Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 23/08/2012, 17:13

Sono tornata!! Ma questo diario lo finisco tra qualche giorno, promesso!
I pavoni a me piacciono, ecco!! :lol:
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 26/08/2012, 19:43

Dom. 29 aprile
Berat - riviera albanese - Gjirokastra
(255 km, 5:00 h di moto)


Dopo una colazione abbastanza decente in hotel seguita da check-out con deposito bagagli nel ripostiglio, e dopo aver tirato fuori la moto dal negozio dove era parcheggiata :D usciamo per esplorare Berat. Nella parte bassa della città, vicino all'hotel, visitiamo la Moschea del Sultano vista da fuori già ieri sera. Oggi però un custode ci apre la moschea e possiamo visitarne anche l'interno con il bel soffitto decorato.

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Il custode ci accompagna poi ad un edificio lì accanto, che si chiama Halvati Tekke ed era un luogo di culto della setta Bektashi (come l'Arabati Tekke visto a Tetovo). Qui siamo colpiti dal bel soffitto in legno intagliato

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ma soprattutto dalla gentilezza del custode che pur parlando solo albanese tenta di spiegarci la storia del posto. Una foto con lui non può mancare! :mrgreen:

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Ci dirigiamo quindi verso il fiume e vediamo da fuori l'ottocentesca Moschea degli Scapoli, con dei begli affreschi esterni.

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Attraversiamo l'antico ponte di pietra e facciamo quattro passi nel quartiere di Gorica, da cui si hanno belle vedute delle case ottomane sulla collina di fronte.

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Anche qui però ci sono case ottomane e anche un paio di chiese, visto che in questa zona dell'Albania ci sono anche delle minoranze cristiane. Passando per alcuni vicoli caratteristici arriviamo al monastero di San Spiridon, dove dev'essere appena terminata una messa perché non solo è aperto ma ci sono anche delle persone ferme fuori a chiacchierare. Un signore anziano chiede a Marco di dove siamo, e quando sente la risposta Italia, si mette a dire "Ah Italia, Paolo Rossi, Roberto Baggio!"... mi sa che è rimasto un po' indietro con i nomi!!! :lol: L'interno della chiesa è un po' più moderno di quanto l'esterno possa far pensare ma è comunque degno di nota. Poi cerchiamo anche l'altra chiesa del quartiere, San Tommaso, ma questa è chiusa e quindi decidiamo di tornare dall'altro lato del fiume nella zona principale della città.
A questo punto ci resta da visitare la parte alta, il Castello. Solo che per arrivarci si deve fare una salitona mostruosa, bella ripida e tutta acciottolata quindi un po' scivolosa, di circa 20 minuti che però sotto il sole implacabile delle 11 sembrano 2 ore. Ogni tanto mi devo fermare nei rari punti in cui c'è un po' d'ombra per evitare di schiattare. Ok lo ammetto, sono un po' fuori forma!!! :oops:

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(la strada di sinistra è l'inizio della salita)

Arrivati in cima scopriamo che c'era un bel parcheggio e una strada asfaltata da cui si poteva arrivare in macchina, e infatti ci sono dei bus turistici! ARGH vabbè ormai è fatta.

Il Castello in realtà è più una cittadella: si entra dalle mura

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e ci si ritrova in un quartiere con le sue case, con varie chiese e negozi. Scansiamo un tipo che si propone come guida e ci facciamo un bel giretto tra i vicoli, peccato che le chiesette siano tutte chiuse. Ad un certo punto arriviamo ad una spianata con un bel panorama da un lato, e con una bella scalinata dall'altro che porta ad un'altra chiesa (chiusa) e in cima si arriva nella parte più alta del castello.

