Jena Plissken ha scritto:La Risiera di San Sabba è l'unico esempio di lager nazista in Italia.
pibi ha scritto:conoscevo San Sabba poichè il teatro della mia zona ha messo in scena uno spettacolo teatrale sul campo di concentramento;il direttore artistico, Renato Sarti, è di quelle parti
http://www.teatrodellacooperativa.it/in ... avapernome
pensa Jena che non ho mai visto Trieste:altro target 2011
geom.Calboni ha scritto:Jena Plissken ha scritto:La Risiera di San Sabba è l'unico esempio di lager nazista in Italia.
Devo parzialmente smentirti in quanto un altro campo di concentramento, in Italia, oltre quello segnalato da Pibi ne esiste anche un altro a Ferramonti di Tarsia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_i ... _di_Tarsia
http://www.lager.it/ferramonti.html
http://www.annapizzuti.it/gruppi/bengasi.php (sulla storia del gruppo Bengasi, ebrei rifugiatisi in Libia e poi deportati a Ferramonti)
Anche se lì non è mai stato ucciso nessuno e...qualcuno addirittura verso la fine della guerra andava a lavorare fuori dal campo per poi ritornarvi la notte
palaz ha scritto:C'è però una sostanziale differenza.
San Sabba e Fossoli erano campi nazisti.
Il Ferramonti fu un campo italiano, fascista. Tra le altre cose "gestito" dal Corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza (la polizia).
http://www.comune.tarsia.cs.it/storia/ferramonti.htm
geom.Calboni ha scritto:E' vero ed infatti la condizione di andare a lavorare al di fuori del campo, nel nazismo non si trova
cozzi11 ha scritto:geom.Calboni ha scritto:E' vero ed infatti la condizione di andare a lavorare al di fuori del campo, nel nazismo non si trova
Anche questo non è propriamento esatto,Auschwitz 1 era nato come campo di lavoro e all'inizio per un buon periodo lo è stato ed i prigionieri uscivano solo per lavorare.
Jena Plissken ha scritto:i campi di internamento " italiani " dovevo essere più di 40 ce n'era anche una vicino a Savona a Cairo Montenotte
Il campo di Cairo Montenotte fu utilizzato, dopo essere stato svuotato dai prigionieri di guerra nel febbraio 1943, per internarvi sloveni e croati di cittadinanza italiana. Dall’Istria e dalle province di Udine, Gorizia, Trieste, Fiume e Pola arrivarono, in breve tempo, circa 1.400 deportati e fino al settembre 1943 furono 20 i trasporti che raggiunsero Cairo Montenotte.
Lebowski ha scritto:OT: in slovenia e nord croazia esistettero campi di concentramento creati con la complicità italiana per rinchiudere croati/sloveni (ma forse meglio dire jugoslavi in generale) che si opponevano ai vari regimi (nazista, fascista, ma soprattutto ustascia croati). Uno è sull'isola di Rab (a Palit, se ricordo bene ma potrei sbagliare la località) e anni dopo fu utilizzato come manicomio, ora è ospedale. L'ho visto qualche anno fa.
Ma la giornata della Memoria Italiana ha ragione di esistere, eccome se ce l'ha! Ce l'ha per mille motivi, uno dovrebbe essere anche il modo in cui vennero trattati i profughi istriani in Italia dopo la guerra: in alcuni casi furono internati in campi profughi sparsi per l'Italia e trattati da italiani di serie B, solo per la loro provenienza. Anche in quel caso l'Italia dovrebbe fare i conti con il proprio passato. Ma quei territori sono così complicati che racchiudono molte realtà e molte situazioni alcune diversissime tra loro.
I campi di concentramento e deportazione italiani furono almeno 31 (a Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, ecc.), disseminati dall'Albania all'Italia meridionale, centrale e settentrionale, dall'isola adriatica di Arbe (Rab) fino a Gonars e Visco nel Friuli, a Chiesanuova e Monigo nel Veneto. Solo nei lager italiani morirono 11.606 sloveni e croati. Nel lager di Arbe (Yugoslavia) ne morirono 1.500 circa. Vi furono internati soprattutto sloveni e croati (ma anche "zingari" ed ebrei), famiglie intere, vecchi, donne, bambini.
