Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

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Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 23/06/2016, 6:25

Amici viaggiatori, espongo a voi questa perplessità per conoscere le vostre opinioni, secondo voi, l'uscita della gran bretagna dall'UE cambierà effettivamente qualcosa negli equilibri europei? Oppure come al solito è solo fumo negli occhi, il solito mezzo di distrazione di massa per allontanare l'attenzione su decisioni ben più pesanti?
La mia opinione coincide con la seconda, si fa una gran caciara su un argomento che sostanzialmente ai poteri forti non fa né caldo, né freddo, quindi che la GB resti o non resti in europa, per loro non cambierà nulla e, dal mio punto di vista, nemmeno per noi poveri mortali
Il nostro esperto Maxdivi che ne pensa?
Ma anche tutti voi naturalmente...
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Samusadork » 23/06/2016, 17:42

Credo che se uscissero si troverebbe il modo di metterci una pezza, ma nel dubbio spero che rimangano. Sti stronzi.
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

Chiedetemi di isole dell'Egeo, Corsica, un po' di Messico, un po' di Giappone.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 24/06/2016, 7:31

notizia dell'ultima ora: Il regno unito è fuori dall'europa
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Lago » 24/06/2016, 10:49

flyingsoul ha scritto:notizia dell'ultima ora: Il regno unito è fuori dall'europa

Bene !! :D
Il fatto di aver fatto un referendum è comunque stato un gesto di grande democrazia , e questo gli fa onore .
Saranno più liberi negli scambi commerciali coi paesi asiatici......dopo tutto il sole sorge ad EST :D
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda gc23 » 25/06/2016, 10:46

Lago ha scritto:
flyingsoul ha scritto:notizia dell'ultima ora: Il regno unito è fuori dall'europa

Bene !! :D
Il fatto di aver fatto un referendum è comunque stato un gesto di grande democrazia , e questo gli fa onore .
Saranno più liberi negli scambi commerciali coi paesi asiatici......dopo tutto il sole sorge ad EST :D


Penso che il referendum su certi temi complessi come la Brexit non sia lo strumento adatto, non tutti capiscono cosa vanno a votare (basta sentire le interviste di ieri e capire come è si è votato in base a età e luoghi).
Infatti alla fine è stato un voto di "pancia" e non di "testa".

p.s. so benissimo che passerò per un "antidemocratico" ma su certi temi più tecnici la scelta deve essere politica e non della massa.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Lebowski » 25/06/2016, 12:20

Non passi assolutamente per antidemocratico.
Il referendum è una forma di democrazia diretta, le votazioni parlamentari sono forme di democrazia indiretta, ma sempre di democrazia si parla.
Tra l'altro, la penso esattamente come te.
Chi ha votato exit l'ha fatto per rafforzare il Regno Unito... peccato che scomparirà, dato che la Scozia se ne andrà.
Chi ha votato l'ha fatto per i loro figli... peccato che senza i finanziamenti europei alla ricerca universitaria - cosa su cui le Università Inglesi erano meritatamente in prima linea e ne beneficiavano in gran numero - scompariranno. Risultato? Aumenteranno probabilmente le rette e le Università saranno meno accessibili (oltre che meno attraenti senza l'Erasmus).
Tra i tanti intervistati per l'Exit ho sentito di quelle panzane dettate dall'ignoranza da far rabbrividire. Un uomo che si occupava di import export con la Ue diceva che avrebbe votato exit. Dico io: ora si ritroverà a pagare molto di più i prodotti importati dalla Ue (certo i suoi prodotti potrebbero costare meno ma è da vedere il vantaggio), e se vorrà fare investimenti o li avrà in corso d'opera sarà tutto più difficile e costoso (la Banca Centrale Inglese scommetto che interverrà per frenare il crollo e probabilmente alzerà i tassi, mia previsione personale). Furbo quest'uomo...