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In questo punto hanno messo un barettino con tavoli all'aperto e ombrelloni, e noi ne approfittiamo: recuperiamo un po' dal caldo e dalla stanchezza con un bel tè freddo e un po' di relax. Secondo me questo bar, in questa posizione, fa affari a palate!
Quando ci siamo ripresi continuiamo l'esplorazione e poi scendiamo verso le mura, ma prima passiamo per il Museo Onufri, che in realtà è una chiesa con annessa galleria di icone. Molto bella l'iconostasi in legno intagliato, e anche le icone.

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Mentre rientriamo verso l'hotel ci compriamo dei crackers e della frutta che mangeremo più tardi in una sosta lungo la strada (ora non abbiamo fame), e poi si riparte. La distanza da fare oggi è parecchia e per tagliare un po' ci dirigiamo verso Fier su una strada minore, che però scopriamo essere estremamente dissestata e sterrata in molti punti. Ci mettiamo più di 1 ora per fare 50 km! Dopo Fier per fortuna torniamo su una strada principale che fino a Vlore (Valona) è addirittura una superstrada. Arrivati a Valona però la superstrada finisce e ci si incasina dentro la città a causa anche di lavori in corso. Finalmente usciamo dal traffico e dopo una sosta-pranzo a lato strada (alle 3 e mezza!) continuiamo verso sud, lungo la costa che viene chiamata "la riviera albanese". In effetti il mare è molto bello, del resto è come quello poco più a nord, in Croazia, e poco più a sud, in Grecia. Peccato che ogni tanto ci siano degli hotel-obbrobri a deturpare un po' il paesaggio, ma ancora non sono molto sviluppati per cui ci sono anche zone completamente incontaminate. La strada poi è tutto un saliscendi anche in forte pendenza, le montagne cadono a picco sul mare e basta girarsi verso l'interno per pensare di essere in mezzo agli Appennini! I panorami sono davvero molto belli e anche la strada è buona, asfalto appena rifatto per tutti i 130 km fino a Saranda. Naturalmente non si può correre troppo, è pur sempre una statale piena di curve e dietro ad ogni curva potresti trovare capre in mezzo alla strada o magari un carretto tirato da un asino! Mettiamoci anche le soste foto ed ecco che per fare questo pezzo di strada ci vogliono circa 3 ore.

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Arrivati a poca distanza da Saranda sono ormai le 18 passate e abbiamo ancora un po' di strada da fare: prendiamo verso l'interno e ci dirigiamo a Gjirokaster (Argirocastro in italiano), sono altri 30 km di curve e poi 20 di strada drittissima!

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(Gjirokaster vista dal basso)

