:01

Jena Plissken ha scritto:ma infatti ce n'è per tutti e il io penso con la mia testa o sono nel giusto , duro e puro e voi no, e vi voglio convertire che non va bene, come in tutte le cose ;)

poi se stai a guardar tutto non vivi più :)


ripeto, per la milionesima volta e non mi stancherò mai di farlo, non è una mera disquisizione alimentare, non me ne frega nulla della ragione, c'è un terzo che viene accoppato ed è questa l'unica ragione che mi interessa.
L'articolo inizia proprio così: "Per quanto ancora, uomo, approfitterai della nostra pazienza?"
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Re: Mangiar carne, un'abitudine indotta

Messaggioda flyingsoul » 11/08/2012, 11:04

Allora, premesso che non esiste una giustificazione razionale nell'era moderna al consumo di carcasse e per questo ti rimando ad un post più che esaustivo in merito: viewtopic.php?f=32&t=1954&p=42239&hilit=mosca+vegetariani#p42239

cesk ha scritto:1- l'uomo ha sempre mangiato carne. Da quando è stato in grado di cacciarla o pescarla, tanto che appena ha potuto ha iniziato ad allevarla (l'allevamento è nato prima di religioni o altro) la continua insistenza dell'articolo nel tentare di sfatare il mito dell'uomo primitivo che ha sempre mangiato carne è abbastanza evanescente, non provata da nessun studio storico, non dimostrabile ed abbastanza ridicola.


L'uomo, e ti sfido a dimostrarmi il contrario, è FRUGIVORO, il che vuol dire che si nutre esclusivamente dei frutti della terra. Che poi col tempo, grazie (o a causa, ma questi son punti di vista) alla sua struttura psico-fisica si sia adattato a nutrirsi saltuariamente anche di animali per puro spirito di adattamento, è solo un fattore marginale, che non influisce minimamente sulla sua struttura fisica e per la quale essa è preposta nell'alimentazione.
La specie più simile all'uomo è il gorilla che, guarda caso, si nutre (quasi - prima che qualcuno alzi la ma manina perché ha trovato il pelo nell'uovo) esclusivamente dei frutti della terra (come tra l'altro la stragrande maggioranza dei primati). Anche se l'immaginario romanzato ci vorrebbe più simili ad una tigre del bengala, siamo molto più simili ad un gorilla (frugivoro) che alla tigre (carnivoro), spero almeno su questo tu ne convenga :)
Non sono solo gli studi storici a dircelo (e mi piacerebbe sapere dove prendi le tue fonti, mai letto da nessuna parte che l'uomo sia sempre stato carnivoro), ma la semplice costituzione fisica dell'uomo, dal sistema di masticazione, all'apparato digerente, ecc...

cesk ha scritto:2- Definisco il vegano-vegetarianesimo (so bene sono due cose molto diverse ma hanno un approccio simile per certi versi) delle religioni perchè proprio come delle religioni vietano il consumo di alcuni tipi di carne per reticenze culturali, questi diffondono il non consumo di carne (e dei derivati animali) sulla base di pseudo teorie sull'alimentazione fornite sempre da fonti univoche.


Questa poi è davvero esilarante :lol:
Mi parli di religione? Nessuno impone a nessun'altro proprio nulla! E' questo che la stragrande maggioranza delle persone non comprende. La scelta vegetariana è appunto una SCELTA, non un imposizione, non esistono dogmi, esiste la sensibilità personale che porta a fare questa scelta ed ecco perché esistono vegani, vegetariani, fruttariani, ovo-vegetariani, latto- vegetariani, ecc....
Le fonti sono OVUNQUE sulla rete, basta togliersi un attimo il paraocchi e leggere qualche cosa :)
Trovami un solo sito invece che avvalli la tua teoria ;)

cesk ha scritto:3- In passato l'articolo afferma si mangiasse meno carne. Certo specie in città vi era un minor consumo legato ai costi. Molta polenta e poca ciccia.... oltre che pochi vegetali freschi favorivano l'insorgere di vari disturbi. Nelle campagne circa l'80% delle famiglie in casali, cascine, baite possedeva un maiale, o qualche gallina, o delle mucche. A volte un pò di tutto. "chi ha un buon orto ha un buon porco" è un vecchio detto che ben rappresenta l'economia delle famiglie di campagna. Gli scarti dell'orto andavano a far ingrassare il maiale che forniva preziosa carne facile da conservare (insaccati, salato ecc).


Qui non vedo in che modo potresti "remarmi contro". L'articolo ti dice appunto che con l'era industriale il consumo di carne è andato aumentando in modo spropositato, sta discutendo un punto che tu hai estrapolato nel concetto generale. Il fatto che si mangiasse la carne già da prima è, di nuovo, una questione di adattamento e ti rimando al primo punto per questo.

cesk ha scritto:4- C'è carne e carne. Allevamento ed allevamento. Predicare lo sfruttamento degli animali allevati e consumati è drastico e abbastanza miope. Oltre che pretenzioso e teso ad impietosire i consumatori abituali di carne. Puoi sempre rivolgerti a piccoli produttori, piccoli allevatori ecc...