Sono i soliti inglesi. Leggono Mirror and co e si fanno ammaliare da discorsi poupulisti. Ne dico solo uno: noi diamo a Bruxelles 10 e ci torna 5. Vero. Ma va specificato meglio: i 10 sono divisi in piccole parti tra tutti e quei 5 sono finanziamenti e sovvenzioni. In pratica, sono aiuti a finanziamenti per la ricerca, per aprire nuove attività e via dicendo.
Sono soldi che possono fruttare e far circolare l'economia e il benessere sociale. Faccio un esempio pratico: se i 5 che tornano finiscono per finanziare una nuova attività, ci sono più persone che lavorano, più soldi in circolazione, più tasse che entrano. E si recupera il divario etc. etc. (vedi i finanziamenti alla ricerca universitaria, citati sopra).
Per curiosità ho pure saputo che Exit l'ha votato pure il padrone di casa che mi ospitò durante il classico viaggio studio in Inghilterra molti anni fa. Uno che non lavorava e campava proprio su ragazzi europei che veniva per studiare là. Un altro genio. E la maggioranza degli inglesi, senza tanto girarci attorno, è proprio così.

Non so, è come se si indicesse un referendum sulla medicina: meglio fare l'intervento chirurgico in laparascopia o in metodo xxx.
Su certi temi sarebbe meglio che si esprimessero le persone deputate a farlo, la testa, non il popolo, la pancia.

Su come la penso io? Meglio Brexit. Nel senso che è meglio stare senza inglesi. Non hanno mai voluto l'euro, non hanno mai firmato shengen, il trattato di Lisbona l'hanno rattificato ma sono sempre stati quelli a mettere più problemi. Hanno sempre ottenuto condizioni ad personam (ad esempio, ottenero limitazioni sull'ingresso dei cittadini dei paesi nuovi membri). Hanno sempre storto il naso su politiche comuni sui temi sociali.
Se entri in un club - concetto a loro familiare - ne accetti in toto le regole. Non pretendi solo i vantaggi e regole personali.
Meglio non averli. Peggio per loro, non certo per noi. Infatti ho molto apprezzato il tweet di Schultz "4o anni di rapporti ambigui tra Uk e Ue, finalmente hanno parlato chiaro". è la pura verità.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 25/06/2016, 14:43

mah, io continuo ad essere scettico sulle reali conseguenza ai poveri mortali come noi (forse qualcosa in più per gli inglesi, ma avendo una loro moneta non credo) e che invece si cerchi di nascondere decisioni ben più pesanti sulle quali non solo la stampa mainstream tace, ma vengono prese in totale assenza di consenso cittadino.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Lago » 25/06/2016, 21:52

Questo è stata una vittoria risicata quindi anche difficile da gestire però evidenzia il fatto che per la prima volta sappiamo che cosa ne pensa esattamente la popolazione inglese, dopo tutto sono loro che votano i politici .

Nella vicina Svizzera molte leggi devono passare obbligatoriamente attraverso un referendum per la loro approvazione . In questo modo la popolazione è molto più partecipe alla politica nazionale ed ha maggiore responsabilità .
Molti anni fa in Svezia vi fu un referendum sull’euro e non passò .
Secondo me le decisioni importanti è giusto che passino attraverso gli elettori .

Sul fatto che in UK i giovani delle grandi città dell’ Inghilterra, sono a favore del remain penso che sia dovuto al fatto che molti di loro sono figli di immigrati e quindi e sentono meno il peso, la storia e l’importanza che I Regno Unito ha avuto nei secoli .
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 26/06/2016, 17:15

Non avevo visto la discussione. Credo sia meglio spostarlo nella sezione salotto
ora sono fuori, siccome Flying mi conosce un poco la mia opinione l ha intuita perfettamente e ne ho parlato nelle scorse settimane con diverse persone. Ne riporterò qui appena posso
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 26/06/2016, 17:59

Maxdivi ha scritto:Non avevo visto la discussione. Credo sia meglio spostarlo nella sezione salotto
ora sono fuori, siccome Flying mi conosce un poco la mia opinione l ha intuita perfettamente e ne ho parlato nelle scorse settimane con diverse persone. Ne riporterò qui appena posso