Poco dopo le 19 ci fermiamo nella piazza del paese e io vado a chiedere all'hotel che ci troviamo letteralmente davanti. Di fianco ce ne sarebbe un altro ma sembra almeno 4 stelle e non ci va di spendere troppo. Il gentile proprietario dell'hotel meno costoso non parla quasi niente di inglese ma ci capiamo lo stesso: lui è al completo ma si mette al telefono e chiama un B&B che conosce, gli fa presente perfino che siamo in moto, e avuta conferma che c'è posto chiama suo figlio, che invece l'inglese lo sa, e ci fa spiegare da lui come arrivare a questo B&B. Gentilissimi!!!
Andiamo quindi con la moto verso il B&B che si trova nella zona più alta del paese, passando in mezzo alla zona storica con pavimentazione tipo sampietrini liscissimi e scivolosi, tanto che io ad un certo punto scendo e vado a piedi per dare meno da pensare a Marco. Già da lontano vediamo un tipo che si sbraccia per farci capire dove andare, lo seguiamo mentre a piedi ci fa arrivare fino ad una serranda sulla strada. Pensiamo che sia un garage ma quando la apre si notano subito tutta una serie di tavolini e sedie di legno accatastati ai due lati, le pareti e il soffitto di perline di legno e i pizzi e i quadretti appesi, nonché il tappeto per terra... e ben TRE moto con targa italiana già parcheggiate nel bel mezzo di quella che in realtà è la stanza per la colazione!! Alquanto stupiti riusciamo a far entrare anche la nostra Stelviona nel poco spazio rimasto, e veniamo accolti dal padrone di casa con una gentilezza ed una ospitalità quasi imbarazzante! Ci spiega appunto che quella è la sala per la colazione e che è già d'accordo con gli altri 3 italiani che domani alle 8 le moto verranno rimesse in strada e lui sistemerà tutto e servirà la colazione alle 8:30. Per noi va benissimo!! Poi saliamo al piano di sopra, dove conosciamo anche la moglie che parla l'italiano abbastanza bene (anche lui lo parla ma meno). Ci fanno sedere in un salottino e ci offrono un tè con dei biscotti, ci chiedono come è andato il viaggio, da dove arriviamo, dove andremo domani, insomma facciamo quattro chiacchiere come se ci conoscessimo da tempo! Solo dopo una ventina di minuti passiamo alle "formalità" dei documenti e ci fanno vedere la stanza: come tutto il B&B è molto carina, arredata con decorazioni tipiche e accogliente. Il tutto ci costa 25 euro a notte (doppia con bagno e colazione) e siamo molto contenti che l'hotel di prima fosse pieno!!! Il posto si chiama B&B Kotoni, davvero consigliato.
Dopo un po' di relax in camera usciamo per cenare, ma il ristorante che ci avevano consigliato i gestori del b&b è chiuso. L'hotel sulla piazza che era tutto pieno però ha accanto un ristorantino moooolto alla buona di quelli con le tovaglie di carta messe al momento, ci piace! Ci sediamo ad un tavolo all'aperto e ceniamo abbastanza bene, non c'è molta scelta ma la carne è buona.
Siamo abbastanza stanchi quindi dopo cena si torna in camera e si dorme prestino.

Vista dalla nostra camera sul centro di Gjirokaster:

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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda geom.Calboni » 27/08/2012, 20:04

Leia74 ha scritto:e ci si ritrova in un quartiere con le sue case, con varie chiese e negozi. Scansiamo un tipo che si propone come guida

Cavolo :!: Ma era "Orighinale... le tri, le tri"... :?: Ci ha fatto da guida... :D
Jena, recuperiamo una foto? Forse non ci siamo immortalati insieme... Casso... E' un personaggio... :D
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 27/08/2012, 21:06

Uhm sinceramente non mi ricordo che faccia avesse, non mi e' rimasto impresso per niente :P ma queste frasi non ce le ha dette :lol:
PS ora metto l'ultima giornata del viaggio, ma... geometra non si puo' cambiare il sistema di caricamento delle foto??? Selezionarle una alla volta e' una rottura pazzesca!!! :mrgreen:
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Jena Plissken » 27/08/2012, 21:14

Leia74 ha scritto:Uhm sinceramente non mi ricordo che faccia avesse, non mi e' rimasto impresso per niente :P ma queste frasi non ce le ha dette :lol:
PS ora metto l'ultima giornata del viaggio, ma... geometra non si puo' cambiare il sistema di caricamento delle foto??? Selezionarle una alla volta e' una rottura pazzesca!!! :mrgreen:


No purtroppo non trovo foto di orighinale capelli lunghi grigi faccia tipicamente albanese la visita con lui valeva i pochi euro che chiedeva per guidarci :)

vediamo Carloni se ha foto :?:

sottoscrivo ci vuole la photogallery lo predico da anni :mrgreen:
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 27/08/2012, 21:54

Lun. 30 aprile
Gjirokaster - Blue Eye - Butrinti - Igoumenitsa (Grecia) - traghetto per Bari
(122 km, 2:30 h di moto)


Ultimo giorno di visite, uffa! Dopo aver liberato dalle moto la sala per la colazione facciamo quattro chiacchiere davanti al b&b con i tre motociclisti italiani mentre aspettiamo che sia pronto da mangiare. C'è anche un signore anziano locale che parla bene italiano e si qualifica come ex professore di russo che ha anche tanti amici in Italia, ci sembra un pochino "tocco" ma è simpatico, anche se si appiccica un po' troppo a noi offrendosi pure di farci da guida in giro per Gjirokaster. Noi rifiutiamo gentilmente e entriamo a fare colazione: la sala (risistemata) è davvero molto carina e il cibo è abbondante.

