...di ritorno in Colombia!

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 02/10/2012, 20:11

Come da promessa, ecco il mio viaggio...

INTRODUZIONE

La musica aiuta ad allontanarsi dalla realtà, a sognare ad occhi chiusi ed a ricordare. C’è una canzone dei Negrita che fa più o meno così “L’onda lunga dell’asfalto schiaccia le parole, sguardi persi oltre i vetri, oltre di noi… e il ritorno ti porta addosso mal di testa e mal d’anima, nei silenzi ognuno piano fruga dentro di se….”
L’ascolto sempre alla fine di un viaggio, mi aiuta a ricordare tutto ciò che di buono ho provato, sentito e vissuto. E così faccio anche adesso, come ricordo di questo viaggio stupendo.
Sono tanti i motivi che mi hanno spinto a tornare in Colombia, l’anno scorso quando tornai in Italia ero convinto che il viaggio in questo paese era stato in assoluto il più bello che avessi mai fatto in vita mia. Quest’anno ho voluto ripetermi perché avevo voglia di riprovare queste emozioni, di fare una visita più accurata, di visitare quelle zone più remote che ad una prima visita non è possibile vedere. Avevo voglia di rimettere tutto in discussione e di rivivere questa esperienza in una forma differente.

La Colombia è tristemente conosciuta per la piaga della droga, del narcotraffico e del suo altissimo alto di violenza ma in compenso ha un territorio vastissimo ed estremamente vario, con delle bellezze naturali e dei paesaggi unici ed inoltre ha il suo meraviglioso popolo. Chi ha avuto la fortuna di conoscere un colombiano sa di che cosa sto parlando.

Il viaggio prevedeva la partenza da Pisa con arrivo a Girona, la sosta di un giorno a Barcellona ed il giorno seguente il volo per Cartagena de Indias. Avrei poi visitato in ordine l'Amazzonia, Medellin e l'Eje Cafetero, rientrando definitivamente in Italia da Medellin.

Ho viaggiato con Avianca (compagnia di bandiera colombiana) partendo da Barcellona ed arrivando a Cartagena all'andata e partendo da Medellin ed arrivando a Madrid al ritorno. I trasferimenti Italia-Spagna me li ero invece prenotati con Ryanair che da Pisa ha collegamenti con entrambe le città spagnole.
Il servizio di Avianca in volo è stato di ottimo livello, unica nota dolente, non c'era né un film, né un programma o documentario in italiano. Tutto in spagnolo, inglese o in francese. Mi è servito a fare pratica ma quando cerchi di rilassarti in volo una pellicola in italiano non dispiace.
I voli interni per raggiungere l'amazzonia e Medellin li ho invece fatti con la compagnia LAN, cambiando sempre a Bogotà per ogni tragitto. Anche i voli fatti con LAN sono stati di ottimo livello, avevo già viaggiato con loro lo scorso anno quando la compagnia si chiamava Aires.

Ma ora passiamo al viaggio vero e proprio...
"Sai cos'è bello,qui? Guarda: noi camminiamo,lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,e loro restano lì,precise,ordinate.Ma domani,ti alzerai,guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla.Il mare cancella,di notte.La marea nasconde.È come se non fosse mai passato nessuno.È come se noi non fossimo mai esistiti.Se c'è un luogo,al mondo,in cui puoi non pensare a nulla,è qui.Non è più terra,non è ancora mare.Non è vita falsa,non è vita vera.È tempo.Tempo che passa.E basta..."
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda flyingsoul » 03/10/2012, 10:32

Attendiamo :)
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Maxdivi » 03/10/2012, 14:56

ottimo cosi'!!!!! vai Mazzi!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 03/10/2012, 20:46

PARTE 1 CARTAGENA DE INDIAS

Il volo con Avianca arriva puntuale all’aeroporto Rafael Nunez. Il viaggio mi ha visto partire da Pisa con volo Ryanair diretto a Girona, fare una sosta di una notte a Barcellona e ripartire il giorno seguente dalla capitale della Catalunia alla volta di Cartagena, facendo scalo a Bogotà.
Arrivo a Cartgena alle 23:40 e raccolto il bagaglio posso dirigermi velocemente all’hotel in taxi, in quanto a Bogotà avevo già sbrigato le pratiche per l’immigrazione ed avevo avuto tempo di prelevare qualcosa al bancomat.