Si, max, ma ne sono reso conto dopo averlo postato che andava nella sezione salotto. Confido nel geometra e attendo la tua opinione :)
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Lago » 26/06/2016, 21:48

http://www.breitbart.com/london/2016/06 ... gnatories/

Chi avrebbe detto che anche in Nord Corea sono preoccupati per il Brexit :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 27/06/2016, 6:39

Lago ha scritto:http://www.breitbart.com/london/2016/06/26/questions-raised-3m-remain-petition-activists-encourage-foreign-signatories/

Chi avrebbe detto che anche in Nord Corea sono preoccupati per il Brexit :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Ovviamente la ridicola iniziativa ha suscitato feroci ironie sul web ("E se al secondo turno vince il "Remain", fanno la "bella" oppure vanno ai rigori?"), e qualcuno si è divertito a proporre sulla stessa piattaforma, provocatoriamente, altre petizioni (esempio geniale: "Ridisputare la battaglia di Hastings del 1066 perché non sono soddisfatto del risultato")


http://remitur.blogspot.ru/2016/06/la-b ... firme.html :mrgreen:
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Lebowski » 27/06/2016, 10:36

A onor del vero andrebbe detto che la stampa sottolinea sempre che questa petizione online ha scarsissime possibilità e poggia su basi giuridiche deboli. Credo, ma non ne sono sicuro, che a quanto diconoo per legge inglese se una petizione supera le 100 mila firma la si debba comunque discutere.
Interessante la genesi di questa petizione: fu istituita dal comitato per la brexit, per mettere le mani avanti in caso di sconfitta. Ora che hanno vinto si difendono dicendo che la petizione non ha valore.

Quello che vogliono nascondere a noi mortali, ovvero la più grande conseguenza di questo esito, è il passaporto per gli intermediari finanziari e tutto ciò che vi è connesso.
Di questo si parla molto poco.
il passaporto finanziario ha conseguenze sulla movimentazione di capitali e sulla loro provenienza, cosa non di poco conto.
E, guarda caso, già il giorno dopo il risultato le più importanti banche d’affari internazionali han fatto partire le lettere ai loro dirigenti, dove indicavano importanti cambiamenti come il trasferimento delle sedi (sono sicuro della Morgan Stanley, per dire). Gli istituti finanziari sono stati i primi a muoversi.
Ma sinceramente non credo che un evento simile sia di poco conto. Le conseguenze sono e saranno parecchie.
Certo, si sentono panzane varie, tipo “ryanair” che dovrebbe cambiare sede ufficiale, scambiata per società inglese quando tutti sappiamo che è irlandese con sede a Dublino.
Oppure del possibile passaporto per i turisti, come se per andare in Serbia, Norvegia o Albania – e molti altri extra Ue – fosse necessario.

Ma sul fatto che si sia trattato di un vero terremoto, le cui conseguenze sono tutte da vedere ma ci saranno, per quanto mi riguarda non ci piove.

Aggiungo: tra i tanti intervistati per il brexit ne ho visto uno, di mezza età. Ha votato così perché “finalmente torneranno i grandi periodi storici, in cui eravamo un impero” e “perché è contrario all’immigrazione”. Ora, dico io, tralasciando il discorso razzista etc. ma si sarebbe potuto guardare un secondo intorno, forse non l’ha mai fatto. Pakistani, indiani, giamaicani etc. sono lì proprio per l’impero che lui rivorrebbe.
Ecco, persone simili hanno determinato l’esito di un evento storico.
C’è di che riflettere.
Altra considerazione interessante, poi uscirò dal discorso, i giovani sono stati quelli più coscienziosi, sono quelli che hanno studiato etc. a detta di molti giornalisti e analisti. Può darsi, ma pochi sottolineano come solo il 34% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni sia andato a votare. E questa è stata forse la causa principale della sconfitta del Remain, alla faccia dei tanti analisti che parlano della responsabilità e del senso civico dei giovani che hanno votato in massa per il remain.
Basterebbe viaggiare un po’ per capire come sono i giovani inglesi. (e come siano malvisti ovunque mettano piede).
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda flyingsoul » 27/06/2016, 15:34

