come sono sopravvissuta a - 27 di oggi....15 dicembre 2009 alle ore 18.35
… Mi giro, apro gli occhi e l’orologgio elettronico mi spruzza in faccia quattro cifre sconsolanti – alla scossa elettrica dell’inno russo della mia sveglia mancano pochi minuti… tiro su la coperta ricadendo nel sonno, ma l’orgoglio nazionale non si fa spettare...
Mi alzo…. Sperando nei miracoli faccio qualche passo insicuro verso il quandrato della finestra che nel buio della camera sembra piu’ chiaro rispetto a tutto il resto... Niente... Il termometro fa
-27... E’ come quando ti senti male e misuri la febbre sperando di non averla... Sai di averla ma speri lo stesso...
Va bene, allora dobbiamo combattere, i russi non si arrendono...
Accendo la luce... Odio accendere la luce la mattina... Mi sento presa in flagrante da me stessa... Mi sento tolta bruscamente dalla mia conchiglia... Mi sento priva di ogni speranza di tornare sotto le coperte...
Apro l’armadio e capisco di non essere pronta a vivere in Russia... Ma come ho fatto per 28 anni? Cmq lo sapevo ancora ieri di non aver nulla da mettere... Lo sapevo anche la settimana scorsa... E’ dura essere donne!!! E’ dura soprattutto se al mattino devi affrontare le temperature polari... A – 27 non mi sento neanche un essere umano, fguariamoci una donna! E’ disumano uscire di casa a -27!
Ma bisogna essere positivi! Meno male non siano a Jakutsk dove fa – 50!
Caffe’... Non illudetevi, non prendo quello normale, ma quello solubile... Questa strana sostanza mi fa tornare alla vita... almeno sembra...
Dovrei anche mangiare qualcosa, ma non ci riesco. Avverto i pugni duri dell’inverno russo e niente mi entra dentro. Andiamo male. Prima di uscire bisogna assolutamente mangiare! Ma vabbe’, lasciamo stare... Sono gia’ in ritardo... Cavolo...
Esco... Senza trucco perche’ cola dalle lacrime che vengono dal freddo, senza tacchi perche’ si scivola, senza messa in piega perche’ c’e’ sto schifosissimo berretto, senza gonna perche’ non se ne parla proprio, senza orecchini perche’ si raffreddano e fanno male - senza niente ma con i guanti!
Io odio i guanti! Quando porto i guanti non sento quello ke ho nelle mani. Con i guanti perdo assolutamente la sensibilita’ cio’ non va per niente bene! Gli uomini mi capiranno...
Sto davanti al portone facendomi animo prima di uscire... Tre, due, uno... via.
Il portone si chiude dietro con un rumore diabolico...
Con la prima inspirzione il freddo mi entra dentro come il tubo di gastroscopia nelle mani dell’infermiera che mi odia... Dio, perche’ mi odia? Faro’ la brava, ti prometto, faro’ la brava!!! Non faccio piu’ male a nessuno!!! Non funziona... Allora almeno non devo mantenere la promessa...
Questa improvvisa invasione fino all’intestino mi fa tossire... tossire e soffocare... Subito dopo un milione di aghi mi colpisce in piena faccia... Il viso comincia a bruciare, ma non c’e’ nulla da fare, non si puo’ tirare su la sciarpa: dalla respirazione diventa umida e poi si ghiccia assieme alla pelle del viso...
Il primo impatto e’ correre... Ma non si puo’: quando corri respiri per forza con la bocca e se respiri con la bocca a -27 arrivi al lavoro senza voce, ma con tonsillite.
Giro l’angolo e vedo... la fila per il mio autobus. Cominciamo bene. Altroche’ tonsillite...
La prima cosa che viene in mente: affanculo, torno a casa!
La seconda: chi ti ha detto che sara’ facile?
La terza: chi e’ l’utimo nella fila?
E qui arriva il bello... Prima i piedi... nonostante il pelo degli stivali, calze di lana e tutte le preghiere del mondo pian piano capisci di non sentire piu’ le dita dei piedi...
Tutti attorno salterellano... Cerco nella folla le ragazze senza berretti o con le gonne corti (ci sono sempre!!!) e per un po’ mi sento anche molto bene, ma poi il gelo torna a beccarmi senza pieta’... Si infila sotto il piumino, penetra tramite le maniche, passa attraverso tutti i fori possibili... Sono imbacuccata fino all’impossibile, ma mi fa male da morire!!! Scema, dovevi mettere la pelliccia!!! Scema, scema, scema! Affanculo i verdi, che vengano a vivere in Russia!
Poco dopo vengono le lacrime... Dioooooo!!!!!! Tolgo un guanto ma le dita non si piegano piu’... Cerco di tirare fuori un fazzoletto, ma la borsa ormai sembra essere fatta di legno e la zip non funziona... Aiuto!!!!
Suona il cellulare... mission impossible.... La borsa non si apre, i guanti non li tolgo piu’, il berretto non lo sposto per liberare l’orecchio neanche per un milione di dollari (e poi chi paga ora in dollari?) e il telefono sara’ ghiacciato... Come mai funziona?? Nokia – connecting people anche sotto zero?
Per fortuna dalla suoneria capisco chi e’ e non provo neanche a rispondere. Perdonami, mamma!
E l’autobus non arriva... Un signore davanti fuma e sembra di esserne molto felice... Cavolo, gli chiedo una sigaretta? No, fai la brava, fai la brava, pensa alle Maldive... Cavolo, conosco uno che poco fa e’ tornato dalle Maldive... Lo odio, lo odio, lo odio!
Sto proprio male... Mi brucia il viso, ho i dolori in tutto il corpo, non sento piu’ ne’ piedi ne’ mani... e l’autobus non arriva... L’unica cosa positiva – non ho sonno! Ho tutti gli altri bisogni possibili, ma non il sonno! Bene. Vediamola positivamente tutta sta storia!
1) Tutti i microbi saranno morti e quindi non rischio l’influenza suina, una bella polmonite quasi sicuramente, ma non l’influenza suina...
2) Non sono solo io a soffrire, siamo in tanti compresi gli affamati dell’Africa...
3) Fa buio e non si vede quanto e’ brutto il mio berretto...
4) Non ho sonno
5) Il ragazzo davanti e’ molto ma molto carino... e non vede il mio berretto perche’ non si gira (perche’ ho deciso che e’ carino? e vabbe' se ho deciso di si' perche' non mi riscaldano i pensieri a questo proposito?).
6) ..... non aiuta, ho freddo...
Comincio a salterellare anch’io, ma ormai non ha senso... Aiuto!!!!!!!!
L’autobus e’ arrivato quando finivo l’elenco delle persone a cui mandare l’ultimo saluto...
PS: sono ancora viva e domani promettono – 30.