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Alle 9 lasciamo libera la stanza mettendo i bagagli sulla moto, come al solito lasciamo giacche, caschi e stivali in una stanzetta del b&b e usciamo ad esplorare il paese.

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Fa già caldo a quest'ora! Gjirokaster ha come Berat un castello in cima, e decidiamo di iniziare da lì: ci perdiamo un po' tra le stradine per salire, e ad un certo punto chiediamo indicazioni ad una donna abbastanza giovane che era appena uscita di casa per fare (credo) jogging. Lei non sa l'inglese ma quando diciamo "kala" capisce e ci fa segno di seguirla: ci fa passare attraverso cortili di case private e vicoletti strettissimi e ci accompagna per quasi 5 minuti fino a che raggiungiamo la strada principale che sale al castello. Poi ci saluta sorridente e se ne va. Ma quanto gentili sono in questo paese??? :D

La salita per fortuna è meno pesante di quella di Berat e siamo in cima appena prima che il castello apra. Tempo 1 minuto e arriva la bigliettaia e si entra. Questo è un vero e proprio castello, non come la cittadella di Berat: all'interno si visitano alcuni ambienti ampi dove sono stati piazzati anche dei cannoni e un carro armato, e ci sarebbe un museo delle armi ma è chiuso. Poi si esce nel grande cortile dove ci sono alcuni altri edifici e anche un palco (moderno ovviamente) con una mega-insegna con scritto 2009, sarà un po' che non lo sistemano? :lol: Un pezzo interessante è un vecchio caccia dell'aviazione americana che nel 1957 a causa di un'avaria fu costretto ad atterrare in territorio albanese: il simpatico Hohxa non perse tempo a dire che l'aveva abbattuto la potente contraerea albanese e a piazzarlo lassù in bella mostra. Oltretutto Gjirokaster era il suo paese di nascita per cui è stato sempre trattato con un occhio di riguardo durante la dittatura e conservato molto bene.

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Dal castello si ammira molto bene il panorama sulla cittadina, che come Berat fa parte della lista Unesco. Anche qui ci sono molte case in stile tradizionale, per lo più ottocentesche, anche se a dire il vero quelle di Berat mi avevano colpito di più.

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Usciti dal castello proviamo a fare una passeggiata tra le vie del "vecchio bazar" ma purtroppo non possiamo dedicare molto tempo a questa città. Sarebbe stato bello avere qualche oretta di più e visitare qualcuna delle sue case-museo, ma chissà che non si possa tornare da queste parti prima o poi.

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Lungo la strada incontriamo di nuovo il nostro "amico" prof di russo, a cui chiediamo se ci sa indicare dove imbucare delle cartoline. Lui ci accompagna molto gentilmente alle poste (che da soli non avremmo mai trovato) e ci dà il suo indirizzo chiedendoci di mandarne una anche a lui una volta tornati a Roma. Devo ammettere che non gliel'abbiamo ancora mandata ma rimedieremo presto. Lo salutiamo e torniamo al b&b, sono solo le 11 ma abbiamo deciso appunto di "tagliare" un po' la visita di Gjirokaster per non dover correre il resto della giornata.

