da Jena Plissken » 04/11/2011, 12:07
Un approfondimento
“In questa città, come a Venezia, è diventato solito incontrare al mercato la gente da tutti i paesi del mondo vestita di modo suo: … tedeschi, italiani, spagnoli – i vestiti corti…
Quando vedi come al mercato davanti alle botti con malvasia traffica la folla dei cretesi, turchi, greci, italiani vestiti come si usa nella nave, sembra che il porto sia subito dietro alla porta della città”.
Un viaggiatore del Seicento, Martin Gruneveg
Ha mille volte ragione il giornalista viaggiatore Paolo Rumiz quando dice che oggi nell’ era di Internet, degli I phone, della tecnologia delle parabole e dei media che rende notizie , immagini, suoni, informazioni accessibili sempre più alla massa e collega il mondo in tempo reale in maniera capillare sappiamo meno di certi luoghi e città di quanto si sapeva per esempio cinquecento o anche solo cento anni fa.
Leopoli come tante altre città dell’ Europa centrale o orientale è stata inghiottita dall’ oblio, oggi non è più il grande bazar e centro commerciale che era nel 1500, ma forse troverà nuova linfa grazie alla vetrina calcistica degli europei 2012 organizzati da Polonia e Ucraina e di cui Leopoli con la costruzione del nuovo stadio sarà una delle otto città dove si svolgeranno le partite.
Vale la pena in ogni caso ripercorrerne in breve la storia.
La città distante 70 km dalla Polonia e quasi il doppio dai monti Carpazi, fu fondata nel 1256 del Re Danylo Halytskyi, in onore del figlio Lev o Leone.
Fin dal ‘400 mercanti italiani genovesi e veneziani operavano in città, altri vi vivevano stabilmente provenienti da Costantinopoli come esattori, consoli, ambasciatori.
Sulla piazza Rynek si possono notare sull’ edificio davanti al municipio i cavalli alati della Repubblica di Venezia che contraddistinguevano il palazzo dell’ ambasciatore veneziano.
Nel 1527 un terribile incendio distrusse quasi tutta la città medievale costruita principalmente in legno e fu ricostruita quasi da zero.
Oltre agli italiani la città era un crogiuolo di razze e cittadinanze tedeschi , ceki, rumeni, ungheresi, armeni, tatari, greci, turchi, ebrei, tra gli altri.
L’ arte italiana e i riflessi del rinascimento e del barocco poi sono ben presenti in tutta Leopoli e nelle sontuose dimore dei suoi abitanti, architetti italiani e pittori operavano in città e furono protagonisti della costruzione di diverse chiese, conventi ed edifici di pregio specie sulla Piazza del mercato.
Tra i più famosi ricordiamo Paolo Romano per fare solo un nome, insomma dal principato di Galizia, passando per il regno di Polonia e quello Asburgico, ( quinta città per importanza ) fino all’ occupazione nazista ( con la tragedia dell’ olocausto : 95 sinagoghe distrutte e 200000 abitanti ebrei vennero deportati e quasi tutti uccisi specie nel campo non lontano da Lublino di Belzec ) e quella sovietica, la città ne ha masticato di storia, oltre al fatto che per la sua posizione geografica di ponte tra oriente ed occidente ha dovuto contrastare invasioni e saccheggi da quelli svedesi, a turchi, russi e cosacchi.
In un certo senso Leopoli era l’ ultimo avamposto occidentale prima delle steppe asiatiche, in mezzo tra Baltico e Mar nero, costruita sui colli che circondano la città , paga l’ assenza di fiumi che sono stati interrati e passano nel sottosuolo, ma racchiude nel proprio centro storico patrimonio Unesco gemme e scrigni preziosi.
La tragedia degli ebrei è quella che spesso colpisce di più il visitatore delle città dell’ Europa centrale.
Viaggiando in orizzontale da Vilnius a Salonicco tutte le città visitate in questi anni soffrono il vuoto umano e storico della mancanza della sua comunità ebraica.
Oggi nonostante la difficoltà dei collegamenti per arrivarci Leopoli è diventata anche una città turistica e l’ animazione del centro storico ma anche della bellissima Prospekt Svobodi che va dall’ Hotel George al bellissimo Teatro dell’ opera, costruito dell’ architetto Zygmunt Gorgolewski, autore di una analogo teatro ad Odessa.
Il lungo viale alberato ricco di banche , negozi , centri commerciali, ristoranti ricorda un po’ Piazza Venceslao a Praga o Vienna ed è sempre trafficato in quanto luogo di passeggio e di transito degli abitanti leopolini.
Leopoli è una città che non può lasciare indifferenti Kornel Makuszynski ne descrive bene l’ essenza “ si può togliere una spina dal cuore o una scheggia dall’ anima ma questa maledetta città, ne dal cuore ne dall’ anima, non riuscirai a levarti
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano"
La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"il mio nuovo blog :
http://jenaplissken.tumblr.com/