Fuori dall'aeroporto numerosi taxi aspettano i viaggiatori che sono arrivati con uno degli ultimi voli della giornata, mi accordo sul prezzo con il tassista e sprofondo nel sedile posteriore. Il tassista ha voglia di parlare ma io no, quindi faccio finta di non capire lo spagnolo e mi godo il panorama dal finestrino. Non sono molti i km che dividono l'aeroporto dalla città, la strada costeggia il mare, che nell'oscurità assomiglia ad una tavola nera. Ci avviciniamo alla città vecchia, in lontananza si vede qualche campanile che svetta tra le case, sulla destra seguendo la linea del mare riesco a vedere i grattacieli illuminati della nuova zona di Bocagrande. Entriamo nelle mura ed il taxi inizia a percorrere parecchie stradine minuscole tutte a senso unico. Continuo a godermi lo spettacolo e dopo qualche minuto sono d'arrivo in hotel.

Quando arrivo in hotel, il proprietario Alex, mi riconosce e mi da nuovamente il benvenuto nella sua città. Scambiamo qualche battuta e ne approfitto per chiedergli dove posso recarmi per la sera, sono stremato dal viaggio, ma in fondo è un sabato sera ed io sono appena arrivato, non posso andare subito a letto.
Lui mi consiglia,visto che non ho voglia di camminare tanto, di andare nella piazza della torre all’ingresso della città vecchia, dove di sicuro c’è musica e c’è da divertirsi. Corro in camera a lavarmi e sono pronto per uscire. Percorrere le strette vie della città con i suoi edifici in stile coloniale è un piacere, non ho bisogno della cartina per muovermi e passeggiando lentamente mi lascio trasportare dal suono della musica che fuoriesce dai vari locali che incontro. Nel tragitto provano ad importunarmi le solite persone che vogliono vendere sesso e droga, purtroppo a Cartagena ce n’è in abbondanza. Io rifiuto gentilmente, sempre con il sorriso sulle labbra e a parte qualcuno un po’ più insistente tutti mi lasciano in pace. Arrivo nella piazza centrale, ci sono persone che parlano sedute ai tavolini ed altre sulle panchine, tanti venditori che cercano di racimulare qualche spicciolo, qualche turista a caccia di una notte di divertimento e diverse prostitute al lavoro. La musica la fa da padrona, si alternano salsa, bachata, vallenato e reggeton. Io mi godo un po’ lo spettacolo seduto su una panchina, fino a quando non decido di dirigermi al Tu Candela. L’ingresso costa circa 4 euro con inclusa la consumazione, entro pago e vado al bar a prendermi una Club Colombia, una delle birre locali. Mi appoggio al bancone, mi guardo un po’ intorno, c’è gente che balla, qualche gruppetto di turisti soli ed altri accompagnati da ragazze, l’ambiente è vivace, la musica ti fa muovere ma io sono troppo stanco per ballare, rimango al mio posto, finisco lentamente la birra ed attendo che la stanchezza superi la soglia limite. Sono già quasi le due, stasera più di così non potevo dare, torno verso l’hotel, saluto Alex e vado verso la mia stanza, finalmente c’è un letto che mi aspetta....
Il giorno seguente nonostante la stanchezza mi sveglio alle sette, il cambio di fuso orario non mi ha permesso di dormire molto. Decido di alzarmi e di sbrigare le cose più urgenti che ho da fare: comprare una sim card colombiana e comprare un convertitore per la presa elettrica, visto che il mio l'avevo lasciato intelligentemente a casa!!