Ripartiamo dunque in direzione Saranda, rifacendo la stessa strada di ieri. Ad un certo punto però facciamo una piccola deviazione verso il Blue Eye, una sorgente in mezzo al bosco che si raggiunge pagando l'ingresso e poi facendo un paio di km. Il posto è molto invitante, si passa accanto a dei laghi, si parcheggia e poi ci sono un paio di chioschetti con tavolini sotto le tettoie al fresco degli alberi. Prima ancora di vedere la sorgente ci prendiamo da bere e ci rilassiamo, il clima e' davvero estivo (28-29 gradi da giorni!) e noi siamo vestiti pesanti per cui questo caldo ci affossa parecchio. Già da seduti ai tavolini ammiriamo l'acqua del fiume verde-azzurra che ci passa accanto e ci verrebbe voglia di farci un bagno. Poi andiamo a turno a vedere il punto esatto del Blue Eye, 200 metri oltre: è un buco molto profondo, più di 100 metri, e in quel punto l'acqua è blu scuro mentre tutto attorno è verde o azzurra. Una deviazione carina se si ha tempo e si passa da quelle parti! :D

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Ripartiamo verso la costa e una volta arrivati a Saranda proseguiamo verso sud, ammirando dall'alto il mare e la prospiciente isola greca di Corfù, davvero ad un passo. Ad un certo punto alla nostra sinistra si apre una laguna che costeggiamo, mentre alla nostra destra le montagne ci nascondono a volte la vista del mare.

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Verso le 14 arriviamo all'ingresso del sito archeologico di Butrinti e scopriamo con orrore che il biglietto per gli stranieri costa ben 700 lek a testa, ma a noi sono rimasti 700 lek in tutto! Certo immaginavamo che costasse un po' di più rispetto ad altri siti visitati in Albania, in fondo è patrimonio Unesco e soprattutto è vicino alla Grecia e visitato spesso da turisti occidentali. Ma visto che di solito gli ingressi costavano dai 100 ai 200 lek a testa, pensavamo che più di 350 a testa non potesse costare e abbiamo messo anche benzina apposta per non rimanere con troppa moneta locale... Invece se avessimo guardato la Lonely Planet ci saremmo accorti del prezzo reale, che cretini! Che fare? Si potrebbe pagare in euro, sono 5 a testa. Ma noi abbiamo solo banconote da 50 e il resto ce lo darebbero in lek: cosa ce ne facciamo poi di 40 euro in lek se stiamo per uscire dal paese? Ci viene un'idea, accanto al sito c'è un ristorante-hotel abbastanza lussuoso (poi lì attorno non c'è altro), e noi non abbiamo ancora pranzato. Prendiamo due piccioni con una fava e decidiamo di pranzare al ristorante, chiedendo prima se possiamo pagare in euro (sì). Non abbiamo tanto tempo e non vogliamo nemmeno spendere troppo, per cui chiediamo 2 insalatone e un'acqua, che per fortuna ci portano abbastanza rapidamente. Al momento di pagare quando gli presentiamo la banconota da 50 euro storcono un po' il naso, chiedono se ne abbiamo di tagli più piccoli ma poi ci portano 40 euro e rotti di resto. Con una banconota da 20 paghiamo finalmente i 2 ingressi a Butrinti (10 euro totali) e ci viene dato il resto in lek (l'equivalente di 10 euro) col quale ci compriamo un libro sul sito stesso.

La visita del sito richiede almeno 1 ora ed è molto interessante. Butrinti fu una città prima greca poi romana, era un'isola ma poi divenne una penisola. In seguito fu un villaggio medievale e poi fu conquistata dai veneziani, fino a che venne abbandonata a causa di allagamenti. Il percorso di visita, in mezzo ai boschi per cui abbastanza fresco anche d'estate, porta prima a vedere la zona greco-romana, con l'anfiteatro e i resti di altre costruzioni.

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Poi si passa accanto ai resti di una basilica paleo-cristiana, ad alcune parti di mura "ciclopiche" e pian piano si sale su fino all'acropoli dove si trova il castello veneziano (ricostruito) con al suo interno un piccolo museo sulla storia del posto, che la guardia apre solo per noi due!
Da lì a tornare all'ingresso sono pochi passi. Volendo attorno al sito archeologico c'è un esteso parco nazionale con sentieri per camminare, la laguna etc, ma noi ovviamente non l'abbiamo visitato.