Secondo me, una delle ragioni per cui è stata data tanta visibilità a questo referendum è che, vincendo il si, ora si possono giustificare ulteriori tagli. Infatti tutte le borse sono in calo, sia inglesi che europee. Insomma far abituare sempre di più il popolo bue all'austerità, un altro modo di dare un giro di vite alla castrazione economica
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 27/06/2016, 18:53

Allora inserisco qui le mie considerazioni. Sono riprese da un'altra discussione fatta precedentemente ( alcune anche del luglio 2015 ) ed immediatamente dopo il voto. le metto in copia per brevita' e le condivido anche qui su Otra:


Mi spieghereste motivazioni, cause e conseguenze di un eventuale uscita dalla comunita europea del Regno Unito?



Le motivazioni sono solo politiche: il Regno Unito è sempre stato riluttante a far parte della comunità europea. Negli anni '50 ha cercato pure di impedirne la nascita. All'epoca credevano ancora di poter conservare l'impero e quindi non erano ovviamente interessati ad unirsi strettamente agli altri stati europei, quello che cercarono di ottenere invece era una semplice area di libero scambio.
Poiché alla fine la CEE nacque come qualcosa di molto più integrato loro lasciarono perdere e crearono l'EFTA, cioè un'area di libero scambio che comprendeva la loro isola e i paesi scandinavi + Svizzera e Austria. Cioè tutti i non CEE. Però non ebbe gran successo e alla fine, tranne la Norvegia, l'Islanda e la Svizzera, entrarono tutti nella nuova UE a metà anni '90.

L'UK stessa alla fine entrò nella comunità nel 1974. Era un periodo di crisi e l'impero era andato, sembrò quindi vantaggioso unirsi al resto del continente.

La maggior parte della popolazione e molti leader politici però hanno sempre vissuto con insofferenza l'appartenenza all'unione. Non saprei dire perché, forse è lo spirito insulare, la paura di perdere l'indipendenza o altro. Di certo dagli anni '80 si è percepita anche una divergenza di modelli visto che il Regno Unito è diventato molto più liberista del continente.


Il regno unito ora come ora a me sembra investito da un'ondata localistica: vogliono staccarsi dalla UE e allo stesso tempo i pezzi del regno vogliono staccarsi da Londra in una regressione medievale delle isole.

Le cause attuali oltre a quelle pregresse sommano anche l'immigrazione e il dover dare soldi al "centro" e a dover sottostare a tutti i suoi regolamenti che con il progredire dell'integrazione sono diventati sempre più numerosi, stringenti e uniformanti. Non ha caso l'UK ha tutta una serie di clausole ("opt-out") di salvaguardia per la propria sovranità su svariati argomenti, in primis l'Euro e le frontiere comuni.

Se uscissero Londra come centro finanziario potrebbe subire un duro colpo e infatti la City è risolutamente contraria. Inoltre potrebbe riprendere la spinta centrifuga degli scozzesi che invece sono europeisti. L'Uk, o ciò che ne resterebbe, si ritroverebbe alla periferia dell'UE costretta a subire i contraccolpi delle sue decisioni senza poterle indirizzare.

Come ho gia' detto c'era un vecchio proverbio: << la GB e' nell'Unione Europea soltanto per impedire che questa si compia veramente e totalmente>> :mrgreen:

Per altro ricordiamo anche il veto della Francia di De Gaulle ( che non era fessacchiotto ) all'ingresso di Londra nella CEE ai tempi che furono.


A mio avviso l'uscita della GB dall'UE sarebbe solo un bene. Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto importi poco dell'UE alla GB quando ci sta da "dare". Quel Paese non ha alcuna intenzione di tutelare o incentivare l'Unione, ma solo di sfruttarla per i propri tornaconti.


Concordo pienamente.
Quanto sta accadendo per me e' vergognoso.

Purtroppo contano solo gli intrallazzi politici, e noi si inciucia per non lasciare andare la City, borse ed affari.
Cameron ne esce come vincitore e mattatore osannato ( lo davo per scontato che si piegassero ).
Saranno cosi' contenti anche elettori inglesi e gli scozzesi che premevano sulle questioni fiscali.