Mentre esco Alex mi chiama, c’è una telefonata per me, è Sandra. Sandra l’ho conosciuta lo scorso anno tramite Couchsurfing ma in quell’occasione avemmo pochissimo tempo a disposizione per conoscerci. Mi dice che oggi lavora fino alle 5 ma quando esce possiamo incontrarci per andare a mangiare qualcosa insieme. Esco, di domenica mattina a quest’ora la città è praticamente deserta, cammino per un po’ alla ricerca di un negozio aperto per comprare ciò di cui ho bisogno ma non ho fortuna. Mi affido ad un tassista, che mi accompagnerà in giro per la città nuova alla ricerca di un negozio aperto. Raggiungiamo in auto il quartiere di Bocagrande, la zona dove ci sono le spiaggie, gli hotel, i grattacieli, negozi e ristoranti. Il quartiere dove si fanno le vacanze di spiaggia e relax. Giriamo parecchi negozi prima che ne incontri uno che ha delle sim ed il convertitore per la corrente. Finalmente ho un numero colombiano ed un convertitore per ricaricare il telefono.
Passo la fine della mattinata e l’inizio del pomeriggio alla spiaggia di Bocagrande, devo dire che si sta bene, la spiaggia è grande e non c’è tanta gente ma l’acqua putroppo è proprio brutta e per essere ai caraibi è davvero un peccato. Attendo le 5 in spiaggia, sorseggiando succo di frutta e bagnandomi di tanto in tanto nell'oceano. Infine mi dirigo all’hotel dove ho appuntamento con Sandra.
E’ un piacere rivedere una persona dopo un anno, soprattutto quando la saluti sapendo che probabilmente non la vedrai mai più. Stavolta è andata diversamente ed eccoci qua di nuovo insieme. Ci muoviamo a piedi per la città vecchia alla volta delle mura, saliamo sopra ed abbiamo di fronte a noi lo spettacolo dell’oceano, e del sole che sta per tramontare. Raggiungiamo il Cafè del mar, un bar sulle mura con tavolini vista oceano e musica lounge. Noi decidiamo di rimanere un po’ in disparte, appoggiati al parapetto, a raccontarci cosa abbiamo fatto in questo anno ed a goderci il tramonto. Ci tratteniamo fino a quando non fa buio, dopodiché ci dirigiamo ad un ristorante in centro. La serata scorre perfetta tra chiacchiere e risate, non potevo chiedere di più da questo mio primo giorno in Colombia.

La mattina seguente riesco a dormire un po’ di più ma non voglio dormire troppo, è solo il mio secondo giorno a Cartagena ma è già l’ultimo. D’altronde la città l’avevo già visitata lo scorso anno e questa visita doveva servire solo per respirare di nuovo l’aria magica della città vecchia. Ho appuntamento con Sandra alle 3, oggi abbiamo deciso di andare al mare insieme. Io trascorro la mattina da solo, camminando senza meta con solo la mia macchina fotografica. Ne approfitto per fare qualche scatto, percorro le piccole strade del centro, passeggio sulle mura, mi fermo in qualche piazzetta ad ammirare questa opera d'arte a cielo aperto e rientro in hotel proprio quando il cielo si fa scuro ed inizia a venire giù una vera e proprio pioggia torrenziale. Decido di aspettare Sandra alla reception dell’hotel, passo un po’ di tempo su internet, un po’ parlo con Alex e così si fanno le 3.

Per fortuna ha smesso di piovere ma è sempre nuvoloso, decidiamo di andare lo stesso al mare e Sandra mi consiglia la spiaggia di El Laguito perché è più tranquilla delle altre. E’ una spiaggia all’estremo sud-ovest della città ed in effetti qui non c’è l’ombra di un venditore né tantomeno di un turista, la spiaggia è praticamente libera e tutta per noi. A farci compagnia solo qualche gabbiano e qualche altro uccello che ci gira in torno. Per rilassarsi qui è il massimo. Il pomeriggio scorre tranquillo, così come anche la cena e la serata. Saluto Sandra con la consapevolezza che chissà, forse il destino ci farà incontrare ancora. Se sono tornato una volta potrei farlo ancora, ma la mia mente già pensa al giorno successivo ed al mio trasferimento verso Leticia in Amazzonia, è qui che inizierà l'avventura!!

Forse è vero, in questa mia seconda visita a Cartagena non ho visto molto della città, ma forse è proprio quello che volevo, niente musei o monumenti, nessun posto consigliato da una guida, volevo solo godere dell'aria magica che si respira qui…
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda robbè » 03/10/2012, 20:55

una parte di me è colombiana perchè alcuni dei miei più grandi amici sono colombiani e con loro c'è una sintonia incredibile...non vedo l'ora di andare! Grazie per questo resoconto...me lo voglio leggere con calma!
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda flyingsoul » 04/10/2012, 8:52

Foto, foto ,foto! :)
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 04/10/2012, 21:21

Ecco qualche scatto di Cartagena...
Allegati
CTG7.jpg
Città vecchia
CTG7.jpg (448.19 KiB) Osservato 5228 volte
CTG5.jpg
Panoramica su Bocagrande
CTG5.jpg (239.24 KiB) Osservato 5228 volte
CTG4.jpg
Abbigliamento classico
CTG4.jpg (432.23 KiB) Osservato 5228 volte
CTG2.jpg
La città vecchia...
CTG2.jpg (401.64 KiB) Osservato 5228 volte
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 04/10/2012, 21:57