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Appena usciti dal sito, a sinistra c'è un fiume o meglio un passaggio di acqua che collega il mare alla laguna (ovviamente l'avevamo visto già all'arrivo). C'è una piccola zattera che fa la spola da un lato all'altro trainata da un cavo (elettricamente), così aspettiamo che ci venga a prendere e saliamo, esattamente come ci era successo l'anno scorso in Polonia. Il traghettatore però ci chiede 100 lek per il passaggio. Non siamo sicuri che li faccia pagare a tutti, o se magari ne ha approfittato per fregare dei turisti, comunque visto che noi non ce ne facciamo più nulla dei 700 lek avanzati paghiamo senza battere ciglio.

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Arrivati di là dobbiamo raggiungere la frontiera con la Grecia, che dovrebbe essere vicina, ma ci perdiamo un po' per stradine minori e tanto per farci salutare per bene dall'Albania finiamo su uno sterrato e ci viene il dubbio di essere nella direzione sbagliata. Per fortuna passa un tizio in macchina che ci conferma che di là va bene, e infatti poco dopo lo sterrato si riunisce ad una strada principale, bella asfaltata, e in poco tempo siamo in dogana, che ci sbrighiamo in 5 minuti. Perfetto, vogliamo essere al porto di Igoumenitsa per le 18, tre ore prima della partenza del traghetto come avevamo fatto a Bari, e sono solo le 16:30... no aspetta, in Grecia c'è un'ora di fuso, sono le 17:30!! Cavolo non ci avevamo pensato!!!

Per fortuna in mezz'oretta o poco più siamo al porto di Igoumenitsa, dove però ci aspetta una brutta sorpresa: al check-in della Ventouris ci dicono che il nostro traghetto è saltato, e quindi ci hanno riprotetto su quello della Starferries che parte a mezzanotte e arriva a Bari alle 9 di domani mattina invece che alle 8... poco male, significa solo che aspetteremo 3 ore in più al porto stasera... se non fosse che su questo traghetto le cabine erano finite e ci toccherà una poltrona!! Eccheccavolo! Abbiamo pagato 200 euro e poi stiamo in poltrona??? Ma la signorina dice che per eventuali rimborsi dobbiamo chiedere all'arrivo a Bari. Non abbiamo alternative, stasera l'unica nave che va a Bari è quella, se no c'è quella per Ancona ma dovremmo pagare la cabina da zero, costa 420 euro, sì certo, come no...

Ci rassegniamo e passiamo le ore seguenti al porto, in compagnia di una coppia di motociclisti bolognesi che devono prendere il traghetto per Ancona, e più tardi anche di 4 ragazzi siciliani che invece sono nella nostra stessa condizione di riprotetti da Ventouris su Starferries e "poltronati per forza".

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Tra un po' di cibo, una chiacchiera e l'altra e nella scarsissima organizzazione del porto (nessuno ci dice se la nostra nave è in ritardo, dove metterci etc) dopo la mezzanotte i due bolognesi vedono finalmente arrivare il loro traghetto e ci salutano. Il nostro arriverà verso l'una (beh dai col fuso italiano è mezzanotte) e finalmente ci possiamo almeno sedere semi-sdraiati sulle poltrone, dove riusciamo a dormicchiare un po'.

