a proposito di Rimini Cosenza
Rimini: non sferrò il pugno, assolto tifoso
18/11/2009 - di Romagna Noi; Fonte: www.romagnaoggi.it
Aveva assistito alla partita e poi si era trovato in mezzo ai tafferugli
Assolto il tifoso cosentino accusato di aver sferrato un pugno a un poliziotto durante un carica della polizia al termine della partita. Nel corso del processo celebrato ieri con il rito abbreviato non è stata raggiunta la certezza della prova che sia stato veramente il parrucchiere 27enne a colpire l’agente. Il ragazzo era difeso dall’avvocato Fabiomassimo del Bianco. Nella sua arringa il legale ha insinuato il dubbio che vi fosse stato uno scambio di persona e questa carta alla fine è risultata vincente (il pm aveva chiesto un anno).
Del Bianco ha lasciato intuire che il suo assistito si sia trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato e che sia rimasto incolpevolmente coinvolto nella carica della polizia. Oltre tutto il giovane in questione, ha rilevato sempre il legale, aveva regolarmente assistito alla partita di cui ha raccontato alcune fasi con dovizia di particolari durante il processo. Il cosentino, che lavora e vive a Bologna, era partito da solo per assistere alla partita tra il Rimini e il Cosenza. Non faceva parte di una tifoseria organizzata.
Quando il match si è messo male per i rossoblu che hanno incassato la seconda rete, il calabrese ha pensato di avviarsi verso l’uscita, con l’intento di riprendere in fretta il suo treno senza rischiare di rimanere intrappolato nella folla. Non aveva fatto però i conti con i tafferugli che all’esterno dello stadio avevano tenuto impegnati i poliziotti con una frangia di tifosi senza biglietto e altri muniti di striscioni ai quali era stato impedito di assistere alla partita. Il ragazzo, secondo la tesi difensiva, si era ritrovato in mezzo al gruppo casualmente.
Dal canto suo, l’agente che lo aveva arrestato, ha ammesso in aula di aver scorto la persona che aveva sferrato il pugno solo per un breve istante e che si era messo all’inseguimento del tizio avendone riconosciuto il colore grigio del giubbino. Il ragazzo acciuffato dai poliziotti non aveva motivo per far parte del gruppo, dal momento che aveva regolarmente acquistato il biglietto per la partita e non era rimasto all’esterno dello stadio nel corso della gara.
In sostanza, secondo l'avvocato, la persona arrestata non era la stessa che poco prima aveva sferrato il pugno. Tesi condivisa dal giudice Romano Dolce che pur avendo convalidato l’arresto riconoscendone la validità dell’impostazione, ha ritenuto che non vi fossero sufficienti prove per pronunciare una condanna.