Un regalo per l'amico maxdivi
dal mio blog:
Approfittando delle lunghe Kanikuli (le vacanze studio russe) dal primo al 10 gennaio, ho deciso di recarmi nel cuore della Russia, probabilmente la regione più russa di tutta la Russia.
Nella mia Top list dei posti da visitare nella grande patria, Tomsk ricopriva la seconda posizione, Insieme alla siberia come regione, subito dopo il Baikal. Cosicché, non avendo a disposizione un periodo caldo di vacanze così lunghe, rompo gli indugi e decido di visitare questa affascinante regione, nelle città di Tomsk e Novosibirsk.
Due città molto diverse tra loro. Tomsk, città antica e centro culturale (insieme a krasnoyarsk e akademgorodok, nel territorio di novosibirsk) e Novosibirsk, baluardo dell’avanguardia russa, centro economico e industriale della siberia contemporanea.
L’impatto con la capitale della siberia non è tra i migliori, la città è un agglomerato urbano disordinato senza cura alcuna per l’aspetto estetico, centri commerciali ovunque e architettura posta a casaccio, da l’impressione di essere in un guazzabuglio di opere d’ arte contemporanea, se così si può chiamare. La temperatura all’arrivo segna -28°C, ma soleggiato e senza vento. In pratica il mio clima preferito. Certo, -28 è comunque freddo per chiunque e ogni 20-30 min devo entrare in qualche posto riscaldato per recuperare un po’ di calore. Ciononostante riesco, in una giornata, a vedere pressapoco tutto ciò che c’è da vedere. In particolare La chiesa di San Nicola, che dovrebbe segnare il centro geografico della russia, posta al centro della via Rossa (krasnyi prospekt) e a pochi passi da piazza Lenin, e, il famoso(?) ponte della metropolitana più lungo del mondo, costruito vicino al punto in cui la città fu fondata, dove, ad imperitura memoria, è stato costruito un grande monumento che raffigura Alessandro III.
La sera stessa prendo l’unico treno veloce che mi porterà a Tomsk.
Tomsk è un altro mondo, mi ricorda moltissimo Irkutsk con le sue numerose case e strutture in legno, fondata nel 1604, Tomsk è una tra le più antiche città, se non la più antica, di tutta la siberia. Dal mio punto di vista molto bella, stesso clima di Novosibirsk (e resterà, per mia fortuna, pressapoco sempre così per tutto il periodo di permanenza), il termomentro al mattino del giorno successivo segna -27°C.
Passerò tre giorni in questa bella città. A differenza della capitale della siberia, a Tomsk non ci sono centri commerciali in centro, anche per una precisa volontà dei vari sindaci che si sono susseguiti, anche se, a detta della gente del posto, l’ultimo sembrerebbe più incline ad un ammodernamento in stile Novosibirsk. Per fortuna fino al mio passaggio in queste lande, la città mantiene ancora il suo antico splendore, nonostante qualche lavoro di ristrutturazione qua e là.
Anche qui riesco a vedere tutto ciò che c’è da vedere. L’unico suggerimento che non ho potuto purtroppo assecondare, non per colpa mia, è stato lo spettacolo delle bambole viventi (meccaniche) in un museo/officina allestito a tema, visitato l’ultimo giorno, che era anche l’unico giorno in cui non lavorava.
Il mattino del quarto giorno torno a Novosibirsk e passerò i restanti tre giorni nella interessante akademgordok, ossia il centro culturale costruito a sud est della capitale, dove risiedono studenti e scienziati di materie tecniche e chimiche. Riuscirò anche a sperimentare per la prima volta l’originale bagna russa, completa di frustate a suon di rami di betulla bollenti e relativo tuffo nella neve gelata. Il tutto annaffiato con 18 litri di birra (per quattro persone) di un birrificio locale.
In generale ho trovato la Siberia molto meno globalizzata, per cui anche più amichevole rispetto alla Russia occidentale, almeno per quel che concerne un’ esperienza così breve e di questo tipo, ma se queste sono le premesse in pieno inverno…