Caserta, la Reggia scricchiola e il parco è chiuso "a data da destinarsi"
Porte sbarrate domenica anche per la Sala Ellittica che custodisce il Presepe Borbonico. E' emergenza nelle sale e nel giardino di Carlo III di Borbone
Mentre Napoli si prepara ad accogliere il presidente Napolitano, il ministro ai Beni culturali Massimo Bray e Carlo Trigilia per la Coesione territoriale, a Caserta la reggia vanvitelliana cade letteralmente a pezzi. Dopo il cedimento lo scorso ottobre di un fregio ornamentale da un soffitto interno, il grandioso Palazzo reale voluto da Carlo di Borbone nel 1765 ora giace impacchettato, mortificato tra transenne e calcinacci.
E, come se non bastasse, nei giorni scorsi si è aggiunto anche il maltempo. Non tanto la pioggia, quanto il vento, soprattutto quello registrato domenica scorsa che ha spazzato tutta la Campania. E se Pompei con i suoi corlli piange, Caserta certamente non ride. Proprio domenica, infatti, una forte raffica ha spalancato uno dei finestroni nella Sala Ellittica della reggia, rovesciando all'interno tutto il materiale sedimentatosi negli anni sul davanzale: pietre, detriti, qualche calcinaccio. Un imprevisto che ha immediatamente costretto la soprintendente Paola Raffaella David a chiudere l'area al pubblico, in visita soprattutto in questo mese per il celebre "Presepe borbonico" del diciottesimo secolo, custodito nella sala. Un colpo che si aggiunge al già forte calo di visite del 2013, che ha toccato l'apice la scorsa Pasqua con oltre il trenta per cento di turisti in meno.
Ma nella Reggia non è soltanto il marmo a scricchiolare. L'assenza di una manutenzione ordinaria al monumento che va avanti ormai da anni per mancanza fondi, non risparmia nemmeno il parco, "chiuso fino a data da destinarsi", come si legge anche negli avvisi sul sito ufficiale. La tempesta di domenica ha infatti recato danni ingenti agli oltre 130 ettari di bosco monumentale del palazzo, arrivando, secondo fonti interne, a sradicare addirittura 50 alberi, molti dei quali secolari.
"Piove sul bagnato - piegano - La Sala ellittica resterà chiusa in attesa delle immediate verifiche già programmate dalla Soprintendenza. Fortunatamente non sembrano esserci criticità particolari. Ma la vera emergenza oggi riguarda il parco". Si dovrà infatti allestire una vera e propria task-force per censire i fusti non sicuri, rimettere nella loro dimora gli alberi caduti (con apposite e costose gru), garantire la sicurezza dell'intera area. Un'operazione che richiederà spese extra-ordinarie che al momento la Soprintendenza non può affrontare. "Tutto è iniziato lo scorso ottobre - piega un lavoratore - quando c'è stato un primo distacco di un piccolo elemento ornamentale. Da allora il palazzo è impacchettato in un reticolo di impalcature e transenne. Ma, al di là di questo, in un anno e due mesi non si è fatto alcun passo avanti nei lavori di messa a punto. La facciata esterna non riceve manutenzione da oltre trent'anni. E' normale che si possa staccare qualche parte ossidata col tempo. L'hanno confermato anche i pompieri durante l'ultimo giro di ispezione: l'area non è sicura per i visitatori".
Eppure lo scorso giugno il ministro Bray, che pure ha visitato due volte Caserta in questi mesi di mandato, aveva annunciato un decreto (convertito in legge ad ottobre) per la nascita della Soprintendenza di Napoli e Caserta, il polo musale per le residenze borboniche, che comprende anche il Museo di Capodimonte e altri spettacolari siti reali. Nuovi fondi (si è parlato di oltre 90 milioni di euro) e nuovi progetti, tutti rivolti al restauro e alla manutenzione di questi monumenti (gran parte di questi rivolti proprio a Caserta). Ma al momento non si è mosso nulla ancora.
Anche per questo dalla Direzione regionale dei Beni culturali confermano che "l'incontro di domani con Bray avrà al centro proprio la questione Caserta". Nel frattempo il palazzo di Carlo di Borbone resta off limits e ferito. L'unico modo per guardarne il bellissimo parco è attraverso le webcam installate da pochi mesi. Se nel frattempo non sono già cadute.
(04 dicembre 2013)
http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... f=HREC1-32
non riesco a commentare solo un senso di rabbia che sale...