Jena Plissken ha scritto:concordo con Lebowski il giorno della memoria è giustissimo e condivisibile però senza essere strumentalizzato per nascondere le magagne e il passato e dire come sono stati " cattivi " gli altri , cioè non vanno solo ricordati gli infoibati ma come ben dici anche gli italiani cacciati da casa loro e dimenticati nel dopoguerra chissà dove , gli sloveni e i croati , i serbi , gli zingari , gli ebrei , i greci etc etc e ogni singola persona fatta morire di fame , di fatica e di freddo nei campi o per rappresaglia ( essendo innocente fino a prova contraria ) per ordine dello stato maggiore fascista in tutti i Balcani ma questa è pura utopia "i cattivi " sempre per semplificare erano solo i nazisti e gli ustascia Croati.
Jena Plissken ha scritto:Lebowski ha scritto:OT: in slovenia e nord croazia esistettero campi di concentramento creati con la complicità italiana per rinchiudere croati/sloveni (ma forse meglio dire jugoslavi in generale) che si opponevano ai vari regimi (nazista, fascista, ma soprattutto ustascia croati). Uno è sull'isola di Rab (a Palit, se ricordo bene ma potrei sbagliare la località) e anni dopo fu utilizzato come manicomio, ora è ospedale. L'ho visto qualche anno fa.
Ma la giornata della Memoria Italiana ha ragione di esistere, eccome se ce l'ha! Ce l'ha per mille motivi, uno dovrebbe essere anche il modo in cui vennero trattati i profughi istriani in Italia dopo la guerra: in alcuni casi furono internati in campi profughi sparsi per l'Italia e trattati da italiani di serie B, solo per la loro provenienza. Anche in quel caso l'Italia dovrebbe fare i conti con il proprio passato. Ma quei territori sono così complicati che racchiudono molte realtà e molte situazioni alcune diversissime tra loro.
Tratto da qui per semplicità :
http://www.storiaxxisecolo.it/deportazi ... campi1.htmI campi di concentramento e deportazione italiani furono almeno 31 (a Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, ecc.), disseminati dall'Albania all'Italia meridionale, centrale e settentrionale, dall'isola adriatica di Arbe (Rab) fino a Gonars e Visco nel Friuli, a Chiesanuova e Monigo nel Veneto. Solo nei lager italiani morirono 11.606 sloveni e croati. Nel lager di Arbe (Yugoslavia) ne morirono 1.500 circa. Vi furono internati soprattutto sloveni e croati (ma anche "zingari" ed ebrei), famiglie intere, vecchi, donne, bambini.
Il campo di Rab come altri dell 'Istria e della Dalmazia erano però a quanto ne so io essenzialmente italiani visti che la zona era sotto il suo diretto controllo
concordo con Lebowski il giorno della memoria è giustissimo e condivisibile però senza essere strumentalizzato per nascondere le magagne e il passato e dire come sono stati " cattivi " gli altri , cioè non vanno solo ricordati gli infoibati ma come ben dici anche gli italiani cacciati da casa loro e dimenticati nel dopoguerra chissà dove , gli sloveni e i croati , i serbi , gli zingari , gli ebrei , i greci etc etc e ogni singola persona fatta morire di fame , di fatica e di freddo nei campi o per rappresaglia ( essendo innocente fino a prova contraria ) per ordine dello stato maggiore fascista in tutti i Balcani ma questa è pura utopia "i cattivi " sempre per semplificare erano solo i nazisti e gli ustascia Croati.
sto scrivendo a proposito un articolo sugli italiani in Grecia attinente a queste questioni di imminente pubblicazione
Lebowski ha scritto:
Francamente, Jena, non capisco come tu possa elevare un criminale a idolo (mi riferisco a Tito), poi magari sbaglio e non lo consideri tale.
Prova a pensare a questo quando elevi a idolo un criminale: se la tua famiglia provenisse da lì ora tu, forse, non esisteresti.
Dire che a distanza di anni andrebbe cancellata la memoria e le colpe sono italiane?
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