Lebowski ha scritto:Sguinzagliando le mie fonti personali, ho scoperto che dall'Africa stanno intensificando l'apporto di gas verso l'Europa.
Il problema è però un altro: il gas dalla Russia ha una pressione maggiore. Detto in altri termini, dall'Africa non può arrivare comunque gas sufficiente, proprio perché i tubi non portano abbastanza gas.
E noi siamo notoriamente indietro con i rigassificatori, quindi via nave è comunque inutile (a oggi ne abbiamo solo 2: Livorno e uno in veneto, credo Rovigo, non funzionante). Ora si apriranno le trattative, vediamo. Anche io mi aspetto novità su quel fronte per quanto riguarda la Bulgaria, che sarà costretta a rivedere gli accordi che unilateralmente ha preso con i russi.
.
A parte questo fatto della pressione, Il problema ripeto non siamo noi italiani, spagnoli, ecc. ( che chiaro comunque consumiamo di piu' poiche' siamo anche di piu' demograficamente ).
Il problema e'per quelli che stanno in mezzo e si trovano "sospesi", distanti dall'africa sia geograficamente che politicamente.
Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovacchia, Bosnia ecc. non hanno scorte abbastanza per sostenere l'inverno se Mosca dovesse staccare ( per assurdo, perche' non accadra' ) la spina.
Non so fino a che punto si possano fare pressioni su questi paesi, visto che Gazprom ad esempio in Serbia si e' comprato e si e' infilato dappertutto ed in tutti.
E reggere quell'equilibrio in Nordafrica diventa sempre piu' dura, con Gazprom stesso che viene invitato pure in Algeria a metter radici.
Le pressioni Usa sulla Francia non hanno sortito alcun effetto per quanto riguarda l'acquisto di navi da guerra francesi da Mosca, e c'e' la questione Paribas dis contro Usa-Francia.
Non ci sono politiche europee di concerto, c'e' il gruppo Visegrad, ora riunione in Svezia per convincere su Juncker, ecc. ecc. ed ecco le "falle" in cui la Russia si infila.
Troppi, ma troppi veti e controveti, accordi e controaccordi incrociati.