PARTE 2 AMAZZONIA


Amazzonia, un nome che parla da solo. E’ difficile spiegare a parole quali sono le sensazioni che si provano a ritrovarsi al centro della foresta più grande del mondo. Sono emozioni forti che da sole valgono il prezzo del biglietto, è la consapevolezza di ritrovarsi nel polmone del mondo, dove la natura è incontaminata, dove il verde domina ovunque, dove un fiume immenso scorre lento e dove la vita è rimasta ferma, indietro nel tempo. E’ un luogo che almeno una volta nella vita meriterebbe di essere visitato ed il luogo che una volta visto non puoi dimenticare facilmente, è l’Amazzonia.
L’itinerario prevede il trasferimento in aereo da Cartagena a bogotà con la compagnia LAN, dovrò poi prendere la coincidenza per Leticia operata sempre dalla stessa compagnia. Il volo da Cartagena è in ritardo di quasi un’ora ma per fortuna a Bogotà non sono costretto a rifare i controlli per il bagaglio a mano e quindi riesco a prendere la coincidenza senza dover correre troppo. Il secondo tragitto invece è a dire poco eccezionale, una mezz’ora prima di raggiungere Leticia incontriamo una serie di turbolenze che ci accompagneranno fino a destinazione. L’aereo si muove, sussulta, trema non si riesce a stare in pace, si continua così per un po’, fino a quando non incontriamo un vuoto d’aria e l’aereo precipita non so per quanti metri. Mi sento sollevare dal seggiolino, in cuore in gola, qualcuno urla, c’è un po’ di spavento tra i passeggeri, poi l’aereo riprende quota e la situazione si tranquillizza. Nubi enormi ci circondano e si diradano lentamente mano a mano che scendiamo di quota, fino a quando finalmente ce le lasciamo sopra di noi ed il paesaggio che ci si presenta è semplicemente mozzafiato. Verde, verde ovunque. La foresta è immensa, si estende per km e km, è impossibile vederne l’inizio o la fine. Il Rio divide il paesaggio a metà, una striscia di acqua marrone che serpenteggia tra gli alberi, la forza della natura che si muove lentamente, l’ultima casella per completare questo splendido ecosistema.

L’aereo segue il Rio per svariati km, io non riesco a staccare la testa dal finestrino, lo seguo imponente nella sua corsa verso il mare, in lontananza si intravede la città di Leticia sulla sponda del fiume, ci avviciniamo, l’aereo vira verso sinistra ed eccoci pronti all’atterraggio.
L’aeroporto di Leticia è minuscolo, probabilmente uno dei più piccoli dove abbia mai messo piede. Rapidamente sono fuori e ad attendermi c’è Yessica. Yessica l’ho conosciuta su internet e quando le ho detto che avrei visitato la sua città si è subito messa a disposizione per venirmi a prendere all’aeroporto e per accompagnarmi a visitare i luoghi più belli della selva. Le chiedo se sia venuta in macchina o in taxi e lei mi risponde che è venuta in motorino, scoprirò più avanti che gli abitanti di Leticia, con il sole o con la pioggia, escono solo e soltanto in motorino. Sono un po’ dubbioso, non era quello che mi aspettavo ma alla fine cedo e mentre lei mi passa il casco provo a sistemare i bagagli. Alla fine lei si troverà davanti alla guida, nel mezzo il trolley ed io in fondo con lo zaino in spalla, tutto sommato non è così scomodo!! Piove ma non sembra interessarsene nessuno, il paesaggio scorre ai nostri lati e la strada dell’aeroporto lascia spazio ad una serie di strade a scacchiera che contraddistinguono la città di Leticia, le strade sono piene di buchi, non esiste la precedenza, i motorini passano ovunque ma il tragitto è relativamente corto e presto siamo in hotel.

Sbrigo velocemente le pratiche per il check-in, lascio i bagagli in camera e ci dirigiamo alla volta di casa sua, leggermente fuori dal centro. Raggiungiamo una piccola casina in legno in quartiere residenziale tranquillo, parcheggiamo ed entriamo. E’ un’abitazione molto umile ma l’accoglienza è speciale. Ad attendermi c’è sua madre, visibilmente contenta, mi dice che è la prima volta che vede un italiano.. in casa ci sono anche il fratello, la sorella ed alcuni loro amici. Ci presentiamo, i ragazzi continuano a guardare la tv, mentre io mi metto a parlare con Yessica e sua madre davanti ad un ottima tazza di caffè. Dopo un po’ decidiamo di andare a cenare e Yessica mi accompagna al “ristorante” che consiste in due tavolini di plastica su un marciapiede davanti alla fabbrica di Coca Cola di Leticia, che dice di essere la più piccola del mondo. Mangiamo Tamal, chiacchieriamo un po’ e poi ci dirigiamo all’hotel.
La stanchezza ha preso il sopravvento e domani ci aspetta una lunga giornata…
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda flyingsoul » 04/10/2012, 23:06