Secondo me questo referendum e' una presa in giro, pura fuffa. Un po' come quello scozzese.
Io credo che gli inglesi non vogliano uscire dal'Ue, come non vogliono certo entrarci..e non ci sono mai entrati se non come "osservatori"

Useranno la questione della tornata elettorale puramente per chiedere garanzie e privilegi a Bruxelles.
Feudalesimo: piu' che Ue sarebbe da chiamarla Sacro Romano Impero...il fatto e' che li' almeno un imperatore "capo" nominato c'era asd qua manco quello.... :mrgreen:

Questo referendum-buffonata e' stato capace di ottenere un risultato: un morto.

Intanto vigilia del voto, anche se oramai gli albionici ci stanno abituando servendoci un referendum fuffa ogni tot mesi ( l'ultimo giusto a pasqua su quella minchiata del cambio di bandiera in Nuova Zelanda altra trovata nazionalistica dopo gli scozzesi ).
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 27/06/2016, 18:57

2 parte:


Sì ma calmatevi un po' tutti, il referendum non decide nulla in realtà è il parlamento inglese che deve decidere se uscire o meno asd
.



:mrgreen: :lol:

Ratifica o non ratifica non cambia poi molto lo stesso: Oggi la Gran Bretagna era un " membro non membro" nella pratica. Continuamente a mettere i bastoni tra le ruote ( certo ognuno ci mette del suo di questi tempi anteponendo gli interessi di campanile ). L'euro poi l'aveva gia' rifiutato quando nacque. Poi il ricatto-trattativa dei tories per restare come membro "speciale", secondo me inaccettabile e ridicolo, allora esci come membro ed abbracci il partenariato.

Ad ogni modo sono contento ( gli altri contenti sono Russia, ecc. ).

Il 52 per cento comunque e' risultato ballerino. Qua sopra si giustamente detto <<torneranno strisciando>> :sisi: .
E qualcuno ripete sempre che nessun processo e' irreversibile. Sono d'accordo. Quindi anche l'uscita secondo me ( mi ricorda un po' la Francia gollista che si allontano' dalla Nato ), le condizioni cambiano e cambieranno sempre.

Piu' che altro e' da vedere invece le ripercussioni politiche negli altri Ue.


Cmq secondo me alla fine UK NON esce dell'Unione Europea. Nonostante tutto.


:mrgreen:

Da tempo parlo di "fuffa".
Tu vedrai quello che si inventeranno ora i politicanti inglesi e quelli europei a Bruxelles.

Un "assaggino" gia' infatti lo hanno dato alla stampa scoprendosi un po':

Tusk: <<fino all'uscita formale della Gran Bretagna la legge Ue resta valida nel Regno Unito. Potrebbero volerci sette anni per effettiva uscita di Londra da Ue o anche dieci>>

A mio avviso creeranno un "membro ibrido" legislativo-commerciale ( che puo' assomigliare al partneriato ) per fregare l'operaio delle Midlands, lo stalliere del Devon e il vecchietto del Kent ( per usare dei luoghi comuni :D ), sostenitori del Leave.
Con una serie di accordi nei vari campi d'interessi per tutelare cio' che conviene ad entrambe le parti. Il cittadino medio in genere convinto della forza del suo voto non va effettivamente a controllare certe cose nel corso dei mesi-anni futuri. al massimo sente il tigi'. Se il tigi' non dira' nulla il cittadino medio se ne accorgera' solo se avra' a che farci nella sua vita media ( la vecchietta del Kent mai si accorgera' che i politicanti europei hanno inciuciato con quelli inglesi per mantenere la normativa restrittiva sui pesticidi e fertilizzanti o se l'abbiano abbandonata per una nuova nazionale effettivamente diversa o solo nominalmente diversa :D :mrgreen: ;) ).