Mar. 1 maggio
Bari - Roma (465 km, 4:30 h di moto)


La notte non è stata delle più rosee ma alla fine qualche ora di sonno ce la siamo fatta. Io alle 8 mi sveglio ma Marco dorme ancora un po'. Nel frattempo faccio colazione, poi leggo, poi verso le 9 si alza anche lui. La nave arriva in porto a Bari verso le 10 ma ora che scendiamo si fanno quasi le 11!!
Andiamo a chiedere all'ufficio della Ventouris per il rimborso (poltrona invece di cabina) ma quello della zona dove siamo sbarcati è chiuso, quello della zona dove sbarcano le navi dall'Albania invece è aperto ma ci dice che non può fare nulla, oltretutto è giorno festivo. Ci consiglia di sentire l'agenzia che ci ha venduto il biglietto.
Ripartiamo quindi alle 11:30 verso Roma, e con una sosta in Autogrill per pranzo arriviamo a casa verso le 17. Fine del viaggio!
Tanto per farvi sapere come è andata a finire, l'agenzia che ci ha venduto il biglietto del traghetto, la Morfimare di Bari, contattata al telefono ci ha detto di scrivere una mail. Alla mail non ci ha mai risposto nessuno. Al rimborso ormai ci abbiamo rinunciato... ma non rinunciamo a fare cattiva pubblicità: VENTOURIS FERRIES ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATA!
(Anche altre persone che conosciamo hanno avuto problemi con questa compagnia, e i 4 ragazzi siciliani conosciuti al ritorno ci hanno raccontato che loro avevano Ventouris anche all'andata e che li aveva lasciati a terra!!)
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 27/08/2012, 21:56

Jena Plissken ha scritto:sottoscrivo ci vuole la photogallery lo predico da anni :mrgreen:


Io piu' che la photogallery gradirei che se voglio inserire varie foto in un post non sia necessario fare mille passaggi (invia allegato - sfoglia - aggiungi file PRIMA FOTO, invia allegato - sfoglia - aggiungi file SECONDA FOTO, etc etc etc) è LUUUUNGOOOOO!!!! :lol: Selezionare tutte le foto che voglio inserire in una volta sola, no eh? :mrgreen:
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda geom.Calboni » 27/08/2012, 23:03

Al ristorante di fianco Butrint, io, Jena e Gc ci siamo concessi una mangiata di pesce da strafogarsi per 10 euro a testa. La cosa più costosa di tutta la vacanza... :D
Riguardo la zattera, invece, eravamo contenti come dei bambini, abbiamo guadato dall'altra parte del canale di Vivari (così si chiama) e dopo aver rovistato tra i ruderi della fortezza siamo rimasti come tre cazzoni circa un'ora a... guardare la zattera che faceva avanti e indietro... :)
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L' Albania a noi è piaciuta molto ;)
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda balza » 27/08/2012, 23:13

geom.Calboni ha scritto:L' Albania a noi è piaciuta molto ;)

Anche a noi! Decisamente! ;)
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda Leia74 » 27/08/2012, 23:26

geom.Calboni ha scritto:Al ristorante di fianco Butrint, io, Jena e Gc ci siamo concessi una mangiata di pesce da strafogarsi per 10 euro a testa. La cosa più costosa di tutta la vacanza... :D

Mi sa che i prezzi sono saliti allora, noi abbiamo pagato 8 euro per 2 insalatone e dell'acqua!! :lol:

Riguardo la zattera, invece, eravamo contenti come dei bambini, abbiamo guadato dall'altra parte del canale di Vivari (così si chiama) e dopo aver rovistato tra i ruderi della fortezza siamo rimasti come tre cazzoni circa un'ora a... guardare la zattera che faceva avanti e indietro... :)

Noi l'avevamo già provata un anno fa in Polonia, ci aveva entusiasmato un sacco all'epoca, stavolta era meno una novità... :D

L' Albania a noi è piaciuta molto ;)


Anche a noi! :D
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Re: Albania, Kosovo e Macedonia in moto (diario)

Messaggioda fedea » 28/08/2012, 0:00

si' condivido che e' un delirio postar direttamente qui le foto, per questo metto sempre il link a facebook.
l'albania ha colpito un sacco anche noi. purtroppo ne abbiamo assaggiato poco. meritera' una visita piu' approfondita sicuramente.
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