Secondo me si come in ogni cosa, vuoi anche per un po' di ignoranza delle cose che dicono o perche' fa loro comodo presentare le cose in una certa maniera, dalla ex-jugoslavia, alle primavere arabe, alle varie cose che accadono nei vari paesi ecc. ecc.
Il compito di un giornalista e' quello di informarsi ed essere imparziale al di la' delle proprie idee. Io stesso ho delle idee ben precise, ma non sopporto i camuffamenti della realta' e son stufo di articoli schierati che girano e rigirano le frittate.
Eccovi un articolo imparziale ed interessante, il quale ci mostra la grande saggezza e razionalita' di Odessa nei confronti della passionaria e credulona Kiev:
http://www.linkiesta.it/ucraina-filo-russa
Qui invece un articolo parziale pro-russo, messo giusto per controbilanciare la campagna mediatica ma e' inattendibile quanto gli opposti:
http://italian.ruvr.ru/2013_12_08/Loppo ... normalita/
Non cito invece articoli pro manifestanti perche' la tv nostrana ed il web occidentale ne' e' pieno.
Chi non e' sempliciotto ne capisce banalmente le sfumature tra pro russo, pro occidente e neutrale.
Il mio pensiero, guarda un po' , segue le idee degli odessiti.
In sintesi la vicenda:
"L’Europa si é fermata a Vilnius. Il vertice del Partenariato orientale, tenutosi la settimana scorsa nella capitale lituana, poteva rappresentare un’occasione storica per l’Unione Europea: se l’Ucraina avesse firmato l’Accordo di associazione (Aa), comprendente la creazione di un’area di libero scambio (Dcfta) con Bruxelles, la più popolosa ex repubblica sovietica dopo la Russia avrebbe fatto un grande passo in avanti verso la casa comune europea, abbandonando così l’orbita di Mosca. Ma il presidente ucraino Yanukovich non ha ceduto alle pressioni dei leader europei che chiedevano la liberazione di Yulia Tymoshenko in cambio dell’intesa. Preso tra due fuochi, con Vladimir Putin che minacciava a sua volta ritorsioni nel caso l’Ucraina avesse abbracciato l’Europa, il capo di Stato ucraino ha scelto l’alternativa per lui meno dolorosa, facendo naufragare le speranze di una svolta verso Occidente.
In realtà, Bruxelles si è tirata la zappa sui piedi, chiedendo a Yanukovich ciò che il presidente non voleva e non poteva dare. Una strategia miope, quella dell’Ue, che ancora una volta dimostra come gli strateghi europei riescono a sbagliare tutto quello che c’è da sbagliare, soprattutto quando si tratta delle relazioni con i paesi dell’ex Urss. La linea intransigente nei confronti dell’Ucraina, portata avanti soprattutto dalla Germania - mentre altri Paesi, a partire dalla Polonia, sarebbero stati disposti a scendere a patti firmando l’Accordo anche con la Tymoshenko dietro le sbarre - si è schiantata contro il muro della Bankova e quello del Cremlino. "