Insomma cose tipo dazi e dogane non e' detto che vengano rimesse come erano una volta o su tutti i prodotti, idem le normative imprenditoriali, fino alle sportive ecc. ecc. Cio' che conviene si lascia cosi' com'e' o lo si rinomina semplicemente ( per fare vedere che e' cambiato nella forma ma non nell'effettivo funzionamento ), cio' che non conviene si toglie o si ridiscute e si modifica trattando. Laddove e' conveniente e si e' indecisi si tireranno alla lunga i tempi di nuove normative, per mantenere la legge comunitaria attuale il piu' possibile. Zitti zitti.

Formalmente la Gb a Shengen non ha mai aderito da membro Ue. Ma vi ha partecipato "a convenienza". La storia e' sempre la stessa.

Nel frattempo gli anni passerranno, le condizioni cambieranno e chissa' magari si potra' riproporre al cittadino britannico, se converra' ai politicanti, un referendum per rientrare nell'Ue tra dieci-vent'anni. E farne un cavallo elettorale per vincere anche le elezioni interne. Soprattutto se la Gb dovesse affondare fuori dall'Ue.

Quanti olandesi e francesi che votarono "no" alla Costituzione europea ( per altro fu un voto politico nel caso francese ) partorita dai trattati di Roma si sono poi riletti le differenze normative rispetto a quelle del trattato di Lisbona successivo poi passata e ratificata dalle loro nazioni, includente anche alcuni aspetti del precedente? Ben pochi secondo me.



Ad ogno modo come dicevo gia' prima certo incognite future ci sono, come risvolti possibili imprevedibili, anche negli altri paesi.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 29/06/2016, 11:09

Intanto anche il leader laburista Corbyn, sfiduciato dai suoi, pare non voglia dimettersi.
Due partiti tradizionali britannici completamente spaccati.


http://www.internazionale.it/notizie/20 ... n-sfiducia
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Samusadork » 29/06/2016, 18:03

Maxdivi ha scritto:Intanto anche il leader laburista Corbyn, sfiduciato dai suoi, pare non voglia dimettersi.
Due partiti tradizionali britannici completamente spaccati.
http://www.internazionale.it/notizie/20 ... n-sfiducia

E chi ci guadagna? Da destra (ma anche dal bacino tradizionale del labour ormai troppo deluso e irrecuperabile nel breve), sicuramente l'UKIP.
Non mi stupirei che saltasse fuori un movimento populista anche a sinistra (specialmente se Corbyn fosse sfiduciato e tornasse al potere nel Labour la corrente blairiana), un po' come a suo tempo fece Syriza alle spalle del PASOK.
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 01/07/2016, 12:54

Samusadork ha scritto:
Maxdivi ha scritto:Intanto anche il leader laburista Corbyn, sfiduciato dai suoi, pare non voglia dimettersi.
Due partiti tradizionali britannici completamente spaccati.
http://www.internazionale.it/notizie/20 ... n-sfiducia

E chi ci guadagna? Da destra (ma anche dal bacino tradizionale del labour ormai troppo deluso e irrecuperabile nel breve), sicuramente l'UKIP.
.


Ukip puo' guadagnare ancora. Soprattutto alla luce di quanto sta accadendo nei conservatori oggi. Infatti, questo mi ha sorpreso non me l'aspettavo una frattura ancora netta di tali proporzioni, anche se si sa che prendere il potere nel partito lassu' e' tosta:

Johnson, il leader del brexit tra i tories non riesce a prendere le redini del partito. Ulteriore turbolenza.

Nei tories e' risaputo che si cammina coi coltelli dietro la schiena. Gli ex amici del Leave vogliono scalvacare Johnson.



Su Rus-ita qualcuno mi domandava nei giorni scorsi:

Intanto si esclude un possibile un referendum-bis per l'Inghilterra, ma questa uscita fanno eco diversi stati che vorrebbero adesso uscire dall'Unione Europea come ad esempio la Francia ed altri che ne pensate di questi stati che avrebbero detto di uscire?

Intanto vi allego l'articolo che dice della possibilità di escludere la possibilità di fare un referendum-bis.





Lo esclude a breve, ma con un 48,1 e 51,8 non puo' escluderlo tra dieci, quindici o vent'anni.