Mazzi ha scritto: scoprirò più avanti che gli abitanti di Leticia, con il sole o con la pioggia, escono solo e soltanto in motorino. Sono un po’ dubbioso, non era quello che mi aspettavo ma alla fine cedo e mentre lei mi passa il casco provo a sistemare i bagagli. Alla fine lei si troverà davanti alla guida, nel mezzo il trolley ed io in fondo con lo zaino in spalla, tutto sommato non è così scomodo!! Piove ma non sembra interessarsene nessuno,


E per l'ennesima volta mi tornano in mente i 14 km in motoconcho che feci a las terrenas, in piena notte senza luci in 4 sul motorino trasformato in taxi! :D
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 05/10/2012, 19:29

L’appuntamento è alle 9 al mio hotel, Yessica si fa accompagnare in motorino dalla sorella e proseguiamo a piedi verso il Rio. La città di Leticia non è molto grande e le zone di interesse si possono girare anche a piedi, passiamo tre o quattro isolati ed il paesaggio non varia molto, si susseguono negozi e ristorantini tra gli edifici bassi che caratterizzano la città. Raggiungiamo una stretta strada che scende verso il rio e veniamo subito fermati da vari venditori che vogliono vendere tour nella selva. Ci dirigiamo alla biglietteria dei traghetti dove ci dicono che il traghetto delle 10 è già al completo e la prossima corsa c’è alle 2. Decidiamo sul da farsi, partire alle 2 per tornare indietro alle 4 non è proprio quello che mi aspettavo, però non abbiamo altra scelta e così decidiamo di dedicare la mattina alla visita della Isla Santa Rosa, ovvero l’altra sponda del fiume, che è già Perù ed il pomeriggio alla visita di una comunità indigena sulle sponde del Rio. Compriamo il biglietto per il pomeriggio e torniamo sul lungofiume per chiedere ad una barca che ci porti sull’altra sponda. Le barche che effettuano i trasferimenti da una sponda all’altra del Rio sono piccole barche che assomigliano vagamente a quelle che utilizzano da noi i pescatori. Trattiamo il prezzo e montiamo su, ci spostiamo tra le altre imbarcazioni con i remi e lentamente usciamo dal piccolo affluente che costeggia la città di Leticia per entrare nel vero e proprio Rio, trafficato di imbarcazioni quasi quanto una strada provinciale.

5 minuti e siamo dall'altra parte, per la prima volta in vita mia metto piede in Perù, si perchè se si passa il fiume si è già in un altro stato. Questa piccola striscia di terra si chiama Isla Santa Rosa e per accedervi non sono necessari documenti. Percorriamo una strada sterrata per poco meno di un km ed ecco che raggiungiamo il centro di questo minuscolo paesino. In pratica si tratta di una strada costeggiata da baracche, qualche ristorante, qualche alimentari, una stazione radiofonica e una discoteca. Il caldo è soffocante, è quasi mezzogiorno ed io non riesco a smettere di sudare. Prendiamo qualcosa da bere per rinfrescarci e noto che sia qui che come a Leticia, ovunque è in vendita gazzosa, di tutti i tipi, di tutti i gusti e di tutti i colori. Io sinceramente non ne vado pazzo ma sembra che gli amazzoni non la pensino come me. Per cimentarmi in pieno nell'esperienza deciso di assaggiare una Inca Cola, bevanda dal colore giallo e dal sapore che assomiglia vagamente a quella che è da noi la spuma.