Non smetterò mai di ripeterlo. Il punto è evitare il massacro inutile di esseri senzienti. Che tu fai crescere un vitello felice, pascolandolo (che poi seno meno del 1% degli allevamenti sull'intero pianeta, il resto sono intensivi) e magari dormendoci pure insieme e poi lo sgozzi per farne sottofiletti non cambia il problema, comunque hai ucciso un essere senziente che di certo ha tutt'altra aspirazione che finire macellato nel tuo piatto.

cesk ha scritto:5- I frutti e gli ortaggi coltivati, raccolti verdi, messi in celle a 3 gradi, fatti maturare a distanza di settimane in celle di maturazione non sono certo più salutari per l'uomo di una bistecca.


La scelta vegetariana/vegana implica sempre una serie di conseguenze, perché che tu lo voglia o no viviamo in un sistema chiuso e non si può prescindere da una cosa a scapito di un altra. Chi, come me, fa questa scelta, in genere (perché poi dipende sempre dalle ragioni per cui uno diventa vegetariano e ti rimando al punto sopra) è più attento anche a tutto il resto, inquina meno, si procura cibo biologico quando proprio non sia in grado di autoprodurselo e raramente fa la spesa al supermercato, se non per emergenza.

cesk ha scritto:6- I prodotti usati nei campi su ogni tipo di coltura sono centinaia. Ogni anno nuove norme vietano l'utilizzo di molti prodotti (gli antiparassitari sono soltanto una minima parte del problema) utilizzati in abbondanza sino alla stagione precedente poichè si scoprono insospettabili effetti collaterali. Lo stesso prodotto vietato in Italia è magari legale in Spagna, Turchia o Gracia (tanto per citare alcuni tra i paesi concorrenti e da cui l'Italia importa frutta e verdura in abbondanza)


bhè, leggi sopra, la risposta è la stessa.

cesk ha scritto:7- Il biologico praticamente non esiste. Tolta l'operazione di marketing tesa a soddisfare una fetta di mercato che a fine anni '90 ha mostrato sensibilità all'argomento. La compravendita di "licenze" e certificazioni bio in agricoltura è una cosa fantastica. Il biologico non esclude trattamenti ma dovrebbe limitarli. Domanda. Acqua e aria sono le stesse. Molti pseudo bio confinano con altri 10 aziende non bio.... fai un pò di conti.


Quindi imbottiamoci delle più immonde schifezze perché tanto questo mondo è fottuto?? Suvvia, un po' di serietà.
Non è che da un giorno all'altro si ripulisce il pianeta, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. Penso non ci sia altro da aggiungere su questo punto.

cesk ha scritto:8- In definitiva se una persona dovesse diventare vegetariana perchè mangiar carne fa male mentre frutta e verdura ci farebbero solo bene sta meglio a crepare di fame. Evita i rischi e forse vivrà più a lungo.


Ancora una volta. La scelta salutistica è UNA delle molteplici ragione per cui uno smette di nutrirsi di cadaveri. Nella pratica è la ragione più debole di tutte, perché rigurda esclusivamente chi questa scelta la compie ed è come chi fa una dieta per dimagrire, prima o poi ci ricasca. La mia, come quella della maggior parte delle persone che fa questa scelta lo fa per motivi etici. L'unica cosa che conta è evitare il massacro inutile e stupido di milioni di esseri senzienti e questo ti impedisce di continuare a nutrirti in questo modo perché non puoi più far distinzione tra ciò che c'è nel tuo piatto e ciò che era prima.

cesk ha scritto:9- Non contesto la scelta di ogni singola persona di cibarsi di sola frutta, verdura, o bacche ed arbusti. Contesto il fatto che si cerchi d'imporla come scelta migliore, giusta e "scientificamente" provata.


non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire :)
La risposta è la stessa di cui sopra ed aggiungo, citando il pezzo di cui all'incipit, quello che ai "carnivori" sfugge è che tra la mia e la tua scelta c'è un terzo che viene accoppato sul serio. Tu sei libero di non stuprare (o uccidere che magari rende meglio l'idea) quella donna, ma non puoi impedire a me di farlo.

cesk ha scritto:Scusa la prolissità,,, adesso è ora di cena... una bella tar tare di fassona non me la toglie nessuno :lol: :lol:


La prolissità te la scuso, alla tua battuta rispondo con un altra:

Al ristorante un cliente adocchia il carrello dei bolliti ed
ordina la lingua di bue, ma poi gli sorge un
dubbio:"bah...in fondo si tratta di una lingua di animale,
che stava in bocca ad un animale....oddio che schifo!!!!
...Cameriere!!! Niente lingua, mi porti due uova!"

(blah!)


...arriva... non subito ma arriva.... (^__^)
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