pedrosauro ha scritto:Goldendragon ha scritto:anche a me é piaciuto pero' verso la fine sono rimasto un po' con l'impressione che l'autrice si stesse autocelebrando e la cosa mi ha dato fastidio.
Da un punto di vista umano il libro mi ha lisciato indiffernete salvo nel breve passaggio in ci si parla di figli/figlie venduti in ceste ove sono rimasto profondamente commosso.
Indubbio invece il valore narrativo del contesto storico che primeggia, a mio parere, sul lato "vite delle nonna madre figlia" e che aiuta a comprendere il quadro letteralmente catastrofico in Cina nella prima metà del 900
... anchè nella seconda metà non è che se la sono passata tanto bene (la politica di: nel dubbio meglio eliminarlo)
e li' ti sbagli, se mi posso permettere, senza alcuna inimicizia (non sono comunista o ammiratore particolare di Mao, ho giusto quache nozione di storia cinese).
Devi tenere conto di cosa c'era prima di Mao e i comunisti: se e' difendibile che Mao ha fatto cazzate colossali e decine di milioni di cinesi ne sono morti di conseguenza, sono "niente" in confronto alla Cina feudale (letteralmente), debole, corrotta, decadente, rosa dall'anarchia della caduta dell'impero in fase di agonia terminale fin dal secolo predecente, dalle guerre civili dei vari signori della guerra e dalle frequenti carestie, invasa dalle potenze coloniali europee e giapponese.
Con i comunisti, ci sono stati molte conquiste sociali come la condizione della donna (che si stanno perdendo attualmente ). Ovviamente ci sono stati molti prezzi da pagare.
Come dice un proverbio francese, sicuramente "c'é di meglio ma costa di più". In Cina come in occidente