L'SBU PREPARA UNA PROVOCAZIONE CON ARMI CHIMICHE NEL DONBASS ?
In base a quanto noto all’Agenzia Stampa Federale (FAN) da una sua fonte, a Slavyansk, ora occupata dai paramilitari nazionalisti ucraini si sta predisponendo una provocazione su larga scala. Secondo la fonte, un residente locale che ha pregato di non rivelare il suo nome e la sua professione, a Slavyansk, tra i locali industriali nel quartiere di via Kramatorsk, nella zona dello stabilimento d’isolanti per alta tensione sono stati consegnati contenitori con gas tossici e container di sostanze velenose.
«C’è del cloro nelle bombole, pure molto, non meno di cinque furgoni coperti, anche container con un’etichettata, che non si capisce, ma che riporta parole e simbolo di “veleno”,”pericolo”, “non toccare senza protezione”. Tutto questo è stato trasportato col pretesto di consegnare vernici e pitture. Però so bene come si presentano gli imballaggi per la vernice, al contrario, ciò che è stato portato qui la scorsa settimana, è un’arma chimica. A nessuno è permesso l’accesso al deposito, che sulle 24 ore è sorvegliato da militari in uniforme senza insegne. Questo affaccendarsi tutti i giorni ha un qualcosa di strano. Per di più, martedì 25 agosto, mentre questi militari stavano bevendo al “Cesare”, nel centro termale di Slavyansk, una persona che stava seduta accanto a loro, ha poi raccontato che gli stessi hanno anche gridato: “ai separatisti daremo una grande lavata, tanto da vomitare sangue”. I nostri partigiani hanno controllato questa informazione, c’è la consapevolezza che le VSU (Forze Armate ucraine) e l’SBU (Servizi di Sicurezza ucraini) stiano preparando una provocazione contro i nostri miliziani. Sembra si preparino a usare armi chimiche per colpire la popolazione civile, mostreranno poi i corpi alla televisione, dopo di che interverranno l’Europa e l’America. È per questo che vi sto chiamando, noi a Slavyansk non vogliamo diventare cavie e crepare per il bene di Poroshenko o dell’America. Dite a tutti che Kiev sta preparando una provocazione con armi chimiche», ha riferito al telefono un residente Slavyansk.
Questa informazione è stata confermata da almeno una fonte nella regione, si tratta di un dipendente di una grande azienda di trasporti addetto al trasbordo di merci dalla ferrovia al trasporto su strada. Secondo questa fonte, le merci pericolose sono state consegnate sotto scorta dei servizi segreti ucraini con la collaborazione dei militari e con la piena assistenza delle autorità centrali e locali.
«Là, tutti (chi di dovere), sanno che presto ci sarà un attacco chimico da parte dei “separatisti”, moriranno i civili. Coloro che ne sono venuti a conoscenza hanno già evacuato la famiglia, loro stessi sono partiti in trasferta, è rimasto solo chi è impossibilitato ad andarsene, o chi non è al corrente della situazione. Dobbiamo fermare questo “manicomio” il più rapidamente possibile», ha riportato la fonte.
È interessante notare che per strana coincidenza, dopo la fuga d’informazioni da parte del personale del “Cesare”, lo stesso caffè è finito sotto il fuoco di un lanciagranate.
«A Slavyansk (regione di Donetsk), la notte del 26 agosto, con un lanciagranate manuale anticarro “Mucha “ (RPG-18) hanno centrato il centro ricreativo “Cesare”, non ci sono state vittime». Lo fa sapere il giornale locale “Slavgorod”, da come riportato: l’esplosione è rimbombata intorno alle 3.20 di notte.
«Come reso noto dal segretario del Consiglio comunale Oleg Zontov, è stato fatto saltare in aria da un proiettile cumulativo sparato da un RPG-18. Il proiettile ha colpito il complesso ricreativo “Cesare” nella zona termale di Slavyansk. Il risultato è stato un danno agli edifici domestici e alla cucina», osserva il giornale.
Le autorità della DNR (Repubblica Popolare di Donetsk) hanno rifiutato di commentare per l’Agenzia Stampa Federale le informazioni sull’approntamento della provocazione, tuttavia hanno evidenziato come già in precedenza, da parte dei media di Kiev, fosse già apparsa la notizia di “separatisti in procinto di preparare una bomba nucleare sporca”.
«A quanto pare, a Kiev, si sono resi conto che col materiale nucleare sono troppe le difficoltà e le conseguenze, così hanno deciso di passare alle armi chimiche. Pensiamo che faranno come i guerriglieri in Siria, ossia, le useranno contro i propri soldati e contro i civili, per accusare noi. Inviteranno poi dei giornalisti stranieri per mostrare loro i cadaveri, al fine d’imbastire uno scandalo per il mondo intero, con la richiesta di bombardarci da parte delle forze della NATO», ha spiegato una fonte dell’amministrazione della Repubblica Popolare di Donetsk.
L’amministrazione di Slavyansk, così come il servizio stampa delle Forze Armate ucraine hanno rifiutato un commento a un giornalista dell’Agenzia Stampa Federale, col pretesto che “con i rappresentanti dell’aggressore non si parla”.