Ci sarà ancora la UE (RIPETO, come organizzazione politico-amministrativa) in questo orizzonte di tempo ( 10-15-20 anni )?




Magari non ci sara'. Puo' essere anche.
Ma al suo posto ci sara' comunque una cosa chiamata in modo diverso ( Libero spazio alla fantasia :mrgreen: : Ceca, Cee, Comecom, Efta, Zollverein, Commonwealth, Lega Anseatica,Libero scambio europeo ecc. ecc. ) che garantira' la permanenza delle normative comuni di convenienza per i vari stati ( dai fertilizzanti, ai farmaci, ai dazi e dogane, ai regolamenti sportivi, alle leggi imprenditoriali ecc. ecc. ) o le cambiera' solo nominalmente per far vedere al cittadino che l'Ue fallita non esiste piu'.



Ad oggi:

Nel frattempo anche gli ultimi giornali italiani si accorgono del referendum truffa-fuffa:
<<Nel breve tempo la cosa più convenite (e realistica) che conviene fare all'UK è passare dall'essre membro dell'UE ad essere membro dell'EEA (European Economic Area, con la Norgevia). Che equivale praticamente ad essere nell'UE, ma senza potere decisionale. Da li in poi cercare di negoziare un nuovo accordo secondo le proprie esigenze. Dal punto di vista economico l'UK non ci perderebbe molto (l'unico business che andrebbe in fumo è quello dell'hub finanziario per quanto riguarda l'area euro).>>


:lol:

Che sono poi le cose che io ho sempre sospettato e sostenuto. Giammai importanti decisioni economiche-commerciali-finanziarie possono essere condizionate dal voto del cittadino medio. I politicanti non lo permettono.
Farlo significherebbe avere un regime di democrazia diretta e pefetta a suffragio universale. Cosa che i nostri paesi non sono essendo delle democrazie partitiche ( nei quali si annidano i poteri forti nazionali, regionali, locali, comuali ecc. )

Mi dispiace, usando al solito dei luoghi comuni ( buttiamola sul ridere anche se ci sarebbe da piangere :smile: ), per la vecchietta del Kent, lo stalliere del Devon, il pescatore dell'Hampshire, l'operaio delle Midlands che credevano davvero di contare qualcosa con il loro voto e di potere cambiare le loro vite con scelte nette.

Per avere dei referendum seri bisogna andare in Svizzera.

Per l'hub finanziario comunque ci si puo' mettere una pezza con le negoziazioni. Bisogna pero' vedere come la pensano i tedeschi che probabilmente tendono a sponsorizzare Francoforte ( ma non e' detto che sia opinione di tuttti gli economisti teutonici spostarlo dalla City, puo' convenire lasciarlo li').

Questo del Brexit, com quello scozzese ( qui rientrava pure il fiscale come questione prioritaria ) o quello della bandiera della Nuova Zelanda e' un referendum politico interno al paese, i cui risvolti sono strettamente politici-partitici. Nasce per questioni di leadership dei partiti. E le conseguenze maggiori immediate sono appunto sui partiti piuttosto che sull'economia-commercio-spazio europeo che se verranno ridiscusse, per essere mantenute o ridisegnate accadra' con la piu' calma possibile.
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Re: Brexit o non Brexit: questo è il problema! (oppure no?)

Messaggioda Maxdivi » 04/07/2016, 21:20

Frattanto si dimette Farage. Il che non e' una novita', lo ha gia' fatto.
A suo dire per aver ragiunto l'obiettivo politico. Se e' vero, ed e' possibile forse il moviemento necessita un'evoluzione ( da opposizione a governo ). Ma puo' essere una balla e non avere i numeri o le idee per gestire la vittoria del leave.

Cio' tuttavia non pregiudica in futuro l'Ukip che non e' il partito personale di Farage ( come i tories non sono di Cameron ). A patto pero' che l'Ukip stessa non si spacchi in cordate come i due partiti maggiori ( sui quali potrebbe avvantaggiarsi se non risolvono la leadership ). Vediamo un po'.
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