In effetti qui non c'è tantissimo da vedere il paesino si gira velocemente e quindi decidiamo di fermarci a mangiare in un ristorante sul lungofiume dove avrò la possibilità di assaggiare il Pirarucù, un pesce che nuota nelle acque del Rio, le cui dimensioni possono superare abbondantemente i due metri di lunghezza.
Finito il pranzo si torna di nuovo sulla sponda del fiume, chiediamo ad una barca di portarci al molo dove partono le imbarcazioni veloci che viaggiano sul Rio. In pratica si tratta di una baracca galleggiante alla quale era ormeggiata la nostra imbarcazione. Montiamo su ed attendiamo che parta in direzione della Comunità Indigena che abbiamo deciso di visitare. La barca non è molto grande e si riempie velocemente, tutti parlano ad alta voce, tutti parlano con tutti, facendo battute e scherzando. Qui in Colombia funziona così ogni conversazione è di dominio pubblico ed è facile trovare qualcuno che abbia voglia di inserirsi in un discorso, così che dopo poco tempo, come dicevo prima tutti si trovano a parlare tra di loro.

L'imbarcazione parte ed io mi lascio catturare dal panorama, nell'ora di tragitto che ci divideva dalla nostra destinazione, il fiume si stringeva per poi allargarsi di nuovo lasciando spazio a delle isole al suo interno, la foresta era sempre presente su entrambe le sponde. Il paesaggio è semplicemente stupendo. Quando giungiamo a destinazione la barca attracca ad un piccolo molo e lascia scendere solo me e Yessica. Ad accoglierci c'è un ragazzo sui 30-35 anni, è la persona che si occupa di accompagnare gli ospiti in giro per la comunità e di spiegargli come vivono. Camminiamo un po' e ci addentriamo nella foresta, la comunità è un vero e proprio paesello, mentre camminiamo tutti ci salutano dalle loro case in legno, sono visibilmente poveri ma molti hanno un televisore con la parabola fuori, gli abiti sono simili ai nostri ed il ragazzo ci spiega che comunque sono in affari con le persone che vivono in città, vendendo manufatti. Abbiamo anche la possibilità di assistere al “baile de la pelazon”. Quando una ragazza ha le mestruazioni per la prima volta, le vecchie del villaggio iniziano una danza che durerà per tre giorni, durante i quali la ragazzi dovrà bagnarsi nel Rio per purificarsi, è una sorta di rito che sancisce il passaggio da ragazza a donna.

Finito il giro della comunità ritorniamo al molo mentre aspettiamo l'imbarcazione, il sole sta tramontando, l'atmosfera è stupenda e lo sarà anche il viaggio di ritorno mentre ammiriamo il tramonto sulla foresta. Quando arriviamo a Leticia è quasi buio, ci incamminiamo all'hotel e ci prepariamo per andare a cena dove mi aspetta una grossa sorpresa...
Stanchi dalla giornata decidiamo di cenare al Tierras Amazonicas proprio accanto al mio hotel, Yessika ha la brillante idea di propormi di mangiare una piatto che sicuramente in Italia non avrei mai avuto la possibilità di assaggiare, si tratta di una specie di larve o lombrichi giganti, insomma qualcosa del genere. Sono indeciso, l'idea di un pasto alla Bear Grylls mi attira ma non so come potrei fare a mangiare una cosa del genere. Chiamiamo il cameriere, il quale ci informa che possiamo scegliere se mangiarli vivi o cucinati e qui sono categorico, pretendendo che perlomeno siano cucinati!!! Dopo un po' il cameriere torna con questa “prelibatezza” nel piatto. Sono quattro larve della grandezza di circa un dito l'una, accompagnate da una specie di pan grattato, ricavato da delle zucche, essiccate e successivamente grattugiate.

Prendo tempo, guardo il mio avversario, lo studio, provo a mangiarlo ma non ci riesco. La mano si rifiuta di avvicinarsi alla bocca e penso: “oddio, cosa sto facendo”. Ritento di nuovo, prendo la forchetta, infilzo il nemico, lo esamino, lo sfido, con la mano sinistra do forza alla destra che impugna la forchetta e la spingo verso la bocca, chiudo gli occhi e ripenso a quando ero bambino e dovevo prendere una medicina. Il tempo di pensare a questo ed incredibilmente chiudo la bocca, la sensazione è di qualcosa di croccante fuori con ripieno di carne dentro, con un sapore che si potrebbe avvicinare a quello del pollo. Non ci posso credere, alla fine non è male!!! Mangio anche gli altri con meno difficoltà e posso ritenermi vincitore. Chiudo questa giornata soddisfatto, per oggi penso di aver fatto abbastanza...
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda geom.Calboni » 07/10/2012, 16:40

Con il permesso di Mazzi dedicherei questo racconto al mitico Cangaceiro: Colombia o Venezuela sarebbe dovuto essere la sua prossima destinazione e questo racconto l' avrebbe letto con interesse.

Per il resto invidio il tuo viaggio e mi sembra che rispetto al tuo giro precedente in loco ed anche a quello raccontato da Andreas siano svanite le paure relative alla pericolosità del paese. O questa è limitata a posti quali Medellin, Bogotà?

Leticia è davvero un posto "in culo al mondo". Ottima scelta anche perchè nell' immaginario collettivo l' Amazzonia è il Brasile ;)

Questo anno la Colombia su otra tira. Bisognerebbe mettersi in pari con un viaggio da quelle parti :)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 07/10/2012, 23:27

geom.Calboni ha scritto:Con il permesso di Mazzi dedicherei questo racconto al mitico Cangaceiro: Colombia o Venezuela sarebbe dovuto essere la sua prossima destinazione e questo racconto l' avrebbe letto con interesse.


Sono pienamente d'accordo. Non ti nascondo che quando sono tornato, già stavo pensando a quali potrebbero essere stati i suoi commenti o a quali altri consigli avrei potutto dargli.

geom.Calboni ha scritto:Per il resto invidio il tuo viaggio e mi sembra che rispetto al tuo giro precedente in loco ed anche a quello raccontato da Andreas siano svanite le paure relative alla pericolosità del paese. O questa è limitata a posti quali Medellin, Bogotà?


Sicuramente durante la mia seconda visita, ho per così dire iniziato a prendere le misure. Inoltre durante tutta la mia permanenza sono stato sempre in compagnia di locali e naturalmente questo influisce molto sulla percezione della sicurezza del luogo.
Le possibilita di rapina nelle grandi città come Bogotà o Medellin sono sicuramente più elevate che in altri posti, resto comunque dell'idea che la soglia di attenzione è bene che sia più alta rispetto ad altri paesi.

geom.Calboni ha scritto:Leticia è davvero un posto "in culo al mondo". Ottima scelta anche perchè nell' immaginario collettivo l' Amazzonia è il Brasile ;)

Grazie, in effetti la sensazione di essere in un posto così remoto è molto piacevole!! ;-)
"Sai cos'è bello,qui? Guarda: noi camminiamo,lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,e loro restano lì,precise,ordinate.Ma domani,ti alzerai,guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla.Il mare cancella,di notte.La marea nasconde.È come se non fosse mai passato nessuno.È come se noi non fossimo mai esistiti.Se c'è un luogo,al mondo,in cui puoi non pensare a nulla,è qui.Non è più terra,non è ancora mare.Non è vita falsa,non è vita vera.È tempo.Tempo che passa.E basta..."
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Maxdivi » 08/10/2012, 15:58

Concordo sulla dedica al Canga...ne avrebbe fatto tesoro. Per il resto ottimo che ci sia Mazzi per parlare di nazioni sudamericane che hanno meno richiamo turistico rispetto ad altre qui in europa. Quella dell'amazzonia non brasiliana e' poi una chiccha da intenditori. un po' come l'oktoberfest in brasile :)
Da lontano anch'io la vedo cosi'..nelle citta' metropoli ci sono piu' insidie.
Ringrazio poi per la foto...i costumi tradizionali colombiani sono bellissimi...secondo tra i piu' belli nel folklore internazionale.
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 14/10/2012, 22:52

Mentre cerco il tempo per scrivere il prosieguo del racconto, carico qualche foto dell'amazzonia:
Allegati
LET46.jpg
Porto di Leticia
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LET38.jpg
Victoria regia
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LET36.jpg
Vista sulla giungla
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LET33.jpg
Vecchina con abiti classici
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LET31.jpg
Comunità indigena
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LET29.jpg
Navigando il Rio
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LET25.jpg
Bambino
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LET24.jpg
Giaguaro
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LET23B.jpg
Micos
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LET20.jpg
Discoteca - Perù
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LET14.jpg
Bambina
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LET13.jpg
Isla Santa Rosa - Perù
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LET7.jpg
Isla Santa Rosa - Perù
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LET6.jpg
La barca per attraversare il Rio.
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LET1.jpg
A Leticia Coca-Cola ovunque....
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"Sai cos'è bello,qui? Guarda: noi camminiamo,lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,e loro restano lì,precise,ordinate.Ma domani,ti alzerai,guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla.Il mare cancella,di notte.La marea nasconde.È come se non fosse mai passato nessuno.È come se noi non fossimo mai esistiti.Se c'è un luogo,al mondo,in cui puoi non pensare a nulla,è qui.Non è più terra,non è ancora mare.Non è vita falsa,non è vita vera.È tempo.Tempo che passa.E basta..."
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda flyingsoul » 15/10/2012, 12:53

Grazie per le foto! :)
Anche se la scimmia al guinzaglio mi fa stringere il cuore :cry:
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda geom.Calboni » 20/10/2012, 17:16

Foto davvero eloquenti che ti fanno venir voglia di partire ora...
La discoteca è fantastica :D
Il Rio mi sembra un po marrone o è l' effetto della macchina fotografica?
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda palaz » 20/10/2012, 20:05

Maxdivi ha scritto: per parlare di nazioni sudamericane che hanno meno richiamo turistico rispetto ad altre qui in europa.


In verità in verità ti dico che hanno anche altri costi.

Bravissimo Mazzi ;)
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 23/10/2012, 10:26

flyingsoul ha scritto:Grazie per le foto! :)
Anche se la scimmia al guinzaglio mi fa stringere il cuore :cry:


Comunque ti assicuro che ce ne sono tantissime in libertà, questa l'ho fotografata in casa di una signora... ;)

geom.Calboni ha scritto:Foto davvero eloquenti che ti fanno venir voglia di partire ora...
La discoteca è fantastica :D
Il Rio mi sembra un po marrone o è l' effetto della macchina fotografica?


Il Rio è marrone come lo vedi, non credo che l'acqua sia inquinata. Probabilmente il colore è dovuto al fondale del fiume.

palaz ha scritto:
Maxdivi ha scritto: per parlare di nazioni sudamericane che hanno meno richiamo turistico rispetto ad altre qui in europa.


In verità in verità ti dico che hanno anche altri costi.

Bravissimo Mazzi ;)


Purtroppo è vero, salvo offerte clamorose, il biglietto costa e non poco!! :?


Appena posso cerco di scrivere qualcos'altro, purtroppo ultimamente sono stato abbastanza impegnato.
"Sai cos'è bello,qui? Guarda: noi camminiamo,lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,e loro restano lì,precise,ordinate.Ma domani,ti alzerai,guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla.Il mare cancella,di notte.La marea nasconde.È come se non fosse mai passato nessuno.È come se noi non fossimo mai esistiti.Se c'è un luogo,al mondo,in cui puoi non pensare a nulla,è qui.Non è più terra,non è ancora mare.Non è vita falsa,non è vita vera.È tempo.Tempo che passa.E basta..."
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Maxdivi » 23/10/2012, 13:46

Meno richiamo turistico qui in europa mi riferivo al fatto che gli europei prediligono di piu' viaggi in argentina, brasile, peru' rispetto alla colombia o per dire al venezuela o paraguay :) ;)
A costare il biglietto costa...brasile compreso...anche per questo non ci posso andare :|
Un mio vecchio libro di geografia 8-) divideva i fiumi del bacino amazzonico ( rio ) in negro, blanco e claro....bianco, nero e chiaro per via del colore del corso d'acqua dovuto ai tipi di suoli attraversati, alla sua origine ecc. che portano diversi livelli di torbidita'...e fauna presente..
la maggior parte del rio ha acque bianche quindi con un alto livello di fanghi in sospensione e torbidita'...molta erosione.
I chiari sono torrenti montani con fondo roccioso..acqua trapsarente.
nel caso vado a riprenderlo quel libraccio... :D
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Re: ...di ritorno in Colombia!

Messaggioda Mazzi » 12/11/2012, 12:13

Maxdivi ha scritto:Meno richiamo turistico qui in europa mi riferivo al fatto che gli europei prediligono di piu' viaggi in argentina, brasile, peru' rispetto alla colombia o per dire al venezuela o paraguay :) ;)
A costare il biglietto costa...brasile compreso...anche per questo non ci posso andare :|
Un mio vecchio libro di geografia 8-) divideva i fiumi del bacino amazzonico ( rio ) in negro, blanco e claro....bianco, nero e chiaro per via del colore del corso d'acqua dovuto ai tipi di suoli attraversati, alla sua origine ecc. che portano diversi livelli di torbidita'...e fauna presente..
la maggior parte del rio ha acque bianche quindi con un alto livello di fanghi in sospensione e torbidita'...molta erosione.
I chiari sono torrenti montani con fondo roccioso..acqua trapsarente.
nel caso vado a riprenderlo quel libraccio... :D


Max se una fonte di informazioni inesauribile!! ;)
Grazie per il chiarimento!!
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